Il 22 aprile del 2015 il padre dell’allora premier incontra il manager Casalino. È l’amico Russo a fissare l’appuntamento a Roma.
Il Tiki bar sul laghetto dell’Eur è la sede di un incontro finora inedito avvenuto il 22 aprile 2015 alle 15 tra Tiziano Renzi, Carlo Russo e Domenico Casalino, allora amministratore delegato di Consip. I tre oggi sono co-indagati con l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino dalla Procura di Roma (su impulso del Gip Gaspare Sturzo) per traffico di influenze illecite e turbativa in relazione alla gara da 2,7 miliardi di euro per la pulizia dei palazzi pubblici bandita da Consip nel 2014. I carabinieri di Napoli riportano in un’informativa (depositata a Napoli dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano il 12 ottobre in un’udienza su fatti diversi) i messaggi di testo che preparano l’incontro. Abbiamo chiesto lumi ai protagonisti, ma Russo e Tiziano Renzi non ci hanno risposto sul punto. Domenico Casalino invece ha confermato.
Ma partiamo dall’informativa: Domenico Casalino – secondo i carabinieri – alle 13 e 56 del 22 aprile 2015 chiede a Russo dove può raggiungerlo e questi gli risponde che tra poco glielo avrebbe detto. A quel punto (sono le 14 e 14) Russo scrive a Tiziano Renzi che lui sta in zona Eur e chiede al padre dell’allora premier dove deve aspettarlo. Un quarto d’ora dopo è Casalino a scrivere a Russo quali sono le tre opzioni possibili: “Eur, Tiki bar viale America 117. Più verso il centro: Andreotti via Ostiense 54 oppure Rosso via Aventino 34”. Alla fine Russo scrive a Tiziano Renzi alle 14.42: “Eur Tiki Bar viale America 117”. Non ci sono messaggi tra Casalino e Tiziano e allora ci siamo chiesti: alla fine chi c’era al Tiki bar?
L’ex Ad di Consip dice al Fatto: “Sì, ho incontrato Tiziano Renzi. Me lo presentò Carlo Russo che ci teneva tanto”. Perché ai pm romani, nell’interrogatorio di giugno scorso, non lo ha raccontato? Casalino spiega: “Perché nessuno me lo ha chiesto. Non c’è niente di male in quell’incontro. Non si parlò di gare né di Consip e i due non mi chiesero nulla”. I carabinieri di Napoli ritengono dall’analisi del telefono di Russo che Casalino e Russo si siano visti molte volte. Il 26 aprile 2016 si danno appuntamento al bar per ‘il solito’ aperitivo, l’11 febbraio 2015 per un pranzo. Poi ancora appuntamenti il 6 e il 13 maggio 2015. Dopo la rimozione di Casalino ci sono appuntamenti il 22 dicembre 2015, il 20 gennaio 2016, il 2 e 9 febbraio 2016.
L’incontro al bar va inserito in una cronologia. A febbraio 2015 ci sono i primi messaggi di Russo con Casalino. In quel periodo Russo incontra anche Alfredo Romeo. Un anno dopo in una conversazione intercettata Italo Bocchino, per i carabinieri, “riferiva a Romeo che asseritamente era stato proprio Casalino (…) a farli entrare in contatto con il ‘ragazzo’” cioé Russo. Casalino nega.
Il 4 marzo 2015 Russo porta Romeo da Francesco Bonifazi. Per l’ex tesoriere del Pd si parlò genericamente di un contributo lecito di Romeo al Pd, rinviato, e non di Consip o di gare.
Il 10 aprile sempre Russo ottiene il numero di Eleonora Chierichetti da Tiziano Renzi. Poi le scrive per chiamarla. Non era intercettato quindi non sappiamo se la telefonata ci fu e cosa si dissero. Lei lavorava allora come segretaria alle dipendenze della Presidenza del Consiglio.
Il 13 aprile 2015 Russo gira a Eleonora Chierichetti un numero di telefono fisso dove contattare Romeo. Chi doveva chiamare quel numero?
Al Fatto Eleonora Chierichetti non ha risposto. I pm non le hanno chiesto nulla.
Il 22 aprile 2015, Russo incontra con Tiziano Renzi l’Ad in carica di Consip, Casalino.
Il 16 luglio 2015 Romeo va a Firenze e incontra – secondo i pm – Russo e Tiziano Renzi. Dopo l’incontro Tiziano scrive a Russo che ha avuto impressioni buone e aggiunge: “Speriamo non mi pongano ostacoli”. Il 20 luglio poi Tiziano Renzi chiede a Luigi Marroni, da poco Ad di Consip, di incontrarlo a Firenze.
Il 13 settembre Tiziano Renzi scrive a Russo di aver parlato con Marroni e il 15 settembre Russo incontra Marroni. Poi il 4 ottobre 2015 Tiziano Renzi incontra Marroni. Carlo Russo – secondo Marroni – chiede all’Ad di favorire una società nella gara Consip Fm4. Marroni dice ai pm che certamente la ditta non era la Romeo Gestioni ma non ne ricorda il nome.
Questi i fatti. Come è un fatto che Tiziano, Casalino e compagni per i pm dovevano essere prosciolti. Ed è un fatto che a processo ieri è finito il capitano Gianpaolo Scafarto, quello che ha avviato le indagini.
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