Come fanno le cellule tumorali a crescere e riprodursi in maniera abnorme all’interno dell’organismo umano? Attraverso particolari meccanismi di adattamento, tra i quali l’alterazione del metabolismo, cioè del modo in cui assorbono e processano i nutrienti di cui hanno bisogno per sopravvivere e crescere. L’applicazione di un modello matematico può aiutare gli scienziati a capire quali siano i geni che favoriscono queste alterazioni del metabolismo delle cellule del cancro e a mettere a puntoterapie specifiche.
Lo sostengono i ricercatori israeliani Tomer Shlomi e Eytan Ruppin, rispettivamente dell’Istituto israeliano di tecnologia di Haifa, (Technion), e dell’Università di Tel Aviv. Hanno messo a punto un modello matematicoche è in grado di prevedere quali sono i geni essenziali alla crescita delle cellule tumorali e pubblicano oggi i risultati sulla rivista Molecular Systems Biology.
E’ un potenziale passo avanti nella direzione delle cure personalizzate: può permettere di identificare principi attivi e terapie che prendono di mira e ostacolano la crescita delle cellule tumorali, minimizzando gli effetti tossici sui tessuti sani.
Terapie ancor più specifiche sono rese necessarie dal fatto che lealterazioni del metabolismo legate al cancro cambiano a seconda deltipo di tumore e addirittura da persona a persona.
Shlomi, Ruppin e colleghi hanno dimostrato che quando si sa già che alcunigeni metabolici specifici vengono disattivati in certi tipi di tumore, è possibile con i modelli messi a punto prevedere quali trattamenticolpiranno selettivamente il cancro senza disturbare il metabolismo dei tessuti sani. Questo potrebbe portare a terapie tumorali nuove, con meno effetti indesiderati.
Sono state scrutinate 772 reazioni e 683 geni. Alla fine della ricerca gli studiosi hanno individuato 199 geni che si presume siano coinvolti nella crescita del tumore studiato nel modello. 52 hanno un alto punteggio citostatico, ovvero esercitano un’azione di rallentamento del metabolismo cellulare del cancro. Sarà su questi che si dovrà lavorare mettendo a punto terapie ad hoc.
marta.buonadonna
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