martedì 8 settembre 2020

Nominare D. invano. - Marco Travaglio

Conte allontana Draghi dai palazzi romani | L'HuffPost
Sabato, quando Conte ha raccontato alla festa del Fatto la proposta (già nota) fatta a Draghi di presiedere la Commissione europea e declinata dall’interessato per stanchezza, ho pensato: ora i giornaloni la pianteranno per qualche ora di rompere le palle a tutti (anzitutto a Draghi) col governo Draghi, l’opzione Draghi, l’agenda Draghi, Draghi che leva il sonno a Conte, Draghi di qua, Draghi di là; se l’ex presidente della Bce ed ex un sacco di altre cose un anno fa rifiutò la carica più prestigiosa d’Europa, è improbabile che crepi dalla voglia di mettersi lì a trattare giorno e notte con partiti e partitucoli italiani in cerca di una maggioranza per metter su un governo e poi per tenerlo in piedi. Naturalmente peccavo di ingenuità: da due giorni sul Giornale Unico Nazionale è tutto un piagnucolare perché Conte ha osato rivelare l’episodio, come se l’avesse insultato o picchiato. Voi direte: hanno le prove che ha detto il falso? Hanno ricevuto smentite da Draghi o dalle cancellerie europee che avevano condiviso il suo nome con Conte? Macché. Del resto, salvo pensare a un raptus di follia, non si vede perché mai il premier avrebbe dovuto inventarsi quella storia col rischio, la certezza di essere smentito.
Ma ormai Draghi, senza che l’abbia mai chiesto, è oggetto di un culto della personalità non politico, ma religioso, che lo rende intoccabile e addirittura ineffabile e che, al solo nominare il suo nome invano, fa scattare tutto l’establishment come la rana di Galvani. Una corsa alla piaggeria che avevamo visto solo alla corte di San Re Giorgio. Repubblica, affranta, stigmatizza sdegnata “la battuta maliziosa, gratuita e non molto elegante sulla stanchezza del presunto rivale” (come se Draghi non fosse un essere umano che a 73 anni ha tutto il diritto di essere stanco), che “tradisce un certo nervosismo” (e perché mai? Boh). Sul Corriere Francesco Verderami, che di Conte e Draghi sa molto più di Conte e Draghi, rivela che “fu buttata un po’ a caso” da “un premier dal peso non rilevante” (infatti, dopo il no di Draghi, Conte propiziò con Merkel e Macron l’elezione della Von der Leyen coi voti decisivi del M5S, poi strappò la quota massima di Recovery Fund). A Luciano Fontana, direttore del Corriere, la cosa “non è piaciuta” perché non sta bene “tirare in ballo Draghi per manovre politiche” (quindi detesta pure i commentatori e cronisti del Corriere che da mesi tirano in ballo Draghi per manovre politiche). Ed è certo che la proposta era un “ballon d’essai senz’alcuna intesa con Francia e Germania” (invece risulta che Conte avesse in tasca l’ok di Merkel e Macron). Resta dunque la solita domanda: che avrebbe dovuto fare Conte per piacere a lorsignori? A parte non esistere, si capisce.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/08/nominare-d-invano/5924125/

Ragazzo ucciso a Colleferro: i fratelli Bianchi, "Non abbiamo toccato Willy".

Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte a Colleferro, in un'immagine presa  dal suo profilo facebook © ANSA
Willy Monteiro Duarte, il 21enne picchiato a morte a Colleferro, in un'immagine presa dal suo profilo facebook.

Sono accusati dell'omicidio insieme a Francesco Belleggia, 23 anni, Mario Pincarelli, 22 anni.

