Il premio Coglionevirus del giorno se lo aggiudicano, ex aequo: l’addetto alle pompe funebri che s’è fatto un selfie col pollicione accanto alla bara aperta di Maradona; e gli autori dei cento e più articoli dell’ultima settimana per “difendere” e “salvare il Natale” dal governo dei senzadio che s’inventano il Covid e gli 800 morti al giorno per guastarci le feste. L’apoteosi s’è registrata ieri, dopo che il ministro Boccia ha confermato il coprifuoco alle 22 anche il 25 dicembre e, con una battuta, ha spiegato che “quest’anno non è un’eresia far nascere Gesù Bambino due ore prima”, anticipando la messa di mezzanotte. Apriti cielo. Sedicenti cattolici e noti mangiapreti sono insorti come un sol uomo ergendosi a Defensores Fidei: giù le mani dal compleanno di Gesù. E i giornaloni dietro. “‘Gesù nasca prima’. Caos messa di Natale”, “Boccia sposta Natale” (Giornale). “Boccia vuole stabilire quando nasce Gesù” (Libero). “Boccia surreale: ‘Gesù può nascere due ore prima’” (Verità). “Il caso della messa di Natale: ‘Gesù può nascere prima’” (Messaggero). “Anticipare di qualche ora la messa di Natale: il governo tratta con la Cei” (Repubblica). Poteva mancare l’illuminato parere di Salvini? Non poteva: “A me non sembra normale che un ministro della Repubblica, che si dovrebbe occupare delle emergenze, proponga una nascita anticipata di Gesù Bambino e manchi di rispetto a un Paese legato profondamente ai simboli cattolici”. Il pover’uomo dev’essere davvero convinto che Gesù di Nazareth sia nato alle 24.00 in punto del 25 dicembre di 2020 anni fa sotto il segno del Capricorno. Non sa che quella data è una convenzione priva di qualunque attendibilità storica.
Nei primi due secoli, in Oriente c’era chi celebrava il Natale il 20 maggio, chi il 20 aprile, chi il 17 novembre; e in Occidente chi il 28 marzo, chi il 25 dicembre. Nel IV secolo la Chiesa scelse la data attuale per cristianizzare una festa pagana dell’Impero romano: il Sol Invictus, in onore della dea Mitra vincitrice delle tenebre, coincidente con quello che si pensava essere il solstizio d’inverno (poi anticipato dagli scienziati al 21 dicembre). Ma in Oriente si optò per il 6 gennaio, in uno con l’Epifania. Del resto, se Gesù avesse voluto farci conoscere il giorno del suo compleanno, l’avremmo trovato nei vangeli. Che invece non fanno cenno alla sua data di nascita. Non solo al giorno, ma neppure all’anno. Tant’è che oggi, paradossalmente, gli storici lo collocano tra il 7 e il 4 avanti Cristo. Strano che la Madonna di Medjugorje, con cui Salvini vanta un filo diretto, non gliel’abbia detto. Forse voleva risparmiare al figlio gli auguri e i regali del Cazzaro, tipo i soliti rosari sbaciucchiati. O forse Salvini ha le pile del walkie-talkie scariche.
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