mercoledì 2 agosto 2023

"NOI CAPI DI STATO AFRICANI DOBBIAMO SMETTERE DI ESSERE LE MARIONETTE DELL'IMPERIALISMO".

 

Discorso del capitano Ibrahim Traoré (Burkina Faso), presidente a interim del Burkina Faso, al Vertice Russia-Africa a San Pietroburgo, luglio 2023.

Compagno presidente Vladimir Putin, compagni presidenti e capi di Stato africani, compagni capi delegazione, buongiorno.
E’ un onore intervenire qui oggi. Vi porto il saluto del popolo del Burkina Faso, il paese degli integri. Ringrazio Dio che ci ha permesso di riunirsi qui stamattina in buona salute per parlare del futuro e del benessere dei nostri popoli.
Chiedo scusa ai presenti più anziani, africanité oblige, La mia generazione ha molte domande e non trova risposte. Qui possiamo però riflettere, perché ci sentiamo in famiglia. Anche la Russia infatti fa parte della famiglia, per l’Africa. Abbiamo la stessa storia. La Russia ha accettato enormi sacrifici per liberare il mondo dal nazismo nella seconda guerra mondiale. E anche molti africani, i nostri nonni, sono stati arruolati di forza per aiutare l’Europa a sbarazzarsi del nazismo. Condividiamo la stessa storia nel senso che siamo i popoli dimenticati del mondo. Nei libri di storia, nei documentari e nei film, si tenda ad accantonare il ruolo preponderante giocato dalla Russia, e il ruolo dell’Africa nella lotta contro il nazismo.
Adesso siamo insieme per parlare del futuro dei nostri popoli, di quello che accadrà domani, del mondo libero al quale aspiriamo. Un mondo senza ingerenze nei nostri affari interni. Abbiamo le stesse prospettive e auspico che questo vertice sia l’occasione per poter tessere ottime relazioni per il migliore avvenire possibile per i nostri popoli.
Le questioni che la mia generazione si pone sono le seguenti, per riassumerle. Non capiamo perché l’Africa con tante ricchezze nel sottosuolo, una natura generosa, sole in abbondanza, acqua, è oggi il continente con le popolazioni più povere. E’ un continente affamato. E come mai i capi di Stato vanno in giro per il mondo a mendicare. Non abbiamo risposte.
Abbiamo l’occasione di stringere nuove relazioni e spero che possano dare un futuro migliore ai nostri popoli.
I giovani della mia generazione mi incaricano anche di dire che a causa della povertà sono obbligati ad attraversare il mare per cercare di arrivare in Europa. Muoiono in mare. Ma presto non attraverseranno più. Andranno davanti ai palazzi governativi per cercare il necessario.
Quanto al Burkina Faso, da otto anni siamo costretti ad affrontare alla manifestazione più barbara e violenta del neocolonialismo, dell’imperialismo, la schiavitù che cercano ancora di imporci. E i nostri predecessori ci hanno insegnato una cosa: lo schiavo che non è capace di rivoltarsi contro la propria sorte non merita che si provi pietà per la sua sorte. Noi non ci commiseriamo e non chiediamo compassione: il popolo burkinabè ha deciso di lottare contro il terrorismo. In questa lotta, tanti volontari hanno preso le armi contro il terrorismo.
Siamo sorpresi vedendo che gli imperialisti definiscono questi volontari “milizie” e di delinquenti. Eppure, quando in Europa le popolazioni hanno imbracciato le armi per difendere la patria, sono stati definiti patrioti. I nostri nonni sono stati deportati per salvare l’Europa. Eppure al ritorno, quando hanno voluto difendere i loro diritti, sono stati massacrati.
Ed ecco che adesso chi cerca di difendersi è definito “milizia”. Ma non importa.
Il problema è piuttosto vedere capi di Stato africani che non aiutano in alcun modo i popoli che si battono, e che cantano lo stesso coro degli imperialisti e ci definiscono milizie e gruppi che non rispettano i diritti umani. Di quali diritti umani parliamo?
Occorre che noi, capi di Stato africani, smettiamo di comportarci come marionette che si muovono grazie ai fili del degli imperialisti.
Ieri il presidente Vladimir Putin ha annunciato l’invio dei cereali in Africa, ne siamo lieti e lo ringraziamo. Ma è anche un messaggio ai capi di Stato africani, perché al prossimo forum non dovremo venire qua senza aver assicurato l’autosufficienza alimentare dei nostri popoli. Dobbiamo assumere l’esperienza di quelli che ci sono già arrivati, in Africa; e approfondire le relazioni con la Federazione russa per arrivare a soddisfare le necessità delle nostre popolazioni.
Termino dicendo che dobbiamo rendere omaggio ai nostri popoli, i nostri popoli che si battono. Gloria ai nostri popoli. Dignità ai nostri popoli.
La patrie ou la mort nous vaincrons!

