Medici Senza Frontiere al lavoro in quattro ospedali del lodigiano. - Fausta Chiesa
Claudia Lodesani, infettivologa di Medici Senza Frontiere
Il team è composto da infettivologi, anestesisti, infermieri e logisti. La capo équipe Claudia Lodesani: «Lavoreremo insieme per aiutare a fronteggiare l’epidemia».
Parte nel lodigiano, epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Italia, l’intervento gratuito di Medici Senza Frontiere in supporto alla task force pubblica contro il coronavirus. Attualmente sono una decina i medici già al lavoro negli ospedali di Lodi, Codogno, Casalpusterlengo e Sant’Angelo Lodigiano, che hanno cominciato oggi. Sono tutti medici italiani che non possono andare in missione all’estero per il Covid-19 e si sono messi a disposizione del loro Paese. L’intervento della ong medico-umanitaria, che nel 1999 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, supporterà gli infettivologi degli ospedali nella gestione dell’epidemia. Tra Codogno e Lodi saranno anche riattivati una ventina di posti letto, già esistenti ma attualmente inutilizzati per carenza di personale rispetto all’afflusso straordinario di questi giorni.
Il team di Msf affiancherà medici e infermieri chiamati da altri reparti della struttura e insieme assisteranno i pazienti di coronavirus ricoverati. «Negli ospedali del lodigiano - dice Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Msf che coordina l’intervento Msf per il coronavirus in Italia e che presta lei stessa servizio in ospedale - abbiamo conosciuto medici e infermieri che da settimane lavorano senza sosta in una situazione di totale eccezionalità. Da oggi proviamo a dare il nostro contributo al loro grandissimo lavoro, per aiutare ad assistere i pazienti e fronteggiare insieme l’epidemia».
Il team di Msf attivo nella provincia di Lodi è composto da infettivologi, anestesisti, infermieri e logisti italiani, che porteranno la loro esperienza nella gestione di epidemie in diversi paesi del mondo in cui Msf lavora. «A Medici Senza Frontiere va il nostro più sentito ringraziamento», ha commentato Massimo Lombardo, direttore generale dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi. «L’esperienza nella gestione di crisi in molte aree del mondo, la professionalità e soprattutto il cuore dei medici e di tutto il personale dell’associazione sono risorse preziose in questo momento; di contro l’esperienza innanzitutto clinica e organizzativa degli ospedali del Lodigiano sono un patrimonio che con orgoglio mettiamo a disposizione di Medici Senza Frontiere come di tutta la comunità scientifica». Le attività di supporto infettivologico si affiancheranno a tutte le principali azioni di prevenzione già messe in atto all’interno delle strutture per gestire i casi e contenere la trasmissione del virus.
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