"Non lo abbiamo toccato. Respingiamo ogni accusa. Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati". E' quanto hanno detto Marco e Gabriele Bianchi durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Francesco Belleggia, 23 anni, Mario Pincarelli, 22 anni e i fratelli Gabriele e Marco Bianchi di 25 e 24 anni, sono tutti accusati di omicidio preterintenzionale in concorso.  
"Non si può morire a 21 anni così. Li conoscevano tutti qui quei due fratelli. Da due anni litigano e picchiano con le stesse modalità, sono stati autori di altri pestaggi". A raccontarlo Alessandro, un amico di Willy, il ragazzo ucciso a Colleferro, arrivato sul luogo dell'aggressione del 21enne. "Con uno di loro ho litigato pochi mesi fa perché dava fastidio a un mio amico - aggiunge - La rabbia è che non è la prima volta che fanno così. Si poteva evitare".
"Vi auguro che il Signore ricambi la vostra esistenza con la stessa cattiveria e violenza", "Che lo spirito di quel ragazzo vi perseguiti" e ancora "inutile accanirsi contro essere spregevoli come voi". Raffica di insulti e minacce sui profili social dei due fratelli arrestati. In poche ore sui loro profili sono arrivati centinaia di commenti. "Spero che muori male", "non meriti di stare al mondo", "fate schifo", questi alcuni dei commenti con minacce anche alla compagna di uno dei due fratelli: "E' meglio che scappa". Molti commenti incitano al linciaggio.
Una maglietta della Roma con su scritto "Grazie Willy gli eroi non muoiono mai", una targa "Ciao Angelo mio" e decine di di mazzi di fiori a Colleferro sul luogo in cui è stato picchiato a morte. Un pellegrinaggio silenzioso di amici e conoscenti. Alle 12 nella vicina piazza Italia, a pochi metri di distanza, c'è stato un minuto di silenzio in memoria del ragazzo con il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna che oggi ha proclamato il lutto cittadino. "Non si è trattato di una semplice rissa, ma di qualcosa di più cruento, cui in nessun modo si può trovare una giustificazione" ha detto il sindaco.
"Qui non si dorme. Servono più controlli nella zona di piazza Italia dove ci sono i pub". A dirlo alcuni abitanti che si sono recati sul luogo del pestaggio. "Io sono una mamma e poteva essere mio figlio" dice una di loro. "Servirebbero pattuglie che girano la sera e che controllano. Chi lo dice che non possa ricapitare?". "Qui nel weekend è un 'macello' - dicono alcune cittadine - tutti senza mascherine, assembrati e bevono. Le forze dell'ordine sono poche e non possono farcela, devono aumentarle".
https://www.ansa.it/lazio/notizie/2020/09/07/ragazzo-ucciso-a-colleferro-gli-arrestati-in-carcere-di-rebibbia_4683596c-8340-4d68-897e-3c97e6767f3d.html

Leggi anche:
https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/willy-monteiro-duarte-un-video-incastra-i-fratelli-bianchi/ar-BB18OaS3?fbclid=IwAR0f1LI7GNsqpCvgoJ7ArXq8_ccgGDLM1eiY-Y7IsJhXfcbbjELr9re897M

https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/20_settembre_07/omicidio-colleferro-fratelli-bianchi-social-muscoli-tatuaggi-trap-cafeb88c-f0dc-11ea-9f2b-89b4229fc5bf.shtml

Migranti: scoperta banda di trafficanti di uomini, 14 fermi.

Questura di Palermo, arrivano 14 promozioni per i funzionari di polizia -  Giornale di Sicilia

Indagine della Dda di Palermo, l'organizzazione operava in diversi Stati.

La Polizia ha eseguito il fermo di 14 stranieri accusati di far parte di un'associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, all'esercizio di attività abusiva di prestazione di servizi di pagamento e altri delitti contro la persona, l'ordine pubblico, il patrimonio e la fede pubblica; reati aggravati dalla transnazionalità.

L'indagine, svolta dalla Squadra Mobile di Palermo e dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dal Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto Marzia Sabella e dai pm Gery Ferrara, Claudio Camilleri e Giorgia Righi, ha portato alla scoperta di un'organizzazione criminale, con cellule operanti in Africa, in diverse aree del territorio nazionale e in altri Paesi europei.
   
