Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
mercoledì 28 ottobre 2015
Il "cerchio magico" di Silvana: "Io sono come Dio onnipotente". - Alessandra Ziniti.
Il prefetto e il colonnello, il professore e l'avvocato, i giudici della sua sezione e uno stuolo di amministratori giudiziari e commercialisti. Tutti "arruolati" dal magistrato sotto inchiesta.
Il prefetto e il colonnello, il professore e l'avvocato, i giudici della sua sezione e, naturalmente, uno stuolo di amministratori giudiziari e commercialisti. Tutti "arruolati" nel cerchio magico di Silvana Saguto, tutti pronti a calpestare il proprio ruolo istituzionale pur di compiacere quel giudice che di sé diceva: "Io sono Dio onnipotente". Dalle mazzette di banconote alle cassette di fragole e lamponi, ma soprattutto il potere di "sistemare" amici, parenti e conoscenti nelle aziende sequestrate. Quali e a carico di chi saranno le condotte penalmente rilevanti lo dirà l'inchiesta della Procura di Caltanissetta, ma quello che emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali negli uffici della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è al contempo uno scenario di potere e di bassezze, una sconcertante "palude" dove di incrociano uomini delle istituzioni ed esponenti della buona borghesia palermitana. Tutti insieme, giudici, controllori e controllati. E persino i "prevenuti", cioè i titolari dei patrimoni sequestrati che continuavano ad avere rapporti con gli amministratori posti alla guida delle loro aziende. Perché, come diceva l'avvocato Walter Virga, il figlio del giudice Tommaso "premiato" con due amministrazioni giudiziarie miliardarie, "non è una questione di soldi nè di niente, è una questione di potere".
L'investigatore che confezionava le proposte di sequestro di patrimoni, ad esempio, il pluridecorato colonnello Rosolino Nasca della Dia di Palermo, era uno dei più fidati "problem solver" della Saguto. "Silvana stai serena, ti dico io come fare. Non comparirà da nessuna parte, non emergerà nulla. Viene assunto da una terza parte, quindi lo sappiamo solo noi due e tuo marito, il quale non avrà rapporti con Rizzo, è una cosa scientifica. Devi stare tranquilla, soprattutto per telefono, sempre". Era l'8 luglio, si stava preparando il sequestro dell'impero dei boss Virga e il colonnello cercava di aggirare i problemi che, con la Saguto già nell'occhio del ciclone, impedivano di continuare ad assegnare incarichi al marito, l'ingegnere Lorenzo Caramma. Affidando quell'amministrazione giudiziaria ad una persona di fiducia del colonnello Nasca l'obiettivo sarebbe stato ugualmente raggiunto. "C'ho messo a Rizzo perché lo vuole Nasca - ammette la Saguto intercettata mentre parla con il collega romano Muntoni - ed è un sequestro sovrastimato dalla Dia. Su 30 aziende pochissime sono attive e i conti correnti sono tutti negativi". Il colonnello faceva quello che voleva. È lui che "rende attuali" vecchie minacce e informa i giornali per cercare di rimettere in piedi la credibilità della Saguto incrinata da articolo di giornali e dalla martellante campagna di Telejato. Anche di questo si occupava Nasca: neutralizzare la stampa sgradita. Per provare a "spegnere" la tv di Partinico (che per conservare le frequenze con il passaggio al digitale era entrata in un conzorzio con Telemed) si era rivolto a Walter Virga.
Una preoccupazione condivisa con Francesca Cannizzo, il prefetto di Palermo, grande amica della Saguto. "Ma che tempi abbiamo per Telejato?" chiedeva la Cannizzo alla Saguto che rispondeva: "Quello dice: ha le ore contate ". Gli amici della Saguto erano ormai di casa in prefettura: dal professore Carmelo Provenzano (che carinamente mandava frutta, verdura e dolcini) all'avvocato Gaetano Cappellano Seminara. A lui, che -infastidito dalla campagna di Telejato aveva presentato in procura una denuncia di stalking - la Cannizzo propone la scorta: "Se ritieni, a livello di tutela io posso intervenire". Poi si dedica all'organizzazione della festa di 60 anni dell'amica Silvana a Villa Pajno: "Servono i flute, i piattini per la torta, postine e tovagliolini. Ci penso io".
