Non so a voi, ma a me ieri Draghi è piaciuto. Non per l’azzardo delle riaperture premature, con 429 morti in 24 ore e il calo dei contagi in frenata, ma perché s’è assunto la responsabilità del “rischio ragionato” (se poi andrà male, come in Germania, sapremo chi ringraziare). E poi perché ha smentito l’ultima leggenda inventata dai fan per giustificare le difficoltà del suo governo e il calo dei consensi: che, cioè, Lui sia deluso da noi italiani. Quando l’ho sentito dire l’altra sera a Otto e mezzo, non ci ho dormito: l’avrò deluso anch’io? E come faccio adesso a recuperare? Invece ieri l’ho trovato pimpante e fiducioso in noi miseri mortali. Meglio così. Almeno lui conserva un po’ di logica, merce rara quant’altre mai. Prendete i giornaloni: han passato tre anni a lapidare Conte per conto dei loro padroni, imputandogli come delitti le stesse cose che ora esaltano come miracoli di Draghi; ma se Bettini nota che l’ex premier “non è caduto: è stato fatto cadere” perché non obbediva a certi interessi, s’indignano tutti. Come nell’ultima cena, quando Gesù comunica agli apostoli “Uno di voi mi tradirà” e tutti, compreso Giuda, gli domandano “Sono forse io?”. Solo che Giuda i 30 denari li aveva intascati di nascosto, mentre questi tartufi il golpettino bianco l’han fatto ogni giorno alla luce del sole, nelle migliori edicole. E non riescono più a fermarsi, con arrampicate sugli specchi da scompisciarsi.
Da due mesi il Giornale Unico ci rifila il Titolo Unico: “Vaccini, Figliuolo accelera”. Poi ieri leggiamo su La Stampa: “Roma frena il Piemonte: ‘Non superate le 22 mila dosi al giorno”. Ora, posto che Roma è una città e non è in grado di telefonare, men che meno al Piemonte, che è una Regione e non parla al cellulare, chi avrà mai ordinato al Piemonte di vaccinare meno? L’articolo parla pudicamente di “struttura commissariale”. Cioè di Figliuolo, quello che accelera. Problema: come si fa ad accelerare e frenare contemporaneamente? Ah saperlo. Da Rep apprendiamo poi che il Recovery Plan, a 14 giorni dalla consegna, non è più in ritardo (lo era quando c’era Conte e di mesi ne mancavano 6, 5, 4 ecc): “Draghi incontra i partiti e mette i paletti: il piano non cambia. Una mossa per aumentare il più possibile la condivisione dei progetti”. E con chi li condivide, di grazia, se non cambiano: con sua zia?
Sempre su Rep, Manconi è tutto giulivo perché la Consulta dice che l’ergastolo è incostituzionale se non finisce mai, cioè se è ergastolo. E dà un anno al Parlamento per inventarne uno che finisca in anticipo. Noi siamo gente semplice, ma avevamo capito che l’ergastolo fosse la condanna a vita (vedi Madoff negli Usa): se finisce prima, che ergastolo è? Così, per sapere.
IlFattoQuotidiano
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