venerdì 18 dicembre 2020

Il bicarbonato e i suoi mille usi in casa.

 

Il bicarbonato e i suoi mille usi in casa

Mille e mille usi del bicarbonato di sodio in casa.

Il bicabonato di sodio (chiamato anche idrogenocarbonato di sodio o carbonato acido di sodio o carbonato monosodico) è un sale bianco conosciuto da tutti per i suoi mille utilizzi in casa. Si può usare per tantissime cose: dall'igiene personale alla pulizia della frutta e della verdura, dal lavaggio della biancheria in lavatrice, alla capacità di assorbire gli odori. L'altro elemento grazie al quale il bicarbonato è uno splendido alleato in casa è il suo costo irrisorio. Ecco di seguito alcuni usi meno noti del bicarbonato di sodio.

Come utilizzare il bicarbonato in altri mille modi meno noti.

  • Bicchieri e calici splendenti.  Per combattere le macchie di vino e di calcare riempite i calici o i bicchieri di acqua tiepida ed aggiungete un cucchiaino di bicarbonato; passateli delicatamente con una spugnetta non abrasiva e risciacquateli con cura: torneranno a splendere.
  • Teglie e piatto del microonde perfetto. Cospargete la teglia o il piatto rotante con il bicarbonato, lasciando riposare per alcuni minuti. A questo punto unite quattro parti d'acqua ad una d'aceto bianco e versate il composto nella teglia o spruzzatelo sul piatto. Il bicarbonato comincerà a frizzare, scrostando l’unto dalla superficie. Risciacquate e ammirate il risultato.
  • Potenziare l’azione del detersivo in lavatrice. Per aumentare l'efficienza del detersivo aggiungete un cucchiaino di bicarbonato nel cestello.in questo modo si combatteranno anche i cattivi odori e aumenterà la morbidezza e brillantezza dei capi lavati.
  • Pulire i colini. Come pulire in maniera efficace i colini a maglia stretta che si usano in cucina? Lasciandoli bollire in una pentola con acqua e un cucchiaio di bicarbonato.
  • Kit da palestra senza odori. Il cattivo odore che impregna i vestiti e le attrezzature che si usano in palestra è particolarmente difficile da eliminare anche dopo vari lavaggi. Provate a pulire borsoni e zaini con una pasta fatta da acqua e bicarbonato e lasciate a bagno gli abiti sportivi bacinella con acqua e bicarbonato prima di lavarli con il lavaggio tradizionale.
  • Fughe delle mattonelle splendenti. Create una pastella solida con acqua e bicarbonato. Lasciatela in posa sulle fughe delle piastrelle per almeno 4-6 ore, poi rimuovete con un panno in microfibra e il vedrete sparire il nero tra le mattonelle.
  • Frigo senza odori. Per eliminare i cattivi odori dal frigorifero provate a posizionare sul ripiano più alto dentro al frigo una ciotola piena di bicarbonato, curando di cambiarla ogni due mesi. Assorbirà gli odori sgradevoli e ne impedirà la formazione, igienizzando anche il vostro frigorifero e mantenendolo pulito.
  • Sturare le tubature. Versate una tazza di bicarbonato e mezza di aceto per liberare lo scarico in quindici minuti. In alternativa, fate bollire un litro e mezzo di acqua in una pentola, mescolate a parte 150 grammi di bicarbonato e 150 grammi di sale fino; gettate il composto nel tubo di scarico e subito dopo l’acqua bollente.
  • Via gli odori dalla lettiera del gatto. Quando cambiate la sabbia nella lettiera del gatto, pulitela bene e cospargetene il fondo con una tazza di bicarbonato, che poi coprirete ancora con la nuova sabbiolina. La stessa tecnica può essere usata per le lettiere dei criceti per la pulizia delle mangiatoie degli uccellini.
  • Cesta della biancheria sporca… profumata. Il bicarbonato è in grado di assorbire i cattivi odori. Per deodorare a lungo la cesta della biancheria, usate un sacchettino di tulle con dentro del bicarbonato. In questo modo si ridurrà anche la carica batterica, prevenendo la formazione di umidità e muffe. Se la cesta è di plastica o vimini, potete pulirla periodicamente con una soluzione di bicarbonato e acqua calda da strofinare bene su tutta la superficie.
  • Materasso macchiato. Spesso capita che sul materasso rimangano delle macchie o aloni. Per eliminarli, sciogliete un po’ di bicarbonato in acqua calda (due cucchiai per un litro d’acqua) e imbevete un panno di cotone o microfibra nella soluzione. Passatelo delicatamente sulla macchia o su tutto il materasso. Per igienizzare l’intero materasso cospargetene l’intera superficie a secco con un colino, in modo da renderlo uniforme, senza versarne troppo. Lasciate agire per qualche ora e poi rimuovete i residui con l’aspirapolvere. Acari, batteri e cattivi odori spariranno.
  • Contro gli acari. Per eliminare gli acari dai cuscini cospargeteli di bicarbonato lasciandolo agire per una notte intera, poi rimuovere il tutto con l’aspirapolvere. Così facendo, oltre a igienizzare il cuscino, rimuoverete anche i cattivi odori dall’aspirapolvere.
  • Contro la muffa. Il bicarbonato, infine, è utile anche per rimuovere i residui di muffa su pareti o su mobili. Preparate una soluzione con due cucchiai di bicarbonato, 700 ml di acqua, due cucchiai di acqua ossigenata da 30-40 volumi e due cucchiai di sale fino. Spruzzatelo con un vaporizzatore e lasciatelo agire, rimuovendo i residui di muffa con l’ausilio di uno spazzolino o di una spugnetta.



