sabato 22 novembre 2014

Un riassunto dello stato delle cose nella nostra democrazia. - Carlo Martelli




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Incantevole.



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Vaccino anti meningite con ossido di ferro: lotti ritirati. Famiglie fanno causa. - Chiara Daina

Vaccino anti meningite con ossido di ferro: lotti ritirati. Famiglie fanno causa

Trovate impurità nel farmaco Meningitec prodotto da Neuron Biotech. L'Aifa assicura: "Ritiri precauzionali, non ci sono stati danni". Un gruppo di genitori: "Tra gli effetti immediati febbre alta e nausea. Ma nessuno parla di quelli a lungo a termine. Avviso dato dall'azienda e non dagli organi di controllo".

Il ritiro del vaccino Meningitec dal mercato ha trascinato centinaia di famiglie nel panico. A disporlo sono stati due provvedimenti emessi dall’Agenzia del farmaco italiana (Aifa) il 26 settembre e il 6 ottobre. Sotto accusa undici lotti del farmaco (che immunizza dal meningococco C e viene somministrato a bambini tra i 12 e i 15 mesi) prodotto dalla casa farmaceutica olandese Nuron Biotech, che sono entrati in commercio in Italia a partire da maggio 2013. All’interno delle fiale è stata riscontrata “la presenza di corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ossido di ferro e acciaio inossidabile”. Così riporta il sito online dell’Aifa in data 13 ottobre dopo aver ricevuto la segnalazione dalla stessa ditta produttrice. Segue un’altra comunicazione tre giorni più tardi che assicura l’inesistenza di potenziali effetti che sarebbero potuti derivare dall’impiego di queste siringhe.
L’ultima parola spetta però alla Commissione tecnica scientifica dell’Aifa che il 27 del mese scorso dichiara che “non vi sono indicazioni, ad oggi, che le impurezze (particelle di ossido di ferro), qualora presenti, possano impattare l’efficacia del vaccino”.  Il ritiro, come sempre accade in casi sospetti, è stato cautelativo. Le anomalie, precisa l’Aifa, non riguardano tutte le confezioni dei lotti individuati. Ma il timore che qualcosa non sia andato per il verso giusto rimane. Tanto che una sessantina di famiglie, (il vaccino viene proposto, generalmente, a un anno di vita del bambino, insieme a quello per morbillo-parotite-rosolia) appresa la notizia, ha deciso di fare causa. Si tratta soprattutto di residenti del LazioVeneto e Calabria. “L’ho scoperto grazie a Facebook – spiega Sandro Airaldi, di Castrolibero, in provincia di Cosenza, che ha vaccinato suo figlio nel luglio 2013 – un genitore di un paese vicino al mio, Corigliano, ha postato un avviso. Così mi sono subito informato. Ho chiamato la Asl, ho chiesto il certificato con il numero di serie del vaccino somministrato al mio bambino e poi mi sono rivolto a un avvocato”.
Il signor Airaldi ha fondato anche un gruppo sul social network “Scandalo vaccino meningicocco C”, conta 153 iscritti, tutti coinvolti direttamente. “Serve per tenerci aggiornati, visto che gli organi competenti fanno finta che non sia successo niente. Neanche la asl mi ha avvertito, sono indignato”. L’iniezione del vaccino a suo figlio ha provocato febbre alta, vomito e diarrea. “Il pediatra mi tranquillizzò, sono effetti collaterali comuni, mi disse”. AncheFabiola Ermo, di Roma ha saputo del ritiro dei lotti tramite il social network. “Faccio parte di un gruppo di mamme, e una di loro ci ha dato l’allarme. Ora vogliamo la verità”. Le famiglie coinvolte si sono affidate all’avvocato Roberto Mastalia, che sta predisponendo una denuncia contro l’Aifa, il ministero della Salute e la casa farmaceutica olandese. “Le valutazioni dell’Aifa non tengono conto dei danni che potrebbero manifestarsi in futuro. Al momento la medicina non li esclude ancora” annota il legale.“Non si può accettare – aggiunge – che a dare per prima l’avviso sia stata l’azienda che produce il Meningitec e non gli organi di vigilanza statali. E poi, chi ci dice che la Nuron Biotech non abbia aspettato di smaltire i lotti prima di denunciare la contaminazione?”.
Un altro dettaglio che potrebbe inquietare le famiglie si trova nel comunicato diffuso sul portale online dell’azienda: “Ossido di ferro e acciaio ossidato – si legge – potrebbero produrre reazioni locali e sistemiche simili a quelli prodotti dal principio attivo di Meningitec”. Conclusione: è difficile stabilire se gli effetti avversi sono quelli causati normalmente dal vaccino o da quello contaminato. Il compito di controllare i vaccini prima che entrino sul mercato spetta all’Istituto superiore di sanità che finora non ha riscontrato stranezze e fa rientrare l’allarme. Non si preoccupa neppure Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Il suo commento: “Il ritiro di lotti di farmaci è abbastanza frequente. Capita che ci siano delle impurità. Ma fino adesso non si sono mai rivelate nocive per la salute dell’uomo. Gli studi sulle conseguenze a distanza però sono tuttora in corso”.

