domenica 27 dicembre 2020

Pompei, Torna alla luce la bottega dello street food.- Silvia Lambertucci

 

Franceschini, "Esempio per la ripresa". Osanna, "Si visiterà a Pasqua".

Le pentole in coccio con i resti delle pietanze più prelibate, dal capretto alle lumache e persino una sorta di "paella" con pesce e carne insieme. Il vino 'corretto' con le fave e pronto per la mescita.

E un grande bancone ad "elle" decorato con immagini così realistiche da apparire quasi in 3d: una coppia di oche germane, uno strepitoso gallo, un grande cane al guinzaglio sopra al quale un buontempone aveva graffito un insulto omofobo. A Pompei, dove gli scavi non si sono mai fermati neppure nei giorni del lockdown, torna alla luce quasi intatto un Thermopolium, di fatto una bottega di alimentari con smercio di street food, genere molto amato dai cittadini della colonia romana. Tutto quasi fermo nel tempo al giorno dell'eruzione, fissato nell'eternità dal materiale piroplastico, che ne ha sigillato gli straordinari colori e conservato elementi fondamentali per ricostruire usi alimentari e abitudini dei romani di duemila anni fa. "Una fotografia di quel giorno nefasto", commenta in un'intervista all'ANSA il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. E anche il ministro della cultura Franceschini applaude, sottolineando il frutto del lavoro di squadra che si sta facendo in questi anni a Pompei: "Un grande esempio per la ripresa del Paese".

LA BOTTEGA 'DI GRIDO' NELLA PIAZZA PIU' FREQUENTATA.

Collocato nella Regio V, davanti ad una piazza di grande passaggio all'angolo fra il vicolo dei Balconi e la grande casa delle Nozze d'Argento, il nuovo Termopolio era stata individuato e parzialmente scavato nel 2019, quando era riemersa l'impronta lasciata sulla cenere da uno dei grandi portoni in legno ed era stato ritrovato il balcone del primo piano, insieme con una prima parte del bancone, quella che si affacciava sulla piazza, con la sua bella fontana in marmo. Forse per alludere al monumento che si trovava all'esterno, racconta Osanna, "quella prima parte del bancone era decorata con un tema mitologico, una Nereide che cavalca uno straordinario ippocampo dal corpo trasformato in un arcobaleno di colori". 

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LA  MINESTRA CON MAIALE, PESCE E LUMACHE E IL VINO 'CORRETTO' CON LE FAVE

Ma sono stati gli scavi successivi, arrivati al clou nelle scorse settimane, a restituire insieme alle straordinarie decorazioni, al pavimento intarsiato di marmi policromi e al quadro completo dell'ambiente la sorpresa di una grande mole di informazioni che questa bottega dell'antichità potrà aggiungere alla conoscenza della storia. I resti dei piatti in menù, per esempio, "con l'impiego congiunto di mammiferi, uccelli, pesce e lumache nella stessa pietanza", come spiega nella sua relazione l'archeozoologa Chiara Corbino, di fatto una specie di paella antelitteram. O il particolare trattamento del vino, come racconta a sua volta l'archeobotanica Chiara Comegna, che era corretto con le fave (servivano a sbiancarlo e nello stesso tempo a correggerne il gusto) ma anche conservato in un dolo che aveva sul suo fondo una tegola per separare i legumi dal liquido ed evitare di mescere il vino insieme con il suo poco gradevole fondo. Senza parlare dello scheletro di un cagnolino trovato a un passo da bancone, proprio vicino al dipinto che ritrae un cane al guinzaglio: adulto ma di dimensioni così modeste da far pensare che già all'epoca si praticasse la selezione delle razze da compagnia. Una ricerca che è solo agli inizi e che promette di avere "sviluppi molto interessanti", sottolinea Osanna, sottolineando che le indagini stanno proseguendo ora nel chiuso dei laboratori.

UN ALTRO TASSELLO DELLA TRAGEDIA.

