Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 14 settembre 2015
Mai più bollette: arriva la scatola che permette di vivere gratis.
Vuoi eliminare per sempre contratti e bollette? Con Off Grid Box non c'è bisogno di allacci e non si inquina: ecco il primo sistema che rende indipendente qualsiasi casa.
"Zero allacci, zero inquinamento, soddisfazione infinita": si legge sul sito di Off Grid Box, la prima scatola domestica capace di rendere indipendente da allacci e bollette qualsiasi abitazione. Niente più contratti per la luce, acqua, rifiuti o gas, vivere senza bollette, in autonomia totale, può sembrare un'utopia, ma con Off Grid Box è realtà. Da oggi è possibile vivere completamente gratis con Off Grid Box, un dispositivo di ultima generazione ideato dalla Fabbrica del Sole di Arezzo e presentato in tutta la sua efficienza ad Expo Milano 2015, in collaborazione con Oxfam, fino al 6 settembre 2015 in Cascina Triulza.
in foto: Off Grid Box in sostegno di oltre 2 mila abitanti delle Filippine colpiti dal passaggio del tifone Hayan del 2013
Che cos'è Off Grid Box?
Il modulo brevettato dalla Fabbrica del Sole è un dispositivo costituito da un piccolo container che può rendere indipendente qualsiasi unità abitativa. Off Grid Box è un modulo di autosufficenza in grado di produrre energia elettrica, raccogliere e trattare l’acqua piovana per usi domestici e l’irrigazione, produrre acqua calda sanitaria, riscaldare l'aria e altre numerose funzioni.
Come funziona Off Grid Box?
Il dispositivo Off-grid, che significa "disconnesso dalle reti", contiene al suo interno un pacchetto di pannelli solari fotovoltaici che si estraggono e si montano sul tetto del container per produrre energia. "L’Off Grid Box ci permette di produrne fino a 20 kWp, stoccarla in sicurezza in robusti accumulatori e convertirla in corrente alternata da usare proprio come quella della rete elettrica ma gratis!", spiegano gli ideatori di questo rivoluzionario dispositivo. "Il tetto fotovoltaico convoglia l’acqua piovana con una grondaia nella cisterna interna da 1500 litri. Una pompa ad alta efficienza con dei filtri meccanici ed UV (Ultra-Violetto) la debatterizzano per poterla usare in casa, nel giardino o nell’orto". E se ci si trova in posti dove non c'è molto sole, Off Grid Box è capace di usare anche la potenza del vento grazie ad una turbina che produce energia necessaria per rendere autosufficiente ogni abitazione.
Quanto spazio occupa Off Grid Box?
Il modulo ideato è un piccolo container di 2 metri di altezza per 2 metri di larghezza e 2 di lunghezza. È stato scelto un container per contenere tutto il necessario perché facilmente reperibile, robusto, facile da trasportare e costituisce un’ottima base per creare un locale tecnico aggiuntivo; si può anche parzialmente interrare, colorare o rivestire di legname e verde rampicante. Può essere installato fuori la propria abitazione singola da staccare da qualsiasi allaccio, o in un cortile di un palazzo, semmai a gruppi di moduli, per rendere autosufficiente anche un condominio.
Quanto costa Off Grid Box?
Il piccolo container di autosufficienza parte da un modello base di 15000 euro fino ai 30000 euro per il modello full optional che comprende anche un sistema di connessione internet e la caldaia a pellet o a legna in base al luogo di installazione dell'Off Grid Box. Una spesa iniziale impegnativa ma che vi permetterà di vivere completamente gratis in futuro. E in Italia il costo è finanziato al 100% determinando un risparmio netto dal primo giorno di utilizzo.
Come usare Off Grid Box?
