venerdì 4 giugno 2021

Il silenzio è d’oro. - Marco Travaglio

 

Nel dibattito dadaista sulla scarcerazione di Giovanni Brusca dopo 25 anni di galera, si dice che è uno scandalo liberare chi ha ucciso Falcone e altre cento persone, tra cui un bambino sciolto nell’acido: peccato che a liberarlo sia una legge voluta da Falcone, senza la quale non sapremmo che Brusca ha ucciso Falcone e altre cento persone, fra cui un bimbo sciolto nell’acido. In un Paese serio, anziché di Brusca, tutti si preoccuperebbero delle sentenze della Cedu e della Consulta contro l’ergastolo “ostativo” (che poi è l’ergastolo vero, ma nel Paese della giustizia finta occorre specificare), che stanno per liberare non i mafiosi che hanno parlato, ma quelli che stanno zitti. I quali non avranno più alcun motivo per parlare. Ora però i garantisti alla vaccinara si sono inventati un nuovo mantra: “Brusca non ha detto tutto”. Possibile. Ma che hanno in mente per fargli dire tutto: la tortura? Un modo civile ci sarebbe: imitare gli Usa. Lì, se un criminale collabora, non ottiene sconti di pena: non viene proprio processato. E può parlare quando gli pare.

Invece noi, furbi, grazie a una legge criminogena del 2000 voluta dal centrosinistra, diamo ai pentiti sei mesi per dire tutto. Se si ricordano qualcosa dopo, non vale. Il che rende ridicola l’accusa a Brusca di “non aver detto tutto”: anche se avesse altro da dire, essendo i suoi sei mesi scaduti da 24 anni e mezzo, non potrebbe più dirlo. E, se lo dicesse dimostrerebbe di non aver detto tutto e rischierebbe di perdere i benefici e tornare dentro. Qualcuno vuole che dica il resto? Cancelli la regola dei sei mesi. Poi però il rischio è che Brusca abbia davvero altro da dire. E lo dica. Per esempio sui mandanti esterni delle stragi, sulla trattativa Stato-mafia (che svelò un anno prima che la confermassero Mori e De Donno), sul ruolo di B. e Dell’Utri che l’ha visto sempre reticente. Perché un mafioso pentito, soprattutto all’inizio, non dice tutto? Per due motivi: il desiderio di proteggere i suoi amici o parenti; e il timore di inimicarsi qualche rappresentante dello Stato che lo protegge e firma con lui il contratto di collaborazione. Gaspare Spatuzza smontò il depistaggio su via D’Amelio, scagionò il falso pentito reo confesso Scarantino, dimostrò di essere l’autore della strage: e fin lì applausi scroscianti. Poi però fece i nomi di B. e Dell’Utri sui rapporti del boss Graviano durante le stragi. Napolitano tuonò contro le “rivelazioni più o meno sensazionalistiche di soggetti, diciamo così, piuttosto discutibili”. Il governo B. gli levò la protezione. E Spatuzza non disse più una parola. Se davvero qualcuno vuole scucirgli la bocca, rimuova la regola dei sei mesi dalla legge sui pentiti e Forza Italia dal governo. Secondo voi, così a naso, lo faranno?

IlFQ

Assegno unico in Cdm, fino a 217 euro a figlio. Ecco chi ne ha diritto.

 

La misura all'esame del Consiglio dei ministri.


In Cdm arriva il provvedimento ponte per l'assegno unico, che su iniziativa del ministro Elena Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l'assegno a tutti nel 2022.

Da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio. E' la misura ponte per l'assegno unico, valida da luglio a dicembre 2021 per chi non goda già di assegni familiari.

A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro di Isee.

Le famiglie con Isee fino a 7000 euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli. 50 euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile. Potrà accedervi chi paghi le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale. 

ANSA

giovedì 3 giugno 2021

Il recluso Verdini raccomanda Renzi a Toti e Brugnaro. - Giacomo Salvini

 

Nuovo partito - Al capezzale di B. e FI.