L'associazione agiva su due fronti diversi: il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e l'esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria tramite il cosiddetto metodo "hawala", utilizzato principalmente per il pagamento dei viaggi dei migranti o come prezzo della loro liberazione dai centri lager in Libia. 

https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2020/09/08/migranti-scoperta-banda-trafficanti-uomini-14-fermi_60c0dba9-1b5a-4b75-ae11-1341c499c5d3.html

lunedì 7 settembre 2020

La peste del linguaggio. Quando il detenuto diventa una “persona privata della libertà”. - Nando dalla Chiesa


La peste del linguaggio | Sussurri obliqui

Ma benedetti figli, non ce l’hanno un linguista? Non dico un Tullio De Mauro, ma una persona di buon senso che conosca l’italiano? Mi riferisco a chi in Parlamento, nei ministeri o altrove maneggia con straordinario sprezzo del ridicolo la nostra lingua per sfornare leggi e norme. Stavo giusto meditando su quale persona o situazione scegliere per queste Storie italiane quando un telegiornale della sera ha rivoluzionato tutto. Parlando dello scandalo primaverile delle cinquecento scarcerazioni in massa di boss e trafficanti, il notiziario ha nominato un “Garante delle persone private della libertà”. Che una volta era prima di tutto garante dei detenuti. I quali, a quanto pare, annoverano ora tra i loro diritti quello di non essere più chiamati tali. Una nuova, classica operazione di travestimento semantico. A volta queste operazioni hanno un senso, come quando la domestica è diventata “collaboratrice domestica”. Altre volte sono ridicole, come quando il netturbino (già diverso dallo spazzino) sarebbe dovuto diventare operatore ecologico. Altre volte sono tragicomiche, come in questo caso. Che cosa vuole dire “persone private della libertà”? Si rendono conto gli sprovveduti di quel che scrivono?
Purtroppo non c’è più un Calvino che deplori, quando arriva, “la peste del linguaggio”. Ma qui la peste del politicamente corretto colpisce davvero senza pietà. Perché a essere privati della libertà non ci sono solo i detenuti, che ogni persona assennata continuerà a chiamare tecnicamente, e senza intenti offensivi, “detenuti”. Ma ci sono altre numerose schiere di persone.
Per esempio le donne – mogli, fidanzate e figlie – degli uomini di mafia. Ne stiamo leggendo ormai una quantità di storie raccapriccianti. Vere forme di schiavitù, rispetto alle quali la libertà di azione e di parola di un detenuto diventa quasi un miraggio. Oppure ci sono i testimoni di giustizia, anch’essi privati della loro libertà e in più, spesso, anche del nome. Sono di fatto dei “fine pena mai”, perché non ci sarà mai un medico o un giudice, per quanto corrotto o codardo, capace di restituirli a vita libera. E di quale libertà godono poi i minori che si affastellano negli opifici cinesi, tra il posto di lavoro e la branda, senza poterne uscire per anni? E ancora, ma si potrebbe continuare a lungo: di che libertà godono le giovani prostitute vittime di tratta a sedici, diciassette anni, tenute come bestie-bancomat dalle organizzazioni che le sfruttano? E infine, pietra di paragone massima: e gli ostaggi dei sequestri di persona? Se le parole hanno un senso il Garante delle “persone private della libertà” deve occuparsi anche di tutti costoro, deve scovare i luoghi in cui i loro diritti vengono conculcati e poi difenderne la domanda di giustizia, trattandosi per di più non di “presunti colpevoli” ma di esseri certamente innocenti. Anzi: da che parte starà questa figura mitologica di garante, dovesse mai essere chiamata a scegliere tra i diritti di questi innocenti “privati della libertà” e quelli di chi, avendogliela tolta, incorresse poi nella punizione dello Stato? Quesito interessante e imbarazzante.
Già immagino qualcuno sorridere, con aria di superiorità. “Ma il garante mica deve pensare a tutte queste persone. Pensa ai diritti dei detenuti”. Appunto, e torniamo al punto di partenza. Se alla parola conseguono i fatti, tutto cambia (e forse non sarebbe male, visto che le categorie di cui abbiamo parlato sono totalmente indifese). Se le parole sono invece maquillage che toglie a una società i suoi significati, siamo alla truffa, o alla barzelletta. E significa che c’è il Covid ma c’è anche la peste del linguaggio. E a proposito. Quello che viene giustamente invocato è il distanziamento “fisico”. Contro le distanze sociali è da più di due secoli che ci battiamo. Ribadisco: dategli un linguista.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/07/la-peste-del-linguaggio-quando-il-detenuto-diventa-una-persona-privata-della-liberta/5922900/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-09-07