Il giovane capitano Ibrahim Traorè (Burkina Faso), presidente a interim del Burkina Faso.

https://www.facebook.com/photo/?fbid=10227967913014600&set=a.10206438682077282

Un popolo ha bisogno di tranquillità, di serenità.



A me decurtano la pensione - guadagnata in 37 anni e 4 mesi di lavoro - di un terzo ogni mese, oltre a ciò che pago di gabelle per possesso di qualcosa che ho pagato ed altre varie ed eventuali, senza darmi nulla in cambio, neanche ciò che dovrebbe spettarmi di diritto come, ad esempio, una visita specialistica per la quale mi fanno aspettare almeno 10 mesi, (il tempo giusto per morire)..

E mi fa rabbia sapere che una tizia, ministro del governo, che evade per milioni il fisco, non paga il TFR ai dipendenti che licenzia a discrezione personale, che gira in città infrangendo ogni articolo del codice stradale sommando più di 400 multe mai pagate... la faccia franca aiutata dai suoi sodali...

Penso sia disgustoso, sgradevole ed inaccettabile dover sopportare questi veri e propri soprusi, queste disparità di trattamento tra esseri umani e, quando ciò succede, vuol dire che nulla funziona come dovrebbe e si dovrebbe far un passo indietro e ripristinare quel senso di giustizia uguale per tutti.

Perché un popolo è felice e sereno quando sa di essere amministrato da persone esemplari che non ti vessano, ma ti coccolano come farebbe un bravo padre di famiglia.

cetta

I TIFOSI DEGLI SMS. - Rino Ingarozza

Ci sono riusciti.

Sono riusciti nel loro intento.
I loro lancieri hanno assolto il loro compito.
I loro segugi hanno cucinato le menti umane.
Li hanno convinti che il problema unico dell'Italia e degli italiani è solo e soltanto il reddito di cittadinanza.
Ho letto commenti (tanti, tantissimi) da far accapponare la pelle, commenti triviali, commenti feroci, indolenti, insensibili, inumani, disgustosi. E non commenti di quattro gatti, non di imprenditori, non di politici con dieci carte di credito e pulisci scarpe al seguito, non di banchieri, di proprietari di catene di alberghi, di catene di ristoranti, di supermercati.
No, commenti di operai, pensionati, lavoratori, lavoratori precari, piccole partite iva. Tantissimi commenti. Un fiume di fango. Un mare di veleno.
I loro giornali, le loro tivvù, la loro propaganda, il loro veleno sui poveri, la loro narrazione, la loro propaganda di regime, li ha convinti che esiste un unico nemico da annientare, da eliminare, da far sparire. Un unico nemico comune, da combattere, da abbattere, da soggiogare: il percettore del reddito di cittadinanza.
Hanno prima preparato il terreno. Lo hanno fatto parlando di vagabondi, di divanisti, di fannulloni, di parassiti, di truffaldini e poi hanno assestato il colpo decisivo, il colpo letale.
E il popolo anestesizzato esulta come dopo un gol, sfila per le città come si fa dopo aver vinto un mondiale.
Finalmente hanno vinto! Tirano fuori lo spumante (alcuni lo champagne) per brindare. Finalmente 169 mila famiglie, moriranno di fame. Chi se ne frega.
I miei soldi non li avranno più.
I miei soldi voglio che si usino per acquistare armi, per pagare i vitalizi a tutti, compreso i condannati, le paghe di parlamentari, consiglieri vari e amministratori. Sono contento quando se li aumentano, questi stipendi. Questi si che sono soldi spesi bene. Chi se ne frega della corruzione. Chi se ne frega dei 100 milardi di euro di evasione. Chi se ne frega dell'arricchimento di banche, compagnie assicurative e farmaceutiche. Questi non devono essere tassati. Non sono loro, i nemici del popolo. Il nemico del popolo è il povero. "L'ha detto la tivvù". Il povero è il mio nemico.
Solo un rammarico e un rimprovero per il governo, per la Meloni: avrebbe dovuto farlo inviare a noi l'SMS e non all'INPS.
Sai che soddisfazione sarebbe stata?
E poi ci si chiede chi li ha votati, chi li sostiene. Eccoli, sono usciti a galla, come in un giorno di pioggia, quando scoppiano le fogne.
Rino Ingarozza (FB 01/08/2023)