Agire nell’ombra gli è sempre piaciuto. Per tessere trame e risolvere problemi, come il Mr. Wolf di Pulp Fiction. E allora Denis Verdini, oggi ai domiciliari nella sua villa di Pian de’ Giullari sulle colline di Firenze dopo la condanna definitiva a 6 anni e 6 mesi per il crac del Credito cooperativo fiorentino, è sceso in campo anche stavolta. Obiettivo: iniziare a mettere in piedi quel “grande centro” che alle prossime elezioni politiche possa fare da stampella moderata all’alleanza di centrodestra. Una terza gamba che unisca i moderati di Forza Italia (l’ala liberal di Mariastella Gelmini e Mara Carfagna), ma soprattutto Matteo Renzi, Carlo Calenda e Luigi Brugnaro. Tant’è che si dice che a consigliare l’accelerata per la nascita del nuovo partito del sindaco di Venezia e Giovanni Toti sia stato proprio lui. Dentro Forza Italia raccontano che l’ex Richelieu di Fivizzano abbia chiamato anche diversi parlamentari azzurri per convincerli a lasciare Berlusconi: “Ormai Forza Italia è finita – è il ragionamento che Verdini ha fatto ad alcuni di loro – vedete Berlusconi come è messo… adesso serve un’operazione nuova, una forza liberale e riformista che possa andare al governo tra un anno”. Da Coraggio Italia! spiegano che “l’idea del partito è solo di Toti e Brugnaro” ma confermano che quella sia la direzione e fanno sapere che il gruppo parlamentare nei prossimi giorni si allargherà ancora rispetto ai 31 parlamentari attuali.

E non è un caso che venerdì, alla vigilia dell’inaugurazione del Salone Nautico, Brugnaro abbia cenato insieme a Renzi in un noto ristorante veneziano. I due sono in ottimi rapporti da quando il leader di Italia Viva era a Palazzo Chigi e arrivò a Ca’ Farsetti per firmare il “Patto per Venezia” e poi ottenne il sostegno del sindaco al referendum costituzionale del 2016. Durante la cena, a quanto risulta al Fatto, i due hanno parlato degli scenari politici futuri e dell’idea di un polo centrista che si ponga in alternativa all’alleanza giallorossa e anche ai sovranisti di Lega e FdI. E che poi, dopo il voto, diventi l’ago della bilancia di un governo di centrodestra. Un esperimento studiato non per le prossime elezioni amministrative ma alle prossime elezioni politiche. “Il governo Draghi ha scomposto il quadro politico – spiega un alto dirigente vicino al sindaco di Venezia – sarà Renzi a venire da noi, nel centrodestra”. Così non è passata inosservata la dichiarazione del capogruppo renziano al Senato Davide Faraone che ha parlato così di Toti e Brugnaro: “Sono due persone che stimo, riformiste e moderate e tutti i riformisti e i moderati presto dovranno stare insieme – ha detto Faraone a Un Giorno da Pecora – Che differenza c’è tra me e Mara Carfagna?”.

Dell’operazione è a conoscenza anche Matteo Salvini – che si confronta spesso con il suocero Verdini e con il suo fedelissimo Marcello Pera – che infatti ha incoraggiato la formazione di Coraggio Italia! per svuotare sempre di più Forza Italia e annettere l’ala filo leghista del partito azzurro che fa riferimento al trio Tajani-Bernini-Ronzulli. L’idea dei leghisti è quella di una federazione con FI per rendere difficile il sorpasso di Giorgia Meloni e, allo stesso tempo, invitare le colombe azzurre a lasciare. Degli scenari politici ed editoriali dei prossimi mesi Salvini avrebbe parlato con Renzi il 23 maggio durante la cena a casa Angelucci. Verdini non poteva esserci, ma è difficile che non ne sapesse qualcosa.

IlFQ

Cina: un caso di infezione umana da aviaria H10N3. -

 

Rilevato nella provincia orientale dello Jiangsu.