Ma mi faccia il piacere. - Maco Travaglio


L’amuleto. “Berlusconi se ne frega del virus e lavora anche con febbre e dolori. Il leader azzurro dà l’esempio, rimboccandosi le maniche si batte il Corona: farò campagna elettorale. Silvio rassicura tutti: ora sto meglio” (Renato Farina, poche ore prima del ricovero di Berlusconi al San Raffaele per polmonite bilaterale, Libero, 4.9). E niente, l’agente Betulla è proprio il suo portafortuna.
L’ossimoro. “Sul sito di Repubblica nasce TrUE per combattere le fake news” (Repubblica, 23.6). Uahahahahahah.
Fratelli d’Itaglia. “(Travaglio a Conte) sulla Russia farà domande dure e spietate! Qual’è la sua marca preferita di vodka? Cosa pensa del caviale russo? Perché Gazprom non fa pubblicità su qualche quotidiano italiano?” (Guido Crosetto, FdI, Twitter, 5.9). Ma soprattutto: perché Crosetto non chiede notizie della Russia ai suoi compari Berlusconi e Salvini, ottimi amici di Putin, e notizie di come si scrive “qual è” a qualcuno che conosca la lingua italiana?
Sardine che scrivono. “…In ultimo i toni, direttore: basta con questo paternalismo spicciolo, figlio di una presunta superiorità di cui, francamente, non se ne ravvede la necessità e l’urgenza…” (lettera aperta delle Sardine ad Antonio Padellaro, reo di averle criticate sul Fatto, 4.9). Di cui non se ne ravvede (che poi sarebbe ravvisa)?! Va bene cambiare la politica, ma lasciateci almeno la lingua italiana. Grazie.
Prendete nota/1. “Io voto No. Il taglio è un favore ai padroni dei partiti” (Giuseppe Guzzetti, ex senatore D, ex presidente della Regione Lombardia, ex presidente della Fondazione Cariplo, Repubblica, 6.9). Parola del padrone delle banche.
Prendete nota/2. “’Il taglio è un attacco alla democrazia, altro che maggiore efficienza’. Il Parlamento è come la salute, si apprezza quando non c’è… Di qui il mio No” (Paolo Cirino Pomicino, due volte condannato per Tangentopoli, Il Riformista, 2.9). La nostalgia è una cosa tenera: la prima tangente non si scorda mai.
Prendete nota/3. “La svolta di Berlusconi: ‘Referendum demagogico. Riduce la libertà e la democrazia’” (il Giornale, 31.8). Grazie, Silvio, di aver dissipato i nostri ultimi dubbi.
L’Apocalisse. “Prevedo l’autunno più infernale di sempre. Il governo scricchiola. Pd e M5S danno l’idea di fare cose da pazzi. La nostra democrazia è dentro uno stagno. Sento aria di elezioni” (Paolo Mieli, La Verità, 2.9). E le cavallette niente?
