lunedì 11 dicembre 2017

Glifosato ? PD, Forza Italia e Lega hanno detto SI’! - Rosanna Spadini



Matteuccio nostro lo ha impostato come slogan della nuova Leopolda. «Termineremo la giornata lottando contro le fake news. Il New York Times ha pubblicato un pezzo su quello che sta avvenendo in Italia: sono state oscurate pagine con sette milioni di like che spargono veleno e falsità contro di noi».
In realtà un’accozzaglia elettoralmente utile di siti e profili che avrebbero sparso notizie e immagini false sul Pd. L’articolo, naturalmente non è solo farina del sacco del NYT, ma è stato suscitato da un fantomatico «Rapporto», redatto indovinate da chi? Ma da Andrea Stroppa, fondatore di Ghost Data e consigliere di Renzi per la Cybersicurezza.
Ma la guerra delle fake news per l’incipiente campagna elettorale è appena iniziata, e dopo gli hackers russi a sostegno del No al Referendum e i soldi del Cremlino distribuiti ai 5 Stelle, arriva l’insalata di bufale di Repubblica, impegnata a seminare nebbia densa sui voti di PD, Forza Italia e Lega sul glifosato. Perché i media ci sguazzano nelle fake news, ci ingrassano e si arricchiscono, al motto di «honi soit qui mal y pense!»
Infatti gli Stati membri dell’UE hanno da poco ritrovato la maggioranza qualificata e rinnovato l’uso di glifosato per altri 5 anni. Sono perfino stati ignorati i limiti per l’utilizzo del glifosato su parchi pubblici, l’uso disseccante preraccolto (che ci mette in forte competizione con gli Stati del Nord Europa a danno delle nostre coltivazioni) e i restringimenti per gli usi non professionali.
A spostare gli equilibri sono stati i voti favorevoli di Germania e Polonia. Quindi rinnovo dell’utilizzo dei pesticidi per almeno altri 5 anni, il tempo utile per fare ottimi profitti sulla pelle dei cittadini europei. Mentre la Germania è in attesa (a gennaio) della decisione finale della Commissione sulla fusione Bayer-Monsanto, in Italia si ignora palesemente ciò che molti parlamentari italiani hanno votato NO al bando immediato del glifosato, prima di votare SI’ al prolungamento del suo utilizzo a 5 anni.
E’ lo stesso Parlamento europeo a dircelo:
– L’emendamento dei 5Stelle chiedeva alla Commissione di «Vietare con effetto immediato» il glifosato nell´Unione Europea
Invece 501 eurodeputati di differenti schieramenti politici hanno votato contro la richiesta di messa al bando del glifosato: tra questi LEGA (Bizzotto, Borghezio, Fontana e Zanni), FORZA ITALIA (Cicu, Cirio, Comi, Dorfmann, Gardini, Martusciello, Matera, Patriciello, Pogliese, Salini) e PD (Benifei, Bettini, Bonafè, Bresso, Briano, Chinnici, Cozzolino, Danti, De Castro, De Monte, Gasbarra, Giuffrida, Grapini, Gualtieri, Kyenge, Mosca, Panzeri, Paolucci, Picierno, Pittella, Sassoli, Toia, Viotti, Zanonato, Zoffoli). Tutto registrato qua alle pagine 88-89
– Emendamento dei socialisti (dove confluisce il PD a livello europeo) che chiedeva di “eliminare progressivamente” il glifosato “ENTRO IL 15 DICEMBRE 2022.
– Poi 353 eurodeputati hanno votato a favore di questa richiesta, tra cui i soliti Lega, Forza Italia e PD. Tutto registrato qua alle pagine 90-91.
– Ancora 355 europarlamentari hanno votato a favore di quello che non è un bando a 5 anni ma un nuovo rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva glifosato fino al 2022. Tra cui i soliti LEGA, FORZA ITALIA (Cicu, Dorfmann, Patriciello), PD e l´”indipendente” Affronte. Non solo, ma ben 111 europarlamentari si sono astenuti. Tra questi Mussolini, Pogliese e De Castro. Tutto registrato nel link alle pagine 106-107.
– Proposta finale della Commissione con, indovinate un po’, UN RINNOVO A 5 ANNI FINO AL 15 DICEMBRE 2022.
Dunque decisione scellerata del Parlamento europeo, utile idiota alle dipendenze del volere delle multinazionali.
Eppure la Monsanto, travolta dallo scandalo dei “Monsanto Papers“, con cui si erano falsificate alcune ricerche scientifiche, era stata interdetta a settembre dal Parlamento europeo.
Nonostante ciò Bruxelles si piega ancora una volta dinanzi allo strapotere della multinazionale americana e concede l’ennesima proroga per questo pesticida riconosciuto come fortemente cancerogeno.