martedì 1 agosto 2023

Inciucio. - Lorenzo Giarelli

Italia Twiga: la “Santa” alleanza destra-Renzi

GNAM GNAM CON “DANI” - Giustizia, fisco, Rdc, salario minimo e armi: Iv da mesi è di fatto in maggioranza.

Non dubitiamo che la cena l’abbia offerta la Pitonessa. Non solo perché non osiamo mettere in dubbio la generosità della padrona di casa, ma anche perché quando, venerdì sera, ha ricevuto nel “suo” Twiga di Forte dei Marmi tre maggiorenti di Italia Viva – Maria Elena Boschi, Luciano Nobili e Francesco Bonifazi – deve aver riconosciuto ai convitati una lealtà che ben vale il prezzo di un sushi gourmet. Già, perché la maggioranza Italia Twiga (la destra e i renziani insieme) attovagliata a cena, come raccontato ieri dal Corriere, sublima un clima di fratellanza politica che non stupisce nessuno, visto che fin da prima delle elezioni era facile pronosticare quale sarebbero state le mosse di Matteo Renzi con FdI e soci al governo, ma che ormai inanella prove d’amore quasi quotidiane.

Sfiducia.
La più evidente delle quali è quella con cui Iv ha salvato la stessa Daniela Santanchè, prima difendendola dalle accuse sulla disastrosa gestione delle sue aziende (anche sul Riformista guidato da Renzi e l’ex forzista Andrea Ruggieri, pure lui presente alla cena al Twiga) e poi non votando la mozione di sfiducia nei suoi confronti sostenuta da M5S, Pd e Avs. “Un regalo a Meloni e Santanchè”, l’avevano definita renziani e calendiani per un volta uniti (invece ieri Azione ha per l’ennesima volta “scaricato” Iv, definendo “inopportuno” il raduno al Twiga). Due giorni dopo il voto in Parlamento, il brindisi tutti insieme a Forte dei Marmi.

Rdc.
Le piazze protestano contro il governo per il taglio al Reddito di cittadinanza. E Italia Viva? Figurarsi cosa può obiettare.
Al massimo bazzecole, tipo il modo con cui è stata gestita la sforbiciata o la mancanza di un piano alternativo pronto. Ma non certo il nodo centrale della questione, perché Renzi è pur sempre colui che promosse un referendum contro il sussidio, poco prima che le elezioni dessero il mandato alla destra per smontare l’assegno ai più poveri.

Salario minimo.
Iv è l’unico partito di opposizione a non aver firmato la proposta di legge sul salario minimo. E dunque ha così offerto la sponda alla maggioranza per mandare il testo nel congelatore, rinviando all’autunno il voto in Parlamento nonostante il pressing di Giuseppe Conte ed Elly Schlein.
Quando si tornerà in aula, FdI troverà ancora nella truppa renziana un fedele alleato.