https://www.lecceprima.it/casa/usi-bicarbonato-consigli.html?fbclid=IwAR1Q3V-FUsTDPGQJe9DpoK8VAcqThJXob5DfOiyMu5Dz0c_sYUsHgLIrhXU

Ponte Genova, la procura ipotizza il reato di "crollo doloso". -

 

Nuove accuse sulla base delle indagini sulle barriere fono assorbenti pericolose.

Per il crollo del Morandi (14 agosto 2018, 43 morti) la Procura ipotizza anche il reato di «crollo di costruzioni o altri disastri dolosi».

Le nuove accuse arrivano sulla base dello sviluppo delle indagini sulle barriere fonoassorbenti pericolose che hanno portato a scoprire come gli ex vertici di Aspi abbiano voluto risparmiare sulla manutenzione della rete per accrescere gli utili del gruppo Atlantia, abbiano falsificato atti per nascondere i mancati restyling e fossero consapevoli del pericolo. Attentato alla sicurezza dei trasporti, falso, disastro colposo e omicidio colposo plurimo.

71 gli indagati. Lo riportano vari quotidiani

«Questa contestazione - spiegano dalla Procura - non significa che hanno volutamente fatto crollare il viadotto ma che hanno messo insieme una serie di comportamenti dolosi come la mancata manutenzione o la realizzazione di falsi verbali, tali da portare al crollo dello stesso». E il reato doloso, rispetto a quello colposo, ha pene molto più severe. «Si rischia un massimo di dodici anni contro i cinque del reato colposo», viene precisato. «Ovviamente le formalizzazioni della Procura potrebbero essere poi cambiate dai giudici in sede di processo», viene spiegato.

Per contestare il crollo doloso serve un fatto diretto. E per i pm quel fatto è la mancata manutenzione e gli atti falsi. La scorsa settimana dall'analisi delle carte del tribunale del Riesame era emerso come la Procura contestasse anche il reato di falso. Anche questa nuova imputazione - così come il crollo doloso - è stata messa nera su bianco dei giudici nello spiegare perché le intercettazioni telefoniche effettuate proprio nell'indagine per il viadotto crollato siano rilevanti anche per le barriere fonoassorbenti, filone di inchiesta, quest'ultimo che nei giorni scorsi aveva portato agli arresti domiciliari l'ex Ad di Aspi e Atlantia, Giovanni Castellucci, l'ex direttore delle operazioni centrali di Aspi Paolo Berti, e Michele Donferri Mitelli, ex direttore delle manutenzioni di Aspi. Gli ex vertici di Autostrade secondo l'accusa avevano messo in atto falsi rapporti per nascondere «l'assenza di reali ispezioni» e per «nascondere la sottovalutazione dei reali vizi accertabili».
Intanto emerge che Donferri Mitelli e Berti, dopo il crollo del Morandi furono promossi "per non accusare Castellucci. Il primo fu mandato in una società spagnola controllata dai Benetton, il secondo venne destinato ad occuparsi di appalti per Aeroporti di Roma spa.