Saranno ulteriori anni d’infestazione, senza che esista una smentita credibile allo studio dello IARC che classifica il pesticida più celebre e diffuso al mondo come probabile cancerogeno per l’uomo. Ma il fatto più sconcertante di questa ennesimo favore concesso al colosso statunitense – e appoggiato dai partiti italiani – è la totale noncuranza degli effetti che il glifosato produce sul nostro territorio.
Questo erbicida, usato in pre-raccolta, consente a paesi come il Canada di esportare i loro prodotti a prezzi estremamente competitivi che distruggono il settore produttivo di paesi come l’Italia. Negli ultimi dieci anni più della metà delle aziende che producevano grano duro sono sparite nel Sud, in  Sicilia, in Puglia, in Basilicata, Calabria e Campania.
Con un fabbisogno nazionale di pasta che non è affatto diminuito, anzi è aumentato. Questo perché i grandi industriali della pasta, in assenza di una normativa che proteggesse le nostre produzioni locali, hanno cominciato ad approvvigionarsi di grano duro importato dall’estero, con l’unico obiettivo di fare maggior profitto, fregandosene della salute dei cittadini.
Nello scorso agosto la Commissione Europea aveva espresso preoccupazioni sulle conseguenze della fusione dei due colossi dell’agrochimica Bayer-Monsanto. Se però consideriamo l’atteggiamento tenuto dalla stessa Unione europea sulle precedenti fusioni di colossi mondiali della chimica come Dow e DuPont e ChemChina-Syngenta, in entrambi i casi le indagini preventive sulla concentrazione del mercato non impedirono le operazioni di compravendita.
In questo caso la fusione di Monsanto e Bayer segnerebbe un danno irreparabile per la salute dei cittadini europei. Il colosso dei pesticidi e dei sementi di Saint Louis, Stati Uniti, e il gigante farmaceutico di Leverkusen, Germania, sono prossimi  infatti a una fusione da 66 miliardi di euro, guidata dai tedeschi.
Il nuovo rapporto dell’iPES, il panel internazionale di esperti sulla sostenibilità dei sistemi alimentari, denuncia l’oligarchia delle grandi multinazionali agroalimentari e prova a tracciare degli scenari partendo dagli impatti dei grandi movimenti di capitale che stanno portando all’aggregazione di soggetti già leader del mercato.  Le grandi manovre dei colossi agrochimici sono iniziate nel 2015, ed hanno architettato una «concentrazione senza precedenti nei settori delle sementi, dei fertilizzanti, della genetica animale e dei macchinari agricoli, con la nascita di player sempre più grandi e capaci di controllare i passaggi strategici di filiera: la logistica, la trasformazione e la vendita al dettaglio». (www.rinnovabili.it)
Chi coltiva il cibo in Europa sarà costretto ad investire sulle colture diffuse dal mercato internazionale, che minacciano la sicurezza alimentare. Infatti ormai le grandi imprese controllano gli snodi chiave della catena produttiva.
Viste le prospettive, spiega il rapporto «le imprese dominanti sono diventate troppo grandi per alimentare l’umanità in modo sostenibile, troppo grandi per operare in condizioni eque con gli altri attori della filiera e troppo grandi per aprirsi all’innovazione. Piuttosto che guidare i sistemi alimentari verso la sostenibilità, questo meccanismo è destinato a causare degrado ambientale e declino economico e sociale».
La fusione Monsanto-Bayer  darà vita alla più grande azienda di semi e pesticidi del mondo.

