domenica 29 maggio 2016

Abolizione della prescrizione del reato.



Abolire la prescrizione del reato significa accorciare i tempi delle cause. 
Senza prescrizione, infatti, gli avvocati della difesa non chiederebbero continui rinvii delle udienze e non cercherebbero cavilli per allungare i tempi ed arrivare alla famigerata prescrizione.
Inserendo la prescrizione abbiamo solo imbastardito il concetto di giustizia.


Cetta

sabato 28 maggio 2016

Marò: Salvatore Girone è in Italia.


Ad accoglierlo a Ciampino i ministri degli Esteri Gentiloni e della Difesa Pinotti.

Qui l'articolo:

************************

Stica!
E' arrivato l'eroe!
Che guerra ha fatto?
Lo faranno santo subito o gli daranno il grado di generale?
Domani in quanti andranno ad uccidere i pescatori indiani per raccogliere onori e gloria?
I figli dei due pescatori sono rimasti orfani perchè questo tizio ha scambiato i loro padri per due pirati!

Ha sbagliato!!!! 

In altre realtà sarebbe un assassino!

Cetta.

AMMINISTRATORE DELEGATO DI ENEL, DISCORSO CHOC: “BISOGNA CREARE PAURA NEI DIPENDENTI”. - rosabella nobile



“Starace ha affermato che, per cambiare un’organizzazione aziendale, è necessario che ‘un manipolo di cambiatori distrugga fisicamente i gangli’ che si oppongono al cambiamento. A tal fine bisogna ‘creare malessere e poi colpire le persone che si oppongono al cambiamento’ in modo da suscitare paura nell’intera organizzazione. Così ‘in pochi mesi’ l’organizzazione capirà, ‘perchè alla gente non piace soffrire'”.

*****************

Da arrestare seduta stante!
Questa brutta gente senza scrupoli, senza dignità, pronta a calpestare gli altri senza porsi problemi, è pericolosa, dannosa perché non pensa, fa suoi gli ordini impartiti dall'alto senza rendersi conto che chi glieli impartisce non lo fa pubblicamente, li trasmette agli imbecilli come lui che avranno, poi, l'incarico di applicarli e divulgarli assumendosene il carico e, pertanto, anche le conseguenze.
Sono mercenari, mezzi uomini, vuoti a perdere per chi li usa.

Cetta.







































"Il premio Nobel per la Pace non chiederà “scusa” per le 140mila vittime." (ilFQ)



Questi uomini non hanno coscienza, non hanno dignità. Sono vuoti dentro, non provano sentimenti, il loro unico scopo è guadagnarsi un posto di prestigio nel mondo; 

sono senz'anima, che hanno provveduto a vendere ai loro padroni.

Cetta.

Così hanno ricostruito il corpo e il volto dell'uomo di Altamura. - Elena Dusi

Così hanno ricostruito il corpo e il volto dell'uomo di Altamura

Grazie al laser, senza toccare lo scheletro ancora incastrato nella roccia, scienziati e paleo-artisti hanno fatto rinascere il nostro antenato di Neanderthal.

BONARIO, sornione, intento a scrutare lontano nonostante la sua fine sia vicina. Con il naso schiacciato e le sopracciglia arcuate tipiche degli uomini del Pleistocene (il suo scheletro ha tra i 130 e i 172mila anni di età), l'uomo di Altamura da oggi ha un volto e un corpo. L'hanno ricostruito con il silicone, fedeli ai dettagli della scienza, i paleo-artisti olandesi Adrie Alfons Kennis.
 
"Ci abbiamo lavorato circa un anno" spiega Alfons da Amsterdam. "Abbiamo ricevuto dall'Italia i dati digitali sulla scansione laser e li abbiamo ricostruiti usando il silicone. Per barba e capelli ci siamo fatti mandare dal Canada del pelo di bue muschiato".


L'uomo di Altamura è stato svelato al pubblico in una cerimonia emozionante con le autorità del comune in provincia di Bari, insieme a paleoantropologi come Giorgio Manzi dell'università di Roma La Sapienza, che ha commentato: "Vederlo mi ha fatto un effetto straordinario. E' davvero suggestivo". Insieme a lui hanno lavorato i colleghi Maryanne Tafuri, Fabio Di Vincenzo, Antonio Profico e David Caramelli, dell'università di Firenze.