Un caso di infezione umana con il ceppo H10N3 dell'influenza aviaria è stato rilevato nella città di Zhenjiang della provincia cinese orientale dello Jiangsu. Lo ha reso noto oggi la Commissione Nazionale della Sanità.
Il paziente, un uomo di 41 anni, aveva sviluppato febbre e altri sintomi il 23 aprile ed era stato ricoverato il 28 aprile.
Ora è in condizioni stabili e, come sottolinea la Commissione, soddisfa ampiamente gli standard per la dimissione.
Tutti i contatti stretti del paziente nello Jiangsu sono stati posti sotto osservazione medica ed è stato messo in atto il monitoraggio di emergenza, come precisa l'ente, aggiungendo che non vi è stato il rilevamento di alcuna anomalia.
Il Chinese Center for Disease Control and Prevention ha effettuato il sequenziamento dell'intero genoma del campione il 28 maggio e il risultato è stato positivo al virus H10N3.
L'analisi dell'intero genoma mostra che il virus di origine aviaria non è effettivamente infettivo per gli esseri umani, secondo gli esperti, i quali ritengono rappresenti un rischio "molto basso" di epidemia su larga scala.

(Foto Ansa - Allerta inflenza aviaria, In Cina caso umano da nuovo ceppo.)

ANSA 

Virus creato a Wuhan: le “impronte digitali”. - Laura Margottini

 

L’origine di Sars-CoV-2: le nuove ipotesi.

La pandemia ha avuto origine dal salto di specie dal pipistrello all’uomo, passando per un intermediario non ancora noto, o è stato ingegnerizzato in laboratorio di ricerca di Wuhan, sfuggendo accidentalmente? A 18 mesi dall’inizio dell’incubo Sars-CoV-2, non c’è ancora chiarezza sull’origine della pandemia. Ed è a causa, prima di tutto, degli scienziati.

Partiamo dalla fine: 6 giorni fa, il tabloid britannico Daily Mail ha rilanciato la notizia secondo cui uno studio dal titolo “Biovacc-19: A Candidate Vaccine for Covid-19 (SARS-CoV-2) Developed from Analysis of its General Method of Action for Infectivity” mostrerebbe evidenze incontrovertibili del virus creato artificialmente in laboratorio: il genoma del virus conterebbe chiare “impronte digitali”. Il virus non avrebbe, quindi, progenitori in natura. La notizia ha fatto il giro del mondo.

Vittorio Colizzi, tra i più importanti virologi del mondo per l’Hiv, conosce bene uno dei tre autori, Angus Dalgleish: “È uno scienziato che da giovane ha identificato la molecola Cd4 come recettore per l’Hiv insieme al virologo Robin Weiss” ha spiegato al Fatto. “Una scoperta fondamentale”, racconta. Oggi “Dalgleish è uno dei pochissimi scienziati inglesi pro-Brexit. Abbiamo collaborato con Luc Montagnier (Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per la scoperta del virus Hiv, insieme a Françoise Barré-Sinoussi, ndr).” Oggi Dalgleish e Montagnier – prosegue Colizzi – hanno in comune la capacità di perseguire opinioni controverse non suffragate da evidenze riconosciute dalla comunità scientifica. Rispetto all’origine del Sars2, “Dalgleish ha rilasciato molte interviste dove spiega che il suo studio fornirebbe evidenza a favore della tesi della fuoriuscita del virus dal laboratorio di Wuhan – aggiunge – ma nello studio originale non c’è alcun riferimento diretto”.

Spillover o “artificio umano”: scienza divisa.

Come stanno realmente le cose rispetto alle due ipotesi tuttora sul tavolo, lo spiega il Bulletin of Atomic Scientists – think tank americano di riferimento mondiale per biosicurezza, bioterrorismo, armamenti nucleari e cambiamento climatico – in un articolo dello scorso 5 maggio, The Origin of Covid. La realtà è che non ci sono ancora “evidenze scientifiche dirette” né a favore della teoria dello spillover naturale, né rispetto a quella che sia sfuggito dall’Istituto di Virologia di Wuhan. Opacità dovuta alle iniziali dichiarazioni degli stessi scienziati, non suffragate da alcuna evidenza.

