Visualizzazione post con etichetta sfollati. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sfollati. Mostra tutti i post

mercoledì 21 luglio 2021

Cina, alluvione a Zhengzhou: città inondata. Dodici vittime nella metropolitana sommersa dall’acqua

 

Sono più di 300mila gli sfollati. La pioggia ha cominciato a colpire la provincia Henan sabato 17 luglio facendo esondare il Fiume Giallo. Il presidente cinese Xi Jinping ha commentato definendo "estremamente gravi" le inondazioni, mentre si teme che la situazione peggiori.

Le strade devastate dall’acqua, il traffico cittadino spazzato via dalla corrente, i passeggeri della metro intrappolati. Sono queste le immagini della gravissima alluvione che sta colpendo la provincia cinese di Henan, popolata da circa 94 milioni di persone, e in particolare la capitale Zhengzhou nel bacino del Fiume Giallo. Al momento, il bilancio è di 25 vittime, e più di 300mila sarebbero le persone sfollate. Si temono anche numerosi dispersi.

Le precipitazioni hanno cominciato a colpire la regione cinese sabato 17 luglio, facendo esondare il fiume in poche ore. I cittadini hanno dovuto immediatamente far fronte a delle precipitazioni inaspettatamente copiose: la pioggia caduta su Zhengzhou solo negli ultimi giorni, infatti, è stata pari alla quantità media di un anno intero. Per gli esperti si tratta del maltempo più potente e devastante degli ultimi mille anni.

Inondazioni in Cina, le persone travolte sulle strade e in metro
www.ilfattoquotidiano.it
Volume 90%
 

Le persone sono rimaste bloccate nelle proprie case e nei mezzi pubblici, abbandonando le strade quando possibile e cercando riparo nelle prime strutture adibite a rifugi. La situazione è risultata particolarmente grave all’interno della metropolitana, dove si sono verificate 12 vittime e centinaia di persone sono rimaste intrappolate nei vagoni immersi nell’acqua. In tutta la regione sono centinaia di migliaia i cittadini che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni.

Il presidente cinese Xi Jinping ha commentato definendo “estremamente gravi” le inondazioni che si stanno verificando. Dopo aver predisposto il livello massimo di allerta, le autorità cinesi hanno cominciato le operazioni di salvataggio e soccorso. Ma si teme che la situazione peggiori: l’acqua continua a inondare le strade, causando faglie e crolli in tutti i quartieri della città. Tutta Zhengzhou è rimasta senza elettricità, ospedali inclusi. Intanto, sempre il capo di Stato cinese ha avvertito che potrebbe esserci “un numero significante di vittime”, e per questo ha chiesto a tutti “mettere al primo posto la sicurezza e la proprietà delle persone e assumere un ruolo guida nella lotta alle inondazioni”.

ILFQ

mercoledì 14 novembre 2018

Le casette marce e i terremotati di nuovo sfollati.


Pannelli marci e zuppi d'acqua che hanno reso le casette dei terremotati del centro Italia pericolanti. Roberta Rei è andata a indagare su cosa non ha funzionato nella ricostruzione.
Per la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia due anni fa abbiamo speso un miliardo e 188 milioni di euro di soldi pubblici per la costruzione delle casette per i terremotati. Che però si sono ritrovati con pareti e soffitto zuppi d’acqua, e molti di loro si sono dovuti nuovamente trasferire negli alberghi sul mare, a centinaia di chilometri dalle loro città, perché le abitazioni erano diventate pericolanti.
Com’è possibile? I carotaggi eseguiti hanno rilevato un’altissima presenza di umidità, e questo perché i pannelli delle case sono stati tenuti all’aperto. Come ha rivelato un operaio addetto al cartongesso a Roberta Rei: “Venivamo pressati per concludere nel minor tempo possibile. E così abbiamo montato i pannelli con le fessure tra uno e l'altro, e molto spesso non abbiamo completato le lavorazioni perché non facevamo in tempo. E si montavano i pannelli anche bagnati, perché non c'era un posto per lo stoccaggio dei materiali, e quindi venivano lasciati sotto la pioggia e la neve”. 
Casette che sono arrivate a costare anche 5.000 euro al metro quadro.
Ma non è tutto. La Procura di Macerata sta indagando sulle condizioni dei lavoratori. Uno di loro ha detto a Roberta Rei che "Nessuno di noi ha mai avuto il casco o i guanti, ed eravamo pagati in nero". Per ricevere il compenso ogni operaio doveva avere due carte ricaricaribili. In una veniva caricato lo stipendio, nell’altra gli straordinari. Gli operai raccontano alla Rei di aver visto cifre altissime che nulla c’entravano con gli straordinari e ipotizzano tentativi di riciclaggio. Anche su questo sta indagando la Procura. Roberta Rei è andata a chiedere conto proprio al presidente del consorzio Arcale Giorgio Gervasi, all’assessore responsabile della Regione Marche e ad Angelo Borrelli, capo della Protezione civile
“Ci sentiamo sballottati a destra e a sinistra, ci trattano come animali”, ha detto uno sfollato alla Iena. “Ci sentiamo presi in giro, da tutti quanti”, ha aggiunto un terremotato.
Fonte: iene.mediaset 13 11.2018