La donna, 48 anni, lavorava come fisioterapista in una delle strutture della Tosinvest. Adesso la vicenda finirà con una richiesta di autorizzazione a procedere.
Il Parlamento potrebbe essere presto chiamato a esprimersi su una vicenda personale e familiare che riguarda un deputato del Pdl, Antonio Angelucci, 67 anni, editore di "Libero" e re della sanità privata italiana. Fatti che hanno rilevanza penale e per la quale la procura di Roma potrebbe chiedere l'autorizzazione a procedere a conclusione dell'indagine che punta sul politico-imprenditore. In questa storia non è coinvolta nessuna nipote di presidenti o dittatori mediorientali, ma l'ex compagna di Angelucci, la donna che pochi anni fa ha dato al "re" della sanità il suo quarto figlio. Lei si chiama Annalisa Chico, 48 anni, e fino a pochi mesi fa lavorava come fisioterapista in una delle cliniche che fanno capo alla Tosinvest, la cassaforte della famiglia Angelucci. La donna è stata licenziata. E non solo: il suo ex compagno l'ha pure cacciata di casa. E in mezzo alla strada sono finiti lei e il figlio.
Ma la storia inizia molto prima rispetto a quando la società degli Angelucci ha dato il benservito alla fisioterapista. Tutto parte da quando Annalisa Chico ha denunciato il deputato. Agli investigatori ha raccontato di essere stata minacciata dal suo compagno, di aver subito aggressioni che le hanno procurato lesioni. Storie personali e familiari - finite in un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma, Maria Monteleone - in cui la fisioterapista racconta delle minacce ricevute e del fatto che Angelucci l'avrebbe fatta controllare e pedinare da uomini che si sarebbero "qualificati" come appartenenti alle forze dell'ordine, assoldati per uno scopo privato. Un dato preoccupante, se fosse vero, che ha contribuito a creare maggiori timori alla donna. Ma la paura non l'ha fatta tacere e dopo essersi rivolta a un avvocato, ha presentato una dettagliata denuncia contro il padre del suo bambino, accusandolo pure di violazione degli obblighi di assistenza familiare. In poche parole Annalisa Chico sostiene che il magnate delle cliniche private non l'avrebbe solo cacciata di casa insieme al figlio. Il parlamentare le avrebbe tolto pure tutto quello che le aveva dato, licenziandola e azzerando i versamenti di denaro, compresi quelli destinati al piccolo. L'azione giudiziaria ha mandato su tutte le furie l'imprenditore che ha già altri problemi con la giustizia. La fisioterapista avrebbe notato in più occasioni di essere stata seguita, controllata, in qualche circostanza bloccata da uomini che le avrebbero mostrato un tesserino delle forze dell'ordine e l'avrebbero "consigliata" di desistere dal portare avanti le denunce. Consiglio non raccolto e per questo motivo ha segnalato agli investigatori una serie di condotte persecutorie che si sono aggiunte ai fatti che aveva già denunciato.
Una storia che riserverà altri colpi di scena. L'inchiesta è ancora aperta. I magistrati vogliono accertare, fra i tanti episodi da riscontrare, se a monte delle condotte persecutorie c'è Angelucci. Si sa però che Annalisa Chico conoscerebbe molti retroscena degli affari del suo ex compagno. In particolare sulla sanità nel Lazio. In diverse intercettazioni depositate due anni fa dai magistrati di Velletri nell'inchiesta sulle cliniche private in cui venivano chiesti gli arresti domiciliari per il parlamentare - negati dal voto della Camera - emergono le conversazioni fra l'imprenditore e Annalisa Chico. Conversazioni del 2007 in cui il politico-editore parla di incontri con l'allora ministro della Salute Livia Turco. E ancora di quando era fiero di sé, perché sosteneva di aver ottenuto il cambio di un assessore regionale alla Sanità perché "mi aveva fatto la guerra per due anni". In quella inchiesta il gip metteva in evidenza come Antonio Angelucci era "capo indiscusso della Tosinvest", che di fatto è gestita dai tre figli del parlamentare avuti con la prima moglie, deceduta a metà degli anni Novanta.
Oggi le sorprese giudiziarie che Chico può riservare al suo ex compagno sono tante.
Ma la storia inizia molto prima rispetto a quando la società degli Angelucci ha dato il benservito alla fisioterapista. Tutto parte da quando Annalisa Chico ha denunciato il deputato. Agli investigatori ha raccontato di essere stata minacciata dal suo compagno, di aver subito aggressioni che le hanno procurato lesioni. Storie personali e familiari - finite in un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma, Maria Monteleone - in cui la fisioterapista racconta delle minacce ricevute e del fatto che Angelucci l'avrebbe fatta controllare e pedinare da uomini che si sarebbero "qualificati" come appartenenti alle forze dell'ordine, assoldati per uno scopo privato. Un dato preoccupante, se fosse vero, che ha contribuito a creare maggiori timori alla donna. Ma la paura non l'ha fatta tacere e dopo essersi rivolta a un avvocato, ha presentato una dettagliata denuncia contro il padre del suo bambino, accusandolo pure di violazione degli obblighi di assistenza familiare. In poche parole Annalisa Chico sostiene che il magnate delle cliniche private non l'avrebbe solo cacciata di casa insieme al figlio. Il parlamentare le avrebbe tolto pure tutto quello che le aveva dato, licenziandola e azzerando i versamenti di denaro, compresi quelli destinati al piccolo. L'azione giudiziaria ha mandato su tutte le furie l'imprenditore che ha già altri problemi con la giustizia. La fisioterapista avrebbe notato in più occasioni di essere stata seguita, controllata, in qualche circostanza bloccata da uomini che le avrebbero mostrato un tesserino delle forze dell'ordine e l'avrebbero "consigliata" di desistere dal portare avanti le denunce. Consiglio non raccolto e per questo motivo ha segnalato agli investigatori una serie di condotte persecutorie che si sono aggiunte ai fatti che aveva già denunciato.
Una storia che riserverà altri colpi di scena. L'inchiesta è ancora aperta. I magistrati vogliono accertare, fra i tanti episodi da riscontrare, se a monte delle condotte persecutorie c'è Angelucci. Si sa però che Annalisa Chico conoscerebbe molti retroscena degli affari del suo ex compagno. In particolare sulla sanità nel Lazio. In diverse intercettazioni depositate due anni fa dai magistrati di Velletri nell'inchiesta sulle cliniche private in cui venivano chiesti gli arresti domiciliari per il parlamentare - negati dal voto della Camera - emergono le conversazioni fra l'imprenditore e Annalisa Chico. Conversazioni del 2007 in cui il politico-editore parla di incontri con l'allora ministro della Salute Livia Turco. E ancora di quando era fiero di sé, perché sosteneva di aver ottenuto il cambio di un assessore regionale alla Sanità perché "mi aveva fatto la guerra per due anni". In quella inchiesta il gip metteva in evidenza come Antonio Angelucci era "capo indiscusso della Tosinvest", che di fatto è gestita dai tre figli del parlamentare avuti con la prima moglie, deceduta a metà degli anni Novanta.
Oggi le sorprese giudiziarie che Chico può riservare al suo ex compagno sono tante.
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