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/27/news/il_cerchio_magico_di_silvana_io_sono_come_dio_onnipotente_-125976458/
Palermo unica al mondo per almeno 31 motivi. - Carlo Lo Cicero
Palermo?
1 – Il Centro Storico più grande d’Europa (Controverso, ma agli atti dell’UNESCO è tale. Se la batte con quello di Lisbona).
2 – A Palermo si trova il documento cartaceo più antico d’Europa. Si tratta della lettera bilingue (greco e arabo) di Adelasia (o Adelaide) degli Aleramici, moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e di
Calabria.
Calabria.
3 – Noi abbiamo la ‘Pietra di Palermo’, giudicato il secondo più importante – dopo la stele di Rosetta – testo bilingue per la traduzione della lingua egizia.
4 – A Palermo si trova, al museo Salinas, una delle più vaste collezioni di Arte Etrusca al Mondo (collezione Bonci – Casuccini da Chiusi).
5 – Il Teatro Massimo è il primo Teatro dell’Opera d’Italia ed il terzo in Europa, secondo solo all’Opera di Parigi e al Wiener Staatsoper di Vienna.
6 – Palermo vanta alcune delle più grandi porte urbane d’Europa.
7 – La Lingua Italiana è nata a Palermo presso La Scuola Siciliana alla corte di Federico II.
8 – L’Orto Botanico di Palermo è il più grande d’Europa.
9 – Il Palmeto di Villa Bonanno è stato giudicato il più vasto d’Europa.
10 – Il Ficus Magnoloides di Piazza Marina è tra gli alberi più grandi d’Europa.
11 – Il Parco della Favorita è il più grande parco urbano d’Italia.
12 – Il Parlamento Siciliano è il parlamento più antico al mondo, insieme a quello Islandese e delle Isole Fare Oer. Nel 1130 Re Ruggero ne convoca la prima assise.
13 – Palermo fu la prima città al Mondo ad avere ben due teatri lirici.
14 – La Palazzina Cinese è l’unico edificio in Europa con il medesimo stile architettonico.
15 – I Qanat sono unici in tutta Europa, li possiamo trovare solo ed unicamente in Iran e Siria.
16 – Il soffitto ligneo della Cappella Palatina è considerato il massimo monumento d’arte islamica del pianeta.
17 – Il soffitto ligneo dell’Aula Magna del Palazzo Chiaramonte-Steri è considerato, in Europa, il massimo livello pittorico su legno d’epoca medievale.
18 – La Galleria degli Specchi del Palazzo Valguarnera-Gangi è la massima produzione d’arte barocca-rocaille d’Europa.
19 – Il lampadario di murano del salone da ballo di Palazzo Pietratagliata è il più grande d’Italia
20 – La Villa Giulia è il più antico parco urbano del Mondo aperto anche alla “plebe”.
21 – L’architettura del Castello di Maredolce è unica in Europa e la ritroviamo soltanto nei paesi del Maghreb.
22 – La Necropoli Punica di Palermo è la più estesa del mondo punico.
23 – L’Abisso della Pietra Selvaggia, grotta carsica verticale sul monte Pellegrino, è la più estesa del Sud Italia.
24 – I graffiti delle Grotte dell’Addaura sono considerate un unicum nell’arte rupestre preistorica.
25 – Il Trionfo della Morte, oggi a Palazzo Abatellis, ispirò Picasso per la Guernica.
26 – Il trittico del Mabuse a Palazzo Abatellis è considerato uno dei massimi esempi d’arte fiamminga al Mondo.
27 – Giacomo Serpotta fu il più grande stuccatore di tutti i tempi.
28 – Il ciclo pittorico del salone di Villa Igiea di Ettore de Maria Bergler è considerato uno dei massimi esempi d’arte Liberty al Mondo.
29 – Non esistono altri esempi al mondo dei graffiti ritrovati nel Palazzo della Santa Inquisizione.
30 – La Cisterna d’Acqua nei sotterranei del palazzo Marchese è stata identificata da studiosi provenienti da Gerusalemme come il più antico e più grande bagno rituale ebraico d’Europa.