https://www.ansa.it/liguria/notizie/2020/12/18/ponte-genova-la-procura-ipotizza-il-reato-di-crollo-doloso_4579e4a2-a014-4171-9467-98fa89cd2eb6.html

I have a dream: vaffa al bullo da “Giuseppi”. - Antonio Padellaro

 

I have a dream, ho fatto un sogno: Giuseppe Conte che sfancula Matteo Renzi nell’aula del Senato, come fece con l’altro Matteo in quell’indimenticabile (per me, ma penso anche per voi) 20 agosto 2019. Direte: ma che volgarità, che mancanza di stile, di rispetto per i lettori e per le istituzioni, vergogna! Tutto vero, tutto giusto, mi vergogno, chiedo perdono, ma provateci voi a censurare i sogni, soprattutto i bei sogni, al culmine di un crescendo (stavo per scrivere orgasmo) narrativo. Quando dormi non è che puoi intervenire sui dialoghi, non è che stai girando un film, non è che puoi dire fermi tutti e sostituire la pessima espressione di cui sopra con un’altra più civile, come per esempio: mandare al diavolo, a quel paese, bacchettare, rimproverare (che, diciamolo, non possiedono la stessa efficacia).

No, non s’interrompe un’emozione e dunque ho sognato Conte che inizia il suo intervento (quasi) con le stesse parole dell’altra volta: caro Matteo, minacciando la crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. A questo punto ho visto Renzi sbiancare (io sogno a colori) mentre ricordo che intorno a lui alcuni senatori italivivi si accasciavano disperati sui banchi. È straordinario, mi sembrava di essere lì mentre il caro premier rappresentava il pensiero di molti italiani che rammento parola per parola: caro Matteo, io non mi faccio ricattare da te e dal tuo partitino personale magari in cambio di qualche poltrona di potere, non ho alcuna voglia di galleggiare, o di tirare a campare per qualche settimana, o qualche mese in attesa del tuo ennesimo avviso di sfratto. Ritengo che la sofferenza degli Italiani, i lutti che ogni giorno si sommano ai lutti, meritino rispetto. Se vuoi giocare a poker sulla pelle del Paese sappi che io non ci sto, e uscito da quest’aula andrò al Quirinale per dimettermi. E se dopo il mio gesto si andrà a elezioni anticipate, e se a vincere saranno Salvini e Meloni, vorrà dire che questo ci meritiamo, anzi vi meritate. Anche perché tu e i tuoi amici di Italia Viva andrete a casa e dovrete trovarvi un lavoro (questo per la verità l’ho aggiunto io, dopo). Qualcuno dirà che ho descritto il sogno di un irresponsabile. Forse, ma i sogni sono desideri e speravo tanto di non svegliarmi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/18/i-have-a-dream-vaffa-al-bullo-da-giuseppi/6041134/

Renzi fa il postino, Conte gelido. Il governo appeso a Italia Viva. - Luca De Carolis e Wanda Marra

 

Uno sfregio che dura mezz’ora. Il tempo di sedersi davanti al presidente del Consiglio e consegnargli “un documento”, a cui ora potrebbe essere appeso un governo. Più semplicemente, la lettera già pubblicata da Matteo Renzi su Facebook in mattinata. “Queste sono le nostre condizioni per rimanere nel governo e andare avanti, presidente” scandisce il capo di Italia Viva tra gli arazzi e i quadri di un luogo che ben conosce, Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte, l’avvocato seduto sulla poltrona che un tempo fu sua, ascolta e cerca di non tradire emozioni, magari di non abboccare. “Grazie per il contributo, l’avevo vista” risponde. Saluti e sorrisi tirati di circostanza.