Nel dicembre 2019 scoppia la pandemia: le autorità cinesi riferiscono che molti casi si erano verificati nel mercato del pesce di Wuhan. Gli esperti di tutto il mondo fanno due più due: le epidemie di Sars1 del 2002 e Mers del 2012 avevano avuto origine proprio dal salto di specie dal pipistrello all’uomo. Da questo e dalla successiva decodifica del genoma del Sars2 si inizia a propendere per l’ipotesi di spillover naturale: Sars1, Mers e Sars2 appartengono tutti alla famiglia dei beta-coronavirus. L’ipotesi è che il passaggio all’uomo si fosse verificato nei wet market di Wuhan. Poi però si scoprono casi di infezione da Sars2 precedenti e senza legami con il famoso mercato del pesce di Wuhan. Aspetto che passa in secondo piano: da lì a breve ci si aspettava di trovare tantissime prove a sostegno dell’insorgenza naturale del virus. Il fatto che Wuhan fosse l’Istituto di virologia, un centro leader mondiale per la ricerca sui coronavirus, è stato completamente sottovalutato. Quando, secondo il Bulletin, “non si poteva escludere la possibilità che il virus fosse fuoriuscito dal laboratorio. Fin dall’inizio, prosegue, l’opinione pubblica mondiale è stata plasmata a favore dello scenario dell’emergenza naturale, da forti dichiarazioni di due gruppi scientifici”.

Il primo passaggio chiave a favore dell’ipotesi di insorgenza naturale è dovuto a una lettera di virologi uscita il 19 febbraio 2020 sulla rivista medica Lancet: “Ci uniamo per condannare le teorie di cospirazione che suggeriscono che Covid-19 non avrebbe un’origine naturale”. Gli autori concludono che Sars2 ha avuto origine nella fauna selvatica, in assenza, però, della dalla benché minima evidenza scientifica. Tra gli ideatori della lettera c’era Peter Daszak, presidente della Eco Health Alliance di New York (organizzazione che ha finanziato la ricerca sul coronavirus all’Istituto di virologia di Wuhan) e membro del team di scienziati che ha concluso per l’Oms l’ispezione in Cina. Ma se il Sars2 fosse sfuggito dalla ricerca da lui finanziata, Daszak sarebbe potenzialmente colpevole. Un conflitto di interessi che non viene mai dichiarato su Lancet.

Poi, è la volta della lettera lettera pubblicata il 17 marzo 2020 sulla rivista Nature Medicine da un altro gruppo di virologi, guidati da Kristian G. Andersen dello Scripps Research Institute. “Le nostre analisi mostrano chiaramente che Sars2 non è un virus manipolato di proposito”. Ma anche in questo caso, sottolinea il Bulletin, non ci sono evidenze scientifiche incontrovertibili. Sta di fatto che dopo questi due passaggi, la tesi della fuoriuscita dal laboratorio è diventata tabù.

Le accuse cina-usa: la spy-story continua.

Oggi il vento è cambiato. Anthony Fauci a fine maggio ha detto: “Non sono convinto dell’origine naturale del virus. Potrebbe essere stato qualcos’altro, e dobbiamo scoprirlo”. Joe Biden ha chiesto un’indagine seria e trasparente. E la stessa rivista Science, tra le più prestigiose al mondo, è più volte tornata sull’argomento, ribadendo che l’unica indagine ufficiale fin qui condotta, quella dell’Oms in Cina, non è stata trasparente né conclusiva. Lo stesso Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ammesso che “anche se la squadra di esperti inviati in Cina ha concluso che una fuoriuscita da un laboratorio sia l’ipotesi meno probabile, questa richiede nuove indagini, potenzialmente con nuove missioni che includano esperti specializzati”.