31 – Nell’osservatorio Astronomico di Palermo Giuseppe Piazzi scoprì una classe di asteroidi, chiamando il primo da lui scoperto come Cerere, adesso classificato come pianeta nano. Verrà visitato nel 2015 dalla sonda Dawn della Nasa. Inoltre nel medesimo osservatorio l’astronomo collaborò con il Piazzi alla stesura dei primissimi cataloghi stellari, e scoprì l’ammasso globulare NGC 6541, e diede il nome alle due principali stelle della costellazione del Delfino.
lunedì 26 ottobre 2015
L'ISLANDA HA CONDANNATO 26 BANCHIERI A UN TOTALE DI 74 ANNI DI CARCERE. - JAY SYRMMOPOULOS*
In forte contrasto con il record per il basso numero di azioni penali contro amministratori delegati e dirigenti finanziari di alto livello negli Stati Uniti, l'Islanda ha appena condannato 26 banchieri ad un totale di 74 anni di carcere.
La maggior parte di quelli condannati ha ricevuto pene detentive dai due ai cinque anni. Anche se in Islanda la pena massima per i crimini finanziari è di sei anni e sebbene le udienze siano ancora in corso, si sta valutando di estendere il massimo oltre i sei anni.
Nella foto: The Kaupþing four Former Chairman, Sigurður Einarsson, former CEO Hreiðar Már Sigurðsson, former CEO of Kaupþing Luxembourg Magnús Guðmundsson and Corporate Viking Ólafur Ólafsson, condannati il febbraio scorso per il reato di manipoazione del mercato. Photo/Vísir.is
I processi sono il risultato delle manipolazioni del mercato finanziario islandese da parte dei bankster islandesi dopo che l'Islanda ha liberalizzato il proprio mercato finanziario nel 2001. Nel 2008, l’accumulo di debito estero ha determinato alla fine un tracollo dell’intero settore bancario.
Secondo l’Iceland Magazine:
In due diverse sentenze, la scorsa settimana, la Corte Suprema d'Islanda e la Corte distrettuale di Reykjavik hanno condannato tre top manager della Landsbankinn e due top manager di Kaupthing, insieme ad un investitore di primo piano, al carcere per i crimini commessi e che portarono al tracollo finanziario del 2008. Con queste sentenze il numero di banchieri e finanzieri che sono stati condannati al carcere per reati legati al crollo finanziario è arrivato a 26, per un totale di 74 anni di carcere.
Per consentire al paese di continuare a funzionare, furono contratti, in nome del popolo islandese, enormi debiti, che otto anni dopo i cittadini islandesi stanno ancora rimborsando al FMI e ad altre nazioni. A differenza degli Stati Uniti, l'Islanda ha scelto di considerare i criminali, che hanno manipolato il suo sistema finanziario, responsabili di fronte alla legge.
Negli Stati Uniti, nemmeno un solo dirigente bancario è stato condannato per crimini legati alla crisi finanziaria del 2008, anche se gli stessi Stati Uniti ne hanno subito le conseguenze. Il presidente islandese, Olafur Ragnar Grimmson, lo ha sintetizzato in modo perfetto nella sua risposta quando gli chiesero in che modo il suo paese si è ripreso dalla crisi finanziaria globale.
“Siamo stati abbastanza saggi da non seguire le tradizionali ortodossie del mondo finanziario occidentale che hanno prevalso negli ultimi 30 anni. Abbiamo introdotto controlli valutari, abbiamo lasciato che le banche fallisssero, abbiamo fornito sostegno al popolo e non abbiamo introdotto misure di austerità come si sta vedendo in Europa.”
Mentre l'Islanda ha avviato azioni penali contro coloro i quali hanno causato la sua crisi finanziaria, l'America ha fatto il contrario. Nel 2008, dopo che il Congresso ha salvato, per gentile concessione dei contribuenti americani, per la modica cifra di $ 700 miliardi di dollari, le banche americane sull’orlo del fallimento, molti dei dirigenti degli istituti, che hanno ricevuto i fondi di salvataggio TARP, hanno finito per ottenere grandi bonus!
I procedimenti avviati contro i bankster islandesi sono indice dell’esistenza di una responsabilità, dal punto di vista penale, che non esiste negli Stati Uniti d'America. Sembra chiaro che i "Signori dell’Universo” dell’alta finanza sono quelli che veramente controllano l'apparato politico negli Stati Uniti, il che rende evidente che non c'è nessuno che abbia intenzione di ritenerli responsabili per aver manipolato e fatto collassare i mercati finanziari.