E all’ora di cena l’incontro tra Conte e la delegazione di Italia Viva è già finito. Tradotto: l’esecutivo fa un altro passetto verso il burrone dopo un incontro breve e solo formalmente cortese. In cui Renzi lascia alla sua capodelegazione, Teresa Bellanova, il compito di sferrare un colpo a Conte: “Basta con questa storia che siamo noi l’anomalia: la vera anomalia è avere lo stesso premier in due governi di colore politico opposto”. Mentre il premier quasi invoca: “Va trovata una soluzione, la maggioranza non può cadere così, in una fase così delicata”. Eppure Bellanova lo ripete davanti a Chigi: “Ora aspettiamo le riflessioni del presidente e che ci faccia sapere se è possibile continuare”.

Ed è in quel “ci farà sapere” che c’è tutta la voglia di Iv di mostrare di poter tenere in bilico Conte e il governo. A cui Renzi chiede di ripensare radicalmente la task force immaginata dal premier per gestire i miliardi del Recovery Fund, e di prendere il Mes, eresia per i Cinque Stelle.

Oltre a insistere per la riforma del bicameralismo perfetto, a criticare la gestione dei trasporti nell’emergenza Covid, a “esortare” il premier a cedere la delega ai servizi segreti. Senza contare la trattativa coperta sulle nomine. Un percorso di botole immaginato dall’ex premier, che arriva a Palazzo Chigi un po’ prima delle 19 con il capogruppo in Senato, Davide Faraone. Entra dall’ingresso posteriore per schivare le telecamere, poco dopo il presidente di Iv, Ettore Rosato. Invece arrivano assieme l’altra capogruppo Maria Elena Boschi e le due ministre, Elena Bonetti e soprattutto Teresa Bellanova, la capodelegazione che con la sua trasferta a Bruxelles aveva fatto saltare l’incontro fissato originariamente per martedì. “Non ci ha dato ancora neppure la conferma della sua presenza al tavolo sulle misure anti Covid per Natale” ringhia una fonte di governo grillina poco prima del vertice, tanto per confermare l’aria che tira dentro i giallorosa. Da Iv più tardi arriva la rassicurazione che le ministre oggi andranno in Cdm. Del resto, raccontano, Renzi era stato tentato fino all’ultimo di disertare l’incontro di ieri sera, mandando avanti il resto della delegazione. E sarebbe stato un altro rumoroso schiaffo al premier. Più o meno come la lettera con le condizioni e le critiche per il premier pubblicata ieri su Facebook: molto più dura nella sua prima versione. Ma alla fine il fu rottamatore si presenta. Tanto ha già immaginato un altro sberleffo, da mettere in scena in pochi minuti. Ma Conte non si mostra sorpreso. “Ho già letto la lettera su Facebook…” dice con aria finta cordiale. Ed echeggia quanto aveva già detto ad Accordi&Disaccordi due sera fa: “Ho visto che da Iv mi mandano le loro richieste da tutte le tv, ma io non voglio rispondere dalla tv”. Comunque sia, da Chigi giurano che “l’incontro è stato positivo”. E precisano: “Conte riassumerà gli esiti dei confronti con le varie forze politiche per poi riaggiornarsi a un momento di sintesi finale”. Ovvero arriverà un vertice con i leader dei partiti di maggioranza. Nell’attesa Renzi in privato festeggia, convinto di aver fatto la mossa vincente. Mentre al Nazareno si preparano al prossimo giro.

Dopo la legge di Bilancio starà a Conte fare quello che il Pd gli ha chiesto (e che gli ricorda ieri, riproponendogli i suoi punti), ossia un patto di legislatura. E a quel punto dovrà valutare se è il caso di modificare la squadra. Un gioco dell’oca sempre più pericoloso per il premier e il suo governo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/18/renzi-fa-il-postino-conte-gelido-il-governo-appeso-a-italia-viva/6041098/

Maalox Day. - Marco Travaglio

 

