sabato 9 agosto 2025

Ambystoma mexicanum. / axolotl / salamandra messicana.


Dimenticate tutto quello che sapete sulla guarigione. Non stiamo parlando di cicatrici o di recupero lento: stiamo parlando di una biologia che sembra presa dalla fantascienza.

Lui è l’axolotl, un anfibio messicano dall’aria perennemente sorridente. Se un predatore gli strappa una zampa, o se subisce un danno a un occhio o persino a una parte del cervello, non si preoccupa. Il motivo è semplice, ma sbalorditivo.

Non si limita a “guarire”. Lui rigenera.

Questo piccolo drago d’acqua non ripara il tessuto danneggiato, ma lo ricrea da zero. Le sue cellule hanno la capacità quasi magica di tornare bambine, trasformandosi in cellule staminali che possono ricostruire un arto, un organo o tessuto cerebrale perfettamente funzionante, senza lasciare la minima traccia o cicatrice.

È come se il suo corpo avesse il progetto originale sempre a disposizione. Questo suo superpotere non è solo una stranezza della natura, ma una miniera d’oro per la scienza, che lo studia per svelare i segreti della rigenerazione e, forse, cambiare per sempre il futuro della medicina. 


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venerdì 8 agosto 2025

La piramide di Ben Ben.

 

La piramide di Ben Ben, che ha incuriosito gli scienziati per decenni, ha apparentemente risolto il suo mistero.
La piramide è fatta di pietra nera, ma non è una pietra normale perché tutti i suoi componenti non esistono sulla faccia della Terra.
La pietra di ferro nero si trova solo nello spazio.
Un altro punto che spicca è che una pietra di ferro è molto difficile da modellare ma non difficile da rompere.
Quindi la domanda rimane: come è stato tagliato con tanta precisione negli angoli?
Come è stato lucidato il tuo viso con questa raffinatezza unica?
E come è stata fatta questa registrazione con queste iscrizioni molto accurate sulla faccia della piramide?

Gli scienziati hanno scoperto che era impossibile per qualsiasi strumento antico o moderno diverso dall'uso di uno strumento di taglio laser. Veniamo ora all'ultimo mistero: la pietra nera del meteorite di ferro, grazie alla sua composizione, trasmette nell'ambiente circostante energia elettromagnetica positiva che fa sentire psicologicamente a proprio agio chiunque si avvicini, incidendo positivamente sull'energia umana.
La piramide è nel Museo Egizio. 

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Agrigento, scoperto auditorium greco nella Valle dei Templi.

 

Quello che hanno appena scoperto nella Valle dei Templi vi lascerà senza parole.

Nel 2025, un team internazionale di archeologi ha portato alla luce qualcosa di straordinario ad Agrigento: un auditorium greco perfettamente conservato, nascosto sottoterra per oltre 2000 anni.

Immaginate: 200 posti a sedere in pietra calcarea, disposti in otto file semicircolari, ancora intatti. Le sedute originali su cui si sono seduti cittadini greci tra il II e I secolo avanti Cristo sono lì, come se il tempo si fosse fermato.

Ma aspettate, c'è di più. Gli archeologi hanno trovato due enormi blocchi con iscrizioni greche ancora perfettamente leggibili. Riportano i nomi di funzionari e benefattori che hanno contribuito alla costruzione di questo ginnasio ellenistico.

Questa struttura è unica nel suo genere per il Mediterraneo occidentale. Pensate: mentre noi guardiamo Netflix dai nostri divani, loro si riunivano in questo auditorium per discussioni filosofiche, spettacoli e vita sociale.

La storia continua a sorprenderci, nascondendo tesori sotto i nostri piedi. Quanto ancora ci resta da scoprire nella nostra meravigliosa Sicilia?

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Tutti in ginocchio, tranne Roma.