Ma quello che sembra raccontare il nuovo Termopolio è anche un altro tassello di quella devastante tragedia umana che fu l'eruzione del 79 dopo Cristo. Nel locale, dotato di secondo ambiente sul retro e di un piano superiore, sono stati trovati i resti di due uomini. Uno dei due, all'incirca cinquantenne, stando all'ipotesi dell'antropologa Valeria Amoretti, era sdraiato su un letto nel retrobottega, le ossa dell'altro - fatta eccezione per un piede - sono state trovate invece in un grande vaso, con tutta probabilità occultate lì da scavatori forse addirittura del XVII secolo che avevano indagato una parte di questo ambiente. "La bottega sembra essere stata chiusa in tutta fretta e abbandonata dai proprietari - spiega Osanna - ma è possibile che qualcuno, forse l'uomo più anziano, fosse rimasto al suo interno e che sia morto nella prima fase dell'eruzione, schiacciato dal crollo del solaio. Il secondo potrebbe essere invece un ladro o un fuggiasco affamato, entrato per racimolare qualcosa da mangiare e sorpreso dai vapori ardenti con in mano il coperchio della pentola che aveva appena aperto". Cosa sia veramente successo lo si potrà capire in seguito. Intanto, anticipa il direttore del Parco, il cantiere va avanti, "si lavora al consolidamento e al restauro della struttura, riposizioneremo anche il balcone". L'idea è di aprire alle visite il Thermopolium, pandemia permettendo, già in primavera, per Pasqua, allestendo un percorso che passi anche dal cantiere della casa delle Nozze d'Argento, una meraviglia chiusa al pubblico da decenni. Tant'è, Osanna che tra qualche mese passerà le consegne al suo successore, allarga le braccia e sorride: "In un momento così è bello pensare a un regalo per i nostri visitatori".















https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2020/12/26/pompei-torna-alla-luce-la-bottega-dello-street-food_67f31dcb-fa2e-4916-9849-7ff8e4579919.html

sabato 26 dicembre 2020

Renzi ricomincia con le minacce. Ma Conte resiste su Mes e Servizi. - Luca De Carolis

 

Giuseppe Conte ha proposto, aperto, in parte concesso. Ma oltre un certo limite non andrà. Non ha voglia di farsi cuocere a fuoco lento, e il voto è una soluzione che non disdegna. È la lettura che va data alle frasi seminate come paletti dal presidente del Consiglio ieri, a Porta a Porta: “A me interessa trovare soluzioni nell’interesse del Paese, perciò dico che qualsiasi altra proposta o modifica che non sia nell’interesse del Paese non mi riguarda. Dopodiché la crisi non è nelle mie mani. Ma si va avanti se c’è una fiducia non astratta da parte di ciascuna forza che sin qui ha sostenuto la maggioranza. Cioè di tutte le forze”. Traduzione: i segnali pretesi da Matteo Renzi sono sul tavolo.

Ma se Iv continuerà a giocare ancora alla crisi, se ne dovrà assumere il peso. E avere il coraggio di far cadere Conte e la sua maggioranza, in Parlamento. Così confermano fonti di governo, nel giorno in cui Renzi torna a fare se stesso in tv a L’aria che tira, in una sfida a distanza con il premier. “Tutto è ancora sul tavolo” assicura, compreso il ritiro delle sue ministre dal governo. “Noi – continua – abbiamo posto un problema di metodo e merito. Sul metodo ci hanno dato ragione, un passo in avanti. Sul merito dipende se siamo d’accordo o no”. Ergo, l’ex premier vuole ancora tirare la corda.

Così torna a invocare il Mes, la mina per far saltare tutto, visto che i 5Stelle non potranno mai deglutirlo. Ma soprattutto insiste: “Sul tema dei servizi serve un esperto tecnico, che non è il premier. Tutti abbiamo sempre delegato, perché Conte accentra? Anche su questo servono novità”. Dopo i segnali di tregua di martedì, Renzi rialza volentieri la tensione, che per lui fa rima con visibilità. D’altronde non ha molto da perdere. “Io ora ho il 2 per cento, che mi importa?” gli hanno sentito dire. Per questo in un tweet dice no a quelle urne che pure a lui e Iv ad occhio costerebbero carissimo: “Non credo che si andrà a votare, perché in Parlamento una maggioranza c’è”.

E sempre in quest’ottica azzanna Dario Franceschini, capo delegazione dem che ha evocato proprio il voto: “Sta bluffando, il presidente della Repubblica non è Franceschini ma Sergio Mattarella”. Però poi c’è Conte, che nel salotto di Bruno Vespa rivendica di “aver parlato poco in questi giorni, lasciando parlare altri sulle tv”, ed è già una botta ai renziani.

