venerdì 9 maggio 2014

COSI' L'UE CI RUBA LE RICCHEZZE. - Claudio Borghi Aquilini

ERF


ERF. Dietro questa apparentemente innocua sigla si cela l'arma definitiva che l'Unione Europea sta preparando per il colpo finale, il furto di tutte le nostre ricchezze e la chiave a doppia mandata per impedire la fuga dell'Italia dalla tonnara dell'Eurozona.

Ogni volta che gli eurocrati immaginano qualche colpo grosso lo nascondono sotto un nome oscuro. 
Il MES e il Fiscal Compact vennero votati alla chetichella da un parlamento totalmente ignorante di quel che stava approvando, pungolato dall'urgenza messa da un consapevolissimo Monti. 

Adesso che i buoi sono scappati i partiti fanno a gara a dissociarsi da assurdi obblighi e onerosissimi impegni già versati, tuttavia il danno è fatto e difficilmente rivedremo qualcosa degli oltre 50 miliardi impegnati a vario titolo nei fondi salvastati.

Questa cifra iperbolica è una bazzecola a confronto di quanto rischiamo di giocarci con l'ERF o “European Redemption Fund” dato che si parla, per la sola Italia, di oltre mille miliardi.

Vediamo di che si tratta. 

Per essere sicuri che la riduzione forzata del debito prevista del Fiscal Compact avvenga davvero si è inventato un meccanismo diabolico. 
L'idea sembra orientata alla solidarietà: consentire ai paesi europei con un debito pubblico più alto del limite del 60% del rapporto debito/pil di scaricare tutto il debito in eccesso ad un fondo comune dove possa essere mutualizzato come un super eurobond. Fin qui tutto bene, ma esiste forse ancora qualche anima candida che creda ai “favori” e alla “solidarietà” dell'attuale Unione Europea? 
Se esiste è bene che si svegli perchè la commissione di studio presieduta da un ex banchiere centrale austriaco, una signora dal rassicurante nome di Gertrude Trumpel-Guggerell, e che casualmente non annoverava alcun italiano tra i propri membri, ha deciso che a fronte di questo debito debbano essere poste delle garanzie reali.

Traduciamo: l'Italia scaricherebbe oltre mille miliardi di debito ma a fronte dello “scarico” occorrerà mettere a garanzia beni e oggetti di valore. L'ERF si “mangerebbe” quindi per esempio tutte le nostre riserve auree, beni immobili di pregio, le migliori partecipazioni societarie inclusi i gioielli strategici quali Eni e Finmeccanica e addirittura verrebbe alimentato con una sorta di ipoteca sui futuri introiti fiscali. 

A quel punto sarebbe un gioco da ragazzi portarci via tutto, basterebbe girare la “manopola” dello spread, per esempio facendo dichiarare alla BCE la propria intenzione di non garantire direttamente il debito monetizzandolo, per precipitarci nel default. 
A quel punto però l'ERF si incamererebbe tutte le garanzie e noi ci ritroveremmo in ginocchio: svuotati di tutti i nostri beni di valore e con ipotecate per il futuro persino le nostre tasse e le nostre pensioni.
Il piano è semplice e sembra congegnato da un usuraio della malavita: si mette in condizione la vittima di fare debiti e a quel punto ci si offre di “salvarlo” prendendosi tutto ciò che ha di valore e che era stato messo a garanzia. 
Peccato che nessun paese al mondo indebitato nella propria valuta abbia garanzie reali a fronte dei propri titoli: il debito pubblico è semplicemente garantito dalla propria banca centrale. 
Forse che l'Inghilterra a fronte dei suoi titoli ipoteca Buckingham Palace? 
No di certo, anche nei momenti peggiori della crisi come nel 2008, quando la fiducia verso l'economia inglese era minima, la Bank of England comprò sul mercato tutti i titoli venduti dagli investitori terrorizzati mantenendo i tassi ai minimi e consentendo il riallineamento della Sterlina. 
Nessun bisogno di vendersi l'oro e anzi, in teoria adesso quel debito riacquistato potrebbe essere cancellato con un tratto di penna perché presente sia all'attivo che al passivo del bilancio statale (il tesoro è debitore e la Banca Centrale è creditore, ma entrambe sono dello Stato).