Off Grid Box consente di eliminare per sempre contratti e bollette perché alimentato solo da pioggia, vento e sole, protegge l'ambiente perché usa fonti di energia rinnovabile e quindi ha un impatto zero sull'ecosistema; è perfetto per chi ha una casa indipendente e un piccolo spazio esterno in cui collocare il dispositivo, ma anche per chi vive in condominio. Off Grid Box può essere inoltre usato in caso di emergenze e crisi come è stato fatto nel nord della regione filippina del Cebu, duramente colpita dal passaggio del tifone Hayan nel 2013. Off Grid Box è stato usato per far fronte alle necessità primarie di una popolazione, come quella delle Filippine, rimasta del tutto priva di beni e servizi essenziali: oltre a fornire energia elettrica, Off Grid Box è stato utilizzato per produrre 6.000 litri d’acqua al giorno grazie anche ad un dissalatore ad osmosi inversa, completamente autosufficiente, contenuto all’interno del dispositivo, che rende l’acqua di mare potabile. Oltre 2.000 persone oggi nelle Filippine si servono dell’acqua e dell’energia fornite dai tre dispositivi Off Grid installati, gratuitamente e senza alcun impatto sull’ambiente. Dalle Filippine a Milano, passando per Arezzo, il lavoro realizzato a fianco della popolazione delle Filippine grazie all’Off Grid Box, e tutte le sue rivoluzionarie possibilità, è presentato in questi giorni ad Expo Milano 2015 fino al 6 settembre.
Il futuro è Off-Grid.
http://design.fanpage.it/mai-piu-bollette-off-grid-box-la-scatola-che-permette-di-vivere-gratis/
Leggi anche: http://www.greenme.it/abitare/risparmio-energetico/15742-off-grid-tesla-batteria-autoconsumo
Pausa superata.
Dopo una pausa dovuta ad un intervento chirurgico di colecistectomia laparoscopica (e nausea da politica), rieccomi più pimpante di prima.
Le nuove tecniche chirurgiche sono favolose: oggi ricoverata, l'indomani dimessa.
Favolose perchè non danno neanche il tempo di pensare: dopo aver ottemperato in precedenza ad una serie di esami, ti danno appuntamento ad una certa ora di un certo giorno, durante il quale dopo la dovuta preparazione all'intervento, ti operano; l'indomani dopo aver controllato ogni tua reazione, prima ancora delle 24 ore dall'intervento, ti dimettono.
Qui un link che spiega tutta la procedura:
http://www.my-personaltrainer.it/fegato/colecistectomia.html
Io ho avuto la fortuna di essere operata dallo staff di chirurgia generale dell'Ospedale Ingrassia, tutto ha funzionato alla perfezione in quanto a competenza, professionalità, igiene e gentilezza, ad esso va il mio sentito grazie.
Cetta.
PS. a chi interessa: http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/494512/la-dieta-post-colecistectomia-e-quali-alimenti-evitare-per-stare-meglio
lunedì 7 settembre 2015
Spettacolare tempesta di alghe nel Mar Baltico: le foto mozzafiato dallo Spazio.
ROMA - La calda estate record del 2015 ha avuto conseguenze non solo sulla terra ma anche nel mare.
Il caldo eccezionale ha fatto proliferare le alghe azzurre (o cianobatteri) nel Mar Baltico, evento reso spettacolare dalle vorticose correnti oceaniche che hanno scatenato una vera e propria tempesta viridescente.Le foto spettacolari sono state riprese dallo spazio dal satellite dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Sentinel-2A, lanciato il 23 giugno scorso.
(CLICCA QUI PER APPROFONDIRE)
L'immagine qui sopra, "Occhio di una tempesta di alghe" è stata catturata nel Mar Baltico il 7 agosto.
Con una risoluzione spaziale di soli 10 metri, le increspature e le onde verdeggianti vengono acquisite in minimo dettaglio.
In alto al centro dell'immagine, si può anche osservare la scia di una nave che fende le acque cariche di cianobatteri.
La tempesta di alghe ha regalato delle immagini suggestive, ma in realtà è pericoloosa per l'ambiente marino.
