Le mascotte. “Caro direttore, votare oggi No al referendum per il taglio dei parlamentari è una scelta coerente con la nostra Costituzione per scampare dallo strapotere di sedicenti leader improvvisati e per mandare a casa questo governo di azzeccagarbugli e dilettanti allo sbaraglio” (Luigi Bisignani, ex P2, ex P4, pluripregiudicato per finanziamento illecito ai partiti e associazione per delinquere con 10 capi di imputazione, Il Tempo, 20.9). “La gara degli anticasta ci porta verso il Sud America. Se il taglio dei parlamentari verrà approvato il nostro Paese potrebbe imboccare una deriva populista. Non a caso il M5S sosteneva Maduro” (Antonio Del Pennino, ex deputato Pri, tre patteggiamenti a 2 anni e 2 mesi per Tangentopoli, Il Riformista, 18.9). “Tra Pd e 5Stelle è pactum sceleris. Ridurre il numero dei parlamentari è un attentato alla democrazia” (Stefania Craxi, Il Riformista, 16.9). “Lega divisa, anche Fontana per il No” (Corriere della sera, 14.9). “Io voto ‘No’. Una scelta netta e precisa, contro la demagogia, a difesa dei cittadini” (Giulio Gallera, FI; assessore Sanità e Welfare Regione Lombardia, 17.9). Grazie, ragazzi: siete stati decisivi.
Harahiri. “Votate contro gli inadeguati” (Silvio Berlusconi, presidente FI, intervistato da Alessandro Sallusti, il Giornale, 19.9). Ormai si fa campagna contro.
Galeotti. “Chi ha scritto la Costituzione? Un gruppo di ex galeotti. Marco Travaglio giustamente sottolinea le condanne ricevute da molti socialisti del No. Ma c’è di peggio: moltissimi autori della Carta erano avanzi di galera. E – non sbagli mai – erano anche socialisti” (Piero Sansonetti, il Riformista, 17.9). Sì, ma per le loro idee antifasciste, non per i loro furti con scasso.
Festival di Sanscemo. “Adesso, a distanza di anni, molti mi dicono che avevo ragione sul referendum. Però mi sento un po’ come quello che non vince il Festival di Sanremo, ma riceve il premio della critica” (Matteo Renzi, senatore e segretario Iv, Rtl, 15.9). Ma se lo dà da solo.
Salvo complicazioni. “Qui al San Raffaele hanno fatto migliaia di esami e io sono risultato tra i primi cinque per forza del virus… Il mio tampone ha una carica virale da record: è la conferma che resto il numero no!” (Berlusconi all’uscita dall’ospedale, 8.9). “Allarme degli esperti: ‘Il virus attacca anche il cervello’” (Repubblica, 15.9). Ah ecco.
Attentato! “Il fatto avvenuto a Marina di Bibbona è grave e proietta un’altra ombra cupa sul Beppe Grillo di questa stagione, già assediato da tanti problemi di varia natura… Ieri mattina Francesco Selvi, inviato da Rete4 a cercare di raccontare l’attuale fase politica del Movimento, ha raccontato di essere stato aggredito e spinto all’indietro dal cofondatore del partito di maggioranza in parlamento, Grillo, grande sponsor del governo Conte tra M5S e Pd. Selvi è caduto sulle scale dello stabilimento e ha riportato una distorsione al ginocchio, come da referto medico. La dinamica della caduta avrebbe potuto avere conseguenze più gravi, visto che è stata all’indietro, di nuca e con il ginocchio girato. In parole povere: un giornalista che stava facendo il suo lavoro, delle semplici domande, quando Grillo – oggi considerato ormai un padre nobile dai teorici Dem dell’alleanza M5S-Pd si è spazientito e ha reagito… ‘Questa spinta mi butta per degli scalini all’indietro… e il ginocchio mi si gira. Potevo tirare una botta con la testa sul legno, per fortuna la testa cade sulla sabbia… Non so cosa farò adesso. Ora rimetto a posto il ginocchio’. Ieri ci sono state le denunce dell’Ordine dei giornalisti e della Fnsi. La condanna indignata da parte della candidata leghista Ceccardi e una nota del presidente della Toscana, il democratico Rossi. Silenzio imbarazzante del segretario del Pd” (Jacopo Iacoboni, ricostruzione smentita dal video della telecamera di sicurezza, La Stampa, 8.9). Pare che il putribondo figuro indossasse anche dei calzini turchesi.
Ammazza che fusti. “Big bang nel M5S: cinque pesi massimi sfiduciano la sindaca. Sono presidenti di commissioni chiave e hanno disertato il ritiro di Ostia” (Repubblica, 15.9). “Stefàno si candida contro Raggi” (Corriere della sera, 15.9). Già transennati seggi con nove mesi d’anticipo.
Innocente a sua insaputa. “‘Quanto fango su di me e Parma. Ma per il pm ero innocente’. L’ex sindaco Pietro Vignali racconta il suo calvario giudiziario dopo 10 anni di accuse: ‘Così hanno offuscato i miei meriti’” (il Giornale, 15.9). Infatti nel 2015 Vignali patteggiò 2 anni di carcere per peculato e corruzione, cioè per aver derubato il suo Comune, che s’impegnò a risarcire con mezzo milione di euro. Si vede che era innocente, ma si credeva colpevole.
Triage. “Questo governo sull’economia non sta capendo più nulla” (Giovanni Tria, ex ministro dell’Economia del governo Conte 1 in quota Lega, Libero, 14.9). Parla quello che andò in Europa a promettere un deficit a + 1,6%, poi tornò per dire che, ops!, era al + 2,4%. Però lui capiva tutto.
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