Capita la fregatura?

Ci vogliono dare un servizio che sarebbe totalmente normale al modico prezzo di un'ipoteca su mille miliardi delle nostre ricchezze e, per aiutare il furto, ecco che il servizievole (o complice) PD sta preparando la “riforma del titolo quinto della Costituzione”: vale a dire la possibilità per lo stato di mettere le mani su tutti i beni oggi vincolati alla disponibilità degli enti locali. 
In pratica si vogliono mangiare l'aragosta e apprestano i ferri per ripulire la polpa anche nelle zampine. 
Tutto questo per cosa?
Per consentire all'Eurozona di andare avanti in modo che la Germania (come ammesso ieri con incredibile candore a Ballarò dalla candidata alla presidenza della Commissione Europea Ska Keller) possa mantenere bassi i prezzi delle sue merci e continuare a venderle evitando la disoccupazione. 
Ce lo dicono in faccia e noi continuiamo a fare cose contrarie al nostro interesse.
Per questo le prossime elezioni Europee saranno importanti: ci sono in gioco cose fondamentali per il nostro futuro che rischiano di essere gestite da piccoli collaborazionisti. 

Cerchiamo di svegliarci.

http://www.ilgiornale.it/news/economia/cos-lue-ci-ruba-ricchezze-1016754.html

giovedì 8 maggio 2014

Dalla coda delle lucertole il segreto per ringiovanire le cellule.



E' in un gene regista della riprogrammazione.

Il gene che fa ricrescere la coda alle lucertole, presente anche nell'uomo, potrebbe essere l'interruttore su cui agire per riprogrammare in modo efficiente le cellule adulte facendole tornare 'bambine'. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports da un gruppo di ricercatori del Centre for Genomic Regulation (CRG) di Barcellona: a coordinarlo e' l'esperta di staminali Maria Pia Cosma, approdata in Spagna dopo una lunga esperienza all'Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli.

Il gene chiave per la rigenerazione si chiama Wnt e produce una proteina che a sua volta regola l'espressione di una cascata di geni. Nelle rane e nelle lucertole, questa 'reazione a catena' consente di far ricrescere le estremita' dopo l'amputazione. Nei mammiferi, invece, questa capacita' e' stata persa: nonostante cio', le nostre cellule conservano ancora il gene Wnt, che risulta coinvolto in molti processi dello sviluppo embrionale e nella stessa riprogrammazione cellulare.

I ricercatori hanno dunque deciso di studiare il ruolo del gene Wnt nel processo che permette di trasformare le cellule adulte in staminali pluripotenti indotte (le famose 'Ips' che nel 2012 sono valse il premio Nobel a John B. Gurdon e Shinya Yamakana).
Grazie agli esperimenti condotti da Francesco Aulicino, anche lui italiano trasferito a Barcellona, si e' scoperto che Wnt agisce in maniera intermittente. ''Abbiamo osservato due fasi, e in ciascuna di loro il gene Wnt gioca un ruolo diverso'', spiega la ricercatrice Ilda Theka. ''Inibendo il gene all'inizio del processo e attivandolo alla fine - aggiunge - possiamo aumentare l'efficienza della riprogrammazione cellulare ottenendo un numero piu' elevato di cellule pluripotenti''.