Fisco.
Alla Camera, Iv ha già votato la proposta di legge delega di riforma del fisco.
“È lo stesso schema proposto da Draghi – si è impettito Ettore Rosato motivando il voto a favore dei renziani – Sono stati recepiti i nostri emendamenti più importanti”.
E infatti la stessa cosa si sta ripetendo in Senato, dove Iv è pronta a sostenere di nuovo la riforma della destra magari rosicchiando qualche altro strapuntino.
Basti pensare all’emendamento approvato in commissione Finanze al Senato che interviene sui procedimenti tributari, facendoli immediatamente decadere nel caso il soggetto sia stato nel frattempo assolto in maniera piena e definitiva nel processo penale collegato.
Per intendersi: per lo stesso fatto, si può essere indagati penalmente (per esempio per evasione o false fatture) e al contempo dover affrontare un procedimento tributario con cui lo Stato cerca di recuperare il denaro contestato.
Se venisse approvato nel testo finale, l’emendamento di Iv farebbe sì che l’assoluzione nel penale vanifichi il secondo procedimento. Il problema è che questa norma si porta dietro un paio di conflitti di interessi: il primo verso Santanchè, coinvolta nelle note vicende delle sue società, il secondo per Laura Bovoli, madre di Renzi alle prese con le accuse per la gestione di Marmodiv.

Previdenza.
Una delle ultime convergenze è il colpo di mano destra-Iv su Assoprevidenza, con un emendamento centrista al decreto Pa-2 approvato in commissione. Il Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare confluisce in Assoprevidenza, a cui vanno subito 2 milioni per svolgere i compiti inizialmente assegnati al Comitato.
Di che si stratta?
Un organismo terzo e senza scopo di lucro (il Comitato), pensato per spingere la previdenza complementare e gli investimenti nelle Pmi, viene dirottato dentro un’associazione privata.

Giustizia.
Il testo varato da Carlo Nordio, con dentro tra l’altro l’abolizione dell’abuso d’ufficio e lo svuotamento del traffico di influenze, avrà un lungo iter parlamentare.
Ma i guai, per la maggioranza,
non arriveranno certo da Iv, che si è già detta disponibile a votare la riforma della giustizia. Anzi, semmai coi renziani il problema è un altro: Italia Viva è ben più vicina al Guardasigilli di gran parte della maggioranza, come dimostra l’euforico via libera alla relazione sulla giustizia presentata da Nordio in Parlamento a inizio anno.
Scontato che Renzi e i suoi tenteranno persino di scavalcare quanto già previsto dal progetto di legge del ministro.

Armi.
Anche qui il sostegno di Italia Viva al governo non è mai mancato. A inizio anno i centristi hanno rinnovato la piena sintonia col governo nel mandare armi all’Ucraina fino a tutto il 2023, in un asse che comprende anche il Pd. La posizione è stata poi confermata in tutti gli ordini del giorno e le mozioni sull’argomento, in Italia e a Bruxelles.
È il caso, per esempio, del voto sull’Asap, ovvero la possibilità per il Paesi dell’Ue di dirottare fondi per il sociale, inclusi quelli del Pnrr, verso l’industria bellica proprio per aiutare l’Ucraina.

Sponda continua.
Se si torna indietro nel tempo, non si fatica a trovare altre sponde renziane alla destra. È il novembre del 2022 quando Iv dà l’ok al dl Aiuti ter; poi, in primavera, arrivano il voto favorevole al ponte sullo Stretto e l’intesa destra-Iv su una mozione che sostiene il ritorno al nucleare.
Meloni ringrazia.

F.Q. 1 agosto

I peggiori istinti della nostra vita. - Massimo Erbetti

 