Ma il punto è un altro: “Sulla delega sui Servizi non vorrei ci fossero equivoci: il presidente del Consiglio non si è appropriato di questi poteri, glieli attribuisce la legge e io non posso sottrarmi a questa responsabilità”. Niente passo indietro dunque, anche se l’hanno chiesto anche altri (il vicesegretario dem Andrea Orlando, per esempio). “Sono disposto a discutere di tutto ma per l’interesse generale e non di singole parti delle forze di maggioranza” ribadisce. Ovvero, non pensa ad abiure. Ed ecco perché recapita un’altra risposta a Iv, che martedì aveva celebrato la scomparsa della task force per il Recovery Fund: “La task force, come struttura centralizzata che avrebbe sopravanzato e prevaricato i ministeri, è stata superata perché non è mai esistita. Ma una struttura di monitoraggio ce la chiede l’Europa”. E il Mes? Vira ancora verso il no: “Attivarlo o meno è prerogativa del Parlamento ma i 36 miliardi del fondo ci farebbero accumulare deficit e lasceremmo alle generazioni future un fardello”. Piuttosto, avverte Conte, “non possiamo disperdere le risorse del Recovery Plan, e se non riusciremo in questo intento il governo dovrà andare a casa con ignominia”. Quindi bisogna andare di corsa: “L’obiettivo è chiudere entro l’anno il documento di aggiornamento sullo stato dell’arte (del Recovery, ndr). Dobbiamo mandarlo al Parlamento e avviare un passaggio importante con la società civile e le parti sociali”.

Per questo , “ho chiesto ai partiti di ritrovarci tra Santo Stefano e Capodanno per trovare la necessaria sintesi”. Fuori si riparla di rimpasto, ma a gennaio inoltrato. Dall’esecutivo raccontano che il Quirinale avrebbe fatto sapere che tre ministeri sono intoccabili: Interni, Esteri e Difesa. Mentre l’Economia tornerebbe in gioco se Roberto Gualtiere si convincesse a correre come sindaco di Roma. Più che un’idea, per il Pd.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/24/renzi-ricomincia-con-le-minacce-ma-conte-resiste-su-mes-e-servizi/6047071/

venerdì 25 dicembre 2020

Captato un misterioso segnale radio da una stella: gli alieni vogliono dirci qualcosa? - Nadia Drake

 

Il radiotelescopio di Parkes nel Nuovo Galles del Sud, in Australia, gestito dalla Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO, Organizzazione della ricerca scientifica e industriale del Commonwealth) ha recentemente captato un misterioso segnale radio proveniente da Proxima Centauri, la stella più vicina al sole.


Gli astronomi che lavorano alla ricerca di segni di vita extraterrestre hanno rilevato qualcosa di strano: un segnale radio non ancora decifrato sembra provenire dalla stella più vicina al sole, una stella nana rossa lontana circa 4,2 anni luce, denominata Proxima Centauri. All’entusiasmo per questa scoperta si aggiunge il fatto che almeno due pianeti orbitano intorno a questa stella, uno dei quali potrebbe essere roccioso e avere un clima temperato come la Terra.

Breakthrough Listen, un programma decennale di ricerca di trasmissioni aliene da un milione di stelle vicine, stava usando l’osservatorio di Parkes in Australia per studiare Proxima Centauri, quando il team ha captato il forte segnale, che è stato denominato BLC-1. Le onde radio sono state rilevate tra aprile e maggio 2019.

“Di tanto in tanto si rileva qualcosa di strano, ma questo segnale è interessante perché è così particolare da far pensare di dare un seguito al suo studio”, afferma Sofia Sheikh, studentessa laureata presso la Pennsylvania State University e membro del team di Breakthrough che dirige le analisi del segnale.

Sebbene Sheikh e altri sospettino fortemente che il segnale sia in effetti di origine umana, BLC-1 è il rilevamento più stimolante che il programma Breakthrough abbia fatto fino a questo momento nella sua ricerca di una vita intelligente extraterrestre (attività denominata SETI, dall’inglese: Search for Extra-Terrestrial Intelligence). Il team sta preparando due articoli che descrivono il segnale e una relativa analisi, che non è stata ancora completata (la notizia del rilevamento è trapelata al The Guardian prima che la ricerca fosse pronta per la pubblicazione).

Mentre i ricercatori continuano ad analizzare il segnale, e gli esperti avvertono che quasi sicuramente ha un’ordinaria spiegazione terrestre, questo remoto indizio di vita oltre la Terra ha acceso gli animi.