La faccia bella dei napoletani: quando la cittadinanza promuove i propri eroi al merito. - Sergio Di Cori Modigliani



Questo signore la cui immagine vedete riprodotta in bacheca si chiama Federico Cafiero de Raho: è il mio eroe del giorno.
E' un napoletano doc.
E' la sponda opposta a Genny 'a carogna.
E' l'altra faccia della medaglia della tenace meridionalità che non si ferma davanti a nulla.
E' la prova tangibile di quanto sia pretestuosa, falsa e demagogica, la malapianta del campanilismo becero o dell'anti-meridionalismo, usato in questi giorni a sproposito in relazione alla violenza degli ultras.
Ci sono le bestie e ci sono i galantuomini per bene.
Dovunque e comunque: questa è l'unica discriminante che a me interessa, oggi in Italia.
Federico Cafiero de Raho è l'altra faccia del meridione italiano, contenuta nella stessa medaglia.
E' il procuratore di Reggio Calabria, un magistrato di lungo corso, attivo dal 1977 nella lotta alla criminalità organizzata, un napoletano doc. Negli anni'90 è stato in prima fila nella sua Bella Napoli nell'attaccare frontalmente, in quanto pubblico ministero, la camorra e il clan dei casalesi. Titolare della celebre perazione denominata "Spartacus" che portò all'arresto e all'incarcerazione di centinaia di criminali, in seguito a quella vittoriosa inchiesta si è spostato in Calabria, chiamato da Gratteri, per coordinare insieme a lui il pool di coraggiosi magistrati italiani che hanno scelto e deciso di compiere fino in fondo il proprio dovere contro le organizzazioni criminali, cercando di smascherare le loro complicità politiche con esponenti della classe dirigente che conta.
Sempre in prima linea, mentre alla tivvù, nei talk show si affannano ad esibirsi i soliti cicisbei.

Ogni sera, quando noi cittadini normali ce ne andiamo a letto, siamo sempre un po' preoccupati all'idea che, nel corso della notte, ci scoppi il fegato, perchè quotidianamente siamo costretti a travasi di bile, a furibonde indignazioni, all'incorporazione di una rabbia scandalosa che non trova mai sfogo civile o civico perchè lo Stato ci dà sempre e soltanto un'unica risposta da 40 anni: "Noi siamo latitanti".

E' quindi con grande sollievo che, una volta tanto, possiamo compiacerci di fornire una buona notizia, questa sì davvero per tutti, meridionali e settentrionali, giovani e anziani, occupati e non. 
Nella conferenza stampa di questa mattina, il magistrato Cafiero de Raho è stato molto chiaro, esplicito, semplice, lineare: "Si tratta di una inchiesta complessa e variegata...è davvero allarmante accorgersi, e toccare con mano, il coinvolgimento in attività illegali, illecite, di chiara complicità con elementi della criminalità, di personalità politiche che hanno ricoperto un ruolo di primo piano nell'esecutivo, come nel caso di Scajola che è stato ministro per lo sviluppo economico.....".
Ha chiarito e denunciato l'esistenza di una "cupola politica degli affari", dove il consociativismo tra esponenti di destra e di sinistra, personalità che contano di Forza Italia e del PD, ex fascisti provenienti dal MSI ed ex comunisti provenienti dal PCI e dai DS, si ritrovano associati nel nome del business, la loro nuova ideologia praticata con efficienza chirurgica: il danaro facile, che è il collante delle aziende d'affari private che loro chiamano partiti.

E non è che l'inizio.

Se questo paese non è affondato definitivamente nel Mare Mediterraneo, inghiottito dall'ignominia, è grazie all'enorme numero di brave persone che nei più disparati segmenti dell'attività, sia pubblica che privata, sono andati avanti comportandosi in maniera"normale", ovvero facendo il proprio dovere come in qualunque altro paese europeo. Da noi vuol dire candidarsi all'eroismo, molto spesso al dileggio perchè si è considerati anche cretini.

E' grazie a persone come queste, se il paese regge ancora, ed è ciò che alimenta oggi il mio ottimismo civico che volevo condividere con tutti voi.

E' la faccia del Bel Paese come dovrebbe essere, perchè per ogni Genny 'a carogna che si gode la visibilità mediatica, c'è un anonimo Federico Cafiero de Raho, entrambi della stessa etnia, della stessa regione, dello stesso identico territorio, che usano lo stesso dialetto, ma con una interpretazione dell'esistenza diametralmente opposta.
Fortissime e di grande spessore le pressioni subite dal magistrato napoletano, da Gratteri e dall'intero pool anti-mafia calabrese per impedire che l'inchiesta oggi resa pubblica diventasse un atto legale formalmente dichiarato. Ma sono riusciti ad aggirare gli ostacoli.