E niente, è andata così. Doveva essere il D-Day dello Statista di Rignano, che ci lavorava da giorni a suon di credibili ultimatum, autorevoli broncetti della Boschi e probabili euromissioni della ministra bracciante, fino al papello con 20 richieste di riscatto per il rilascio del governo. Invece a guastargli la festa è arrivato il blitz di quegli incapaci di Conte e Di Maio per liberare i 18 pescatori in Libia, dopo lunghe trattative di quegli inetti dei servizi segreti da loro mal scelti e peggio guidati che bisognava al più presto affidare a Rosato (molto apprezzato da Le Carré) o a un altro James Bond. Colonna sonora: denti che rosicchiano fegati e cappelli alla Rockerduck. L’Innominabile, che passa la vita a fare polemiche soprattutto con i presunti alleati, invita gli altri a “non fare polemiche”. Rosato e gli altri italomorenti esaltano i servizi segreti per non nominare il premier e il ministro degli Esteri: se non liberano i pescatori è colpa loro, se li liberano è merito della Bellanova. La Fusani al seguito secerne bile su Twitter: “La domanda del giorno è: cosa Conte e Di Maio hanno dato o promesso al generale Haftar?” (chiedilo a Pio Pompa). Il Cazzaro Verde dice che “certe cose prima si fanno e poi si annunciano”, tipo quand’era ministro dell’Interno e annunciava gli arresti a Torino di 15 mafiosi nigeriani prima che li prendessero, così qualcuno se la dava a gambe. Gli stessi che accusavano il governo di non andare in Libia a riprenderli, ora che è andato in Libia a riprenderli tuonano contro la “passerella mediatica”, domandano perché ci han messo tanto e perché ci sono andati proprio Conte e Di Maio (dovevano mandarci la Bellanova, ma aveva pilates). Manca poco che si dica che i pescatori li hanno rapiti loro.

Ma le brutte notizie non sono finite. Pare che i primi vaccini arriveranno e verranno somministrati entro fine anno, come Conte e Speranza avevano annunciato fin da giugno, tra i fischi dei soliti “esperti”, che prevedevano tempi biblici di anni. Ancora a ottobre il Corriere intimava a Conte di scusarsi per “l’imperdonabile errore” di annunciare “un vaccino che non arriverà a dicembre, ma non prima dell’autunno 2021”. Ora si attendono le scuse del Corriere (buona questa).

E non basta. Il partito Covid Governo Ladro aveva appena finito di ricordarci che siamo i peggiori del mondo e moriremo tutti, poi s’è scoperto che: in Germania la curva dei contagi non fa che risalire da due settimane mentre la nostra non fa che scendere; la Spagna s’è scordata 30mila morti; il modello svedese del liberi tutti contro la dittatura sanitaria dei Dpcm è stato dichiarato ufficialmente fallito dal re.

Secondo voi, da zero a cento, quanto rosicano?

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/18/maalox-day/6041095/

giovedì 17 dicembre 2020

Conte: “Ascolterò tutti, ma se la maggioranza salta non si va avanti”. - Luca De Carolis

 

Lavorare di solito stanca, e figurarsi se sei un presidente del Consiglio che da marzo affronta una pandemia e che dentro il suo governo ha anche Matteo Renzi. Giuseppe Conte si presenta ad Accordi&Disaccordi, sul Nove, con un volto che racconta la fatica del milionesimo tavolo sul Covid e sulle chiusure. Stamattina vedrà Renzi e la delegazione di Iv, in un incontro dall’esito imprevedibile.

Nell’attesa Conte si mostra ricettivo ai desideri dei partiti, mica solo del fu rottamatore, aprendo addirittura spiragli a un rimpasto: “Se ci sono richieste in tal senso e del malessere è giusto ascoltarli”. È pronto anche ad ascoltare proposte alternative sulla struttura che dovrà gestire il Recovery Fund, il premier: “Ben vengano, le aspettiamo, io e il Paese”. Ma ciò a cui proprio non pare disposto è vivacchiare, arrangiarsi. “Il governo non può andare avanti senza la fiducia di tutte le forze politiche di maggioranza, e ciascuna forza ha la massima dignità. Se non ci fosse questo sostegno, è inutile sottolineare quali sarebbero le conseguenze”. Per lui sarebbe la fine, ovvero la porta verso un voto anticipato. E chiaramente dipenderà innanzitutto da lui, da Renzi. “Con Iv vedremo se ci sono le condizioni per andare avanti” dice in fretta Conte. E l’aggiunta immediata, “secondo me le condizioni ci saranno”, non cancella la sensazione di un burrone che è lì, a pochi passi. “Ho sentito le richiesta che Italia Viva mi fatto in tutte le tv, ma io non voglio rispondere in tv” morde simulando di non farlo il premier.