Criminalizzare, negare, aizzare, odiare…
Criminalizzare determinate categorie…
I poveri, tutti i poveri…
i migranti, tutti i migranti…
Gli ambientalisti, tutti gli ambientalisti.
Negare…
Negare il cambiamento climatico
Negare le pandemie
Negare addirittura le evidenze scientifiche.
Aizzare…e odiare…
Aizzare alcuni contro chi la pensa in modo diverso…odiare il contendente…odiare quello diverso da sé stessi…o addirittura chi ha orientamenti culturali, sociali, religiosi e sessuali…addirittura chi mangia in modo diverso…
E così tutti i poveri diventano fannulloni, tutti i migranti criminali…chi è di una religione diversa un terrorista…alla comunità LGBT si tolgono diritti…
E ora anche la negazione del cambiamento climatico…
"D’estate fa caldo d’inverno fa freddo". E quando vai sull’Adamello e sul Tonale e vedi i ghiacciai che si ritirano anno dopo anno… Certo che stai lì a pensare!. Poi studi un pochino di storia e vedi che sono cicli"
(lo ha detto ieri Salvini)
Per cui niente cambiamento climatico…niente poveri, perché quelli che lo sono, lo sono per scelta, niente migranti, perché sono tutti delinquenti…niente di niente…
I peggiori istinti della nostra vita…e la cosa funziona e funziona, perché c'è rabbia, rancore, insicurezza…la gente ha paura, non ha fiducia nel futuro.
Ho un lavoro instabile? Sottopagato? Magari al nero? Ma è normale che devo prendermela con qualcuno…dovrei prendermela con chi governa, ma è irraggiungibile, non riesco ad arrivarci…meglio prendersela con chi sta peggio di me…perché se io sono vulnerabile, chi sta peggio di me, lo è ancor di più…e se le cose stanno così, ho almeno la speranza…la speranza che se viene tolta qualcosa a lui quella cosa venga a me…
Stessa cosa per i migranti…
E poi ci sono le cose che ci fanno paura…paura vera…il cambiamento climatico…e io ho bisogno di sicurezza…almeno datemi un po' di sicurezza…non fatemi pensare che il domani sarà ancora peggiore a causa del cambiamento climatico…desertificazioni…inondazioni…cataclismi…ma che ho fatto io di male…per meritarmi tutto questo?
Mi sfruttate, mi massacrare, non mi date una sanità che funziona…e io devo vedere che a qualcuno qualcosa la date? E a me niente?
E allora sai che c'è? Io me la prendo con tutti…poveri, migranti, gay, vegani, ambientalisti, mussulmani…medici, scienziati, professori…e nego tutto…non c'è povertà, non c'è guerra, non c'è pandemia…nessun cambiamento climatico…
Me la prendo con tutti e nego tutto…devo salvarmi…e per salvarmi distruggo ogni cosa…anche me stesso…
I peggiori istinti della nostra vita…c'è chi li scatena e chi li fa scatenare…

Visibilia Viva. - Marco Travaglio

 

Siamo molto preoccupati per Giorgia Meloni. E non per quisquilie come la rivolta dei poveri senza più Reddito, il crollo del Pil, il boom di bollette, inflazione e benzina,
le gaffe e le chiome del fidanzato-mezzobusto: a questo e a molto altro c’è rimedio.
Ma per l’unico guaio davvero irreparabile e definitivo che sta per investirla, ben più letale dei cambiamenti climatici e a prova di negazionisti:
Renzi nella maggioranza.
I cimiteri della politica sono lastricati di lapidi degli altri sventurati premier che ebbero in sorte anche solo un fugace contatto con la mortifera e pestilenziale presenza:
Letta, a cui bastò il tweet “Enrico stai sereno” per schiantarsi dopo 9 mesi; Conte, del cui secondo governo il nostro fu l’ideatore e poi il killer; Draghi, che mai riuscì a liberarsi dello stigma di essere salito a Palazzo Chigi grazie a lui e infatti perse tutto,
il Quirinale e poi il governo; e Salvini, che dal Papeete rovesciò Conte per prenderne il posto con “pieni poteri” quand’era in love col Rignanese e ne fu fregato.
Senza dimenticare il Renzi medesimo, che si autosterminò portandosi rogna da solo col geniale referendum e, già che c’era, rase al suolo anche il Pd di cui era anche segretario.
Alla lista delle vittime s’è aggiunto ultimamente il povero Calenda, l’ultimo allocco a mettersi in casa l’impiastro.
La Meloni è furba e ha buona memoria, ma può farci poco.
Le avance renziane non basta rifiutarle: bisogna non meritarle.
E lei le merita tutte, da quando ha rottamato la destra sociale, legalitaria e sovranista per metter su quella asociale che fa la guerra ai poveri, s’inchina a Biden e agli eurofalchi, regala impunità ai ladroni e alla razza cafona di nuovi ricchi e vecchi parvenu: praticamente tutti i cavalli di battaglia del berlusconismo e del renzismo (che si distinguono per numero di voti: tanti per B., nessuno per R.).
Infatti i Renzi boys votano tutto il peggio del suo governo, che non ne ha bisogno e non chiede nulla, ma si ritrova Iv in maggioranza a sua insaputa.
E i renziani in pancia sono peggio della tenia, che ti s’insinua nell’intestino quando meno te l’aspetti e si mangia tutto.
Guai a ignorare i sintomi anche più trascurabili: tipo la cena dello scorso weekend al Twiga, rivelata dal Corriere, fra la Santanchè, l’ex marito Canio, il compagno Dimitri e i renziani Boschi, Bonifazi, Nobili con tutta la panza e Ruggieri, nipote di Vespa e direttore responsabile del Riformista (quello che prende le querele per Renzi),
a cui Visibilia fornisce la pubblicità.
Il tutto due giorni dopo il voto sulla Santanchè, che Iv ha respinto sostenendo che sfiduciarla era farle un favore. Invece cenare da lei è farle un dispetto.
Chi ancora pensa che Renzi punti a FI si aggiorni: punta alla Meloni col progetto Fratelli d’Italia Viva.
Lei porta i voti, lui la sfiga.

