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sabato 11 febbraio 2017

Disoccupazione dei collaboratori e Co.co.co, Governo: nessuna bocciatura, verifiche in corso.



La norma istituita nel 2015 con il Jobs Act è stata prorogata nel 2016.

Si va verso una soluzione per la proroga della Dis-coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori che perdono involontariamente il lavoro. Questa mattina l’Inps aveva annunciato di non poter accettare le domande per il sussidio dato che la Dis-coll, misura introdotta in modo sperimentale dal Governo Renzi per il 2015 e poi prorogata nel 2016, non è stata rinnovata per quest’anno. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha assicurato che il Governo è impegnato per una soluzione che passerà per una norma nel Milleproroghe per avere poi una misura strutturale nel testo sul lavoro autonomo non imprenditoriale all’esame della Camera. E in serata la capogruppo della Commissione lavoro al Senato, Anna Maria Parente, annuncia di aver presentato un subemendamento «con adeguata copertura finanziaria» per prorogare l’indennità in questione. 

Prima della nota ufficiale di Poletti da più parti erano arrivate richieste di proroga, dai sindacati ai movimenti politici. Di fatto la misura appare come una bandiera dato che nel primo anno di sperimentazione (il 2015, l’unico per il quale l’Inps ha diffuso i dati), grazie anche ai requisiti stringenti, ha riguardato solo 11.600 persone a fronte di quasi 400.000 collaboratori a progetto. Nell’anno sono state spese meno di un quarto delle risorse stanziate (28,7 milioni su 114 milioni). 

I sindacati hanno chiesto al Governo la proroga della Dis-coll sottolineando che l’introduzione di un ammortizzatore nel provvedimento sul lavoro autonomo non dà garanzie di tempestività. La Cgil afferma che «non è pensabile che la mancata proroga sia stata determinata dalle misure strutturali contenute nel ddl lavoro autonomo, un provvedimento ancora in itinere e i cui tempi di approvazione sono incerti». 

«Abbiamo scritto una lettera con Cgil e Uil - afferma la Cisl ricordando che i collaboratori hanno ormai un’aliquota contributiva del 32% - per sollecitare l’inserimento di una norma ad hoc nel decreto Milleproroghe in fase di conversione in legge, che, oltre a prorogare l’indennità per i collaboratori, la estenda anche ai professionisti con partita Iva, iscritti alla stessa Gestione separata». 

I sindacati si fanno sentire anche sul tema degli esodati, per chiedere a Poletti e al presidente dell’Inps Tito Boeri «una proroga alla data limite» per la presentazione della domanda di accesso all’ottava salvaguardia per gli esodati, fissata al primo marzo, «in considerazione del ritardo da parte dell’Inps nel rendere disponibili le procedure necessarie per il corretto invio delle domande stesse». 

venerdì 10 febbraio 2017

Jobs Act, stop a disoccupazione per collaboratori nel 2017. Inps: “Non c’è stata proroga”.

Jobs Act, stop a disoccupazione per collaboratori nel 2017. Inps: “Non c’è stata proroga”

Il Dis-Coll era stato introdotto nel 2015 per Co.co.co e contratti a progetto, e riproposto nel 2016. In assenza di nuova proroga, l’Istituto annuncia la fine delle erogazioni per i “licenziati” quest’anno.

Era stata istituita dal Governo Renzi con il Jobs act in via sperimentale in caso di disoccupazione. Avviata nel 2015, era stata prorogata per il 2016. Ma non per il 2017: per i collaboratori non sarà più possibile ricevere l’indennità di disoccupazione Dis-Coll istituita nel 2015 a fronte delle cessazioni involontarie di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Pertanto, in assenza di previsione normativa, spiega l’Inps, “non sarà possibile procedere alla presentazione delle domande di indennità Dis-Coll per le cessazioni involontarie dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, verificatesi dal 1°gennaio 2017”.
La misura prevedeva che fosse corrisposta mensilmente per la metà dei mesi di contribuzione presenti nel periodo compreso tra il 1° gennaio dell’anno solare precedente l’evento di cessazione del rapporto di collaborazione e l’evento stesso (con almeno tre mesi di contribuzione accreditata) fino a un massimo di sei mesi. La fruizione dell’indennità Dis-coll non dava diritto alla contribuzione figurativa. La misura della prestazione era pari al 75% del reddito medio mensile se inferiore all’importo di 1.195 euro. In ogni caso l’importo dell’indennità non poteva superare la misura massima mensile di 1.300 euro per l’anno 2015, rivalutato annualmente.
“La prestazione di disoccupazione Dis-coll – istituita in via sperimentale dall’art. 15 del Decreto legislativo n. 22 del 2015 a favore dei collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, per gli eventi di disoccupazione verificatisi nell’anno 2015 e successivamente prorogata dall’art. 1 comma 310 della Legge n. 208 del 2015 per gli eventi di disoccupazione verificatisi nell’anno 2016, non è stata oggetto di proroga in relazione agli eventi di disoccupazione intervenuti a fare data dal 1° gennaio 2017″, scrive l’Inps. L’istituto di previdenza aggiunge inoltre che “in assenza di previsione normativa, non sarà possibile procedere alla presentazione delle domande di indennità Dis-Coll per le cessazioni involontarie dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto, verificatesi dal 1°gennaio 2017″.
I beneficiari – Obiettivo della Dis-coll – che sostituiva l’indennità una tantum prevista dalla legge Fornero – era assicurare un sostegno a co.co.co. e co.co.pro., esclusi amministratori e sindaci, rimasti disoccupati. Per comprovare il proprio status di disoccupato, il richiedente doveva prima presentarsi al centro per l’impiego, dichiarare l’attività lavorativa appena cessata e l’immediata disponibilità a trovare lavoro. I beneficiari dovevano essere iscritti solo alla gestione separata dell’Inps, non potevano essere pensionati né avere partita Iva. Inoltre, dovevano avere versato almeno tre mesi di contributi a partire dal 1 gennaio 2014, di cui una mensilità nel 2015. Quest’ultimo requisito era soddisfatto anche con un mese di lavoro che abbia generato un reddito pari ad almeno 647,83 euro.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/10/jobs-act-stop-a-disoccupazione-per-collaboratori-nel-2017-inps-non-ce-stata-proroga/3381559/

Fanno leggi "pro bono populi" di breve durata per attingere voti durante le elezioni, e le rinnovano solo in caso di "loro" necessità. Naturalmente, se le leggi riguardano una loro agevolazione, le fanno con applicazione retroattiva e con durata "sempiterna". Ma c'è ancora chi crede in loro.....
by Cetta

Infatti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/10/partiti-defunti-lemendamento-dellex-tesoriere-ds-proroga-la-cassa-integrazione-per-i-dipendenti/3379766/