I cianobatteri producono un' inquinamento tossico e si nutrono di tutto l'ossigeno nell'acqua, soffocando le altre forme di vita marine.
Ecco perché oggi abbiamo una zona morta di 11.000 km quadrati nel Golfo del Messico.
Sono molti i fattori responsabili della fioritura "algosa".
I cianobatteri hanno qualità simili alle alghe e prosperano nel fosforo delle acque.
L'alta temperatura dell'acqua, il mare calmo e un clima soleggiato spesso portano a grandi fioriture come la corrente tempesta del Mar Baltico.
Stonehenge, scoperto un altro centro cerimoniale sotterraneo. Potrebbe essere ancora più antico.
Il sito è pochi metri sotto il complesso di Durrington Walls, vicino allo storico simbolo del celtismo. "Questo cambia tutta la nostra conoscenza archeologica dell'Europa preistorica".
Stonehenge, il sito neolitico usato dai druidi per i riti celtici vicino ad Amesbury nello Wiltshire, in Inghilterra, ha un “nuovo” rivale. A circa tre chilometri, in una località chiamata Durrington Walls, è stato scoperto un altro centro cerimoniale risalente all’età della pietra. I monoliti, risalenti a circa 4.600 anni fa, sono stati individuati con tecniche radar e non sono ancora stati dissotterrati.
La scoperta è stata annunciata al British Science Festival dell’Università di Bredford dal professor Vince Gaffney, capo della squadra di esperti che ha lavorato alla ricerca. Pochi metri sotto Durrington Walls si trovano oltre 90 megaliti la cui altezza doveva essere circa quattro metri e mezzo e che componevano una sorta di arena a forma di C. Il complesso di Durrington Walls, che misura più di 1,5 km di circonferenza ed è circondato da un fosso profondo circa 17,6 m, secondo alcuni archeologi era complementare a Stonehenge, secondo altri, trai due, non c’era nessun collegamento.
La nuova struttura è stata individuata dallo Stonehenge Hidden Landscapes Project, realizzato dall’Università di Birmingham e dal dipartimento di prospezione archeologica e archeologia virtuale dell’Istituto Ludwig Boltzmann. I monoliti sono stati scoperti dal team utilizzando tecniche non invasive come i radar trainati da quad.
Gli studi dell’area intorno a Stonehenge in passato avevano portato gli archeologi a credere che solo questo sito avesse delle strutture di pietra “studiate”. Ma la storia potrebbe dover essere riscritta: ora ci sono le prove di una precedente fase di Durrington Walls che include la nascita dei monoliti appena scoperti. Anche la loro conservazione è unica ed eccezionale nell’archeologia britannica.
“Questa scoperta ha implicazioni significative per la nostra conoscenza di Stonehenge e la sua conformazione territoriale – spiega Gaffney – le prove non solo dimostrano un’inaspettata fase dell’architettura monumentale dell’Europa preistorica, ma il sito potrebbe essere contemporaneo a Stonehenge, se non precedente. Siamo davanti ad uno dei più grandi monumenti di pietra d’Europa. E’ davvero notevole, non pensiamo ci sia nulla di simile in nessun’altra parte del mondo”.
domenica 6 settembre 2015
Treni sulle ali del vento: presto sarà attiva in Olanda la prima ferrovia a energia eolica.
Il progetto "verde" verrà completato entro il 2018 grazie a impianti locali, belgi e scandinavi che forniranno al sistema ferroviario 1,4TWh di elettricità.
L'Olanda si prepara a realizzare un nuovo ambizioso progetto nel settore delle rinnovabili: attivare entro il 2018 la prima rete ferroviaria alimentata esclusivamente da energia eolica. L'elettricità prodotta dal vento arriverà da impianti olandesi, ma anche dal Belgio e dai Paesi scandinavi. Gli impianti eolici tuttora attivi forniscono già la metà dell'energia richiesta dalla rete ferroviaria elettrica che ogni giorno viene utilizzata da 1,2 milioni di passeggeri.