Ci fa ben sperare.

Non possiamo che augurargli buon lavoro e buon proseguimento, e a tutti loro manifestare il segno e il segnale di un rispetto collettivo della cittadinanza che riconosce e valorizza il merito, la competenza e il buon servizio quando si manifestano al servizio della collettività.
Vivere nel post-Maya significa produrre un nuovo tipo di medaglie, di onorificenze, di prebende. 
Non sono promozioni, non sono soldi, non sono benefits, non sono inviti televisivi. 
Sono, più semplicemente, i sensi della più doverosa stima da parte dell'opinione pubblica che finalmente sente rappresentata la propria ragione nel vedere confermata da una intera schiera di magistrati che in Italia è la criminalità organizzata a dettare l'agenda politica istituzionale.

Grazie, a nome di tutti noi.

E' il più bel regalo in assoluto che un napoletano potesse fare alla città di Napoli, in questo momento. E al resto del paese.

a da passà 'a nuttata de 'sta Repubblica.....


http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2014/05/la-faccia-bella-dei-napoletani-quando.html

COME PREVENIRE I CAPELLI BIANCHI. QUELLO CHE NON SAPEVI.

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I capelli bianchi non sono solo una questione estetica, specialmente quando appaiono prematuramente. Sono un segnale del nostro corpo per avvisarci di un accumulo di tossine in quest’area, situata vicino alla zona cerebrale.
Vi illustriamo degli alimenti, dei nutrienti e dei rimedi per evitarli e per migliorare il vostro stato di salute in generale.

Carenza di rame

Un deficit di rame contribuisce alla comparsa prematura dei capelli bianchi, motivo per cui dovremmo consumare quotidianamente alimenti ricchi di questo minerale:
  • Frutta secca
  • Avena
  • Riso integrale
  • Legumi
  • Champignon
  • Cacao
  • Patate dolci
  • Frutti di mare
Possiamo anche ovviare a questa mancanza prendendo l’oligoelemento rame per tre mesi.
Il rame è importante per la produzione della melanina che è un pigmento che dà il colore ai capelli.

Eccesso di sale

Un altro fattore che influisce sulla comparsa dei capelli bianchi è il consumo eccessivo di sale e di alimenti salati. Vi consigliamo di evitare il sale da tavola, gli alimenti precotti, le patatine fritte e i formaggi.
Il sale da tavola è un sale raffinato che contiene solo cloruro di sodio, mentre è più salutare scegliere il sale marino o il sale dell’Himalaya, ricchi di minerali e di oligoelementi.
sale dell'himalaya

Il fegato e la cistifellea

Secondo la medicina tradizionale cinese, il meridiano del capello coincide con quello del fegato, motivo per cui se abbiamo un qualsiasi problema ai capelli dovremmo controllare anche questo organo. Il fegato e la cistifellea si sovraccaricano molto facilmente attraverso una cattiva alimentazione e le emozioni negative, l’ira in particolare.
Come far sì che il fegato e la cistifellea funzionino correttamente?
  • A digiuno potete prendere un cucchiaio di olio extravergine d’oliva con il succo di mezzo limone. Bevete poi due bicchieri di acqua tiepida e venti minuti dopo potete fare colazione. Questo rimedio è molto semplice, ma depura efficacemente l’organismo.
  • Un altro modo efficace per rilassare il fegato, organo che tende a raffreddarsi, è sistemare una borsa dell’acqua calda sulle costole del lato destro durante la notte. Oltre ad essere molto rilassante, vi aiuterà a dormire meglio.
  • Secondo la medicina cinese, il fegato si rigenera all’alba, per cui è fondamentale anche non cenare troppo tardi e non troppo abbondante. Potete mangiare creme di verdure, zuppe, frittate,pesce, mele cotte, ecc.
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Alimenti per i capelli bianchi