 

Roma è stata presa.
Non da un esercito, non da una rivoluzione, ma da una marea di croci, zaini, cori stonati, ragazzi che dormivano ovunque: marciapiedi, aiuole, sagrati, scalinate. Nessun rispetto, nessun permesso, nessuna regola applicata.
E intorno, autorità sorridenti, zelanti, arrendevoli.
Sembrava che l’unico dovere dello Stato fosse quello di servire la Chiesa.
La città si è trasformata in un campeggio parrocchiale permanente. I mezzi pubblici bloccati, le strade chiuse, i trasporti nel caos. I pendolari abbandonati. I lavoratori lasciati a piedi. I turisti confusi.
Tutto fermo, tutto sacrificato perché dovevano passare loro. Dovevano cantare.
Dovevano occupare.
Perché sì. Perché era il Giubileo dei giovani.
E lo Stato? Pagava. Il Comune? Spendeva. I cittadini? Subivano.
Milioni di euro di lavori straordinari, turni aggiuntivi di polizia, logistica, pulizia, gestione. Tutto finanziato con fondi pubblici.
Il Vaticano?
Non un euro.
Non una partecipazione.
Non una responsabilità.
Il Vaticano ha preso Roma, l’ha usata, l’ha spremuta, e se n’è tornato oltre il Tevere come se nulla fosse. Nessun grazie. Nessuna condivisione dei costi. Solo pretese, solo potere.
E il potere è stato accontentato.
Senza fiatare. Senza domande. Perché quando la religione cattolica chiama, lo Stato italiano si inginocchia.
La destra si inginocchia. E anche la sinistra, quando c’è, ammicca e tace.
Non importa se quei giovani che marciano felici non credono nell’aborto, non credono nel matrimonio egualitario, non credono nella parità, nel divorzio, nella libertà.
A loro è concesso tutto.
A loro è permesso bloccare, invadere, trasgredire.
A loro non serve alcun permesso.
Perché sono bianchi, cattolici, obbedienti.
Perché stanno sotto l’ala del potere più vecchio d’Europa, quello che non si vota mai, ma governa sempre.
E allora viene il dubbio, feroce, insopportabile: cos’è questo, se non una forma moderna di colonizzazione?
Uno Stato straniero che impone la sua agenda e lo fa senza contraddittorio, senza pagare, senza rispondere a nessuno.
Lo fa come se fosse un diritto naturale, divino, scontato.
E noi?Noi paghiamo.
Paghiamo con i soldi e con i diritti.
Paghiamo con la pazienza.
Paghiamo con la libertà.
Perché se un altro gruppo, qualunque altro, avesse fatto lo stesso, sarebbe stato disperso, identificato, represso.
Avrebbero chiamato tutto questo minaccia all’ordine pubblico.
Ma quando la Chiesa si muove, tutto si azzera.
La Costituzione, le regole, la laicità, la parità.
Questo Giubileo non è stato un evento. È stato un abuso.
Una dimostrazione di forza.
Un’umiliazione per chi crede ancora che lo Stato debba essere laico, giusto, uguale per tutti.
Una prova che i diritti sono negoziabili, ma i privilegi del Vaticano no.
E allora basta con le ipocrisie.
Non è fede, questa.
È occupazione.
Non è spiritualità. È logistica di propaganda.
Non è amore. È retorica che pesa come piombo.
È una religione che non ha più parole, ma pretende i microfoni.
Che non ha più fedeli, ma si compra le folle.
Che predica umiltà ma sventola crocifissi d’oro.
Che parla di poveri ma vive da principe.
E noi dovremmo pure tacere. Dovremmo accogliere.
Dovremmo ringraziare.
No. Non oggi.
Perché la Roma vera non è quella inginocchiata.
È quella stanca, inchiodata nel traffico, costretta a spostarsi a piedi mentre qualcuno canta “Gloria”.
È quella che paga, che lavora, che non ha santi in paradiso
né cardinali in giunta.
È quella che resiste.
È quella che non crede più.
Ma ricorda tutto.