Ma di più non vuole dire, forse anche per non dare alibi o varchi a nessuno. “Iv è una componente essenziale di questo governo, dobbiamo chiarirci e dirci le cose che non vanno” continua Conte. Ma la realtà dei morti per Covid, una valanga in Italia (“ho consultato tanti esperti, ma è difficile dare una risposta sul perché di questi numeri” dice a voce bassa) bussa fortissimo. E allora, “sarebbe irresponsabile se questa maggioranza non andasse avanti per un mancato confronto interno”. Proprio ora, che il governo si affanna a cercare punto di caduta sulle restrizioni aggiuntive per Natale. “Stiamo lavorando, e poi al tavolo oggi mancava Iv” fa melina il premier. Però nuove misure arriveranno, “ce le hanno chieste gli esperti”. Ma la strada è stretta, su tutto. Andrea Scanzi lo chiede dritto: “Si sente vicino al suo capolinea politico?”. Conte quasi s’infiamma: “Il mio compito non può essere facile, non l’ho mai pensato”. Però ci tiene a dirlo: “Chi si esalta o si deprime per i sondaggi è fuori di testa, io non mi sono mai affidato alle stime sul consenso”. Lui punta sul lavoro, anche quello per tenere assieme forze che nascono opposte come Pd e M5S. Scanzi e Sommi gli fanno notare una certa freddezza nei suoi confronti anche dei dem, “perfino di una parte del Movimento”. E Conte riparte da lì, da quella distanza tra partiti un tempo nemici: “Non c’è ancora un’assonanza in un’ottica di prospettiva, spero che si faccia qualche altro passo nelle prossime Comunali. Ma per costruire serve pazienza”. Però Renzi di pazienza non ne ha, a naso.

Conte prima cerca di scherzare: “Iv ha messo a disposizione le sue poltrone? Ormai è gara a farlo…”. Poi non scherza affatto: “Porre delle condizioni da ‘prendere o lasciare’ sarebbe sbagliato, significherebbe che non c’è il metodo per lavorare”. Però lui la mano la tende, fino dove può, perfino sulla task force: “È l’Europa ad averci chiesto una struttura, ma serve solo al monitoraggio, a gestire i progetti saranno i ministri. E poi la norma va ancora scritta”. Ma tutto va definito, trattato. E c’è sempre quel nome a incombere, Mario Draghi. Conte sorride: “Lo chiamerò presto, perché ho sentito il suo intervento al G30 e mi ha molto incuriosito. È da un po’ che non lo sento”. Ma di problemi il premier ne ha ben altri.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/12/17/conte-ascoltero-tutti-ma-se-la-maggioranza-salta-non-si-va-avanti/6039606/

Libia, Conte e Di Maio a Bengasi: 'Liberi i pescatori italiani'.

 "I nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari.

Dopo 108 giorni di sequestro. Lo aveva anticipato Marco Marrone, armatore della Medinea: 'Piango come un bambino'. La mamma di un pescatore: 'Rinasco dopo tre mesi'. Salvini all'attacco: 'Dopo 108 giorni, con comodo'.

Grazie all'Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo. Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi". Lo scrive su Fb il ministro degli Esteri Di Maio. 

I nostri pescatori sono liberi. Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari. Grazie...

Pubblicato da Luigi Di Maio su Giovedì 17 dicembre 2020

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio andati in Libia a riprenderli. A Bengasi, roccaforte del generale Khalifa el-Haftar sono trattenuti da inizio settembre gli equipaggi di due pescherecci italiani di Mazara del Vallo: 18 persone, tra cui 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi.