Sono tre gli alimenti per eccellenza che aiutano a prevenire i capelli bianchi:
  • succo di prezzemolo: potete unirlo a del succo di mela per migliorarne il sapore.
  • germogli alfa alfa: potete comprarli già pronti o far germogliare i semi voi stessi in un recipiente umido, ma senza acqua, per diversi giorni.
  • carote (crude o cotte)

Massaggio per la tensione

Lo sapevate che accumuliamo tensione anche sulla testa? Gli stessi tipi di tensione che interessano la muscolatura possono interessare anche il cuoio capelluto. Toccandolo si dovrebbe muovere facilmente, mentre nella maggior parte delle persone è rigido, rendendo difficile l’irrorazione sanguigna. Per evitare di accumulare tensione, massaggiate ogni giorno il cuoio capelluto creando piccoli cerchi, sfiorandolo più che premendovi. Nel giro di qualche minuto noterete una maggiore flessibilità oltre a una piacevole sensazione di solleticamento.

Riflessologia manuale

Un altro esercizio sorprendente per favorire la prevenzione dei capelli bianchi e il recupero del colore ha a che fare con la zona riflessa dei capelli nelle mani, situata nelle unghie.
Unite tra di loro le unghie delle mani, ad eccezione del pollice, e sfregatele per qualche minuto. Una volta terminato il massaggio, noterete un formicolio alle unghie. Dovete fare questo esercizio per parecchi mesi prima di notare dei risultati, ma se lo utilizzate in aggiunta agli altri consigli che vi abbiamo dato, potrete notare degli ottimi miglioramenti.

Altri consigli

  • Esistono altre questioni da prendere in considerazione in quanto alla comparsa dei capelli bianchi, ad esempio lo stress e gli stati d’animo negativi, come la tristezza. È importante trattarli nel modo più naturale possibile per migliorare la salute dei capelli e in generale.
  • Gli shampoo convenzionali di solito contengono ingredienti molto aggressivi per il cuoio capelluto. Vi consigliamo di optare per degli shampoo naturali ed ecologici ed evitare prodotti aggressivi come lacca, gel e così via.
capelli bianchi compaiono quando i capelli perdono il pigmento prodotto da cellule specializzate che si chiamano melanociti situate alle radici dei capelli. Anche i melanociti invecchiano e questo processo d’invecchiamento ne riduce la capacità di produrre il pigmento colorante chiamato melanina e i capelli cominciano a diventare sempre più grigi, fin quando i melanociti muoiono tutti e i capelli diventano bianchi. Ci possono essere molte cause della comparsa prematura dei capelli grigi e poi della morte di tutte le cellule che producono melanina
In definitiva, la comparsa prematura dei capelli bianchi può essere prevenuta o, comunque, la progressione rallentata mediante un’alimentazione corretta e uno stato mentale sano, sia nella quantità sia nella qualità degli alimenti, poiché i capelli ricevono da ciò che si mangia il nutrimento che serve loro per crescere robusti e sempre colorati.

Expo 2015, sette nuovi arresti. Tra loro Primo Greganti e Angelo Paris.

Angello Paris e Primo Greganti
Secondo la Procura di Milano l'ex deputato Pci e il manager delle infrastrutture lombarde sarebbero coinvolti in episodi di turbativa d'asta e corruzione. Il loro arresto arriva a distanza di due mesi da quello del dg delle infrastrutture lombarde per presunte irregolarità negli appalti delle opere pubbliche.

