venerdì 12 aprile 2013

Scandalo voti comprati a Roma: “Soldi e colazione a nigeriani, bengalesi e marocchini”.



Lo denuncia il capogruppo del Pd Fabrizio Scorzoni.

Lo scandalo dei voti comprati alle primarie del Pd a Roma si colora di nuovi inebrianti particolari.
Ad esempio secondo Fabrizio Scorzoni che, dopo le primarie, si è dimesso da capogruppo del Pd al municipio di Tor Bella Monaca : «Nei seggi di via dell’Archeologia, largo Mengaroni e via Artusi per tutto il giorno c’è stata una processione di immigrati nigeriani, bengalesi e marocchini che venivano portati alle urne con la promessa di una colazione o in cambio di pochi euro».

Quindi non solo Zingari, almeno a Tor Bella Monaca «C’era una folla di nigeriani, bengalesi e marocchini che veniva cooptata da volti noti nel quartiere che gli davano i 2 euro per andare a votare, gli offrivano la colazione al bar o gli garantivano qualche euro in regalo».
I nomi di queste persone sono scritti nei verbali. «Si tratta di Duilio Morano, ex iscritto al partito, che per tutto il giorno ha organizzato caroselli di macchine per portare alle urne queste persone. Faceva dei gruppi, li accompagnava e gli diceva chi votare», denuncia l’ormai ex capogruppo del Pd.
«Il nome da votare era quello di Marco Scipioni (vincitore delle primarie) — sottolinea Scorzoni — Basti pensare che tra i suoi sostenitori c’è Ezio D’Angelo, al quale è arrivato un avviso di garanzia per l’affaire Piccolo del quale era l’uomo di fiducia». D’Angelo è un ex Pdl ora Pd, nella sua sezione in via Artusi dove hanno votato in 450 si è fatta mezzanotte per ricontrollare le schede perché i conti non tornavano: risultavano più voti che votanti. ».
Gli immigrati servono ai capibastone dei partiti come bacino per farsi eleggere nei luoghi di potere da dove poi gestire le clientele. E il circolo è vizioso. Perché più si fanno eleggere, più queste clientele con gli immigrati crescono. E’ il classico fenomeno che nell’antica Roma vedeva gli oligarchi opporsi ai populares: i primi volevano far votare gli schiavi, perché il loro voto era “in vendita”.

Finito il lavoro dei 'saggi'. Ecco tutte le proposte.



Dall'emergenza lavoro alla legge elettorale, ineliminabile adeguato finanziamento ai partiti.

La commissione dei dieci 'Saggi' istituita dal presidente della Repubblica  ha terminato il suo lavoro.
Ecco le loro proposte contenute nel documento conclusivo presentato oggi al Capo dello Stato. Le relazioni - come ha sottolineato lo stesso Napolitano -  faranno parte delle mie consegne al nuovo presidente.
-  LEGGE ELETTORALE MISTA CON PREMIO GOVERNABILITA': Superare la legge elettorale vigente: Il nuovo sistema "potrebbe prevedere un sistema misto (in parte proporzionale e in parte maggioritario) un alto sbarramento, un ragionevole premio di governabilita".
UNA SOLA CAMERA CON POTERE DI INDIRIZZO POLITICO - La governabilità sicura si ha solamente con una sola Camera. Lo dicono i saggi nella loro relazione finale. "Nessun sistema elettorale garantisce automaticamente la maggioranza in entrambi rami del parlamento". "Diverse sarebbero le prospettive della stabilità se si attribuisse l'indirizzo politico a una sola Camera".
- GIUDICE DECIDA SU INCOMPATIBILITA' NON CAMERE - Modificare l'art. 66 della Costituzione in modo da attribuire "ad un giudice indipendente e imparziale" la decisione su legittimità dell'elezione, ineleggibilità e incompatibilità, togliendolo al Parlamento: é quanto propongono i saggi nella loro relazione, sottolineando che ora c'é il rischio "del prevalere di logiche politiche".
ADEGUATO FINANZIAMENTO PARTITI INELIMINABILE - "Il finanziamento pubblico delle attività politiche in forma adeguata e con verificabilità delle singole spese, costituisce un fattore ineliminabile per la correttezza della competizione democratica e per evitare che le ricchezze private possano condizionare impropriamente l'attività politica".Lo scrivono i 'saggi' nel loro documento
LAVORO E' EMERGENZA CHIAVE, SERVE SVILUPPO EQUO  - "La principale emergenza che ci troviamo oggi ad affrontare" è "quella del lavoro e della conseguente crescita della povertà" e "la via maestra" per combatterlo è lo "sviluppo economico equo e sostenibile".
'VOLA' RISCHIO POVERTA', SALE 4 PUNTI IN UN ANNO - La percentuale delle persone a rischio di povertà o esclusione in Italia è salita di 4 punti in un solo anno: è rimasta stabile intorno al 25% tra il 2005 e il 2010 ed è salita, tra il 2010 e il 2011, al 28,2% "con un aumento di ben 4 anni in un solo anno".
SAGGI, ENTRO GIUGNO SERVE 1 MLD PER CIG IN DEROGA - "Non può non essere sottolineata l'urgenza di rifinanziare entro il mese di giugno il meccanismo degli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre dell'anno 2013 (circa un miliardo di euro)". Lo chiedono i saggi economici nella relazione consegnata a Napolitano.

Il silenzio delle Innocenti....



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151379905582828&set=a.10150940569072828.416129.59345212827&type=1&theater

I miei glicini.


Riuscite a percepirne il profumo?

Inconfutabile!



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151568152996578&set=a.426132536577.226083.63409716577&type=1&theater

giovedì 11 aprile 2013

Chi non ha peccato....



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151518956284351&set=a.410327984350.187934.209242939350&type=1&theater

Maxisequestro di alimenti biologici contraffatti.



Operazione della Gdf in diverse regioni italiane. Scoperte 1.500 tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino spacciate per biologiche, ma con alto contenuto di Ogm. Ventitre gli indagati.

Maxisequestro della Guardia di Finanza in diverse regioni d'Italia di prodotti alimentari contraffatti o contaminati con pesticidi: si tratta di 1.500 tonnellate di soia, mais e grano tenero ucraino falsamente certificati come biologici ma in realtà ad alto contenuto di Ogm e di 30 tonnellate di soia provenienti dall'India e contaminate con pesticidi. Ventitre persone sono state iscritte nel registro degli indagati.
L'indagine, condotta dalla Gdf di Pesaro e dagli uomini dell'Ispettorato repressioni frodi del ministero delle Politiche Agricole, ha portato a sequestri e decine di perquisizioni in Marche, Emilia Romagna, Sardegna, Molise e Abruzzo. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, i prodotti, destinati al mercato zootecnico e alimentare, venivano sdoganati a Malta da una società gestita da italiani e poi introdotti nel nostro Paese. 

Coinvolte anche una decina di società, tra cui quelle moldave ed ucraine che curavano l'approvvigionamento delle granaglie, e gli enti di certificazione ed analisi dei prodotti con sede a Fano e Sassari, di cui dovranno essere accertati ruolo e responsabilità.