Si prega di condividere questo articolo per aiutare a smascherare chi controlla realmente il sistema politico negli Stati Uniti !!
*Jay Syrmopoulos è un giornalista investigativo, pensatore libero, ricercatore, e ardente avversario dell’autoritarismo. Attualmente è uno studente presso l'Università di Denver che sta seguendo una laurea in Affari Globali. Il lavoro di Jay è stato pubblicato su Truth in Media di Ben Swann, Truth-Out, AlterNet, InfoWars, MintPressNews e molti altri siti. Potete seguirlo su Twitter @sirmetropolis, su Facebook su Sir Metropolis e ora su tsu
Fonte: www.activistpost.com
Link: http://www.activistpost.com/2015/10/iceland-just-jailed-dozens-of-corrupt-bankers-for-combined-74-years-in-prison.html
22.10.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIOVEPLUVIO
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=4458
ZEROHEDGE: L’EUROPA HA INIZIATO A IMPORRE SEGRETAMENTE IL TTIP, A DISPETTO DELLA FORTE CONTRARIETÀ DELL’OPINIONE PUBBLICA. - Eric Zuesse
Un articolo dello storico Eric Zuesse, pubblicato da Zero Hedge, illustra alcuni sviluppi inquietanti del TTIP. Anche se molto viene tenuto segreto —con modalità che non hanno nulla a che fare con la democrazia— ciò che trapela indica che alcune condizioni del TTIP entreranno in vigore ancora prima che l’accordo sia formalmente (e comunque segretamente) concluso. Zuesse definisce tutto ciò nel modo opportuno: fascismo internazionale.
di Eric Zuesse, 20 ottobre 2015
I termini del TPP, il trattato sul “commercio” proposto da Obama alle nazioni asiatiche, non saranno resi pubblici fino a che il trattato non sarà in vigore da almeno quattro anni. I termini del TISA (accordo sul commercio dei servizi), proposto da Obama a 52 nazioni, non saranno resi pubblici fino a che il trattato non sarà in vigore da almeno cinque anni. Il TTIP, il trattato proposto da Obama ai paesi europei, è stato tenuto nascosto così bene che non si sa nemmeno per quanti anni dovrà essere tenuto nascosto all’opinione pubblica. Buongiorno, fascismo internazionale! — tutto fatto in segreto, fino al punto in cui è troppo tardi perché l’opinione pubblica possa reagire.
In Europa si sta andando proprio di corsa, per scongiurare che venga meno la segretezza, e il trattato non riesca quindi a passare. L’Unione Europea sta già segretamente imponendo le disposizioni stabilite dal (segreto) Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP), ancora prima che venga firmato, e perfino prima che sia formalmente approvato da qualsiasi nazione. Ciò è stato rivelato lo scorso fine settimana in due circostanze:
La sera del 17 ottobre Phillip Inman, che gestisce la versione online del Guardian, ha intitolato (in un articolo che il Guardian non ha voluto pubblicare sulla versione cartacea) “La prospettiva del TTIP sta già minando gli standard alimentari UE, dicono gli attivisti“, e ha riportato che:
Nick Dearden, direttore del gruppo anti-povertà “Global Justice Now”, dice che il consulente capo per il trattato, Damien Levie, ha fatto trapelare che il trattato sul libero commercio implica la riduzione degli standard minimi concordati in UE.
Dearden riporta che, secondo il resoconto della newsletter [disponibile agli iscritti] del Washington Trade Daily, Levie, ad una conferenza tenuta presso il gruppo “US free market” al Cato Institute (che è di proprietà dei fratelli Koch, investitori miliardari del petrolio e anti-regolamentazioni), ha affermato che le sementi geneticamente modificate e le carni bovine trattate chimicamente potranno essere commercializzate in UE già prima della conclusione del trattato.
Secondo il report, Levie avrebbe detto ai paesi membri dell’UE che “sono state aumentate le revisioni e approvati nuovi organismi geneticamente modificati per un totale di cinque prodotti fino ad ora”.
Levie … ha detto alla conferenza del Cato Institute che entrambe le parti vogliono raggiungere un accordo economico nientemeno che completo. Ha ammesso che l’accordo potrebbe naufragare per la resistenza degli USA ad includere i servizi finanziari nel trattato, e per la riluttanza di Washington ad aprire gli appalti locali e nazionali alle offerte delle imprese europee.