Angelo Paris, manager delle infrastrutture lombarde, e Primo Greganti, ex militante del Pci coinvolto nell’ambito dell’inchiesta Mani Pulite, sono stati arrestati con altre quattro persone nell’ambito di un’inchiesta portata avanti della Procura di Milano per corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di episodi legati all’Expo 2015. Un nuovo scandalo che si aggiunge all’arresto per presunte irregolarità negli appalti delle opere pubbliche del direttore generale delle infrastrutture lombarde, Antonio Rognoniche risale a poche settimane fa. Nell’ambito di questa inchiesta Rognoni è stato raggiunto da un’ordinanza di arresti domiciliari
Nelle intercettazioni, che arrivano fino alle ultime settimane del 2014, Paris racconta come favorire un loro costruttore di riferimento. 
Primo Greganti, passato alle cronache come il Compagno G durante Mani Pulite, scontò una pena di 3 anni in carcere per finanziamento illecito al suo partito ma lui si professò sempre innocente e rifiutò ogni collaborazione con la magistratura. In manette anche Gianstefano Frigerio, ex segretario generale della Dc, poi passato tra le file di Forza Italia e l’ex senatore Pdl Luigi Grillo
L’inchiesta è una delle indagini citate dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, a capo del pool “Pubblica Amministrazione”, nell’esposto da lui presentato al Csm contro il procuratore Edmondo Bruti Liberati per lamentare una serie di irregolarità nell’assegnazione dei fascicoli. Nell’esposto, infatti, Robledo ha scritto, tra le altre cose, di aver richiesto più volte a Boccassini, che coordina l’inchiesta che oggi ha portato a sette arresti, atti dell’indagine a lei affidata per “costruire un quadro complessivo il più organico e completo possibile” e utile anche per le sue indagini. Atti che invece, a detta di Robledo, non sono mai arrivati sul suo tavolo, se non in minima parte. 
L’inchiesta, che oggi ha portato anche ad una serie di perquisizioni da parte della Gdf e della Dia milanese, vede al centro i reati di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio. L’indagine è nata da un’altra inchiesta che nei mesi scorsi aveva portato all’arresto dell’ex consigliere lombardo, Massimo Gianluca Guarischi (ora sotto processo), per presunte tangenti nella sanità lombarda, un filone questo che vede indagato in una tranche (distinta dall’inchiesta scaturita nel blitz di stamani) anche l’ex presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni

Scajola arrestato dalla Dia. Berlusconi: 'Addolorato'.

L'ex ministro Claudio Scajola (foto: ANSA )

La Dia di Reggio Calabria ha arrestato l'ex ministro Claudio Scajola. L'arresto è avvenuto in un noto albergo della capitale. 

Otto i provvedimenti complessivamente eseguiti stamani. Tra gli arrestati, figurano persone ritenute legate al noto imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, anch'egli colpito da provvedimento restrittivo insieme alla moglie Chiara Rizzo ed alla madre Raffaella De Carolis. Matacena è latitante, dopo una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

L'ex ministro Scajola è stato arrestato perché avrebbe aiutato l'ex parlamentare Amedeo Matacena a sottrarsi alla cattura. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho. L'inchiesta che ha portato all'arresto è nata nell'ambito di una indagine su tutt'altro argomento.

Personale della Dia di Reggio Calabria sta eseguendo numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro. La Dia reggina è coadiuvata dai Centri operativi e sezioni Dia di Roma, Genova, Milano, Torino, Catania, Bologna, Messina e Catanzaro. I provvedimenti restrittivi a carico di Scajola, Matacena e gli altri indagati sono stati emessi dal Gip di Reggio Calabria Olga Tarzia su richiesta della Dda diretta dal procuratore Federico Cafiero De Raho.

Berlusconi, arresto Scajola? Sono addolorato
 - "Non so per quali motivi sia stato arrestato, me ne spiaccio e ne sono addolorato". Lo afferma Silvio Berlusconi sull'arresto questa mattina dell'ex ministro Claudio Scajola. Berlusconi, nel corso dell'intervista a radio Capital, precisa che Scajola non è stato candidato in lista non perchè si avesse sentore di un arresto ma perchè: "avevamo commissionato un sondaggio su di lui che ci diceva che avremmo perso globalmente voti se lo avessimo candidato".


http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/05/08/arrestato-ex-ministro-scajola_10bc0bdd-45a0-4c77-9368-83be1f6df243.html