Per ricostruire le sembianze del nostro vecchio bisnonno, uno dei più antichi esemplari di uomo di Neanderthal (la specie umana che ha vissuto in Europa a partire da 200mila anni fa e si è misteriosamente estinta 40mila anni fa), gli scienziati e i due fratelli Kennis non hanno dovuto spostarne i resti. Hanno lavorato a partire dai dati della scansione laser e del Dna, grazie al quale hanno avuto conferma che si trattava di un Neanderthal. Il tutto lasciando le ossa incastrate nella roccia proprio là dove furono ritrovate, nel 1993, da alcuni speleologi scesi ad esplorare il sistema carsico di Lamalunga, nella Murgia pugliese, dove probabilmente il Neanderthal era caduto senza più riuscire a uscire.
 
La posa dell'uomo di Altamura, con il peso tutto su una gamba e le mani unite dietro alla schiena, è stata scelta con cura dai fratelli Kennis. "Non volevamo che la posizione sembrasse artificiale. Abbiamo immaginato un uomo della Papua Nuova Guinea o della Mongolia di oggi intento a fissare dei turisti al giorno d'oggi" racconta Alfons. "Con lo stesso sguardo fiero e perplesso allo stesso tempo".


{}
La grotta di Lamalunga, qui fu scoperto (e c'è ancora) l'Uomo di Altamura

{}
Ecco il volto dell'Uomo di Altamura, vissuto nel Pleistocene Medio tra 172 e 130mila anni fa.

http://www.repubblica.it/scienze/2016/04/26/news/ricostruiti_il_corpo_e_il_volto_dell_uomo_di_altamura-138513679/?ref=search#gallery-slider=138506741

Scoperta in Francia la prima opera architettonica dei Neanderthal. - Luca Fraioli

Scoperta in Francia la prima opera architettonica dei Neanderthal

Quattrocento pezzi di stalagmiti assemblati in mondo da formare due anelli imponenti. E' la struttura costruita in una grotta 176mila anni dai nostri cugini, gli unici allora a popolare l'Europa.
ROMA. "Una scoperta molto interessante, che puó farci riconsiderare ciò che sapevamo dei nostri progenitori più antichi". Francesco D'Errico, archeologo e direttore di ricerca del CNRS francese a Bordeaux, commenta così l'annuncio dato ieri da alcuni suoi colleghi che per anni hanno studiato una misteriosa struttura all'interno di una grotta nella Francia meridionale.

Anelli imponenti, al centro dei quali venivano forse accesi dei fuochi: a costruirli, molto probabilmente, gli uomini di Neanderthal, che erano dunque capaci di realizzare progetti complessi di architettura. Descritto sulla rivistaNature, lo studio è stato coordinato da Jacques Jaubert, dell'università di Bordeaux. Scoperti nelle profondità della caverna di Bruniquel, nel sud della Francia nel 1992, questi anelli sono stati studiati solo ora, dimostrando che i Neanderthaliani erano in realtà meno "semplici" di quanto finora pensato.

