Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 24 giugno 2023
«L’ignorante sa molto. L’intelligente sa poco. Il saggio non sa niente, ma l’imbecille sa sempre tutto». - ProfessorX G.Middei
venerdì 23 giugno 2023
Giuseppe Salamone - 22.6.2023 Telegram
Se qualcuno oggi mi chiedesse cosa significa "non conoscere la vergogna", racconterei esattamente questa storia per spiegarglielo senza correre il rischio di non essere esaustivo.
giovedì 22 giugno 2023
I promessi sposi? Meglio eliminarli dai programmi scolastici! - ProfessorX - G.Middei
Pochi giorni fa è uscito l’ennesimo articolo (stavolta su Repubblica) contro la letteratura italiana. Vi ricordate di Susanna Tamaro e della sua polemica contro Verga? E di Galimberti che disse che leggere I promessi sposi è nocivo per i giovani? Stavolta l’autore dell’articolo (un altro scrittore tra parentesi) ha tirato in ballo il femminismo per criticare Manzoni.
Secondo l’autore Lucia è un’eroina antiquata «che subisce e basta». Ma è anche «pericolosa» perché rappresenta un modello femminile troppo sottomesso. Vi confesso che la superficialità disarmante di queste parole a me fa spavento. Perché non è vero! Ecco, immaginatevi questo: c’è quest’uomo ricco, arrogante, un uomo che tutti temono e che nessuno osa contraddire. Nessuno ha il coraggio di dirgli di «no». E poi c’è questa ragazza semplice, di umili origini che rifiuta le avance dell’uomo potente, che dice «no!»
Ed è la forza d’animo di Lucia, la sua pazienza, la sua perseveranza, la sua volontà di non arrendersi «anche quando tutto è e pare perduto» che alla fine trionfano. Secondo voi è un messaggio pericoloso da dare ai giovani? Ma è comunque un libro ambientato in un’epoca diversa dalla nostra, obietteranno alcuni. E sapete una cosa? Hanno ragione! Perché sì nei Promessi sposi si parla di fede e di onore, vi sono concetti e idee che appartengono alla mentalità ottocentesca. Ed è assurdo pretendere che non sia così. Come è assurdo pretendere che i ragazzi si confrontino soltanto con ciò che è «familiare».
Vedete, gli antichi greci avevano una parolina curiosa per chiamare queste persone: «idiotes» (da cui deriva la parola idiota). L’idiotes era l’uomo che pensava soltanto al suo orticello. Non gli importa nulla di conoscere il mondo, di guardare oltre il palmo del proprio naso. Disprezza ciò che non conosce, teme ciò che non gli è famigliare. E la vera domanda è questa: vogliamo che i giovani conoscano il mondo, che sappiano dialogare e confrontarsi anche con chi non la pensa come loro, o che siano limitati, degli «idiotes» appunto?
G.Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X #letteratura #cultura #istruzione #scuola
https://www.facebook.com/photo?fbid=823943579099416&set=a.655388085954967
mercoledì 21 giugno 2023
Uno dei classici più belli del Novecento? - G.Middei - Professor X
Quando mi domandano, c’è un libro che consiglieresti ad occhi chiusi? Un classico scritto in modo semplice, toccante e profondo al tempo stesso? A me viene subito in mente Il vecchio e il mare di Hemingway. Di cosa parla? Di un uomo che prende la sua barca e va a pesca, una semplicissima battuta di pesca. Non vi sembra una trama terribilmente banale? Ma la magia di questo libro non sta nella trama.
Hemingway riesce a trasformare una semplice battuta di pesca in un viaggio incredibile; e al termine della lettura scopri che questo libricino di appena cento pagine, ecco ti ha cambiato. C’è quest’uomo che fissa il mare e un cielo altrettanto immenso e infinito che sta sopra di lui; c’è la lotta per la sopravvivenza, c’è il bene, la solitudine, la bellezza e il male.
Vedete, ci sono momenti nella vostra vita in cui vorrete vedere con i vostri occhi ciò che ha visto chi si è arrampicato sulla montagna più alta del mondo; vi saranno momenti in cui avrete sete di poesia, «d’infinito» e sentirete in voi l’urgenza di dare un nome a quelle terribili domande che sentite dentro di voi, e in questi momenti sarete pronti per la musica de Il vecchio e il mare.
Un altro motivo per leggere Hemingway è che pochi scrittori sanno scrivere in modo tanto semplice e tanto bello al tempo stesso. Non farete alcuna fatica a leggerlo. Leggere Hemingway ti dà piacere, ti lascia un gusto dolcissimo in bocca; gli aggettivi che usa hanno un sapore unico. Perché un buon libro provoca innanzitutto uno sconvolgimento fisico. Ti fa avvampare, ti fa tremare, e c’è persino chi leggendo certe frasi avverte l’acquolina in bocca.
Vi ho incuriosito? Avete mai letto Hemingway?
G.Middei,anche se voi mi conoscete come Professor X #istruzione #letteratura #cultura
https://www.facebook.com/photo/?fbid=823440525816388&set=a.655388085954967
Non conoscevo Manuel. - Simone Terreni
Cioè insomma, è successo quella roba lì.
E da quando è successo non penso ad altro. Fai le cose come se nulla fosse, ma non è così. Un magone allo stomaco, quasi un bruciore, un senso di angoscia.
Non conoscevo Manuel.
Ma il mio pensiero va continuamente a lui.
Come nel 2021 quando una bimba di Palermo di 11 anni morì in un’altra challenge di TikTok, una sfida fatta sui social.
Eh io cosa feci? Non lo accettai.
Invece di condannare i social e la tecnologia, come il coro dei perbenisti boomer benpensanti, mi dissi che dovevo fare qualcosa.
Invece di criticarli i ragazzi, mi dissi, proviamo a parlare il loro linguaggio.
Invece di criminalizzare i Social proviamo a riempirli di cose belle.
Così decisi di portare Dante su TikTok.
Tutta la Divina Commedia. E i ragazzi arrivarono e apprezzarono. E da allora mi sono impegnato come non mai. Libri, conferenze, incontri nelle scuole. Tanta tanta, cultura e divulgazione. Ci ho messo l’anima sempre gratis, sempre pensando di lasciare loro qualcosa.
La bellezza salverà il mondo, mi dicevo.
Poi, cioè insomma, succede quella roba lì.
Quando muore un bambino si blocca tutto. E mica ti rendi conto. Dici che non è possibile. Ed è inutile darti da fare, creare contenuti di qualità. È inutile dire che sotto i 13 anni si dovrebbero vietare i social, che servirebbe il Patentino Obbligatorio per lo Smartphone, che servono ore di Educazione Digitale obbligatoria nelle scuole, che è sempre una questione di EDUCAZIONE, che i primi a essere educati dovrebbero essere i genitori, che ogni like, OGNI SINGOLO LIKE che metti anche tu sui social, è importante.
Ma poi alla fine i ragazzi restano soli.
Preferiscono seguire e condividere le bravate web pericolose, fatte per monetizzare. E a te passa la voglia di fare tutto. Di arrenderti, di smettere. Capisci che hai perso. Perché a 5 anni davanti hai TUTTO. E tu non sai che cacchio sia questo “tutto”. Ma senti che era giusto che l’avesse questo cacchio di tutto.
Quando muore un bimbo non muore solo una persona.
Cioè insomma, succede quella roba lì.
Muore la possibilità per una nazione di essere migliore.
#fattinonfosteavivercomebruti
https://www.facebook.com/photo/?fbid=10226741820803625&set=a.4108632366132