Nel video in primo piano, la giornalista Abby Martin parla dell’ascesa al potere di Monsanto e di come l’azienda sia riuscita a saturare l’ambiente globale con le sue sostanze chimiche tossiche, in gran parte attraverso vere e proprie frodi.
Nel maggio 2016, l’Università di San Francisco (USF) ha rivelato i risultati di un progetto di test iniziato nel 2015. I test, commissionati dalla Organic Consumers Association (OCA), hanno rilevato che il 93% degli americani ha livelli rilevabili di glifosato nell’urina.
Il glifosato è la sostanza chimica agricola più utilizzata al mondo, ed è un ingrediente attivo nell’erbicida ad ampio spettro Monsanto Roundup. Come notato dal Progetto Detox:
«Il glifosato, etichettato come» probabile cancerogeno per l’uomo «dall’agenzia di cancro IARC dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2015, si è rivelato ormai onnipresente nel primo progetto di test LC / MS / MS che sia mai stato realizzato in tutta l’America».
«Il glifosato è stato trovato ad un livello medio di 3.096 parti per miliardo (ppb). I bambini avevano i livelli più alti con una media di 3.586 ppb. Le regioni con i livelli più alti erano l’Ovest e il Midwest con una media di 3.053 ppb e 3.050 ppb rispettivamente».
Il glifosato è stato trovato in una vasta gamma di campioni, tra cui sangue, urina, latte materno, acqua potabile e altro ancora. I risultati di uno studio tedesco pubblicato nel 2012 hanno dimostrato che anche le persone che non hanno un contatto diretto con l’agricoltura hanno concentrazioni significative di glifosato nelle loro urine.
Perché la maggior parte delle persone ha tracce di questo probabile cancerogeno nei loro corpi, indipendentemente da dove vivono?
La risposta è perché il glifosato viene spruzzato su praticamente tutte le colture alimentari in tutto il mondo. In effetti, il glifosato è il killer più pesantemente usato nella storia. «Roundup» è la formulazione più comunemente usata, ma il glifosato può essere trovato anche in altre formule di pesticidi.
Dal 1974, 1,8 milioni di tonnellate di glifosato sono state applicate nei campi degli Stati Uniti; due terzi di quel volume sono stati spruzzati negli ultimi 10 anni.
Tra il 1974 e il 2014, sono stati utilizzati 9,4 milioni di tonnellate di glifosato in tutto il mondo. Il glifosato minaccia la salute ecologica, animale e umana.
Come notato da «The Center for Biological Diversity», l’uso massiccio del glifosato, in particolare sulle colture Roundup Ready geneticamente modificate, anch’esse sviluppate dalla Monsanto, è stato implicato nel drammatico declino delle farfalle monarca .
La ricerca ha anche collegato il glifosato al Collapse Disorder nelle colonie d’api (CCD), insieme a tossicità per suolo, piante boschive, anfibi, pesci, ambienti acquatici e mammiferi, causando problemi riproduttivi e perturbazione endocrina.
Secondo altre ricerche recenti, il glifosato può anche promuovere la resistenza agli antibiotici distruggendo i batteri intestinali e disaggregando l’utilizzo di manganese.
Monsanto è dunque una minaccia per l’Ecosistema del Pianeta.
Nonostante le numerose preoccupazioni sollevate dagli scienziati circa la natura tossica del glifosato, il governo degli Stati Uniti e la stessa Monsanto, non hanno intrapreso alcun provvedimento per salvaguardare la salute umana.
La storia dell’azienda risale al 1901, quando John Francis Queeny fondò la Monsanto Chemical Works a St. Louis, nel Missouri. Suo suocero, un commerciante di zucchero di nome Emmanuel Mendes de Monsanto fornì i finanziamenti.
Fin dagli esordi la società ha impiegato le più oscure tattiche per evitare leggi che danneggiassero i propri profitti. Per aggirare i regolamenti e le tasse elevate a St. Louis, la Monsanto poi trasferì la sua attività 4 miglia a sud, stabilendosi nell’Illinois.
Divenne produttore leader di policlorobifenili (PCB), producendo quasi tutti i PCB venduti negli Stati Uniti, anche se la tossicità dei PCB era nota e occultata dai dirigenti della Monsanto.