Gli uomini di Neanderthal vissero in Europa tra i 400mila e i 40 mila anni fa. Fino all'arrivo dall'Africa degli Homo Sapiens, nostri progenitori diretti, furono gli unici esseri umani a popolare il continente. Della loro esistenza e del loro aspetto sappiamo soprattutto grazie ai frammenti di scheletri rinvenuti dai paleontologi. In Italia uno degli esemplari meglio studiati è l'Uomo di Altamura, un Neanderthal caduto nella grotta di Lamalunga (Bari) e lì rimasto intrappolato fino al suo ritrovamento, venti anni fa, da un gruppo di speleologi.
Ora però gli studiosi della preisotria potrebbero avere a disposizione qualcosa di più per capire come vivevano quei nostri cugini. Gli anelli della grotta di Bruniquel sono composti da circa 400 pezzi di stalagmiti, con dimensioni che vanno dai 2 ai quasi 7 metri, e risalgono a 176.000 anni fa. Il che fa di questa costruzione la più antica finora conosciuta realizzata dall'uomo. "La nostra ricerca - scrivono gli sicenziati francesi - dimostra che la loro società aveva già degli elementi di modernità che ora possono essere dimostrati e che sono emersi prima del previsto, come l'organizzazione dello spazio, l'uso del fuoco e l'occupazione delle caverne". La loro presenza, a 366 metri dall'entrata della grotta, dimostra infatti che questi antenati dell'uomo avevano già dominato l'ambiente sotterraneo, un comportamento dell'uomo moderno che potrebbe quindi essere emerso prima di quanto teorizzato.
Inoltre, il fatto che gli anelli siano stati costruiti con pezzi di dimensioni simili indica che la loro costruzione è stata progettata attentamente, anche se la funzione non è del tutto chiara. Le ipotesi formulate vanno dal rifugio al significato simbolico, ma serviranno ulteriori studi per dimostrarle.

"La scoperta", spiega D'Errico, "è importante anche dal punto di vista metodologico. Si sapeva dal 1992 delle strutture fatte con stalagmiti, ma non si conosceva la data di realizzazione. L'equipe di Jaubert è riuscita a datare la polvere che ha 'saldato' tra loro le stalagmiti dopo che erano state deposte. E questo ci permette di attribuire la costruzione a Neanderthal".  Ma non è possibile che, al contrario di quanto ritenuto finora, 175mila anni fa ci fossero in Europa altre specie Homo, magari più evolute? "Tutti gli elementi che abbiamo ce lo fanno escludere" risponde D'Errico. "Forse, se non di Neanderthal potrebbe trattarsi dell'Homo di Denisova, lo stesso delle grotte di Atapuerca, in Spagna".
 
Ma qual è allora l'importanza dello studio francese? "Dal mio punto di vista" continua D'Errico "non è tanto nel sancire le capacità costruttive dei Neanderthal. Persino gli uccelli, le iene o gli scimpanzé costruiscono nidi, perché non avrebbe dovuto farlo il Neanderthal? In realtà mi incuriosisce tutto ciò che questa scoperta lascia immaginare: perché questi uomini si spingevano fino a trecento metri di profondità? Certo non per il cibo o per stare al sicuro. Era un rituale? E che tipo di utensili avevano? Per illuminare una grotta e lavorare per ore sotto terra non basta un tizzone, ci vogliono torce molto efficienti".

Sul Sole spunta un 'buco' nero, fotografato ai raggi Uv.

Sul Sole spunta un 'buco' nero (fonte: Nasa/Sdo)
Sul Sole spunta un 'buco' nero (fonte: Nasa/Sdo)


Dovuto a una regione fredda sugli strati esterni.


Sul Sole spunta un 'buco': sono gli effetti di un buco coronale, un fenomeno ben noto dovuto alla presenza di una regione 'fredda' che si può formare periodicamente nella parte più esterna dell'atmosfera della nostra stella. La bellissima immagine è stata scattata dagli strumenti capaci di vedere i raggi ultravioletti a bordo dell'osservatorio solare Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa

Appare come un gigantesco 'buco' nero nella regione settentrionale del Sole ed è un fenomeno importante da studiare per capire meglio non solo i meccanismi che avvengono all'interno delle stelle ma anche per sviluppare le tecnologie necessari ai futuri voli umani di esplorazione del Sistema Solare. 

buchi coronali sono infatti regioni di bassa densità dell'atmosfera solare, visibili solamente ai raggi X e ultravioletti, che appaiono più scuri perché le temperature al loro interno sono più basse rispetto alle aree circostanti. Dai buchi coronali vengono emessi venti di particelle ad alta velocità e se investono il nostro pianeta possono causare disturbi delle comunicazioni e aumentare il numero di aurore polari.


http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2016/05/27/sul-sole-spunta-un-buco-nero-fotografato-ai-raggi-uv_936cc8e9-9f3a-4d79-9c35-f7902cb0019e.html