martedì 13 novembre 2012

Regione Lazio, arrestato l’ex capogruppo Idv Maruccio. L’accusa è di peculato. - Andrea Palladino


Regione Lazio, arrestato l’ex capogruppo Idv Maruccio. L’accusa è di peculato


Il politico avrebbe prelevato un milione di euro tra il 2011 e il 2012, dirottati su dieci conti personali. Dalle carte dell'inchiesta emerge che il politico avrebbe "bruciato" più di 100mila euro nelle slot machine gestite dal tesoriere del partito, Andrea Palma. La testimonianza: "Al gioco era un bombardiere, non si fermava mai". Il gip di Roma: "Attività predatoria di risorse pubbliche".

Vincenzo Maruccio, ex capogruppo dell’Italia dei valori in Regione Lazio, è stato arrestato dal nucleo nucleo di polizia Valutaria della Guardia di Finanza. L‘accusa è di peculato per essersi appropriato di circa un milione di euro di fondi destinati al partito. Dall’ordine di custodia richiesto dal procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, ed emesso dal gip Flavia Costantini, emerge che nel periodo incriminato il politico, già assessore nella giunta di centrosinistra guidata da Piero Marrazzo, avrebbe bruciato dai 100 ai 120mila euro nelle slot machine, in particolare in una sala giochi gestita da un altro dirigente dell’Idv, Andrea Palma,tesoriere regionale del partito.
Ma Maruccio – lo ha raccontato lui stesso in interrogatorio – era al centro di un vorticoso giro di contanti e assegni tra “sale giochi, tabaccherie, parenti”, scrive il gip nell’ordinanza, “quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Proprio in un’inchiesta della Procura di Catanzaro, il nome di Maruccio (non indagato) è emerso nelle intercettazioni tra i protagonisti di un presunto gruppo di potere massonico-’ndranghetistico.
L’arresto arriva in un momento molto difficile per il partito, segnato da scissioni e dalla discussione sulla questione morale che, in particolare dopo le accuse di Report, investe anche il fondatore – ed ex pm di Mani pulite – Antonio Di Pietro. Pochi giorni fa si è saputo dell’inchiesta che a Bergamo coinvolge Gabriele Cimadoro, parlamentare del partito e cognato di Di Pietro.
LAZIO, UN NUOVO CASO FIORITO. Maruccio – che dopo aver appreso di essere indagato si era dimesso dal partito e dal consiglio regionale – è il secondo capogruppo del Consiglio regionale del Lazio a finire in carcere, dopo quello del Pdl Franco Fiorito, anche lui accusato di uso privato dei fondi di partito. Uno scandalo che ha determinato la caduta della giunta Polverini e il ritorno alle urne, in data ancora da stabilire e oggetto di polemiche tra l’ex governatrice e il ministero dell’Interno. E nell’ordine di custodia cautelare, disposta dal gip per 30 giorni, riecheggiano i toni della vicenda Fiorito. Il gip Costantini scrive infatti di “un’attività predatoria di risorse pubbliche”, di una “sistematica spoliazione” dei conti dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio da parte di Maruccio. ”Si può ritenere che la gestione delle ingenti risorse (oltre 1.200.000 euro per ogni anno) che la Regione Lazio ha messo a disposizione dell’Idv” sia stata “esclusiva, incontrollata, proprietaria e destinata, almeno nelle speranze dell’indagato, anche a risultare incontrollabile a posteriori”, aggiunge il gip. L’inchiesta continua ora alla ricerca di eventuali favoreggiatori, anche all’interno dell’Idv, coinvolti dall’ex capogruppo nel tentativo di “concordare versioni favorevoli” sulla gestione dei fondi.   
Salvatore Vincenzo Maruccio avrebbe sottratto circa un milione di euro dai fondi pubblici messi a disposizione del gruppo consiliare Idv tra l’aprile del 2011 e il giugno del 2012. Il denaro sarebbe stato prelevato da due conti correnti aperti dall’Idv sulle banche Cariparma e Credito Artigiano e poi trasferito, secondo l’accusa, dallo stesso Maruccio su dieci conti correnti di cui risulta titolare presso alcune banche. Sette di questi conti sono personali mentre altri tre in codelega.