Oggi, il persistente inquinamento da PCB ha portato ad almeno 700 azioni legali per conto di persone che dichiarano che la loro esposizione a PCB ha causato linfoma non Hodgkin.
Nel 2002, la Monsanto è stata dichiarata colpevole di decenni di «atti oltraggiosi d’inquinamento» nella città di Anniston, in Alabama, dove ha scaricato PCB (policlorobifenili, inquinanti persistenti, assimilabili alla diossina) nel fiume locale e sepolto segretamente la sostanza chimica tossica in una discarica.
I documenti interni hanno rivelato che Monsanto aveva piena conoscenza della gravità del problema dell’inquinamento causato da almeno tre decenni e ha comunque deciso di coprirlo. Come riportato dal Washington Post all’epoca:
«Nel 1966 … i dirigenti della Monsanto scoprirono che il pesce inzuppato in un ruscello locale si gonfiava in meno di 10 secondi, schizzando sangue e versando la pelle come se fosse caduto in acqua bollente. Nel 1969, trovarono un pesce in un altro torrente con 7.500 volte il livello di PCB legale, ma hanno oscurato l’episodio».
Seattle ha recentemente intentato una causa contro Monsanto per l’inquinamento da PCB. Vogliono che la Monsanto paghi per contribuire a ripulire l’inquinamento provocato nel fiume Duwamish.
Anche San Diego ha fatto causa alla Monsanto per aver inquinato la Baia di Coronado con PCB,  mentre San Jose, Oakland e Berkeley, California e Spokane, Washington hanno intentato azioni legali contro Monsanto per aver continuato a produrre e promuovere PCB nonostante conoscessero i loro rischi.
Si ignora altresì che nel 1943 la Monsanto sostenne la macchina da guerra statunitense. Il capo della Monsanto, Charles Allen Thomas, fu invitato dal Pentagono ad unirsi al Progetto Manhattan. I laboratori della Monsanto produssero successivamente il polonio per la bomba atomica, che è stata  sganciata a Hiroshima, in Giappone.
La Monsanto è stata anche responsabile dell’irradiazione dei cittadini americani sul suolo americano, fornendo ferro radioattivo per esperimenti umani. Tra il 1945 e il 1947, i ricercatori della Vanderbilt University fornirono ferro radioattivo a quasi 900 donne in gravidanza per testare gli effetti delle radiazioni sul corpo umano e sul feto.
La Monsanto ha anche prodotto uno dei primi pesticidi al mondo, il diclorodifeniltricloroetano, meglio noto come DDT . Pubblicizzato non solo come innocuo, ma in realtà «buono» per la salute umana, il DDT è stato ampiamente utilizzato senza precauzioni di sicurezza di sorta per uccidere le zanzare portatrici di malattie.
Per trent’anni, le campagne di marketing hanno assicurato la sicurezza e i benefici del DDT, nonostante il crescente numero di ricerche scientifiche suggerivano diversamente. Oggi la tossicità del DDT è ben riconosciuta, ma è stata la pressione pubblica a costringere il governo statunitense a vietare definitivamente la sostanza chimica nel 1972.
I contributi di Monsanto alla macchina da guerra degli Stati Uniti continuarono durante la guerra del Vietnam, quando la compagnia divenne uno dei principali produttori di «Agent Orange», un defoliante irrorato su tutto il Vietnam del Sud, tra il 1961 e il 1971, per motivi di disboscamento, che ebbe gravi conseguenze sulla salute per chi era stato esposto, grazie alla presenza di diossina. Sembra che la Monsanto e il governo degli Stati Uniti fossero consapevoli della natura tossica della diossina, ma l’abbiano nascosta al pubblico.
Ancora oggi, il popolo vietnamita, i veterani americani e gli operai delle piante chimiche subiscono le conseguenze dell’esposizione. Nella città di Nitro, dove la Monsanto ha scaricato la diossina per anni senza informare i residenti, le persone soffrono anche di elevati tassi di cancro e di altri problemi di salute. Anche i sottoprodotti della manifattura dell’Agente Orange sono stati scaricati nel fiume Passaic del New Jersey per decenni, trasformandolo in uno dei corsi d’acqua più contaminati negli Stati Uniti.
Ma fino ad oggi nulla è riuscito a fermare il successo di questo gigante della chimica, riconvertitosi poi alla biogenetica e divenuto maestro di produzione e lobbismo criminali plurirecidivi.

