venerdì 21 maggio 2021

Reati fiscali, un altro processo per mamma e babbo Renzi. - Vincenzo Iurillo

 

Imputati - Rinviata a giudizio anche la sorella Matilde.

Ieri Tiziano Renzi, Laura Bovoli e Matilde Renzi, padre, madre e sorella dell’ex premier Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per l’accusa di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti, e dichiarazione infedele dei redditi percepiti, intorno alla condizione della società Eventi6 srl di Rignano sull’Arno. “Chiederemo la riunione di questo filone – dice l’avvocato Federico Bagattini – al procedimento principale”. Si riferisce al processo per il fallimento della cooperativa di servizi di volantinaggio Marmodiv, e a quelli delle coop Delivery Service Italia e Europe Service, che inizierà il 1° giugno davanti al Tribunale di Firenze. Le due inchieste infatti sono connesse perché secondo le indagini dei pm fiorentini, Eventi 6 avrebbe documentato false passività per 5,5 milioni di euro evadendo imposte per 1,2 milioni, frutto di operazioni illecite scaturite dai rapporti dei coniugi Renzi con Marmodiv.

La tesi inquirente di quest’ultimo rinvio a giudizio, relativo solo alla società Eventi6, è che i coniugi Renzi avrebbero usato Marmodiv e le altre cooperative di cui sarebbero stati amministratori di fatto per aumentare il volume di affari di Eventi6, la società di cui la signora Bovoli era legale rappresentante, Tiziano Renzi amministratore di fatto e Matilde Renzi legale rappresentante solo per l’anno 2018. Nel dettaglio, i passivi fittizi sarebbero stati indicati nelle dichiarazioni dei redditi tra il 2016 e il 2018, che per i pm furono viziate dalla contabilizzazione di dieci fatture emesse da Marmodiv verso Eventi 6 nel 2017 e nel 2018. Tali fatture per il pm erano “gonfiate” (sovrafatturate) in quanto relative a prestazioni finte.

La srl si sarebbe formalmente avvalsa dei servizi della cooperativa Marmodiv, che sarebbe stata usata per gestire la manodopera per conto della Eventi 6 e si sarebbe accollata tutti gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali. E le fatture contestate avrebbero determinato lo scarico per Eventi 6 di costi di manodopera quando invece – sottolineano gli inquirenti – si trattava del costo di lavoro dipendente fatto sostenere sotto mentite spoglie a Marmodiv, la coop andata in bancarotta. I diversi meccanismi irregolari avrebbero permesso ai titolari di Eventi 6 di evadere pagamento di imposte e Iva. I tre congiunti Renzi sono accusati in concorso della violazione dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 74/2000 che punisce chi “al fine di evadere le imposte…, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi”. È contestato anche l’articolo 4 dello stesso decreto legislativo n. 74/2000 sui reati tributari. Punisce chi “al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto indica in una delle dichiarazioni annuali (…) elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti”. La prima udienza sarà il 7 marzo 2022. Se dovesse essere accolta la richiesta dell’avvocato Bagattini, il processo verrebbe riunito a quello Marmodiv.

IlFQ


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