“Si parla molto di sensazionalismo in merito a SETI,” afferma Andrew Siemion, responsabile scientifico del programma Breakthrough Listen. “Il motivo per cui siamo così entusiasti della ricerca SETI, e per cui gli stiamo dedicando la nostra carriera, è lo stesso che fa entusiasmare il pubblico: si tratta di alieni! È fantastico!”.

Sessanta anni di ricerca di vita extraterrestre.

Da 60 anni gli scienziati scansionano il cielo alla ricerca di segnali radio che potrebbero essere di origine artificiale, a partire dal progetto Ozma, una ricerca condotta da mio padre, Frank Drake, nel 1960.

A differenza delle onde radio che il cosmo produce naturalmente, si ipotizza che i “bisbigli” extraterrestri siano molto simili alle trasmissioni che l’uomo usa per comunicare. Tali segnali rientrerebbero in una gamma molto ristretta di frequenze radio, e avrebbero anche una caratteristica “deriva” che indicherebbe che la fonte del segnale si sta avvicinando o allontanando dalla Terra, ovvero che la fonte radio proviene da un oggetto cosmico distante, come un pianeta in orbita intorno a una stella.

“Solo la tecnologia umana sembra produrre segnali di questo tipo”, afferma Sheikh, “il nostro Wi-Fi, i nostri ripetitori, il nostro GPS, la nostra radio satellitare, questi segnali sono esattamente come quelli che stiamo cercando, il che rende molto difficile capire se qualcosa proviene dallo spazio o è frutto di tecnologia umana”.

Nel corso dei decenni, gli astronomi hanno captato numerosi segnali candidati. Alcuni si sono rivelati provenire da fonti astronomiche precedentemente sconosciute come pulsar, resti di stelle implose in rapida rotazione che irradiano il cosmo di onde radio. I primi rapidi impulsi radio conosciuti – brevi esplosioni di onde radio che restano ancora in qualche modo misteriose – inizialmente sembrava potessero essere segnali artificiali. Anche i segnali chiamati pèriti, impulsi di radio emissioni meno potenti, hanno destato l’attenzione, fino a che gli scienziati ne determinarono l’origine: un forno a microonde.

BLC-1 potrebbe provenire da un oggetto che non sta trasmettendo come previsto: un satellite non ancora identificato, un aereo in volo, un trasmettitore di terra vicino alla linea di vista del telescopio, o persino qualcosa di più banale, come dispositivi elettronici difettosi in un edificio vicino o in un’auto di passaggio.

“Tutti i nostri esperimenti SETI vengono condotti letteralmente in un mare di interferenze. Ci sono miriadi di segnali”, afferma Siemion “alla fine si tratta di riuscire a distinguere tra firme tecnologiche molto distanti e la nostra stessa tecnologia”.

E poi ci sono i segnali che gli astronomi non sono stati in grado di attribuire con certezza a una fonte naturale, come il famoso segnale “WOW!” captato nel 1977 dall’Ohio State University Radio Observatory, comunemente conosciuto come “Big Ear” (il grande orecchio, NdT). Questa raffica di onde radio estremamente luminose inizialmente sembrava un rilevamento SETI, ma nessuno è stato in grado di verificarlo o ritrovarlo.

Uno strano segnale.

Nel 2015, Breakthrough Listen ha dato il via a un progetto di ricerca decennale finanziato da Yuri Milner, investitore della Silicon Valley, e fino a oggi, il team non ha trovato niente di definitivo nella sua attività di scansione del cielo.

A partire da aprile 2019, Breakthrough ha orientato il telescopio di Parkes verso Proxima Centauri, non tanto in cerca di alieni, bensì per studiare meglio i giganteschi bagliori di luce che stelle nane rosse come Proxima emettono frequentemente. Durante l’elaborazione di queste osservazioni nel corso dell'estate 2020, Shane Smith, studente universitario dell’Hillsdale College nel Michigan che collabora con Breakthrough, ha individuato BLC-1, apparentemente proveniente da quella stella.

Nonostante il segnale debole, BLC-1 ha superato tutti i test che il team di Breakthrough utilizza per filtrare i milioni di segnali generati dall’uomo: aveva una ridotta larghezza di banda, sembrava avere una deriva di frequenza, ed è scomparso quando il telescopio è stato puntato verso un altro oggetto cosmico. Nei giorni successivi, sono apparsi quattro segnali simili, ma alcuni sono stati scartati in quanto interferenze radio.