giovedì 7 dicembre 2017

Problema Immigrazione.

Risultati immagini per terre distrutte dalla guerra


Se, invece di prendercela con i poveri immigrati, ci soffermassimo a pensare, forse non commetteremmo peccato di disumanità.

La realtà che riguarda l'immigrazione, va ben oltre il fastidio che alcuni di noi avvertono ed esternano.

Se noi occidentalisti non invadessimo gli altrui territori per mero interesse economico, non ci sarebbero le migrazioni.

Chiediamo a gran voce che gli Usa smettano di invadere terre che non gli appartengono e tutto tornerà nella normalità.

Non esiste l'imposizione della tanto decantata democrazia se la liberazione da una dittatura implica un'invasione di territori che si protrae per un ventennio e oltre.
E smettiamola di credere a ciò che la stampa asservita ai potenti vuole inculcare nelle nostre menti: non esiste una guerra che abbia come scopo la liberazione di un popolo, non è mai successo, non sta succedendo, non succederà mai.

Chi invade altrui territori lo fa solo per un unico scopo: imporre le proprie leggi, appropriarsi dei beni del posto, lucrare sulle guerre.

Non credo che noi occidentali accetteremmo di vivere in un territorio distrutto dalle guerre, privati di tutto ciò che avevamo anche se sotto dittatura.

I territori di chi scappa sono ormai terra bruciata da chi voleva far credere di portare benessere e libertà.

Apriamo gli occhi e vediamo le cose come stanno veramente!


Le guerre annunciate degli Usa.

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Incomincio a pensare che chi ha voluto Trump alla presidenza della Casa Bianca siano gli stessi che vogliono la guerra ad ogni costo.
Naturalmente Putin, contrariamente a quanto si vocifera, è fuori discussione perchè si può dire tanto di lui, ma che sia un guerrafondaio no.
Io volgerei lo sguardo verso chi ha il potere economico ed una buona predisposizione al caos.


Il caos e le guerre, oltre a generare una sensibile diminuzione della popolazione, necessitano dell'uso incondizionato di armamenti e farmaci, uso di sostanze stupefacenti, uso smodato di carburante per gli spostamenti, abbisognano, poi, di materiali utili alle ricostruzioni e del denaro delle banche. 


In buona sostanza, i materiali necessari durante i conflitti vengono prodotti da chi ha, attualmente, il potere economico.


Come recita un detto, "per arrivare a conoscere la verità dei fatti, bisogna seguire la pista dei soldi" che sono - purtroppo va ribadito - l'unico dio caro a buona parte della popolazione mondiale, comprese le varie chiese e religioni.