“C’è una zona della sequenza del virus della proteina Spike particolarmente strana da spiegare con un semplice passaggio naturale”, ha dichiarato anche Guido Silvestri, infettivologo dell’Emory Vaccine Centre di Atlanta (Usa). “E noi sappiamo da fonti certe che all’Istituto di virologia di Wuhan si stava lavorando da anni all’elaborazione in vitro di varianti di virus artificiali”, ha aggiunto. Varianti “che avevano un’aumentata capacità di infettare cellule umane sia in vitro sia nei topi”. Eppure la Bat Lady, la virologa Shi Zhengli dell’Istituto di Wuhan, sono mesi che sostiene, pure su Science, che “contraddice totalmente i fatti chi dice che il virus sia sfuggito dall’Istituto di virologia ci deve le sue scuse. Gli oltre 2mila coronavirus dei pipistrelli da noi rilevati dal laboratorio, incluso quello simile al 96,2% del SarsCoV2, sono delle semplici sequenze genetiche estratte da campioni di feci degli animali”. La storia continua. E il mistero pure.

IlFQ

Erori di stumpa. - Marco Travaglio

 

Scandalo nazionale, onta indelebile, sdegno unanime. Cosa è accaduto? Il governo dei migliori che fa il condonetto fiscale? No, quello non fa notizia. Il ministro della Transizione Ecologica apre al nucleare e agli inceneritori? No, anzi, ci facciamo l’aerosol. L’ex Ilva continua ad avvelenare e ad ammazzare malgrado i sequestri e le sentenze giudiziarie neutralizzate da quattro governi dal 2011 al 2016? No, quelle son quisquilie. Il generalissimo Figliuolo banchetta in un locale chiuso e parlotta senza mascherina in barba alle leggi del suo governo? No, lui è lui e noi non siamo un cazzo. I politici vogliono tappar la bocca ai pochi mafiosi che ancora parlano? No, questo è garantismo. Abbiamo più morti per Covid oggi coi vaccini che un anno fa senza e tutti gridano al miracolo? Che sarà mai: effetti collaterali. No, lo scandalo mondiale è che un pirla del Comune di Roma addetto alle targhe stradali ha scritto su quella di Ciampi “Azelio” anziché “Azeglio”. Apriti cielo. Sapidi calembour sulle prime pagine di Corriere (“Azelio e la povera Itaglia”), Repubblica (“La farsa del Raggio magico”), Stampa (“Se a Roma Ciampi diventa ‘Azelio’”), Giornale (“Se ‘Virgigna’ scivola su ‘Azelio’”), Libero (“La Raggi non sa scrivere, Mattarella furioso”), Foglio (“Onore all’Azelio” e intervista al figlio di Ciampi: “A mio padre non sarebbe accaduto”). Il Tempo ci apre financo il giornale: “Poveraccio paga la gaffe Raggi”. Quindi è ufficiale: è la sindaca che, con 22 mila dipendenti, scalpella personalmente le targhe stradali a una a una. Del resto, se sono colpa sua pure i cinghiali a Formello, Vernazzola, Cremona, Firenze, Palermo ecc. e nessuno tira in ballo i sindaci locali, ma solo lei, ignorando che la competenza sugli animali selvatici è regionale (come quella sui siti di smaltimento rifiuti), deve rassegnarsi: qualunque evento anche fortuito o atmosferico sull’orbe terracqueo, se negativo è colpa sua e se positivo è merito di Draghi.

Per lei è un bel progresso: sembra ieri che era una tangentista matricolata, una “patata bollente” e una Messalina impenitente, con un piede in galera e l’altro nella fossa. Insomma, il livello della polemica si è di molto elevato. Resta da capire dove abbia letto che Ciampi si chiamava Azelio. Un’idea ce la fornisce un lettore, inviandoci il link del sito della Presidenza della Repubblica, in cui si legge che il 23 gennaio 1989 il presidente Cossiga “riceve in udienza il Dott. Carlo Azelio Ciampi, Governatore della Banca d’Italia”. Calcolando che da allora si sono succeduti quattro presidenti senza che nessuno correggesse il refuso, può avere inizio la caccia ai putribondi mandanti della scalpellatrice Virgigna: Scarfaro, Ciumpi, Napolitagno e Matarela. Forza ragazzi, giù botte.