“Il nostro algoritmo è molto ottimistico in merito a come possa essere la tecnologia aliena”, afferma Sheikh. “Ma questo è veramente entusiasmante perché non eravamo mai arrivati al punto in cui l’algoritmo trovasse qualcosa su cui valesse la pena continuare a investigare”.

Se BLC-1 fosse, contro ogni previsione, una “cartolina” dal sistema stellare vicino, allora statisticamente parlando, la Via Lattea dovrebbe essere incredibilmente piena di civiltà comunicanti, afferma Seth Shostak dell’istituto SETI. “In questo caso, ci sarebbero più di mezzo miliardo di società nella nostra stessa galassia, il che sembra un po’ eccessivo”.

La fase di verifica.

Dal momento del rilevamento, il team di ricerca si è messo nuovamente in osservazione di Proxima Centauri, senza trovare niente. Gli scienziati stanno lavorando sullo sviluppo di nuovi test che potrebbero localizzare con esattezza l’origine del segnale, tenendo il telescopio di Parkes puntato su Proxima.

“Per poter fare affermazioni di validità scientifica, è necessario essere in grado di riesaminare e replicare il fenomeno”, afferma Sheikh “è così che funziona il metodo scientifico”.

All’inizio di quest’anno, Jill Tarter dell’Istituto SETI mi ha detto che il processo di creazione di nuovi test e di conferma dell’origine dei segnali è normale prassi del programma SETI, da cui tutti possono imparare e trarre beneficio.

“Stiamo cercando qualcos’altro, qualcun altro, là fuori”, disse Tarter al tempo. “Rilevare improvvisamente un’interferenza, e pensare che potrebbe essere quello che stiamo cercando, e poi riflettere su cosa dobbiamo fare per essere in grado di confermarlo ed essere sicuri dei risultati a cui potremmo arrivare: questo è il processo giusto”.

Siemion afferma che la valutazione di BLC-1 ha già insegnato molto al team in merito all’analisi dei dati. Le osservazioni di verifica di Proxima Centauri saranno preziose per capire il comportamento di tali stelle, così come per realizzare una ricerca SETI completa di un sistema stellare vicino con pianeti noti, anche se non fosse abitato da alieni tecnologicamente avanzati.

“Alla fine, credo che riusciremo a convincerci che [BLC-1] è un’interferenza”, afferma Siemion. “Ma il risultato finale sarà sicuramente che questa esperienza renderà i nostri esperimenti futuri molto più efficaci”.

(FOTO DI A. CHERNEY, CSIRO)

https://www.nationalgeographic.it/spazio/2020/12/captato-un-misterioso-segnale-radio-da-una-vicina-stella?fbclid=IwAR1_YywqhSbRFJ7ZbnKuiCHLGc5CRd38DFV1xAsmdHejPidzakBwCaTAKzM

giovedì 24 dicembre 2020

Palle di Natale. - Marco Travaglio

 

La notizia che i primi vaccini Pfizer sono partiti dalla Germania per l’Italia in tempo per il Vaccine Day europeo del 27 ha colto di sorpresa soltanto chi aveva creduto ai catastrofisti tremendisti apocalittici che sbeffeggiavano Conte, Speranza e Di Maio, “rei” di annunciare i primi vaccini entro fine anno. Più o meno gli stessi che davano per scontato il fallimento dei Dpcm contro la seconda ondata e per certi gli aumenti esponenziali dei contagi, l’overbooking degli ospedali, la strage nelle carceri e naturalmente un bel lockdown bis di qui all’eternità.

Campa cavallo. “Coronavirus, Galli smentisce il ministro Speranza e frena sui tempi del vaccino: ‘Non prima della fine del 2021’” (Open, 6.8).

Ne aveva azzeccata una. “Trump: ‘Vaccino prima di fine 2020’. Ma Twitter gli blocca l’account per fake news” (Stampa, 6.8).

Senza Speranza. “Coronavirus, i virologi frenano Speranza: ‘Nessun vaccino entro fine anno’” (Stampa, 6.9).

Sempre incinta. “Vaccino entro l’anno: la madre di tutte le fake news” (Blitzquotidiano, 30.9).

Testa d’inkiesta. “Di Maio annuncia le vaccinazioni già nel 2021, ma è lo stesso che ha annunciato la fine della povertà” (Linkiesta, 12.10).