IL “BOMBARDIERE” DELLE SLOT MACHINE. Durante le indagini è emerso che nel periodo incriminato Maruccio ha bruciato parecchie migliaia di euro alle slot machine. “Molto spesso mi procuravo il contante cambiando assegni dei miei conti o chiedendo anticipazioni da amici come ad esempio la sala giochi Il Travaso presso la quale avrò cambiato circa 60mila euro”, ha affermato l’ex capogruppo Idv nell’interrogatorio del 25 ottobre davanti al pm Pesci, riportato nell’ordinanza. La procura ha convocato il titolare della Travaso, società che gestisce la sala giochi romana Las Vegas Slot Room. Si tratta di Andrea Palma, anche lui dirigente del partito dipietrista. “Dal 2001 la nostra amicizia si è intensificata”, racconta a verbale Palma. “Vincenzo Maruccio spesso si e recato presso il Las Vegas Slot Room per giocare alle slot machine. Per quello che so, in quanto appreso dal personale o direttamente da lui, Maruccio ha frequentato il locale fino a pochi giorni fa per giocare”. Nel gergo della sala da gioco, l’esponente dell’Idv era uno dei “bombardieri“, cioè persone che nel gioco “non si limitano mai”. 
A una domanda del pm, Palma risponde che nel locale Maruccio “aveva la disponibilità, come altri clienti importanti, di una somma in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala giochi, senza avere l’obbligo di restituirla il giorno stesso”. Il titolare della Travaso descrive il collega di partito come un forte giocatore: “Ci sono stati giorni rari in cui ha accumulato debiti verso la cassa anche di 5mila euro, dovuti a più anticipazioni per varie giornate di gioco”. E conclude: “Presumo, data la mia esperienza personale, che Maruccio abbia potuto perdere cifre importanti e considerevoli, che potrebbero ammontare a circa 100mila euro. La sala giochi vanta a oggi un credito verso di lui di 5.500 euro”.
“SOLDI IN AUTOBUS DALLA CALABRIA”. Gli inquirenti descrivono l’ex assessore come ”una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro, pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale”. Maruccio era sempre in cerca di denaro “reperito” da “svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Tra questi ”amici” figura anche una ex convivente che lo avrebbe aiutato “economicamente addirittura facendo la cessione di un quinto dello stipendio”. Per questa donna l’ex esponente dell’Idv avrebbe, con soldi del partito, pagato “il canone di locazione dell’appartamento che le era in uso mediante un assegno di 5.400 euro”. Secondo il gip nel reperimento di soldi, l’ex capogruppo “non ha esitato a violare ogni regola, sia quelle sulla circolazione del contante, sia quelle sulla negoziazione degli assegni”.
LA DIFESA: “AVEVO ANTICIPATO SOLDI PER IL PARTITO”. Durate l’inchiesta, Vincenzo Maruccio si è difeso spiegando di essere stato costretto ad anticipare soldi per sostenere le spese della politica quando il partito era in crisi di liquidità per i ritardi dell’amministrazione negli accrediti, e gli eventi incalzavano. Una spiegazione che non ha convinto la procura e la Guardia di Finanza.
Il gip ha convalidato l’arresto ravvisando “il pericolo di inquinamento delle prove”. Il provvedimento ha suscitato la protesta del legale di Maruccio, Luca Petrucci, che definisce l’arresto uno “strumento di pressione” sul suo assistito: “Vincenzo Maruccio si è dimesso, ha lasciato tutti gli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti”, spiega il legale. “Ha offerto la massima collaborazione. Malgrado tutto ciò arrivano oggi gli arresti. La custodia cautelare dovrebbe essere l’extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull’indagato”.
L’interrogatorio di garanzia è fissato venerdi’ mattina alle 12 nel carcere romano di Regina Coeli l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Maruccio, l’ex capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio, arrestato questa mattina con l’accusa di peculato. A interrogare Maruccio sara’ il gip Flavia Costantini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto si e’ appreso, i difensori di Maruccio, gli avvocati Luca Petrucci e Raffaella Talotta, non potranno incontrare il loro assistito fino all’interrogatorio.

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