IlFQ

Vaccini, da oggi campagna aperta a tutti. Ecco come ci si può prenotare Regione per Regione.

 

Al via la fase della campagna di vaccinazione di massa, forte di venti milioni di dosi che arriveranno questo mese. Somministrazioni anche in azienda.

I punti chiave


È una sorta di “fine corsa” per la vaccinazione sulla base delle fasce di età, un sistema in parte già superato da alcune regioni con gli Open Day destinati ai più giovani. Al via invece la fase della campagna di vaccinazione di massa, con vaccinazioni a tappeto che potranno contare su venti milioni di dosi in arrivo questo mese (per dare l’idea da fine dicembre a fine maggio sono state consegnate 33 milioni di dosi). Da giovedì 3 giugno, dunque, secondo le indicazioni contenute in una circolare del commissario per l’Emergenza coronavirus Figliuolo, si allarga la “platea vaccinale”: chiunque vorrà vaccinarsi potrà farlo. Saranno utilizzati tutti i punti di somministrazione possibili (allo stato attuale sono 2662), a cui si aggiungeranno sempre da giovedì i 212 punti di somministrazione in azienda.

Scatta il “liberi tutti” per le Regioni.

Per le regioni è una sorta di “liberi tutti”: i sistemi di prenotazione dovranno allinearsi a questa novità. Anche in questo caso, tuttavia, le amministrazioni si muovono on ordine sparso. Alcune daranno la priorità ai 12-15enni, come l'Emilia Romagna, la Sicilia apre alle prenotazioni degli over-16, la Lombardia punta sulla fascia 12-29. Figliuolo ha chiesto di raggiungere «la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca» prima del ritorno sui banchi di scuola a settembre.

Friuli Venezia Giulia.

In settimana la regione aprirà la prenotazioni a tutte le fasce di età.

Alto Adige.

Dal 3 giugno le prenotazioni per le vaccinazioni saranno possibili anche per gli altoatesini dai 16 ai 18 anni.

Valle d’Aosta, Open Day AstraZeneca.

Il 2 giugno c’è stato l’Astra Open Day, a cui hanno potuto aderire tutti i cittadini di età superiore ai 18 anni.

In Lombardia prenotazioni per fascia 12-29.

Dalle ore 23 di mercoledì 2 giugno tutti i lombardi appartenenti alla fascia 12-29 potranno prenotare la propria vaccinazione. È quanto ha fatto sapere la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, Letizia Moratti. «Potranno accedere al portale di Poste tutti coloro che hanno già compiuto i 12 anni - ha spiegato Moratti -. Come indicato da Aifa a questo target di popolazione sarà somministrato il vaccino Pfizer. L’inizio della possibilità di prenotarsi a partire dalle ore 23 è motivato dall’allargamento del target ai 12 anni e non ai 16 come precedentemente previsto».

Piemonte: aperte le prenotazioni per gli over 30.

Dal 2 giugno sono state aperte le prenotazioni per le persone con più di 30 anni (inclusi i nati nel 1991) e dal 3 giugno quelle per i giovani con più di 18 anni compiuti. Sono 100mila le vaccinazioni previste in azienda. Il Piemonte si muove per dare la priorità alle montagne. «In alta Valsesia, la prima vallata che ha aderito alla nostra campagna, sono già più di mille le persone vaccinate e nei giorni scorsi alle vette vercellesi si sono aggiunti molti altri territori impegnati nella vaccinazione delle varie fasce della popolazione», hanno messo in evidenza il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente e assessore alla Montagna Fabio Carosso e l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi. «Ora proseguiamo entrando nel vivo con un fitto calendario che ci permetterà, come da programma, di completare nella settimana del 14 giugno le vaccinazioni necessarie a rendere le nostre montagne un luogo sicuro per chi lo vive ogni giorno, ma anche per accogliere i tanti turisti che amano le vette piemontesi. Un grazie particolare alle Asl e ai nostri sindaci, che si sono già attivati per sensibilizzare i loro cittadini e ad aiutare coloro che ne avessero necessità ad aderire alla campagna sul portale regionale». La campagna del Piemonte “Montagne Covid free” rientra nel Piano vaccinale nazionale e richiama quanto previsto dalla circolare del 5 maggio 2021, trasmessa alla Conferenza delle Regioni da Figliuolo, sulle aree isolate e più difficilmente raggiungibili.