L’intrepido. “Il coraggio di dire No” (l’Espresso, copertina, 6.9). In effetti ci vuole un bel coraggio a sostenere una tesi così scomoda e censurata dall’intera stampa nazionale, a parte l’Espresso, la Repubblica, La Stampa, il Secolo XIX, il Giornale, Libero, Il Messaggero, il Mattino, il Gazzettino, il Giorno, la Nazione, il Resto del Carlino, il manifesto, il Riformista, il Dubbio e pochi altri.
Qualificazioni. “Io dico: riduciamoli i parlamentari! Se ne parla da anni. Ma cerchiamo di metterci persone qualificate” (Iva Zanicchi, ex eurodeputata di FI, Repubblica, 31.8). Lei, per dire, era talmente qualificata che l’abbiamo esportata in Europa.
La differenza. “Taglio dei parlamentari. Tutto il potere così finisce in mano ai capi e ai padroni” (Aldo Tortorella, ex Pci, Il Riformista, 1.9). Ora invece, com’è noto, decidono tutto i cittadini.
Poveri Draghetti. “Conte, la risposta sbagliata. La rivalità con Draghi… vista la sua battuta maliziosa e gratuita sulla stanchezza del presunto rivale… Una risposta non proprio nel merito e non molto elegante, tradisce un certo nervosismo” (Stefano Cappellini, Repubblica, 6.9). “Quei giorni della proposta all’ex governatore buttata un po’ a caso… l’idea di un premier dal peso non rilevante…” (Francesco Verderami, Corriere della sera, 6.9). Povere stelline, si sono offese tutt’e due per conto Draghi: e adesso come facciamo?
Lacrime. “Ma quanto ho pagato quelle lacrime!” (Elsa Fornero, ex ministro del Lavoro del governo Monti, Sette-Corriere della sera, 4.9). Pensa noi.
Numeri civici. “I manifesti di Salvini per Roma. Centrodestra, caccia al civico” (Repubblica-cronaca di Roma, 2.9). Ricomincia a citofonare?
Giovanno d’Arco. “Sgonfiate tutte le accuse alla Lombardia” (Attilio Fontana, Lega, presidente Regione Lombardia, Libero, 31.8). Pover’uomo, ora sente le voci e ha pure le visioni.
Degno erede. “Ho dato la mia disponibilità per correre da sindaco a Varese se non si troverà qualcuno di giovane e capace” (Roberto Maroni, Lega, ex ministro, ex presidente Regione Lombardia, Corriere della sera, 2.9). Dopo Fontana, a Varese non si butta più via niente.
Il titolo della settimana. “La condanna di Raggi. A ottobre parte il processo d’Appello che può cambiare la corsa elettorale a Roma”, “Raggi condannata, Pd e Ms sognano la soluzione giudiziaria per le comunali” (il Foglio, 2.9). Il processo parte a ottobre, ma il Foglio ha già la sentenza. Miracoli dal garantismo.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/07/ma-mi-faccia-il-piacere-201/5922877/

