Il presidente della Confindustria critica con toni accesi le indiscrezioni delle ultime ore: il provvedimento è "certamente depressivo" e "in peggioramento". E insiste sulla necessità di intervenire sulle pensioni. Bonaiuti: "Intesa vicina, con ogni probabilità sarà perfezionata lunedì da Berlusconi e Bossi".
Le critiche di Marcegaglia. "Sono preoccupata - dice del presidente di Confindustria a margine di un premio letterario a Capalbio - perché con questa manovra la crescita sarà ancora più bassa. E' chiaro che una manovra di questo tipo è certamente depressiva e tutto quello che vediamo non va in direzione di una migliore crescita".
Nel provvedimento, così come si va delineando, "c'è un continuo aumento di tasse", prosegue il numero uno degli industriali. C'è ormai la gara a chi si inventa la tassa più esotica. E' una manovra fatta sostanzialmente di aumento di tasse". Secondo Marcegaglia, nel decreto "c'è molto poco di strutturale e niente per la crescita", mancano "le riforme che ci chiedeva la Bce e non sono state trovate le risorse per la crescita".
"Parliamo sempre con i se - sottolinea il presidente di Confindustria - perché vedremo alla fine lunedì (giorno dell'incontro tra Berlusconi e Bossi, ndr), ma se quello che si sente sarà vero pare che la manovra non vada nella direzione giusta. C'è un continuo aumento di tasse mentre la parte sulle pensioni che noi, una parte della maggioranza e moltissimi osservatori consideravano fondamentale per liberare risorse per la crescita non c'è più". Quindi Marcegaglia punta il dito sui mancati tagli ai costi della politica: "C'è una riduzione dei tagli ai Comuni. Man mano che andiamo avanti si riduce la quota dei tagli alla spesa pubblica, si aumenta la quota di tasse e quel poco di tagli alla politica, come per le province, sembra che verrà stralciata". Di fronte a quello che emerge in questi giorni c'è dunque "una preoccupazione forte", prosegue rimarcando che l'articolo 8, quello che prevede la retroattività delle norme sui contratti aziendali, "deve rimanere" nel testo perché "coerente con l'accordo raggiunto il 28 giugno 1".
In termini più generali Marcegaglia pensa che "non siamo davanti a una catastrofe, ma la situazione è ancora complicata, la crisi non è passata". E "questo chiama decisioni forti, anche impopolari, da parte dell'Europa e dei singoli governi".
Bonaiuti: "Intesa vicina". "L'intesa è vicina. Sarà perfezionata, con tutta probabilità, dopodomani da Berlusconi e da Bossi nel loro incontro. E' un'intesa che rispetta quei due paletti fondamentali, che sono tempi rapidi e saldi invariati", assicura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio a margine di un'intervista pubblica al Caffè della Versiliana. Sui cambiamenti che ne deriverebbero, Bonaiuti anticipa che "quello che appare è il salvataggio dei piccoli Comuni, il demandare la questione delle Province, soprattutto, ad un disegno costituzionale più ampio, che includa tutta la riforma dell'architettura istituzionale, con dentro anche il dimezzamento dei parlamentari, e anche la revisione del contributo di solidarietà".
Il sottosegretario parla anche delle divisioni emerse in queste settimane all'interno della maggioranza. A proposito del rapporto tra il Pdl e la Lega afferma che "ogni volta che si parla di questa incrinatura poi non succede niente". "E' giusto che si vada ad un confronto. Ma, al finale, l'intesa tra Lega, Pdl e Responsabili ci sarà in tutta tranquillità come sempre", continua.
Per Bonaiuti "c'è molto romanzo..." anche sui presunti dissidi tra Berlusconi e il ministro Tremonti. "Io li sento tutti i giorni - aggiunge - Come accade nei migliori matrimoni si litiga, anche se alla fine sono i matrimoni che durano di più".
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