Lo scienziato. “Annunciare vaccino per fine anno… dichiarazioni paternalistiche, non previsioni scientifiche” (Nino Cartabellotta, Fondazione Gimbe, 21.10).

L’imbroglione. “L’annuncio di Conte sulle prime dosi di vaccino per dicembre è peggio che una bugia: è una pessima idea. Molti hanno percepito le parole del premier come un mezzo imbroglio. L’Italia ha bisogno di tutto fuorché d’un balletto di date e di una delusione finale” (Goffredo Buccini, Corriere della sera, 26.10).

In buone mani. “Conte parla di vaccino ‘entro Natale’, ma è ‘improbabile’: parla il capo dell’agenzia del farmaco Ue” (Riformista, 28.10).

Il bugiardino. “Giuseppi smentito sul vaccino: ‘Impossibile che ci sia a Natale’. Il premier sbugiardato da Ema e Aifa: ‘Forse i primi arrivi nel 2021’. E von der Leyen: ‘In Ue ad aprile’” (Giornale, 29.10).

Il bimbominkia. “Burioni contro Conte sui vaccini: ‘Gli italiani non sono bimbi di cinque anni che credono a Babbo Natale’. Le prime dosi di vaccino entro dicembre? Per Conte è quasi una certezza, ma Burioni frena gli entusiasmi e attacca il premier” (Giornale, 31.10).

Il peracottaro. “Che figura da peracottaro per Conte: il direttore dell’Agenzia europea del farmaco smentisce che il vaccino arrivi a Natale” (Dagospia, 28.10).

Imperdonabile. “In attesa di un vaccino che non arriverà a dicembre (imperdonabile l’errore di Conte di continuare a promettere l’impossibile)…” (Carlo Verdelli, Corriere della sera, 30.10)

Occhio di Lincei. “È tardi per evitare il lockdown. Lo dicono i dati e gli scienziati. Gli accademici dei Lincei contro il governo” (Domani, 24.10).

Tutti morti. “Il rischio tra 20 giorni: curva esponenziale, 990 mila positivi, ricoveri oltre 60mila, terapie intensive a 5700” (Sole 24 ore, 27.10).

Mettiamoci CdB. “Questo governo non può continuare a gestire il virus. Situazione fuori controllo” (Domani, 27.10).

Er pejo. “La curva dei contagi in Italia è la peggiore d’Europa” (Domani, 28.10).

La data. “Lockdown, spunta la data: chiusure dal 9 novembre” (Giornale, 30.10).

Non dire quattro. “Verso lo scenario quattro, lockdown più vicino” (Sole 24 ore, 30.10).

Mo’ me lo segno. “Verso il lockdown” (Giornale, 31.10).

Buttano la chiave. “Le previsioni del governo: ‘Non ci riapriranno più’” (Libero, 8.11).

Nostradamus. “Il lockdown totale è il nostro destino. E allora prima lo facciamo meglio è” (Massimo Giannini, Stampa, 1.11).

È fatta. “’Il lockdown è già previsto’. Così Franceschini e Speranza hanno imposto la linea dura” (Repubblica, 1.11).

Anonima Ministri. “Vogliono rinchiudere vecchi nell’armadio. Vietato uscire se hai 70 anni” (Libero). “Anziani sequestrati” (Giornale, 2.11).

Total black. “Lockdown totale, Walter Ricciardi accusa: ‘Non ci hanno ascoltato, ora dobbiamo chiudere tutto’” (Tempo, 9.11). “Chiuderanno tutto anche se la curva cala: vogliono imporre il lockdown totale” (Verità, 11.11).

Lo sa lei. “Nessuno osa dirlo, ma ormai si va verso la zona rossa per tutta l’Italia” (Daniela Preziosi, Domani, 11.11).

Chiudete! Aprite! “Le chiusure sono ancora una volta tardive e insufficienti” (Luca Ricolfi, Messaggero, 27.10). “Un governo di struzzi e incapaci ci terrorizza per farsi obbedire. L’unica cosa in cui sono maestri è rinchiuderci” (Ricolfi, Verità, 11.11).

Vogliamo gli inesperti. “Gli esperti lanciano l’allarme: ‘Subito lockdown totale’” (Giornale, 13.11).

Ci salva lui. “Come salvare l’economia con un blocco totale per 45 giorni” (Paolo Cirino Pomicino, Foglio, 13.11).