L'accordo che porterà alla messa a punto del progetto è stato siglato nei giorni scorsi dalla compagnia energetica olandese Eneco e dalla cooperativa Vivens. Ma questo non è certo l'unico esempio di investimento nel settore delle rinnovabili per i Paesi Bassi. Recentemente, infatti, Rotterdam ha annunciato di voler costruire strade di plastica riciclata e un "mulino a vento" di ultima generazione per alimentare il porto. L'anno scorso a Krommenie è stata invece inaugurata la prima pista ciclabile solare.
Secondo Michel Kerkhof, account manager di Eneco, questa soluzione potrebbe rivoluzionare l'impiego di energie rinnovabili nel settore ferroviario e in altre industrie primarie. "I trasporti - spiega - sono responsabili del 20% delle emissioni di CO2 in Olanda". Gli impianti eolici forniranno al sistema ferroviario 1,4TWh di elettricità - cioè 1,4 bilioni di wattora, l'equivalente di quanto consumato dalle abitazioni della sola Amsterdam.
Secondo Michel Kerkhof, account manager di Eneco, questa soluzione potrebbe rivoluzionare l'impiego di energie rinnovabili nel settore ferroviario e in altre industrie primarie. "I trasporti - spiega - sono responsabili del 20% delle emissioni di CO2 in Olanda". Gli impianti eolici forniranno al sistema ferroviario 1,4TWh di elettricità - cioè 1,4 bilioni di wattora, l'equivalente di quanto consumato dalle abitazioni della sola Amsterdam.
sabato 5 settembre 2015
LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI BAAL A PALMIRA: UNA LETTURA GEOPOLITICA. - Piotr
Quando visitai il tempio di Baal a Palmira rimasi affascinato e commosso.
Era l'anno prima dell'inizio della cosiddetta (dai nostri media e intellettuali) "rivolta anti Assad", ovvero l'attacco imperiale con mercenari tagliagole alla Siria.
E tagliagole lo sono. L'ultima gola tagliata è stata quella di Khaled al-Asaad, ottuagenario direttore dei siti archeologici di Palmira.
Dopo la sua decapitazione l'ISIS ha distrutto il tempio di Baal. Me lo aspettavo da tempo. Lo hanno fatto ieri.
Chi non lo ha già visto non lo vedrà mai più.
Non è solo fanatismo. Si usa il fanatismo per uno scopo preciso: fare della storia di una nazione, della sua cultura, un ammasso di macerie.
Letteralmente.
L'impero in difficoltà, e pertanto pericolosissimo, non vuole davanti a sé nazioni, civiltà, società strutturate e potenzialmente solidali (e qui i devoti della religione laicista, quella del genitore 1 e genitore 2, devono riflettere molto). Sono di ostacolo, anche quando non sono direttamente "competitor". Perché coi competitor possono allearsi o anche solo rimanere neutrali e quindi ostacolare le manovre imperiali di aggiramento, avvolgimento, conquista e minaccia.
Così le civiltà devono essere ridotte a macerie e con esse la bellezza dei loro lasciti.
Se si guardano i tempi storici si vedrà che in Occidente si era appena fatto in tempo ad arrivare al concetto di "patrimonio dell'umanità" che quel patrimonio è incominciato ad essere sistematicamente distrutto.
Tra un po' il nome di Gertrude Bell diverrà familiare, per via di un film, "La regina del deserto", che Werner Herzog ha appena fatto, con protagonista Nicole Kidman.
Gertrude Bell era una dottissima spia inglese dell'Oriental Office, collega di Lawrence d'Arabia durante la I Guerra Mondiale e gli anni successivi.