In precedenza, le informazioni che venivano rese pubbliche tramite wikileaks avevano chiarito che nelle trattative sul TTIP erano gli USA il paese più aggressivo che spinge affinché le imprese multinazionali possano modellare le leggi dei singoli paesi — e questa è anche la posizione dei fratelli Koch.
Il 18 ottobre Lauren McCauley nel Common Dreams ha intitolato “Il TTIP sta già ‘Riscrivendo le regole’ degli standard europei per il cibo, rivela un nuovo report“, e afferma che un’organizzazione britannica progressista, Global Justice Now, ha pubblicato uno studio il 18 ottobre nel quale si nota che:
I funzionari USA sono riusciti a usare la prospettiva del TTIP per forzare l’UE all’abbandono del piano di bandire 31 pesticidi pericolosi dai generi alimentari, pesticidi che sono stati dimostrati essere causa di cancro e infertilità.
Un destino simile ha colpito le regolamentazioni sul trattamento della carne con acido lattico. Questo tipo di trattamento era stato proibito in Europa per la paura che venisse usato per nascondere pratiche di cattiva igiene. Il divieto è poi stato abrogato dai parlamentari europei della Commissione per la salute pubblica e la sicurezza alimentare, dopo che la Commissione Europea ha suggerito che le trattative sul TTIP sarebbero state a rischio se il divieto non fosse stato tolto.
Sul cambiamento climatico, il Direttivo europeo sulla qualità dei carburanti, che era determinato a vietare il petrolio canadese ottenuto da sabbie bituminose (il peggiore petrolio del mondo dal punto di vista degli effetti sul clima globale) si è arreso di fronte alle forti pressioni lobbistiche americane e canadesi sia sul TTIP che sull’accordo CETA (tra UE e Canada).
Come ho riportato il 2 febbraio del 2014:
La conduttura Keystone XL non contribuirà alla produzione di energia in USA, ma all’espotazione del peggiore petrolio dal punto di vista ambientale, verso Canada, Europa e Sud America. Trasporterà il petrolio delle sabbie bituminose della regione dell’Alberta (Canada) —metà del cui petrolio è di proprietà dei Koch— a sud verso le raffinerie dei Koch nella costa del golfo texano, per essere poi imbarcato soprattutto verso l’Europa.
Il presidente Obama sta perciò cercando di portare l’Europa ad un maggiore relax sugli standard contro il riscaldamento globale, al fine di farle importare il petrolio statunitense, che è assolutamente il peggiore del mondo dal punto di vista ambientale.
Inoltre, “al momento, la maggior parte del petrolio proveniente dalle sabbie bituminose del Canada viene esportato solo verso gli Stati Uniti centrali, a causa della mancanza di infrastrutture di trasporto”. Questo fatto (la mancanza di “infrastrutture” di trasporto per spostare il petrolio verso i mercati internazionali) causa l’abbassamento non solo del prezzo che i Koch riescono a ottenere per il loro petrolio (dato che non può essere venduto internazionalmente), ma limita anche fortemente la quantità totale del petrolio che riescono a vendere (indipendentemente dal prezzo), perché il mercato locale degli Stati Uniti centrali è ridotto. Il Keystone XL, pertanto, aumenterebbe enormemente le vendite annuali di petrolio estratto dalle sabbie.
Oltretutto, se questo lurido petrolio non viene venduto rapidamente, non verrà venduto affatto, ed ecco perché, secondo quanto spiegato da nientemeno che l’Oil & Gas Sector Analyst alla maggiore banca mondiale (in termini di asset):
Dice, “Tra il 60 e l’80% delle attuali riserve di carburante fossile presenti sul mercato globale non possono essere consumate, se dobbiamo limitare l’aumento delle temperature globali a due gradi Celsius”, e questa è l’aumento della temperatura critico secondo il 97% dei climatologi come punto di non ritorno verso un cambiamento climatico da evitare, se non si vuole una distruzione della biosfera del pianeta così come l’abbiamo sempre conosciuta.
Pertanto, il presidente USA Obama ha spinto aggressivamente affinché il petrolio da sabbie bituminose canadesi, posseduto in gran parte dai Koch, venisse ammesso all’interno del mercato europeo, al fine che una parte delle loro riserve di petrolio — ma anche di quelle di Exxon, ecc. — venissero vendute, prima che sia troppo tardi.