Tic tac. “L’allarme dell’Ordine dei medici: ‘Ospedali, 15 giorni al collasso’” (Messaggero, 17.11).

Uber alles. “Bisognava evitare la seconda ondata. In Ue si salva solo la Germania” (Alessandro Vespignani, Stampa, 5.12). Le ultime parole famose prima del lockdown. Tedesco.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/24/palle-di-natale/6047046/

“Pressioni sui colleghi per pilotare gli incarichi”: a processo il presidente del consiglio nazionale dei notai Cesare Giuliani. - Saul Caia

 

Il notaio, ex presidente del Consiglio romano, è accusato di abuso d’ufficio, concussione e falso in atto pubblico per aver, insieme ai consiglieri Romolo Rummo e Antonio Sgobbo, “abusato della loro qualità e dei poteri derivati dalla loro carica” e costretto “ripetutamente i notai del distretto” a lasciare la gestione di alcuni incarichi ad altri professionisti.

Ha abusato della sua posizione di presidente e consigliere per sfilare a diversi notai alcuni incarichi e indirizzarli a colleghi prediletti. Il tutto condito da pressioni ai disobbedienti, minacciati di possibili conseguenze negative per la loro vita professionale. Sono le accuse che hanno portato a processo per abuso d’ufficioconcussione e falso in atto pubblico il notaio Cesare Felice Giuliani, al vertice del consiglio nazionale del notariato e del distretto di Roma che comprende anche Velletri e Civitavecchia.

L’inchiesta parte proprio dal distretto romano, quando nell’ottobre 2015 il notaio Andrea Mosca denuncia le pressioni subite in prima persona e anche da altri colleghi da parte del presidente Giuliani e dei consiglieri Romolo Rummo e Antonio Sgobbo, all’epoca anche coordinatore della commissione vigilanza e deontologia. I tre, si legge negli atti d’indagine del sostituto procuratore Roberto Felici, hanno “abusato della loro qualità e dei poteri derivati dalla loro carica” e costretto “ripetutamente i notai del distretto” a lasciare la gestione di alcuni incarichi sulla “dismissione del patrimonio immobiliare” di “Enasarco e Roma Capitale” al Consiglio notarile di Roma. Il presidente Giuliani e gli altri due consiglieri hanno spinto i colleghi, si aggiunge, a non “accettare l’incarico direttamente dalle parti”, con la “minaccia di possibili conseguenze negative sulla loro vita professionale”, compresa “l’instaurazione di procedimenti disciplinari”.
Hanno inoltre “pilotato l’assegnazione degli incarichi” ad altri notai “selezionati in modo arbitrario”, procurando loro “un ingiusto vantaggio patrimoniale”. Infine, a Giuliani e ai due colleghi è contestato anche di aver redatto “un verbale di audizione disciplinare al notaio Andrea Mosca” che sarebbe falso.

La vicenda giudiziaria, che si trascina ormai da diversi anni, aveva creato qualche malumore all’interno del consiglio nazionale. Basti pensare che nell’agosto 2019 i consiglieri si erano riuniti in seduta straordinaria per discutere del caso Giuliani. In 15 su 20 avevano votato a favore del presidente. “Una larga maggioranza mi ha supportato e invitato a proseguire il mandato – aveva spiegato al Fatto Quotidiano lo stesso Giuliani – con piena fiducia nell’operato e nelle indagini della magistratura. C’era stata la possibilità di fare un passo indietro su Roma, ma essendoci questa inchiesta si è deciso di andare avanti con il mandato perché è iniziata con me ed è giusto che termini con me”.

Poche settimane fa (4 dicembre), il portale di federnotizie.it, gestito dell’associazione sindacale notai della Lombardia, ha pubblicato dieci domande indirizzate a Giuliani. Tra queste, si chiede se ha “mai pensato alle dimissioni”, in virtù della sua “vicenda giudiziaria e per la presunta incompatibilità della doppia carica di presidente del Consiglio nazionale notarile e del consiglio notarile di Roma”. Sul tavolo del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è finita, dallo scorso luglio, anche un’istanza di vigilanza, per le note vicende, sul consiglio notarile di Roma presieduto da Giuliani. Ma al momento il Guardasigilli non avrebbe ancora risposto.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/24/pressioni-sui-colleghi-per-pilotare-gli-incarichi-a-processo-il-presidente-del-consiglio-nazionale-dei-notai-cesare-giuliani/6046464/