Ebbene, l'agente inglese Gertrude Bell oltre all'Iraq, fondò anche il museo di Baghdad. In altri termini, l'impero inglese, pur tombarolo e narcotrafficante (guerre dell'oppio), fondò l'Iraq e il Museo Nazionale Iracheno.
Qualche decennio dopo, un altro impero, quello statunitense, scagliò le sue truppe contro la nazione fondata dagli Inglesi e con l'aiuto di esperti al proprio seguito depredò quel museo. Come si sa, alla notizia della prossima invasione la ricca committenza aveva stilato una lista di tesori di ogni tipo da trafugare. Così gli Stati Uniti oltre che narcotrafficanti (Afghanistan e Colombia) si sono dimostrati anche feroci tombaroli, peggiori dell'impero precedente.
Insomma, le crisi sistemiche scatenano guerre. E' sempre stato così. Ma queste, come le potenze che le scatenano, non sono sempre uguali. C'è una marcia verso il peggio e per un motivo preciso. Perché le crisi sono sempre più lunghe, i periodi di sviluppo sempre più brevi e gli ostacoli da superare e le risorse per superarli per venirne a capo sempre più grandi, enormi.
Così l'Occidente americanizzato oltre che post-moderno e post-industriale sta diventando anche post-civile. La civiltà occidentale che abbiamo conosciuto ha avuto una lunga gestazione e il suo pieno sviluppo è durato poco più di due secoli. Un niente nei tempi storici. Un lungo periodo per noi che ne stiamo vedendo con spavento, dolore e nostalgia la fine dopo averne vissuto l'apogeo.
Ci sarebbe da discutere a lungo su un impero ipertecnologico che utilizza una narrazione mitica, il fondamentalismo islamico, per distruggere le basi mitopoietiche che sono alla radice della civiltà umana. Un discorso interessante ma lungo.
Per ora accontentiamoci di vedere cosa dice, a seguito delle contestate nomine Dario Franceschini ai musei italiani, Jean Clear, ex direttore di importanti istituzioni artistico-culturali come la Biennale, il Beaubourg e il Museo Picasso:
«Prima di tutto ho paura che non si rispetti l'identità di un museo, la specificità della cultura locale che vi è custodita e che va tutelata[.].Il fatto che molti dei prescelti siano stranieri è in sé un fatto positivo, se non fosse che dovranno operare dentro musei ridotti a macchine per incassare soldi[.].L'idea del neo direttore tedesco degli Uffizi, Eike Schmidt, di dare in affitto delle stanze della galleria segna l'inizio della fine. O piuttostola continuazione di una decadenzadella quale lui stesso sarà il responsabile finale[.].I musei sono utilizzati come riserve auree per dar credito a operazioni di manipolazione finanziaria, forniscono quel deposito che dà pregio alle proposte del mercato privato[.].Viviamo nel tempo dell'arte cloaca. Il museo è il punto finale di un'evoluzione sociale e culturale. È una catastrofe senza precedenti.Il crollo della nostra civiltà».
Parola di esperto (su "La Repubblica", sottolineature mie).La crisi sistemica non solo distrugge tutto ciò che può al di fuori del mondo occidentale, ma oramai porta all'autocannibalizzazione dell'Occidentestesso.
La sinistra, dal canto suo, si è da tempo autocannibalizzata i propri ideali.
Il semicolto medio di sinistra si chiederà infatti un po' accigliato: «La fa facile, questo francese. Ma dove li pendiamo i soldi per i musei?».
A parte che il budget per i musei (e per la cultura) è già ora ridicolo, proporrò un piccolo quesito aritmetico. L'ultimo "salvataggio" della Grecia prevede 86 miliardi di euro. Di questi 79 serviranno per pagare i precedenti interessi e a ricapitalizzare le banche così che possano continuare nelle loro speculazioni "levantine" in combutta con le teutoniche banche tedesche. Domanda: quanti miliardi rimangono? Ne rimangono 7, che non andranno al welfare, ai trasporti, alla sanità, all'istruzione e allacultura(che sono cose che devono essere privatizzate -anche da noi!). Andranno alle aziende in credito con lo Stato.