"Aspettiamo la conferma ufficiale ma oggi sembra proprio la giornata giusta". Emozionato e con la voce rotta dal pianto, risponde così a Radio Capital Marco Marrone, armatore della Medinea, uno dei due pescherecci sequestrati 108 giorni fa in Libia. "Ho parlato con il ministro Bonafede che mi ha detto: "C'è qualcosa di buono nell'aria". "Per me un'emozione assurda - conclude Marrone - ho pianto come un bambino. Ora aspettiamo solo la conferma".  

"I pescatori hanno già parlato con i loro familiari e sono a bordo dei due loro pescherecci Antartide e Medinea. anche i loro colleghi musulmani dopo mesi sono riusciti a scambiare qualche battura con i familiari". Lo ha detto sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, sulle notizie che arrivano da Bengasi sui pescatori italiani. E' esplosa la festa nell'aula consiliare del Comune di Mazara del Vallo dopo l'arrivo della notizia ufficiale arrivata dalla Libia della liberazione dei 18 pescatori della marineria locale. Applusi, urla e pianti di gioia e tanti abbracci. Il tutto misto a commozione e senso di liberazione. "Sono felicissima - ha detto la figlia di uno di loro - non ho parole per esprimere la gioia che provo e la felicità nel pensare che presto potrà riabbracciarlo".

L'EMOZIONE DELLE FAMIGLIE  - "Adesso devo lasciarti e chiudere la telefonata, perché devo fare partire il motore del peschereccio". Così uno dei motoristi tra i pescatori siciliani in Libia durante una telefonata alla moglie. Lo ha riferito il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci. (ANSA).C'è grande attesa e ci sono grosse aspettative a Mazara del Vallo per la liberazione dei 18 pescatori fermi in Libia dopo l'annuncio del volo del premier Conte e del ministro degli Esteri Di Maio a Bengasi. Familiari, amici e colleghi si sono radunati davanti al Comune dove hanno incontrato il sindaco Salvatore Quinci. "Abbiamo ricevuto comunicazioni su una liberazione imminente - ha detto Quinci - aspettiamo adesso aggiornamenti e la conclusione di questa vicenda"."Stamattina questa notizia mi ha fatto rinascere dopo tre mesi bui e di disperazione. Non vedo l'ora di riabbracciare mio figlio". Così Rosetta Incargiola, mamma di Pietro Marrone, uno dei pescatori siciliani fermati a Bengasi.

 

LA POLEMICA POLITICA- "Oggi sono 108 giorni dal sequestro, con comodo...". Parte all'attacco  il leader della Lega, Matteo Salvini insieme a Giorgia Meloni. "E' una giornata umanamente felice per noi e per Fratelli d'Italia, abbiamo imparato a conoscere mogli, madri e figli dei pescatori a lungo con una tenda di solidarietà davanti a Montecitorio alla quale il presidente del Consiglio non ha mai pensato di passare a portare un saluto e una parola di confronto. Sono contenta, ma non la considero una vittoria della diplomazia italiana e della politica italiana, perché 108 giorni per liberare 18 pescatori perfettamente innocenti che pescano in acque contestate sul piano del diritto internazionale, sono un'enormità".  "Sono felice per la liberazione dei 18 pescatori sequestrati in Libia. È una felicità doppia: da "figlio" di Mazara del Vallo e come membro di un Governo che, fin dal primo momento, non ha mai smesso di lavorare a testa bassa per ottenere questo risultato. Ringrazio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio che hanno reso possibile il ritorno dei pescatori dai loro cari. Ai familiari dei pescatori va il mio abbraccio più grande!". Lo scrive in un post su Facebook Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia e capo delegazione de 5 Stelle al governo. "I pescatori di Mazara del Vallo tornano a casa, vi aspettiamo! Oggi è un giorno felice per l'Italia". Così su twitter il segretario Pd Nicola Zingaretti.  "Una bellissima notizia per il nostro Paese: i pescatori di Mazara del Vallo tornano in Italia dalle loro famiglie. Grazie a tutte le istituzioni che con un lavoro costante e silenzioso hanno contribuito alla loro liberazione". Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/12/17/libia-conte-e-di-maio-in-volo-per-bengasi_991904a1-4105-4a45-9486-58a625405812.html