I frateli Koch sono considerati in genere i maggiori finanziatori del Partito Repubblicano negli USA. Il 5 gennaio 2012, il Washington Post intitolava “Coalizione politica sostenuta dai Koch, fatta per tutelare i donatori, ha raccolto 400 milioni di dollari nel 2012“, e Matea Gold ha riportato che “le risorse e l’ampiezza di questa organizzazione la rende qualcosa di singolare nella politica americana” e che “i suoi finanziatori restano ampiamente ignoti”. Tuttavia, un membro autodichiarato,
Jack Schuler, un imprenditore dell’assistenza sanitaria, è stato a uno degli incontri dei finanziatori dei Koch, a Beaver Creek, Colorado, molti anni fa, e ha contribuito con la somma di 100.000 dollari all’anno al loro sforzo. “Si presentano come dei tizi che stanno mettendo privatamente un sacco di soldi in questo progetto”, ha detto Schuler. “Hanno una parlata morbida, non urlano e non strepitano. Offrono una guida e uno staff — senza una tale struttura dietro, io non ce la farei da solo”.
Una gran parte dei 400 milioni di dollari sono andati alla campagna di Mitt Romney contro Barack Obama. Obama stesso sosteneva i Koch finanziariamente, eppure loro gli preferivano il candidato repubblicano.
I Koch hanno quindi già incassato il successo di Obama nel battere gli standard UE sulla qualità dei carburanti, perfino nel caso in cui il TTIP dovesse essere rifiutato. L’UE lo ha fatto senza nemmeno bisogno di intraprendere tutta la strada percorsa per mettere in atto il TTIP.
NOTA: Il titolo di questo articolo dice “A Dispetto della Schiacciante Contrarietà dell’Opinione Pubblica”, ma gli stessi sondaggi disponibili sul tema di questi accordi segreti sono manipolati. All’inizio i sondaggi chiedevano se le persone approvavano il “libero commercio”, o altre bizzarrie simili, e ovviamente i rispondenti dicevano di sì. Poi i sondaggi si sono semplicemente fermati, con l’idea che i trattati sul “commercio” siano popolari. Ma le enormi manifestazioni pubbliche, e tutto il resto, che da allora si scagliano contro questi trattati, hanno reso sempre più chiaro che, nella misura in cui l’opinione pubblica conosce effettivamente i trattati sul “commercio” proposti da Obama (specialmente in Europa, che non è così corrotta come gli USA, e dunque meno cittadini sono totalmente all’oscuro), essa si oppone fortemente, e potrebbe perfino rivoltarsi violentemente se questo fosse l’unico modo per impedire che il trattato venga approvato. Notizie come quelle che state leggendo sono state inviate a tutti gli organi di informazione occidentali, ma sono ben pochi quelli che le pubblicano. I più importanti gestori degli organi di informazione hanno partecipato direttamente alle commissioni che definivano questi trattati, e presumibilmente non sono molto contenti se i loro manoscritti vengono divulgati al pubblico in tempo perché questo possa impedire che entrino in vigore.
sabato 24 ottobre 2015
Il piede sull'Anm - Liliana Milella
Il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli
La politica contro i giudici.
Li vorrebbero muti, ciechi, sordi.
Elettroencefalogramma piatto.
Nessuna reazione.
Nessuna disobbedienza.
Solo e sempre "sissignore".
Bari, Anm a congresso.
Il presidente Sabelli, magistrato moderato di Unicost, anche caratterialmente un uomo misurato e attento agli equilibri istituzionali, ripete quello che ha sempre detto, critiche tecniche alle misure del governo (vedi corruzione, intercettazioni, prescrizione...). Aggiunge che mal vede certa "strategia dì delegittimazione" che proviene, per esempio, da chi, come Cantone, parla male delle correnti e della stessa Anm. La politica non aspettava altro. Attacca Sabelli come se avesse di fronte un giudice rosso rivoluzionario e guerrafondaio. Il Guardasigilli è velenoso e vede nelle parole di Sabelli un modo per coprire le divisioni interne dell'Anm. Il ministro dell'Interno Alfano, immemore degli scandali che hanno pesantemente coinvolto molta gente del suo partito, consiglia all'Anm di guardare in casa propria, allo scandalo della Saguto a Palermo. S'arrabbia pure il Pd renziano David Ermini, vede "critiche ingenerose". La triste impressione è che una politica arrogante voglia solo toghe prone e pronte a dire "evviva" a qualsiasi riforma, fatte anche in modo provocatorio, come fu per il taglio delle ferie.
http://milella.blogautore.repubblica.it/2015/10/24/il-piede-sullanm/
Galan lascia villa Rodella e si porta via termosifoni e sanitari.
