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giovedì 7 giugno 2018

Vitalizi, Di Maio: 'Li tagliamo, la delibera è pronta'.

Luigi Di Maio a Marina di Ragusa © ANSA
Luigi Di Maio a Marina di Ragusa

"Toglieremo privilegi a ex parlamentari, facciano pure ricorso".

"Cambierò i vertici dei miei ministeri. E' giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica": così Luigi Di Maio parlando a Marina di Ragusa in piazza Malta in un comizio a sostegno della candidatura di Antonio Tringali a sindaco della città. "C'è una grande voglia di far bene - ha aggiunto - e dopo il rinnovamento nella squadra di governo anche la macchina burocratica va adeguata".
"Via i vitalizi. La delibera è già pronta ed è sul tavolo del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico". "Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito togliendo i privilegi agli ex parlamentari - ha aggiunto il vice premier - Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono ma il provvedimento verrà fatto e Fico ci lavora già da due mesi".
"Faremo dei provvedimenti per aiutare i cittadini che sono in povertà - ha detto ancora Di Maio - e pertanto non possiamo prescindere dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza. Saranno i due provvedimenti che porterò al più presto all'esame del Parlamento".

martedì 30 gennaio 2018

IL CONCORDATO? VIGE ANCORA! ECCO QUANTO CI COSTANO I PRIVILEGI DELLA CHIESA.

IL CONCORDATO? VIGE ANCORA! ECCO QUANTO CI COSTANO I PRIVILEGI DELLA CHIESA

SAPETE COSA È IL CONCORDATO?E’ UN TRATTATO FIRMATO AI TEMPI DI MUSSOLINI TRA CHIESA E STATO CHE CI “OBBLIGA”A SBORSARE FIUMI DI DENARO PUBBLICO ALLA CHIESA.

Roma, 11 Febbraio 1929. Il cardinale Segretario di stato Pietro Gasparri firmò, per conto della Santa Sede, un trattato con l’allora Primo Ministro del Regno d’Italia, Benito Mussolini. 
Si trattava di un “accordo di mutuo riconoscimento” e prese il nome di Patti Lateranensi (dal palazzo di Laterano in cui si firmò per gli accordi ). I Patti Lateranensi erano e sono costituiti tutt’ora da due distinti accordi: il “Trattato” che riconosce la sovranità e l’indipendenza della Santa Sede e la fondazione dello Stato Vaticano; e il “Concordato” che definiva le responsabilità civili, religiose e finanziarie fra i due Stati. In seguito fu emessa una legge, che oggi ritroviamo nell’articolo 7 della Costituzione Italiana e che dice esplicitamente:
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Ciò significa che lo Stato Italiano non può rinunciare in nessun caso ai Patti Lateranensi, qualora ve ne fosse necessità, se non cambiando il Trattato e stringendo un nuovo accordo con il Vaticano stesso. Il Concordato prevedeva inoltre che la Chiesa, quindi lo Stato del Vaticano, fosse esente dalle tasse statali e che venisse restituito come risarcimento 1 miliardo e 700 milioni di lire per i precedenti danni causati dal potere temporale, cioè dallo Stato.
Analizziamo quali sono oggi le proprietà in mano alla Chiesa, così da individuare quanto denaro trattiene a scapito dello Stato Italiano:
8.779 scuole, tra cui asili, elementari, medie, superiori, università e musei;
4.712 centri di assistenza medica;
118 sedi vescovili;
12.314 parrocchie;
12.000 oratori;
360 case generalizie di ordini religiosi;
504 seminari;
1.000 conventi maschili o femminili;
E come preannuncia il titolo di questo articolo vediamo quanto ci costa la Chiesa a noi italiani:
( milioni espressi in euro )
650 milioni per stipendiare gli oltre 22mila insegnanti di religione;
260 milioni per finanziare le suole e le università cattoliche;
25 milioni per la fornitura del servizio idrico alla Città del Vaticano;
18 milioni per i buoni scuola da dare a studenti delle scuole cattoliche;
9 milioni per la sicurezza dei dipendenti vaticani e le loro famiglie;
8 milioni per gli stipendi dei cappellani militari;
7 milioni per il fondo di previdenza del clero;
11 milioni per la costruzione di edifici di culto e la loro ristrutturazione;
Vanno aggiunti i circa 6 miliardi di euro riguardanti i vantaggi fiscali di cui la Chiesa beneficia, quindi Ici, Iva e tutte le altre imposte statali quali un cittadino italiano deve pagare. E considerando che circa il 23% degli immobili sul territorio italiano sono di proprietà del Vaticano, provate ad immaginare su che cifre ci aggiriamo…
Aggiungiamo 1 miliardo di euro annui che proviene dal’8 per mille alla Chiesa Cattolica e siamo quindi arrivati a circa 9 miliardi di euro. Denaro tolto alle casse dello Stato Italiano e ai suoi cittadini.
Da: Jeda

giovedì 29 gennaio 2015

Auto blu, la legge le dà agli agenti. Votata da tutti, dopo 9 mesi inapplicata. - Thomas Mackinson