A voler pensare male, infine, chi vuole e pretende il disarmo nucleare pur essendo gli unici ad avere usato bombe nucleari in guerra? Gli Usa.
Chi occupa interi territori da oltre vent'anni? Gli Usa.
Chi vuole l'egemonia totale sul pianeta terra?
Sempre gli Usa.
Chi è stato in guerra 222 anni su 239 che esistono come stato? Sempre gli Usa.
Traendo le dovute deduzioni, chi vuole la guerra sono gli Usa.

Banche, non solo Ghizzoni: il timore dei Boschi è per l’audizione in commissione dell’ex ad di Veneto Banca Consoli. - Giorgio Meletti e Davide Vecchi

Banche, non solo Ghizzoni: il timore dei Boschi è per l’audizione in commissione dell’ex ad di Veneto Banca Consoli
Vincenzo Consoli

Il nome del manager è nella lista di persone che potrebbero essere audite in commissione d’inchiesta. Nel 2015 parlò delle verifiche Bankitalia al padre della ministra. E questi rispose: "Ne parlo con mia figlia e con il presidente".

Più di Ghizzoni il pericolo per Maria Elena Boschi (e per il Pd) si chiama Vincenzo Consoli. Se, come sembra, la presidenza della Commissione d’inchiesta deciderà di convocare l’ex amministratore delegato di Veneto Banca, la sua audizione confermerebbe ripetuti interventi da parte di Pierluigi Boschi e figlia sulle vicende relative agli istituti di credito. E le parole di Consoli non potrebbero essere messe in dubbio perché le conferme arrivano da atti giudiziari: esistono infatti delle intercettazioni tra l’ex ad e Boschi senior. Telefonate in parte divulgate dal Fatto Quotidiano lo scorso 18 giugno e risalenti al 3 febbraio 2015, subito dopo il decreto legge varato dal governo Renzi per la trasformazione delle banche popolari in Spa, Etruria compresa; e una settimana prima il commissariamento della banca di Arezzo.

Boschi era vicepresidente dell’istituto di credito e cercava un salvatore. Per questo si rivolge a Consoli, impegnato a sua volta nel tentativo di alleggerire l’attenzione di Bankitalia su Veneto Banca e in cerca di sostegni politici a Palazzo Chigi. E Boschi lo rassicura. Con queste parole: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”. La figlia è Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme. Il presidente è Matteo Renzi. Del resto, l’aveva annunciato in una telefonata precedente avuta con Vincenzo Umbrella, capo della sede fiorentina di Bankitalia. Dice Consoli: “Io chiamo Pier Luigi e vedo se mi fa, mi fissa un incontro, anziché con la figlia, direttamente col premier”.
Con la famiglia di Laterina l’ad ha familiarità. Si erano già incontrati nel marzo 2014, quando papà Boschi non era ancora vicepresidente di Etruria ma consigliere del cda e la figlia era appena stata nominata ministro delle Riforme. Come pubblicato dal Fatto lo scorso maggio, Consoli parte da Vicenza insieme al presidente di Veneto Banca, Flavio Trinca, per raggiungere casa Boschi e discutere dei problemi delle rispettive banche. Al desco ormai ministeriale trovano ad attenderli il presidente di Etruria, Giuseppe Fornasari e i due Boschi. Padre e figlia.

Difficilmente dunque Maria Elena Boschi potrà sostenere di essersi disinteressata delle vicende di Etruria. E oltre a Consoli c’è Ghizzoni. Secondo quanto riportato nel libro Poteri forti (o quasi) di Ferruccio De Bortoli, nel novembre 2014, l’allora ex numero uno di Unicredit e oggi presidente di Rothschild Italia, avrebbe ricevuto direttamente dal ministro la richiesta di individuare una soluzione per la popolare di cui vicepresidente era il padre.
Stasera alle 18 una nuova riunione della presidenza di Commissione scioglierà il nodo sull’audizione o meno di Ghizzoni e Consoli. L’intento di Pierferdinando Casini è quello di arrivare a una decisione condivisa sui nomi, evitando di dover ricorrere al voto a maggioranza dei membri. Per questo sono stati stilati due “pacchetti” di soggetti da audire, solo in uno figurano i nomi dei banchieri. Anche in caso di voto, comunque, non è detto che il Pd esprima compatto un parere contrario. Tre membri dem, infatti, hanno chiesto di convocare Consoli. E un secco no da parte del partito di Renzi equivarrebbe all’ammissione di evitare problemi Maria Elena Boschi. È altrettanto vero però che all’interno del partito l’oggi sottosegretario non gode di simpatie. Tutt’altro. E l’audizione di Ghizzoni e Consoli potrebbe smentire in maniera netta e inequivocabile le parole che l’ex ministro va ripetendo da anni: non mi sono mai interessata di Etruria.