I soldi ci sono, a palate. Il quantitative easing di Draghi è di un trilione di euro. Ma andrà alla finanza, per tenere in piedi il suo castello di carte. La ricchezza reale prodotta dalle nazioni e quella da esse ereditata deve essere spremuta senza ritegno e senza pietà per lo stesso scopo. Ma il semicolto medio di sinistra crede alla narrazione "siamo senza soldi".
Il semicolto medio di sinistra crede anche alle lacrime da coccodrillo del PD per l'assassinio di Khaled al-Asaad. Ma se sono tanto addolorati da ricordare l'archeologo siriano in tutte le feste dell'Unità, perché l'allora segretario del PD, Pier Luigi Bersani, faceva comizi per la libertà della Siria assieme a un militante jihadista beccato poi dal New York Times nel primo nucleo siriano dell'ISIS mentre uccideva a sangue freddo prigionieri e che oggi è indagato per terrorismo internazionale dalla Procura di Milano?
Il semicolto medio di sinistra pensa che sia stato un "errore", che Bersani non sapesse. Come? Il segretario del maggiore partito italiano, più volte al governo, non sapeva? E come mai persone molto più normali lo sapevano?
La categoria di "errore" è usata dai semicolti e anche dai colti di sinistra, per non fare i conti con la realtà, per poter continuare a votare PD, in base a motivi ideologici, cioè totalmente campati per aria.
Il semicolto di sinistra crede che gli USA e l'Occidente siano contro l'ISIS, che gli faccia orrore. Perché allora il senatore John McCain faceva riunioni con al-Baghdadi, lo sceicco dell'ISIS? Errava? Nemmeno per sogno. Ha ribadito alla televisione americana che continua a tenere contatti con quei tagliagole.
Perché fino a sei mesi fa la Nato passava all'ISIS informazioni satellitari per combattere Assad? Dico "fino a sei mesi fa" perché pare (pare) che queste informazioni la NATO da un semestre in qua le passi solo al Fronte al-Nusra, cioè ad al-Qa'ida, che sarebbero i "ribelli moderati".
La collaborazione sta finendo, o per lo meno riducendosi? Mah! Forse si sta solo spostando di luogo. Che ci fa un nucleo dell'ISIS in Ucraina? E sì, perché mentre promette fiamme su Roma, l'ISIS in Europa c'è di già. È in Kosovo, dove apre madrase, ed è in Ucraina dove a quanto pare ha già formato un "governo in esilio della Crimea".
Manovre imperiali di aggiramento e avvolgimento.
Piotr
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=123145&typeb=0&la-distruzione-del-tempio-di-baal-a-palmira-lettura-geopolitica
25.08.2015
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4335
L'UNGHERIA E LA "STAMPA DEMOCRATICA". - MINCUO
Se c'è un Paese che gode di cattiva stampa, giusto per non dire diffamazione, quello è l'Ungheria.
E quando non è presente un articolo costruito per parlarne in termini negativi allora è silenzio totale.
Tutti i giornali “progressisti” (ma anche quelli cosiddetti di centro-destra), come qui la solita Repubblica, o il Corriere, o altrove il N.Y.T., l'Economist, la Bild-Zeitung, le Figarò, l'Humanitè ecc...se scrivono un articolo è solo di critica se non proprio per calunniare.
E non è certo un caso.
(N.B. Qui da noi hanno perfino organizzato un “girotondo per la “democrazia” contro l'antidemocratico Orban. Che però è stato eletto da un'ampissima maggioranza, mentre qui i "girotondi democratici" non si sono accorti che non si vota ormai da 4 anni e Monti è andato su con una congiura di Palazzo. Quisquilie.)