Auto blu, la legge le dà agli agenti. Votata da tutti, dopo 9 mesi inapplicata

Nel decreto "stadi" di agosto il M5S era riuscito a inserire un emendamento che obbliga le amministrazioni a trasferire le vetture ancora utili a forze di sicurezza e vigili del fuoco. Tutti lo votano, diventa legge, ma non sarà mai rispettato. Di Maio accusa Alfano. E il carico di berline resta sul groppo dei contribuenti.

Quando l’emendamento è passato, con la sigla AC2616-8.8, tutti si spellavano le mani: che gioiello, saliamo a bordo anche noi! Un minuto dopo, come nulla fosse, è stato parcheggiato a bordo strada e lì è rimasto per quattro mesi, senza che nessuno battesse ciglio. L’indirizzo? Piazza Montecitorio. Si parla ancora di auto blu. Il fattoquotidiano.it ha raccontato come la riduzione promessa la scorsa primavera dal governo vada avanti col freno a mano, tanto che le amministrazioni contano ancora 55.286 mila auto pubbliche, 1.153 auto blu solo nei ministeri. Ora si scopre che da tempo la Camera aveva disposto strumenti di legge per svuotare rapidamente i parchi auto degli enti statali. In particolare una proposta emendativa al cosiddetto “decreto stadi” (AC 2616) convertito in agosto come legge 119/2014.
In quattro righe prevedeva di assegnare alle forze dell’ordine le auto pubbliche di proprietà delle amministrazioni statali dismesse o da dismettere, previa valutazione di convenienza. Piuttosto che distruggerle, svenderle o tenersele a caro prezzo – questo il senso dell’emendamento – prendiamo il buono e diamolo alle forze di pubblica sicurezza che sempre lamentano la scarsità di mezzi e risorse. Mica tutte, certo. II comma 1-ter all’articolo 8 precisava: “Sono assegnate, previa valutazione di convenienza, alle forze del comparto della pubblica sicurezza le automobili di proprietà delle amministrazioni pubbliche statali dismesse o da dismettere”.
emendamento_autoblu
Il testo emendativo della legge AC 2616 poi convertita ad agosto in legge 119/2014. Dopo nove mesi la disposizione non ha avuto seguito









A presentare l’emendamento è stato il vicepresidente della Camera Luigi di Maio. Non stupisce tanto l’iniziativa, che rientra a pieno titolo nelle battaglie pentastellate contro i privilegi, quanto il fatto che al momento di votare l’emendamento e approvarlo ci sia stata la convergenza di tutti componenti delle commissioni riunite della Camera. Pd, Fi, Ncd votano all’unanimità. Tutti d’accordo con l’iniziativa, l’emendamento passa e diventa poi legge. Ma allo stato attuale, non è altro che carta. “Dall’entrata in vigore della legge – spiega Di Maio a ilfattoquotidiano.it – sono trascorsi novanta giorni e quale sia il risultato della ricognizione o il risultato dell’attuazione della norma non è dato sapere”.
La cosa dà fastidio al Movimento, vista l’imputazione costante al M5S di non riuscire a concretizzare in Parlamento le battaglie anticasta che sono state il suo biglietto d’ingresso. “Questa è la nascita e spero non la morte di un emendamento che potrebbe essere molto utile, e che magari potrebbe aprire gli occhi a quelli che dicono che il Movimento 5 Stelle è una forza politica ingessata e improduttiva all’interno del Parlamento”.
Da qui l’attacco diretto al ministro Alfano che – secondo il dettato della legge – avrebbe dovuto effettuare la ricognizione del parco auto entro fine novembre. Il secondo comma specifica infatti: “Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il ministro dell’Interno, d’intesa con i ministri competenti, effettua la ricognizione delle automobili di cui al presente comma e illustra alle Camere le risultanze di tale ricognizione”.
Di giorni ne sono passati tre volte di più. “Alfano ha fatto finta di niente” accusa di Maio, che il 9 gennaio ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti. “Per ora non ho avuto nessuna risposta. Ho contattato il ministero dell’Interno e sono in attesa di avere un appuntamento dallo staff del ministro”.

lunedì 10 marzo 2014

Fuori un milione, mi manda Re Giorgio.