Lavoro e Malapolitica.

Risultati immagini per il cane che si morde la coda

Aver abolito lo statuto dei lavoratori, i rinnovi contrattuali seri, il lavoro a tempo indeterminato, ha originato un divario abissale tra ricchi e poveri.

Con la famigerata legge Biagi, studiata inizialmente per aiutare le piccole imprese in difficoltà e mai abolita, si è innescata una catastrofe inarrestabile che ha originato altri aborti in campo lavorativo con perdita costante dei diritti dei lavoratori e mancanza di doveri da parte dei datori di lavoro.

Un'apocalisse!

Un bravo economista direbbe che quella legge fu l'origine della decrescita economica del paese.

Un oggetto, oltre che produrlo, bisogna venderlo; se ne produci in quantità superiori alle necessità perchè a basso costo di mano d'opera e non dai la possibilità economica al compratore, hai solo riempito momentaneamente le tue tasche decretando la tua stessa impossibilità a continuare la produzione.

E' il cane che si morde la coda.

martedì 5 dicembre 2017

Probabilmente non ci andreste di notte: i posti più strani e curiosi della Sicilia.


L'interno del castello di Mussomeli.

Oltre la villa infestata di Mondello, oltre lo scalino del Teatro Massimo, oltre il fantasma della Baronessa di Carini. La Sicilia vista con gli occhi di chi crede nell'occulto.
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La Chiesa di Valverde a Catania, si vede anche dall'autostrada all'altezza dell'area di servizio di Aci Sant'Antonio. Ormai in abbandono da oltre mezzo secolo si trova nella tenuta della famiglia Casalotto ed è oggetto d’interesse per le presunte attività paranormali al suo interno.

Cronache più o meno recenti parlano della chiesa come punto di ritrovo per sette sataniche e pedofili soprattutto negli anni Settanta, quando i residenti si lamentavano per le messe nottune e fecero sigillare l'ingresso dalle forze dell'ordine.

Ma dei ragazzi sono andati diverse volte a visitare la chiesa in piena notte e ogni volta hanno visto una donna di circa una quarantina d'anni ferma sul viale. Un'altra volta invece sono andati per Pasqua e, sempre in compagnia della donna, hanno beccato una cerimonia che pensano fosse satanica.

Il Castello di Caccamo è storicamente stato uno dei castelli più mondani della Sicilia, ma tra tanta mondanità è stato anche la sede di una congiura di baroni.

La congiura fu ai danni di Matteo Bonello, proprietario e residente nel castello: Guglielmo I detto il Malo lo fece uscire all'esterno con l'inganno e lui venne imprigionato e lasciato morire in una segreta sotterranea dopo che gli erano stati cavati gli occhi e recisi i tendini.

Chi ha visto il suo fantasma lo descrive come non molto alto e con addosso una casacca di cuoio. Lo hanno visto camminare lentamente con passo incerto, quasi strascicato, e sentito parlare a voce molto bassa.

Il Tribunale di Palermo ha un fantasma: ad averlo visto è stato un carabiniere nel 2011. Era notte e il carabiniere stava facendo il suo giro per le stanze del piano terra. In uno dei corridoi poi ha incontrato una donna vestita di bianco.

Sembrava vagare senza meta e lentamente per quel piano: indossava un vistoso foulard rosso intorno al collo e sotto il braccio teneva un grosso fascicolo. In quell'ala del Palazzo di Giustizia non sono presenti vie d’uscita.