L'Ungheria a Governo progressista-socialista (cioè pro-Troika, perchè questo vuol dire ormai progressista di sinistra da almeno 25 anni, al pari di quelli di centro-destra) aveva accumulato un debito elevato in pochi anni e costruito la dinamica usuale, con relativo intervento dell'FMI per 20mld, aiuti condizionati a programmi EU ecc... con la solita spirale debito-austerity, cioè la ricetta classica della Troika.
Nel 2010 gli Ungheresi hanno eletto il “mostro” Viktor Orban.
Che nel 2011 ha iniziato delle riforme completamente contrarie alle “raccomandazioni” dell'EU e basate sull'interesse Nazionale (una colpa gravissima questa).
Vediamo un po' cosa ha fatto Orban e poi che risultati ha avuto.
- Intanto pur mantenendo l'indipendenza della B.C. ha cambiato i criteri di nomina (che da noi ad esempio sono solo formalmente del Tesoro, perchè comunque sono su “indicazione” della B.d.I., cioè in pratica della BCE, cioè della Troika).
E così ha nominato Matolcsy, che era Ministro dell'Economia, e che segue la sua linea. Cioè ha riproposto uno schema normale in cui Governo e B.C. lavorano in accordo, e non con una B.C. dipendente da interessi e visuali prevalentemente extra-nazionali.
L'Unione Europea si è subito scatenata intentando una procedura di infrazione.
I giornali hanno parlato immediatamente di “attentato gravissimo alla democrazia”.
Contemporaneamente Moody's, S&P e Fitch hanno ribassato, per lo stesso motivo, il rating dell'Ungheria. Hanno poi attaccato il fiorino.
Ma poi hanno smesso.
Perchè Orban ha tirato dritto e Matolcsy gli ha detto a muso duro che faceva default la mattina dopo e quella dopo ancora Orban nazionalizzava tutto e così ci rimettevano tutti i soldi.
- Ha messo una tassa temporanea (cosiddetta di crisi) su banche e multinazionali.
Subito l'EU ha prodotto una serie di documenti di minaccia.
Intanto i giornali hanno iniziato una musica coordinata con Orban nazista, fascista, sciovinista, razzista, antisemita ecc....
I leader e giornali “di sinistra” nostrani (Il Fatto, il Manifesto ecc...) si sono subito distinti, quanto a senso del ridicolo, perchè, a parte strapparsi i capelli sull'antidemocratico Orban, si sono guardati bene dal menzionare anche vagamente al lettore questa tassa sul grande capitale.
Come del resto gli Stiglitz e i Krugman, pure critici sull'austerity, ma mai una parola su tassare banche e multinazionali.
E più ridere ancora hanno poi fatto i Tsipras e i Varoufakis delle “linee rosse” a favore di lavoratori e pensionati ma che in 6 mesi mai però hanno proposto di fare un provvedimento analogo per reperire i soldi per quei lavoratori e pensionati. Che caso.
-Ha abbassato le tasse (flat tax) al 16% (oggi al 15%) dal 44% che erano, con ciò spingendo i consumi.
L'EU e i giornali si sono scatenati immediatamente in previsioni di default e poi di “iniquità” quando il default non c'è stato.
[Sono molto equi loro con aliquote arrivate al 50 - 60% - 70% di tassazione].
- Ha alzato l'IVA al 27% [che era invero un'aliquota alta nel 2011] cioè ha spostato il carico sulla tassazione indiretta (salvo alcuni beni di prima necessità dove invece ha ribassato l'IVA).
Altre critiche feroci. Però ora l'IVA qui da noi è già al 22% (l'anno prossimo sarà al 23%) e in Grecia è già al 23%, ma con a fianco però tassazioni dirette di oltre il 50%, e non del 15% come in Ungheria.
- Ha posto in essere finanziamenti e aiuti massicci alla PMI.
Altre “procedure” della EU sulla “concorrenza violata” (Ma a loro vanno bene i monopoli della grande impresa però). Orban ha tirato dritto.