lunedì 31 luglio 2023

Putin: "Entro quattro mesi consegne gratis del grano ai paesi africani"


Il presidente russo fa il punto al termine del vertice Russia-Africa: "Non abbiamo rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina".

Il presidente russo, Vladimir Putin, al termine del vertice Russia-Africa, a San Pietroburgo, ha fatto il punto con la stampa. Un discorso amplio il suo, in cui ha parlato dei colloqui di pace, dell’esportazione del grano, delle perdite subite dall’esercito ucraino. “L’Ucraina ha perso 415 carri armati dal 4 giugno”, ha sentenziato il capo del Cremlino.

L’esportazione del grano
“Personaggi maligni provano a bloccare l’esportazione di grani e fertilizzanti russi, ma falliscono”, ha detto il presidente Putin, “La Russia va avanti”. Poi, ha aggiunto: “Affinché i paesi più poveri non soffrano davvero, in modo che non ci siano motivi per accusarci di essere colpevoli della difficile situazione dei paesi più poveri dell'Africa, abbiamo detto che siamo pronti a iniziare a fornire grano a questi Paesi, gratuitamente, per motivi umanitari. Inizieremo a consegnare 50.000 tonnellate entro 3-4 mesi”.

L’iniziativa di pace africana.      
Secondo il presidente Putin, “Alcuni punti dell'iniziativa di pace africana sull'Ucraina, compresi gli scambi di prigionieri di guerra, sono già in corso di attuazione. L’Africa vuole sinceramente la fine del conflitto in Ucraina". Poi, ha precisato che "complessivamente il continente africano ha un atteggiamento amichevole e positivo verso la Russia”. E ha aggiunto: “L’iniziativa africana o quella cinese per dei colloqui potrebbero essere una buona base per arrivare alla pace in Ucraina”.     

I colloqui di pace Ucraina-Russia.       
La Russia non ha rifiutato i colloqui di pace al contrario dell'Ucraina, che ha emesso un decreto che li vieta. Non abbiamo mai rifiutato i negoziati di pace. Ma a Kiev c’è un decreto che vieta le trattative”. Perché il processo possa iniziare, ha aggiunto il capo del Cremlino, "è necessario che ci sia un accordo da entrambe le parti. La Russia non può rispettare un cessate il fuoco in Ucraina, perché Kiev che sta cercando di attaccare”.

E sulla Nato.
La Russia non vuole lo scontro diretto con la Natoma se qualcun altro lo scatenerà, Mosca è pronta. Siamo sempre pronti per qualsiasi scenario. Ma nessuno lo vuole. E su iniziativa della parte americana, un tempo abbiamo creato un meccanismo speciale per prevenire questi conflitti”, ha dichiarato Putin. “I nostri capi di alcuni dipartimenti comunicano direttamente tra loro e hanno l’opportunità di consultarsi su qualsiasi situazione di crisi”. Poi, in conclusione, ha ribadito il concetto: "Nessuno vuole scontri, ma se qualcuno li vuole, non certo noi, siamo pronti”.

https://tg.la7.it/esteri/putin-entro-quattro-mesi-consegne-gratis-del-grano-ai-paesi-africani-29-07-2023-190113