Il carabiniere si è avvicinato alla figura pensando a che la donna fosse rimasta chiusa dentro ma la figura sparì all’improvviso. Il giorno sucessivo il carabiniere fece rapporto, controfirmato da altri due militari. Non furono riscontrati segni di effrazione e quel fascicolo non è più stato ritrovato.


Castello di Mussomeli, il Comune di diecimila abitanti in provincia di Caltanissetta. Si trova su una grande rupe calcarea e domina tutto il territorio: si perdono le leggende nate dalla sua storia, come quella delle tre donne, Clotilde, Margherita e Costanza.

Un giorno, dovendosi allontanare per la guerra, il fratello decise di non fidarsi degli uomini del castello e di chiudere le tre ragazze, insieme a del cibo e dell'acqua, in un stanza. Ma la guerra continuò per moltissimi anni e al suo ritorno, il principe Federico trovò le sorelle morte e con le scarpe tra i denti. Quella stanza, oggi è detta appunto “delle tre donne”.

Ma la storia di avvistamenti di fantasmi più nota è quella di Don Guiscardo de la Portes. Nel 1975, il suo spirito comparve al custode Pasquale Messina che, dopo aver accompagnato fuori gli ultimi visitatori, stava fumando una sigaretta quando davanti a lui si materializzò un corpo.

Il fantasma raccontò tutta la sua storia: era figlio di un mercante spagnolo e marito della bella Esmeralda. Partì per la Sicilia con l’esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Durante il suo viaggio venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato.

Morto ma impossibilitato a raggiungere l'aldilà per aver bestemmiato, venne condannato a vagare per mille anni sulla terra. Anche alcuni turisti giurano di aver visto Guiscardo.

Palazzo Bellacera di Comitini (Agrigento). Accanto alla chiesa Madre della città, il palazzo è famoso agli appassionati dell'occultismo per i racconti sul fantasma di Federico II d’ Aragona. Le vicende iniziano con il racconto di Don Pietro Carrera, che nel 1577, dice di aver incontrato il fantasma del Gran Re di Trinacria, Federico II d’Aragona.

Si racconta che l’anima di un grande re fu condannata per volere divino a vagare nelle sale del castello fino a quando palermitano non avesse visitato il palazzo ormai disabitato. Il viaggiatore alla fine arrivò e in una delle sale individuò la presenza di un uomo dall’aspetto principesco e cortese.

Questi gli disse di essere "l’essenza di Federico II re di Trinacria, morto nel 1337 e condannato a vagare in questa sede". Il re lo incaricò poi di pregare Don Girolamo Marini, un giurato di Agrigento, perché gli facesse celebrare le messe di San Gregorio e di San Amatore per espiare con facilità i propri peccati.

Villa Muscianisi e il suo folletto sono ormai parte della storia di Milazzo. Anni fa, già nel duemila, un gruppo di giovani si trovava nella villa e alcuni di loro hanno fotografato la figura di un uomo molto basso che loro hanno definito un nanetto o un bambino strano.

Non un corpo luminoso né una entità: un esserino tranquillo e per niente dispettoso che si aggira per la villa, ormai abbandonata. Inoltre, quando ci si trova davanti alla villa si nota per forza la scritta “Qui lieto mi fiorisce il lare antico”, infatti nello specifico il Lare rappresenta un divinità domestica che ha il compito di fornire protezione all’abitazione in cui si trova.

Chiaramente è facile essere scettici ed è chiaro che se ognuno di noi non vive questi fenomeni con i propri occhi non riuscirà mai a crederci fino in fondo, ma da leggere restano comunque storie interessanti e, perché no, si potrebbe pensare a un itinerario turistico.


https://www.balarm.it/articoli/magazine/probabilmente-non-ci-andreste-di-notte-i-posti-piu-strani-e-curiosi-della-sicilia-19040