Liguria ferma per ora ai quarantenni.

Dal 31 maggio è partita la seconda chiamata volontaria per gli over 18 per il vaccino Astrazeneca e Johnson&Johnson promossa dalla Regione. Al momento la chiamata alle vaccinazioni è per i quarantenni.

Emilia Romagna, priorità ai teenager.

Dal 7 giugno in Emilia-Romagna aperture ravvicinate di prenotazioni del vaccino per fasce d’età, con priorità (dopo gli over 40) per i teen-ager. Il 7 e l’8 giugno si potranno infatti prenotare ragazzi tra 12 e 19 anni, prima ancora di over 30 e over 20. Una scelta precisa, ha spiegato la Regione, che va nella direzione di arrivare all’inizio dell’anno scolastico, a settembre 2021, con tutto il mondo della scuola vaccinato con prima e seconda dose, non solo insegnanti e collaboratori, ma anche quanti più ragazze e ragazzi possibili. Queste le altre date per lo scaglionamento di prenotazione per fasce d’età in regione: 9 e 10 giugno tocca ai 35-39enni; 11, 12 e 13 giugno spazio alla fascia 30-34; 14 e 15 giugno sono i giorni per chi ha tra i 25 e i 29 anni e infine dal 16 al 18 giugno si chiuderà con i 20-24enni. La vaccinazione dei ragazzi fragili tra i 12 e i 15 anni, che fino a ieri non potevano accedere a nessun vaccino, sarà invece gestita in maniera prioritaria e immediata dalle Asl già a partire da questi giorni, sottolinea la Regione, Asl che si faranno carico di chiamare direttamente questo target.

Lazio continua con gli Open Day AstraZeneca.

Dal 3 giugno il Lazio parte con la vaccinazione nelle aziende, e continua a organizzare “open day” per gli over 18 con AstraZeneca. Rimangono le convocazioni per età (si è arrivati fino al 1981, le prossime saranno per i nati dopo il 1982). Per gli over 12 la prenotazione sarà dal pediatra.

L’Abruzzo apre alla vaccinazione dei 16enni.

Dal 3 giugno tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni potranno prenotarsi per il vaccino. La piattaforma sarà attiva dalle ore 14. Per la fascia di età tra i 12 e i 15 anni, invece, si attendono le indicazioni operative da parte della Struttura Commissariale.

Molise: dal 5 giugno la fascia 20-29.

Prenderanno il via il 3 giugno le adesioni alla campagna vaccinale per la fascia d’età 39-30 anni, mentre per quella che va dai 29 ai 20 le adesioni potranno essere inoltrate a partire da sabato 5 giugno.

Marche: già aperti slot dai 40 anni in su.

La regione ha aperto da vari giorni lo slot di prenotazione dai 40 anni in su (oltre alle altre fasce di età). Da domenica 30 maggio sono scattate le prenotazioni senza limiti di età (ma dai 16 anni in su) per persone con comorbidità. Dal 2 giugno e fino al 6 possono andare a vaccinarsi i maturandi, circa 14mila ragazzi, senza prenotazione, seguendo però l’ordine alfabetico.

Umbria, tocca ai cinquantenni.

Le pre adesioni sono state aperte a tutti fino ai 18 anni. Proseguono le vaccinazioni per le fasce d’età: tocca ai cinquantenni.