- Ha ridotto progressivamente ed aggressivamente i tassi dal 7,5% all'1,35%.
- Ha convertito i finanziamenti in valuta estera in fiorini (erano i mutui in valuta estera a basso tasso fatti dagli Ungheresi, ma che dopo la crisi e la svalutazione del fiorino erano diventati per loro molto onerosi).
- Ha ripagato in anticipo all'FMI i 20mld che avevano dato all'Ungheria quando era pressochè in bancarotta come la Grecia, per avere le mani più libere, e l'ha invitato pure a chiudere gli uffici FMI a Budapest.
- Ha nazionalizzato parte del sistema bancario nazionale e parte dei fondi privati pensionistici.
- Ha ridotto le bollette e le tariffe dei servizi.
Morale: l'Ungheria era in fallimento, con la spirale austerity-debito/PIL solita.
Oggi viaggia al 3,6% di PIL, con un deficit/PIL sotto il 3% e inoltre ha ridotto il debito dall'80,9% al 77,3% dove ovunque in Europa invece è aumentato.
Ha ridotto il debito estero, ha aumentato le riserve valutarie.
Tutto questo in un'Europa dove la crescita è asfittica e cresce solo il debito.
Qui comunque uno si guarda tutto quello che vuole:
http://www.tradingeconomics.com/analytics/api.aspx?source=chart
L'EU rosica infuriata e non potendo dire niente manda fuori analisi "che non durerà" e l'unica cosa che evidenzia è la poca crescita del credito al consumo, dovuta alla mancanza di osservanza delle sue “raccomandazioni”.
I giornali intanto parlano solo "del muro" e del fatto che Orban ha detto chiaro e tondo che l'Ungheria accetta stranieri [We welcome foreign investors, artists, scientists, but we don't want to mix on a mass scale] ma non vuole essere un Paese multietnico con una immigrazione forzata di massa.
(Questa di non volere una mescolanza forzata è un'altra colpa gravissima per tutti, salvo per Israele). Ma non dicono una riga sul resto, nè fanno un confronto con gli altri Paesi sotto il profilo economico e sociale.
Le multinazionali e le banche estere sono state più pragmatiche, tutto sommato.
Hanno visto che la maggior tassazione verso di loro non ha compromesso più di tanto i profitti, anzi, dato l'aumento di attività e consumi.
Questa tassazione poi sarà man mano ridotta entro il 2020 (e avranno sgravi fiscali per 10mld di fiorini) e già la ERSTE Austriaca è entrata [e con lei Tedeschi, Americani, Inglesi ecc...nei settori industriali e commerciali.]
A Febbraio è stata, dopo lotte infinite, firmata infatti una “pax bancaria” garantita pure dalla BERS (Banca Europea per la ricostruzione e sviluppo) e in cambio di sgravi il sistema bancario si impegnerà però a maggiori finanziamenti di progetti, soprattutto infrastrutturali.
L'Ungheria ha comunicato intanto alla Ue che manterrà il programma di lavori pubblici finanziati dal Governo e manterrà i prestiti a tassi agevolati alle piccole e medie imprese e inoltre farà un altro taglio alle bollette dei servizi per ulteriori 10 miliardi di fiorini.
Bruxelles ha subito fatto sapere che “dovrà valutare” in termini di “normative sulla competizione”.
Il fatto è che a Bruxelles dovranno farsene una ragione: l’Ungheria sta dentro a tutti i parametri Europei e non ha debiti come la Grecia.
Non è perciò molto ricattabile.
Dovranno quindi tutt'al più ridursi a studiare qualche rivoluzione colorata “a la Soros” per “normalizzare” l'Ungheria.
Che non è purtroppo esclusa.
Basterà vedere se e quando comincerà una campagna stampa mondiale in grande stile sui “nazisti, fascisti, razzisti, sciovinisti ecc..”
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=87706
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