    Gianni Bazoli - presidente del consiglio di sorveglianza della banca Intesa Sanpaolo e della finanziaria Mittel.

Basta portare una lettera di Napolitano e le banche vi spalancheranno le porte: niente più noiose pratiche per ottenere un misero mutuo o un prestito di qualche migliaio di euro, ma tappeti rossi e se vi serve un milione eccolo pronto in portafoglio. 
Questa è l’Italia di Re Giorgio come emerge da una curiosa vicenda che ha per protagonista una dottoressa ciellina del Niguarda, Maria Vicario, che si è inventata una lunga catena di amicizie e che alla fine ha ottenuto il finanziamento a tasso agevolato di tre mutui immobiliari più un milione di euro da Banca Intesa, quella di Bazoli, dopo aver portato al banchiere tre lettere di raccomandazione firmate da Napolitano e dal suo segretario, Marra, in cui si faceva riferimento compiti delicati e segreti svolti dalla dottoressa. La quale per accreditarsi meglio si è anche spacciata per nipote del Presidente.

Le missive ovviamente erano false, così come tutta una serie di rapporti basati sulla bugia e sul millantato credito che la dottoressa aveva costruito prima con Formigoni, facendogli credere di essere in grado di avere notizie riservate sulle inchieste che riguardavano il Celeste, per poi arrivare a inventarsi rapporti con il Colle.
Ma il fatto è che il regime di corruttela e di cooptazione che vige nella classe dirigente è talmente radicato che nessuno si è dato la pena di controllare, né le parentela, né l’esistenza reale di rapporti con l’alta carica, né, ovviamente le garanzie che la dottoressa poteva vantare: troppe domande avrebbero potuto infastidire il Quirinale.

Adesso Bazoli sostiene che dopo aver ascoltato la Vicario l’ha mandata da un funzionario, che ha gestito le sue richieste secondo le consuetudini della banca, senza alcun trattamento di favore. E questa è certamente una buona notizia per la nostra economia: ci lamentiamo del fatto che le banche non concedano credito, quando invece a fronte di uno stipendio sui 4000 – 4500 mila euro al mese è normale ricevere  un milione e mezzo di finanziamento sull’unghia. Non c’è bisogno di essere nipoti di Re Giorgio, amici di Renzi o amiche di Berlusconi, basta solo chiedere. Ci proverò, ma per cifre molto minori, giusto per togliermi la soddisfazione di dare a Bazoli del bugiardo senza vergogna, ancorché egli sia animatore del Gruppo ossimorico Etica e Finanza.
Provateci anche voi: forse non sarete nipoti di Napolitano, ma sudditi sì, almeno questo rapporto è innegabile. E scommetto che a Bazoli  piace molto.

http://networkedblogs.com/UD6jx

giovedì 10 gennaio 2013

Piazzapulita : L'ONOREVOLE SCROCCONE.



Sono di scena, ancora una volta, i privilegi della casta: stasera al programma de La7 condotto da Corrado Formigli verrà mostrata la candid camera in cui il protagonista è un parlamentare che è stato seguito da Montecitorio fino a Venezia. 

Grazie alla complicità di un deputato, l'onorevole Barbato, Piazzapulita si è proposta di svelare tutti i trucchi a disposizione degli onorevoli per godersi ancora la vita nonostante la crisi. 

Un viaggio superlusso pagato dai contribuenti, tra aerei e traghetti gratis, passando per suite iperscontate. Come contraltare, l'inviato del programma Gaetano Pecoraro ha ripercorso il medesimo viaggio. Ovviamente le differenze di trattamento e prezzo: sono evidenti. 



Pubblicato in data 07/gen/2013
Aereo gratis e albergo di lusso superscontato. La casta si concede le vacanze a spese nostre e, con la scusa del convegno politico, alla fine vince pure al Casinò. Grazie alla complicità di un deputato, Piazzapulita vi svela tutti i trucchi a disposizione degli onorevoli per godersi ancora la vita nonostante la crisi.

lunedì 26 novembre 2012

Costi politica: Pd-Pdl, tagli al tfr solo per i nuovi consigli.