Toscana, il 7 giugno aprono le prenotazioni per chi ha 16 anni.

Già aperte le prenotazioni dei nati fino al 1983. La prenotazione per chi ha 16 anni compiuti ed è residente in inizierà il 7 giugno.

In Veneto dal 3 giugno liberi tutti, al via over 12.

«Dal 3 giugno via libera a tutti con l’apertura dell’agenda per le vaccinazione dai 12 ai 39 anni». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia spiegando che saranno disponibili «700 mila prenotazioni, con agenda aperta fino al 4 agosto». Annunciato anche l’arrivo di 1.092.000 dosi entro la fine del mese,

Dal 3 giugno in Puglia prenotazioni aperte ad under 40.

La Regione Puglia darà attuazione alla circolare del commissario straordinario per l’emergenza Covid aprendo a tutte le fasce di età vaccinabili la prenotazione per il vaccino negli hub della Puglia a partire da giovedì 3 giugno. Quindi, da giovedì prossimo anche gli under 40 potranno prenotarsi. La fascia di popolazione compresa tra i 39 e i 16 anni età è pari a un milione di persone circa. Per non sovraccaricare i canali telematici e telefonici di prenotazione, le prenotazioni saranno sbloccate per fasce di età a scaglioni, il 3 giugno si inizierà con i nati dal 1982 al 1986; il 5 giugno toccherà ai pugliesi nati dal 1987 al 1991 e così via sino all’11 giugno quando potranno aderire alla campagna i nati dal 2002 al 2005. Le prenotazioni potranno avvenire tramite il sito www.lapugliativaccina.regione.puglia.it, i numero verde 800713931 (lunedì - sabato 8-20) o recandosi in farmacia.

Basilicata: priorità ancora ad anziani e fragili.

Dal 3 giugno la Regione recepirà le indicazioni del Commissario all’emergenza. La piattaforma - si è appreso dalla giunta regionale - sarà aperta ma in regione la priorità restano, per ora, le persone di età avanzate e fragili. In questi giorni si sta procedendo con gli ultrasessantenni e anche con coloro che hanno oltre 50 anni di età.

La Calabria apre ai 12enni.

Alle 16 del 3 giugno potranno accedere alla prenotazione tutte le persone a partire dai 12 anni di età, comprendendo anche i ventenni e gli over 30 che erano in attesa di essere inseriti.

La Sicilia apre a prenotazioni tra 16 e 39 anni.

Dal 3 giugno si aprono anche in Sicilia le prenotazioni per le vaccinazioni anti Covid per chi ha tra 16 e 39 anni. L’estensione della somministrazione del siero al nuovo target (che comprende oltre un milione e trecentomila persone) è stata autorizzata nell’ambito della campagna nazionale di immunizzazione. Verranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e, su base volontaria, anche Vaxzevria e Janssen (monodose).

Campania, dalle 22 del 2 giugno via ad adesioni dai 12 anni.

A partire dalle 22 del 2 giugno la piattaforma della Regione Campania apre per le adesioni alla campagna vaccinale ai cittadini dai 12 anni di età in su. Lo ha comunicato l’Unità di crisi regionale. Le relative convocazioni, nei prossimi giorni, sono ovviamente legate alla disponibilità dei vaccini e al progressivo completamento delle fasce di età per le quali la piattaforma era già aperta. Per la fascia di età 12-17 anni il vaccino che sarà somministrato è Pfizer. La Campania ha sperimentato con open day e progressive aperture vaccinali nelle settimane scorse - e negli ultimi giorni con i maturandi - l’ampliamento delle fasce interessate.

Sardegna: dal 4 giugno fascia 16-39 anni.

Da venerdì 4 giugno la platea dei soggetti vaccinabili nell’Isola si amplia con l’inclusione dei cittadini nella fascia d’età 16-39 anni: a partire dalle 12, tramite la piattaforma di Poste Italiane, saranno abilitati a prenotare la somministrazione delle dosi negli hub e nei centri vaccinali del territorio regionale.

ANSA