Catania, aule del tribunale nell’immobile dei Leonardi, i “re dei rifiuti”: sequestrata società a cui venivano pagati i 35mila euro d’affitto. - Smone Olivelli

Catania, aule del tribunale nell’immobile dei Leonardi, i “re dei rifiuti”: sequestrata società a cui venivano pagati i 35mila euro d’affitto

Antonello e Salvatore Leonardi sono stati arrestati a giugno nell'inchiesta su tangenti e rifiuti smaltiti in modo illecito. La loro Leonhouse Immobiliare ha incassato dal ministero della Giustizia migliaia di euro ogni mese per l'uso di parte dei locali situati in via Guardia della Carvana, dove ha sede la sezione Lavoro del tribunale.
Centinaia di migliaia di euro che ogni anno finivano sui conti dei fratelli Leonardii re dei rifiuti siciliani arrestati a giugno dalla guardia di finanza. A pagarli, sotto forma di affitto, era il ministero della Giustizia che, per la sezione Lavoro del tribunale di Catania, usa gli immobili di proprietà della Leonhouse Immobiliare. La società è tra quelle sequestrate nel secondo troncone dell’indagine Mazzetta Sicula che ha scoperchiato il sistema di corruzione con cui Antonello e Salvatore Leonardi si sarebbero garantiti, grazie alla complicità di alcuni funzionari, la possibilità di abbancare i rifiuti in discarica senza rispettare le prescrizioni in maniera ambientale.
Stando ai dati diffusi a inizio anno dall’Organismo congressuale forense (Ocf), la Leonhouse incassa dal ministero oltre 35mila euro al mese per l’uso di parte dei locali situati in via Guardia della Carvana. Tra i proprietari dell’immobile ci sono anche la Femacar, la Leocam e la Centro Turistico La Scogliera, tutte società (non sequestrate, ndr) riconducibili ai Leonardi che, negli anni, hanno deciso di investire nel mattone e non solo nella gestione della spazzatura. Nel complesso, secondo i calcoli effettuati dall’Ocf, l’importo complessivo dell’affitto a carico del ministero supera i 740mila euro. La notizia del sequestro e della nomina di un amministratore giudiziario, che garantirà il prosieguo dell’udienze, riporta l’attenzione sul tema dell’uso delle locazioni di immobili privati da parte della giustizia catanese. In totale in città si spende più di un milione e mezzo all’anno, anche se le cose potrebbero cambiare dopo la costruzione della nuova cittadella giudiziaria di cui è stato già approvato il progetto.
Il caso di via Guardia della Carvana aveva già fatto discutere nel 2013. La scelta dell’immobile in cui trasferire gli uffici arrivò fino in consiglio comunale, dove si dibatté sull’opportunità di fare svolgere i processi in aule situate in un piano seminterrato. Qualche anno dopo, invece, al centro dell’attenzione finì il tentativo di sfratto operato proprio dai Leonardi, nel frattempo subentrati nella proprietà dello stabile. I re dei rifiuti, infatti, lamentavano l’eccessiva morosità del Comune, all’epoca incaricato a far fronte all’affitto per poi chiedere in un secondo momento il rimborso delle spese al ministero.
Ma il motivo per cui nei mesi scorsi la Leonhouse – e con essa anche la Eta Service, l’altra società posta sotto sequestro – è finita sotto la lente degli uomini del Gico è un altro: i mezzi dell’impresa sono stati notati all’interno della discarica. Anzi, dagli accertamenti è emerso che era proprio la Leonhouse a lavorare nelle fasi di abbancamento dei rifiuti. Un contributo che per i magistrati è stato determinante nella commissione dei reati ambientali di cui sono accusati i fratelli Leonardi. Ma c’è di più: il rapporto tra la Leonhouse e la Sicula Trasporti, titolare della mega-discarica di Lentini, sarebbe stato viziato da escamotage che avrebbero garantito alla seconda la creazione di fondi neri. “I servizi forniti dalla Leonhouse Immobiliare (trasporto e noleggio mezzi) sono risultati sovrafatturati di almeno il 30 per cento – si legge nel decreto – In questo modo, la Sicula Trasporti, contabilizzando costi fittizi con queste fatture gonfiate, ha potuto creare disponibilità occulte di denaro”. Somme che, secondo gli inquirenti, gli imprenditori avrebbero sfruttato anche per remunerare i funzionari corrotti. Sono due quelli che sono stati arrestati a giugno: un dipendente dell’ex Provincia e un funzionario in servizio all’Arpa, l’agenzia deputata alla protezione ambientale. Entrambi sarebbero venuti meno ai propri doveri, garantendo controlli blandi e comunicando in anticipo le date delle ispezioni nella discarica. A poca distanza da dove la guardia di finanza ha trovato interrato oltre un milione di euro in contanti.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/07/catania-aule-del-tribunale-nellimmobile-dei-leonardi-i-re-dei-rifiuti-sequestrata-societa-a-cui-venivano-pagati-i-35mila-euro-daffitto/5920550/