Villa Rodella a Cinto Euganeo
L'ex presidente del Veneto, accusato di corruzione nell'inchiesta Mose, ha patteggiato la pena e una confisca da 2,6 milioni. Per questo ha dovuto abbandonare la dimora cinquecentesca sui colli Euganei. Ora si dice disposto a restituire quello che ha portato via indebitamente.
Un colpo di testa, ipotizzano gli inquirenti. Quello dell'ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che ha fatto scardinare di proposito rubinetti, sanitari e termosifoni dalla lussuosa villa di Cinto Euganeo che gli è stata confiscata. Uno sfregio prima di abbandonarla. "Non li uso io e non li userà più nessuno", deve aver pensato degli almeno otto bagni che ci sono dentro la sua ormai ex casa. Costretto a lasciare questa dimora cinquecentesca, proprietà dello Stato dal 3 luglio, per trasferirsi in affitto in una casa a Rovolon, sempre sui colli Euganei, Galan ha pensato bene di portarsi via anche alcuni caminetti e termosifoni. Ora il deputato di Forza Italia e due volte ministro - accusato di corruzione nell'inchiesta Mose, per cui ha patteggiato una pena di due anni e dieci mesi e una confisca da 2,6 milioni - ha fatto sapere alla procura di Venezia che si è trattato di un malinteso e che è pronto a restituire quanto ha prelevato indebitamente da Villa Rodella.
Galan ha traslocato qualche giorno fa e quando i finanzieri e i funzionari dell'Agenzia del Demanio sono entrati a Villa Rodella, l'hanno trovata spoglia degli arredi, come previsto dalla legge, ma anche di alcuni caloriferi, di quasi tutti i sanitari (di tutti i bagni della casa), delle docce, di tutta la rubinetteria e delle parti esterne di decoro dei caminetti. Che non avrebbe dovuto toccare. "Interpretazioni fantasiose - dice l'avvocato di Galan, il famoso penalista veneziano Antonio Franchini -. Forse c’è stato un equivoco sulla definizione di arredi". Invece di fantasioso non c'è proprio nulla. È tutto documentato. "Anche ammesso che Galan non lo sappia, difficile che il suo avvocato non conosca la definizione di arredo - dicono gli inquirenti -. Più probabile che Galan abbia fatto di testa sua, senza avvisarlo, ma ben sapendo cosa stava facendo". Anche perché, come testimoniano le fotografie scattate dai finanzieri, tutti questi oggetti sono stati asportati con una precisa volontà. Martello, scalpello e, quasi sicuramente, una ditta per il trasporto. Il Demanio deve valutare la villa: un complesso di diverse unità immobiliari che, senza sanitari, docce e rubinetti, non è considerata un immobile abitabile, ma al grezzo avanzato. Ecco che la valutazione non si può fare. Questo è emerso dalle indagini coordinate dal Sostituto procuratore di Venezia, Stefano Ancilotto.
Solo malintesi per la difesa, ma non è detto che la vicenda si concluda qui: essendo una villa cinquecentesca, infatti, le Fiamme gialle stanno valutando se per i lavori eseguiti da Galan non fosse necessaria un'autorizzazione da parte della Soprintendenza. In quel caso partirebbe immediata la denuncia, che potrebbe avere delle ripercussioni sull’udienza in cui l'ex governatore chiederà l'affidamento in prova ai servizi sociali, il prossimo 4 novembre davanti al Tribunale di Sorveglianza di Padova. Galan si è detto pronto ad aiutare i migranti per il fine pena della sua condanna che sta scontando ai domiciliari e deve dimostrare che c'è una cooperativa sociale disposta ad accoglierlo per farlo lavorare, ma anche questo episodio potrebbe non giocare a suo favore. Deve restituire e risarcire tutto e non è cosa da potersi risolvere in pochi giorni, vista la mole di oggetti che si è portato via come fossero tavoli.
http://www.repubblica.it/politica/2015/10/23/news/galan_villa_rodella_porta_via_termosifoni_e_sanitari-125742426/
Io lo condannerei a rimettere tutto a posto a spese sue.