giovedì 20 novembre 2014

Andrea Scanzi - sondaggi


Ho sottomano dei sondaggi, teoricamente segreti, e capisco perché Renzi rida meno del solito. 
Come capisco perché, adesso, preferisca votare nel 2016 e non nel 2015: gli conviene. I fedelissimi raccontano che sia indispettito perché persino alcuni giornali iper-renziani - come La Stampa - lo abbiano qua e là sbertucciato. 
La prova evidente che non si vive di sole slide e promesse. 
Alcuni italiani si stanno disilludendo. 
Non c'è straccio di una ripresa e Renzi resta forte, ma non più fortissimo. 
In costante e per lui sfibrante calo. Infatti è nervoso, piccoso e permaloso. Qualcuno, a questo punto, potrebbe esultare. 
Magari i 5 Stelle. Che però non salgono per niente, anzi. Sarà significativo il test in Emilia Romagna, dove i 5 Stelle diedero segno di sé anzitempo ma dove spesso sono implosi in pallosissime lotte interne (era emiliano il consigliere frignone attualmente indagato, giusto?). Anche ricordando che i 5 Stelle non brillano quasi mai alle comunali e regionali, la sensazione è che domenica sera i "grillini" emiliani non rideranno granché. 
Il dato su cui tutti concordano è la crescita continua della Lega Salvini. Più o meno al 15%. Probabilmente davanti a Grillo, probabilmente davanti a Forza Italia. Seconda forza in alcune regioni, terza forza nazionale. Ecco il nuovo interlocutore di Renzi: Salvini. Matteo I versus Matteo II. Pacioccone Mannaro versus Jabba The Salv. Wow. 
Quindi: Renzi cala, ma resta primo. Salvini cresce imperiosamente. Berlusconi crolla, ma rimane comunque lui a scrivere regole e Costituzione. La sinistra "vera" è morta o clandestina. I 5 Stelle son contenti così e rimbalzano le critiche al grido di "siamo l'unica alternativa fanculo la tivù!", però smottano sistematicamente. Un bel quadretto edificante. Vamos?
P.S. L'unica buona notizia vera è che la Pinotti, per via dello scandalo-volo di Stato sollevato da M5S e raccontato anzitutto dal Fatto Quotidiano, si è giocata il posto al Quirinale. Ottimo. Continuo però a pensare che sia stato aberrante anche solo ipotizzare di avere una come la Pinotti Presidente della Repubblica.

Mafia & trasporti, 23 arresti a Catania nell’affaire traghetti anche Matacena.

Mafia & trasporti, 23 arresti a Catania nell’affaire traghetti anche Matacena

Un’indagine del Ros mette a fuoco l’intreccio criminale tra imprenditori e Cosa nostra: nelle carte, i rapporti con la politica fino alla costituzione nel 2008 del ”Partito nazionale degli autotrasportatori” messo a disposizione dell’allora presidente della Regione.

I carabinieri stanno eseguendo, nella provincia di Catania, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 indagati per associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza e intestazione fittizia di beni. Al centro delle indagini del Ros l’infiltrazione di Cosa nostra nei settori dei trasporti marittimi e terrestri, dell’edilizia e della grande distribuzione alimentare. Nel corso delle indagini sequestrati beni aziendali e quote societarie per circa 50 milioni di euro. 
L’inchiesta ha confermato la “vocazione imprenditoriale” della famiglia di Cosa Nostra catanese: nel settore dei trasporti opererebbe infatti Vincenzo Ercolano, figlio di Giuseppe e fratello di Aldo, condannato all’ergastolo. Ercolano risulta titolare di imprese di trasporti di “considerevoli” dimensioni e per aumentare i propri affari avrebbe fatto ricorso alla forza di intimidazione derivante dalla storia mafiosa della sua famiglia. L’indagine ha fatto emergere alleanze a livello regionale, in particolare con i Pastoia di Belmonte Mezzagno (Palermo) e con imprenditori collegati a Cosa Nostra agrigentina.
E’ stato anche appurato che i guadagni derivanti dalle attivita’ imprenditoriali hanno anche determinato l’interesse e l’occulta partecipazione di Vincenzo Aiello e del fratello di quest’ultimo, Alfio, imprenditori nel commercio di carne nella grande distribuzione, attraverso l’intestazione fittizia di sociatà di settore e accordi con l’imprenditore calabrese Giovanni Malavenda.
Ercolano e Aiello sono riusciti a infiltrarsi nei due settori “anche tramite gli imprenditori-affiliatiFrancesco Caruso e Giuseppe Scuto“. Erano questi ultimi a tenere i rapporti con affiliati mafiosi catanesi ed agrigentini e con esponenti della politica, tra i quali gli inquirenti menzionano Giovanni Cristaudo e Raffaele Lombardo, entrambi imputati nel processo Iblis. Secondo quanto ricostruito, la società  Servizi Autostrade del Mare, fittiziamente intestata a Caruso ma in effetti facente capo agli Ercolano e i fratelli Aiello, aveva stipulato con la società Amadeus spa, riconducibile ad Amedeo Matacena, un contratto di affitto di tre navi da utilizzare come vettori per i collegamenti tra la Sicilia e la Calabria.
L’attività si protrasse con ottimi risultati nei mesi a cavallo tra gli anni 2005 e 2006, fino a quando – per ragioni legate a scelte effettuate da un’altra società estranea alle indagini – si interruppe improvvisamente la navigazione con consistenti danni per la Servizi Autostrade del Mare.
Ma le manovre della mafia sul terreno della politica si sono spinte fino alla costituzione nel 2008 di un partito (il Partito nazionale degli autotrasportatori) che con l’intento di garantire gli interessi criminali, era stato messo a disposizione dell’allora Presidente della Regione in occasione delle elezioni europee del 2009.  I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà  alle 11 presso il comando provinciale carabinieri di Catania.