Governo di incapaci. - Massimo Erbetti

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Si mandiamo a casa questo governo di incapaci...e da chi cominciamo? Ma si dai, cominciamo dalla Azzolina...
"La Azzolina è il ministro più incapace che la scuola italiana ricordi negli ultimi decenni"
Ah si? Ma è davvero così? Chissà se il capitano coraggioso (?!) che sfugge al confronto, proprio con la Azzolina, ricorda chi è il ministro dell'istruzione "più incapace" degli ultimi decenni? Beh glielo ricordo io:
Dieci miliardi di tagli al bilancio di scuola e università tra il 2008 e il 2012. Otto miliardi e cinquecento milioni di tagli alla scuola (il 10,4 per cento del budget complessivo) e 1,3 miliardi di euro all'università (su un totale di 7,4 miliardi nel 2007, 9,2%), per la precisione. 
A tanto ammonta il salasso delle politiche dell'austerità volute dall'ex ministro dell'Economia Tremonti per rispondere all'imperativo del pareggio di bilancio. Questo tesoro espropriato all'istruzione è servito a finanziare i «capitani coraggiosi» che, secondo Berlusconi, avrebbero salvato l'Alitalia dall'acquisizione di Air France...ops..ma non è la Azzolina che ha tagliato alla scuola, non è colpa della Azzolina se mancano i professori, non è colpa della Azzolina se non ci sono banchi, se le scuole sono fatiscenti. La colpa è del centro destra...ma tanto chi vuoi che si ricordi di quanto accaduto 10 anni fa...i banchi con le rotelle...ecco quale è il problema...i banchi con le rotelle, mica il taglio fatto da un governo con all'interno la Lega.
E sapete chi era Ministro dell'istruzione dal 2008 al 2011? Era una certa Gelmini...quella Gelmini che disse: "Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro"
Capito? Quella del tunnel dei neutrini...
Vabbe lasciamo perdere, altrimenti dovrei parlare del plexiglass che non è mai stato contemplato, ma che il capitano continua ad aver in testa e altre amenità varie...
Vogliamo parlare dell'economia? Del MES che secondo il centro destra, questo governo ha richiesto nell'ultimo anno almeno 10 volte...ma forse anche 15 e tutte le volte lo ha fatto di notte, di nascosto, senza dirlo a nessuno...nelle segrete stanze...morale della favola? Il MES non è stato mai richiesto...in cambio però, questo governo di incapaci, ha ottenuto miliardi di euro, moltissimi dei quali a fondo perduto...shhhhh...ma non lo dite a quelli del centro destra...altrimenti li distogliete dal compilare le loro geniali ricette per risollevare l'economia. Come? Non sapete quali sono le "geniali ricette"? Ma siete proprio disinformati eh!!!:
1) tassare al 15% il fatturato
2) tagliare gli stipendi dei dipendenti pubblici.
Geniale...tutto ciò è geniale...mettiamo che un azienda fatturi 100€, se deve pagare il 15%, su quei 100 pagherà 15 di tasse...giusto? Peccato però che 100 non è il reddito, di solito il reddito è circa il 20% (quando va molto bene) del fatturato, per cui facendo un rapido calcolo, sarebbero 20€...e cosa vorrebbe fare il "genio"? Fargli pagare 15 su 20 così all'imprenditore rimarrebbero 5€..fantastico...anzi no allucinante, ma Vabbe, chi vuoi che si accorga della stupidaggine...andiamo avanti...
Governo di incapaci...mandiamo a casa questo governo di incapaci...ok ma come? Come facciamo? Che ci inventiamo? Con i veri temi non ci riusciamo...zitti..zitti tutti, ho io la soluzione: le Mascherine, il distanziamento, la museruola, le discoteche chiuse, ci vogliono tappare la bocca, il virus non esiste, ci vogliono spaventare, gonfiano i dati...ma siamo sicuri che sia il governo ad essere incapace?

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