Questa gentaglia non imparerà mai che stare al governo significa assumersi la responsabilità di amministrare bene una nazione, non diventarne proprietari...
Basta prescrizione.
"La prescrizione, in Italia, è ormai l’ancora di salvezza dei delinquenti ed è anche una delle principali cause di intasamento dei Tribunali. Oggi, un delinquente che è stato beccato inconfutabilmente con “le mani nella marmellata”, fa di tutto per allungare i tempi processuali e arrivare alla meta agognata della salvezza: la prescrizione del reato. La prescrizione, infatti, dovrebbe avere lo scopo di evitare che lo Stato possa “svegliarsi” in qualsiasi momento e perseguire un cittadino per un reato commesso, per esempio, trent’anni prima; ovviamente, nel momento in cui lo Stato si attiva e, addirittura, c’è un rinvio a giudizio (vuol dire che c’è stato il vaglio di un PM e di un GIP), allora è evidente che la prescrizione deve essere sospesa.
Così avviene in quasi tutto il resto d’Europa, dove, con diversi meccanismi, la prescrizione viene ovviamente sospesa o interrotta per tutta la durata del processo. In Francia e Germania viene interrotta addirittura dagli atti istruttori come, per esempio, un semplice interrogatorio. Nel Regno Unito l’istituto della prescrizione addirittura non esiste. Il M5S, fin dal primo momento in cui è entrato in Parlamento, ha proposto di interrompere la prescrizione dal momento del rinvio a giudizio per tutta la durata del processo. E’ una norma semplice ed efficace che impedirebbe numerosissime ingiustizie. Quando un reato si estingue per prescrizione, lo Stato fallisce due volte: una perché non è riuscito ad accertare la verità; un’altra volta perché viene cancellato tutto l’impegno profuso da giudici, avvocati, cancellieri, inquirenti ecc. con un inaudito sperpero di denaro pubblico.
Dal 2003 al 2013, circa un milione e mezzo di processi si sono letteralmente volatilizzati per colpa della prescrizione.
Tra imprenditori e politici , coloro che hanno usufruito, a vario titolo, della prescrizione sono tantissimi (solo per fare alcuni esempi: De Benedetti, Moggi, Tanzi, Geronzi, Ricucci, Fazio, Caltagirone, Gelli, Berlusconi, Andreotti, Calderoli, D’Alema, Penati, Scajola).
Ogni mercoledì, a Lucca, i familiari delle vittime di Viareggio si recano in Tribunale dove un Collegio di Giudici efficientissimo corre contro il tempo per arrivare quanto prima all'accertamento della verità. Purtroppo, è praticamente impossibile che ben tre gradi di giudizio possano concludersi prima che alcuni reati vadano in prescrizione.
Studiando migliaia di pagine di diritto non se ne ricorda nemmeno una che permetta di spiegare a Marco Piagentini, che ha perso in quella strage la moglie (di 40 anni) e due figli (di 4 e 2 anni), che alcuni reati stanno per “scadere”. E’ arrivato il momento di smetterla. Il 29 agosto 2014 il premier annunciava la riforma della prescrizione; il 20 novembre 2014, dopo il vergognoso caso Eternit, sempre il premier diceva: “Va cambiata la prescrizione. C’è domanda di giustizia. Mi colpisce e mi fanno venire i brividi le interviste ai famigliari delle vittime che mostrano una grande dignità, persone che credono nella giustizia più di quanto ci creda qualche servitore dello Stato. Le morti delle persone care non possono essere consolate, non c’è sentenza che possa farlo, però l’idea di aggrapparsi alla giustizia, la considero una cosa di un dolore e di una bellezza senza fine”. Parlava sul serio o si limitava a fare sciacallaggio mediatico? E’ passato quasi un anno: la prescrizione non è cambiata e il PD continua a dire “no” alla proposta del M5S! La prescrizione deve interrompersi dopo il rinvio a giudizio: chiediamo al governo di mantenere i propri impegni!"
Alfonso Bonafede, M5s Camera
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