Posticipare i tagli all'assegno di fine mandato dei consiglieri alla legislatura successiva a quella in corso per le Regioni che siano in vita da almeno 4 anni. Lo prevede un emendamento a firma Giuseppe Saro (Pdl) e Flavio Pertoldi (Pd) presentato in commissione al Senato al decreto legge sui costi della politica.
L'emendamento nasce dalla necessità di trovare una soluzione in particolare per il Friuli Venezia Giulia, spiega uno dei presentatori Giuseppe Saro. Questa Regione potrebbe essere infatti sciolta in anticipo per partecipare all'election day del 10 marzo. In questo caso i consiglieri non avrebbero una Legislatura completa e perderebbero quindi la possibilità di usufruire di una liquidazione pari a quelle attuali. Di fronte però all'obiezione che la norma, così come è stata scritta, interessi quasi tutte le altre realtà regionali (tranne Lazio, Lombardia e Molise che sono state già sciolte) il senatore lascia intendere di essere disposto a una riformulazione dell'emendamento che meglio ne circoscriva l'ambito.
Istituire un Fondo presso il Tesoro per aiutare le Regioni in rosso, a coprire il loro buco di bilancio. Lo prevede un emendamento al decreto sui Costi della politica e gli enti locali, presentato dai senatori del Pdl (primo firmatario Vicenzo Nespoli). Il Fondo avrebbe 300 milioni nel 2012, 500 nel 2013 e 1.000 dal 2014.
SENATO, ASSALTO A IMU, DA ANZIANI A FONDAZIONI - Parte l'esame delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Palazzo Madama al decreto sui costi della politica. E molte modifiche dei senatori, oltre ad argomenti come il ruolo della Corte dei Conti o i 'paletti' ai vitalizi, puntano a cambiare il 'volto' dell'imposta municipale propria, meglio nota come Imu. Si inizia anche ad intervenire sul 'nodo' sicurezza che, come noto, sarà affrontato più compiutamente nella Legge di Stabilità. Ma intanto Anna Bonfrisco (Pdl) punta ad intervenire riducendo almeno in parte i 'costi' e chiede che gli immobili di proprietà delle regioni e degli enti locali "in uso per finalità istituzionali alle Forze di Polizia siano "mantenuti in locazione a titolo gratuito" e senza incidenza sul Patto di Stabilità. Il costo quindi viene 'recuperato' riducendo i fondi destinati all'8 per mille.
Che l'imposta anche sulla prima casa fossa invisa ai più è noto. Ma i senatori si sono scatenati: e chiedono le modifiche più disparate. Ad esempio, tra le molte proposte, Anna Rita Fioroni del Pd punta a risolvere via Imu parte dei problemi dei territori colpiti da calamità: stop al pagamento dell'imposta relativamente alla quota dello Stato per i fabbricati inagibili. Nutrito il pacchetto di proposte della Lega (primo firmatario Massimo Garavaglia e 'co-firma' dell'ex ministro Roberto Calderoli): si chiede innanzitutto che vengano esentati dall'Imu gli immobili (non prima casa) concessi in comodato d'uso a familiari di primo grado. E' poi prevista nelle richieste una drastica riduzione dell' aliquota Imu (dal 50 al 100%) per ciascun familiare non autosufficiente. E stop all'imposta per immobili degli anti territoriali adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Netta riduzione della quota che va allo Stato: dal 50 al 30%. E mentre dall'Idv Elio Lannutti specifica: niente esenzione Imu per le Fondazioni bancarie, Alberto Balboni (Pdl) propone che la dichiarazione al catasto per i fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni da sottoporre all'Imu slitti a 30 giugno 2013. Sempre nel Pdl Giuseppe Saro si preoccupa degli anziani: la casa (prima) resta tale (se non affittata) anche se cambiano residenza e la prendono nella casa di riposo. E sempre in tema di casa di riposo l'altra richiesta è che siano esenti quelle o convenzionate con il servizio sanitario. Le proposte, non solo quelle Imu, sono in gran parte 'ammissibili'. Ora la parola spetta alle commissioni di Palazzo Madama.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2012/11/26/Costi-politica-Pd-Pdl-tagli-tfr-solo-nuovi-consigli_7859791.html


L'Italia affonda, intere famiglie arrancano e loro che fanno? Si preoccupano di mantenere i loro privilegi.
Mandiamoli a casa, tutti!