sabato 27 marzo 2021

I Conte non tornano. - Marco Travaglio

 

Nella schizofrenia generale (senza offesa per gli schizofrenici), almeno una cosa pareva assodata: Conte è politicamente morto. Tutti d’accordo: è “un venditore ambulante di microfoni” (Messina, Rep), “sul ponte sventola pochette bianca”, è “come Teodosio che davvero credette di poter fare l’imperatore di Roma pur essendo un ispanico, un provinciale, un burino”, “sepolto dalla sua ambizione, il protagonista è di nuovo invisibile” (Merlo, Rep), “ricorda il repertorio del miglior Sordi” (Cundari, Foglio), “Sic transit gloria Conte, però che rapidità” (Gramellini, Corriere), “l’Avvocato del popolo esce di scena così, più simile a un capufficio in cammino verso la pensione che a un ex leader gratificato, fino a poco fa, dal favoloso 56% dei consensi. I suoi alleati l’hanno già dimenticato… È rimasto senza partito e sfide da combattere… Ora ciascuno di quei fallimenti e di quegli inutili show può esser messo in carico all’Avvocato del popolo e a lui solo” (Perina, Stampa), “Giuseppi diventa un caso umano: che fare di lui” (Belpietro, Verità), “c’era una volta Conte, o forse non c’è mai stato” (Guzzanti, Riformatorio), “mendica poltrone”, “Cerca poltrone, ma perde pure la cattedra”, “rischia l’oblio fino al 2022”,“ora l’avvocato è senza popolo” (Giornale), “il tramonto di Conte” (Domani). Una prece. Morto lui e, ovviamente, morti i 5Stelle, che peraltro erano morti da ancor prima di nascere.

Sì, vabbè, Grillo&C. provano a resuscitarlo come capo dei 5Stelle; ma, se metti un trapassato alla guida di un partito trapassato, ottieni un trapasso al cubo. Sì, vabbè, il compagno Letta incontra la buonanima di Giuseppi, ma è per l’estrema unzione; perciò definisce l’alleanza con lui e il M5S “avventura affascinante”: è il fascino del macabro. Eppure, inspiegabilmente, giornaloni e giornalini lanciano allarmi quotidiani, intimando a Letta di mollare Conte e i 5Stelle, e ovviamente di non cedere Roma alla Raggi, altra defunta che non prende un voto manco a piangere, ergo va costretta a scandidarsi. Ma benedetti ragazzi: se Conte, i 5Stelle e la Raggi sono morti, di che vi preoccupate? State sereni. Infatti l’altra sera a Dimartedì Polito el Drito e l’autorevole Cappellini lapidavano Zingaretti per aver sostenuto il de cuius anziché tutti i leader vivissimi e popolarissimi che ci sono in giro. Poi, mentre stavamo per prender sonno, ci è apparso Pagnoncelli col sondaggio: Conte 61%, Speranza 41, Meloni 37, Salvini 33, Letta 32; Pd e M5S in crescita; governo 48; Draghi non pervenuto. Ma doveva essere un fuoco fatuo, illusione ottica tipica di chi frequenta cimiteri. Sennò tutti i migliori esperti sarebbero dei cazzari. E questo è francamente impossibile.

IlFattoQuotidiano

“Lo denunciai, giro scortata: è al ministero con la Lega.” - Virginia Della Sala

 

Ieri la persona che i giornali hanno definito il suo “stalker” è entrato a far parte dello staff del sottosegretario leghista al ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso. L’ex ministra Lucia Azzolina, oggi semplice deputata, lo ha denunciato per un video (ne aveva pubblicato uno contenente una sua foto e frame da film horror con sangue, mostri e streghe che terminava con la frase “da disoccupati saremo il vostro peggiore incubo”) e post sul suo conto su Facebook. Il 9 aprile inizierà il processo.

Azzolina, chi è Pasquale Vespa e cosa le ha fatto?

Non l’ho mai conosciuto, né mai ci siamo scambiati messaggi. Ma sui social per anni ha condotto una guerra contro di me con post sessisti e minacce, da cui poi scaturivano commenti volgari e di cattivo gusto. I peggiori istinti umani. Poi c’è stato quel video… è stato davvero brutto. Ha contribuito a far sì che fossi messa sotto scorta.

Perché questo accanimento?

È un sindacalista, rappresentante dei precari. Io ho sempre creduto nei concorsi, lui in altri procedimenti di assunzione. Riteneva che fare un concorso fosse un’umiliazione. Ha pubblicato su di me 4-5 post al giorno, per mesi, molti li ha cancellati ma ho salvato tutto. Mi sono sempre chiesta cosa pensassero i suoi studenti.

È un insegnante?

Sì, alle superiori. Tutta quell’aggressività non può appartenere a un docente. A scuola insegniamo il rispetto, l’educazione, la gentilezza e che le parole hanno un valore. Mentre lui sui social è un cyber-bullo.

È anche un rappresentante delle istanze dei lavoratori.

Per questo il suo comportamento è ancora più grave. Una cosa è la critica politica, altro l’aggressività verbale e il sessismo. Quale utilità può avere nella sua battaglia definirmi “Bocca Rouge” ovunque e vantarsi di un brutto articolo scritto sul mio rossetto rosso, quasi lo avesse vergato lui? “Ah, cosa faremmo con quella bocca” era il tono dei commenti che mi sono stati rivolti per mesi. Certo, non tutti sono penalmente rilevanti, ma l’istigazione all’odio e alla mancanza di rispetto sono innegabili. E voglio sottolinearlo di nuovo: non sono comportamenti degni di un insegnante.

Cosa si aspetta dal processo?

Credo nella giustizia.

Il sottosegretario Sasso ha difeso la sua scelta…

Dalla Lega di Salvini non mi aspetto nulla di diverso, li conosco molto bene.

E dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi?

Non credo che Bianchi sapesse, mi aspetto però che ora intervenga e prenda le distanze. Ne va dell’immagine del ministero e del corpo docente.

Cambiamo argomento: ieri il premier Draghi ha annunciato la riapertura delle scuole dopo Pasqua fino alla prima media. Ne è contenta?

Sembra di essere tornati al Conte 2. Da settembre a febbraio, 5 milioni di studenti fino alla prima classe della secondaria di primo grado sono sempre andati a scuola anche in zona rossa. Lo stop di queste settimane mi è dispiaciuto, credo sia stato poco utile e le decisioni di queste ore lo suggeriscono.

Alla fine c’è quindi continuità col suo operato?

Non ci sono grosse novità. Anche le norme che sono state scritte nel dl Sostegni sul supporto psicologico per i ragazzi le avevamo già proposte per il dl Ristori, quello che poi non è stato più fatto a causa della crisi di governo. E ho sempre ribadito ciò che ieri ha detto Draghi: il livello di sicurezza nelle scuole aumenta se vengono prese, e fatte rispettare, le misure fuori. I bambini in termini di educazioni civica sono i migliori: rispettano sempre le regole, più degli adulti. Ora mi aspetto che possano tornare in classe anche gli altri studenti, almeno al 50 per cento. Il loro disagio psicologico è enorme ed è confermato da psicologi ed esperti.

Si parla di un piano di tamponi a tappeto per gli studenti. Che ne pensa?

Otto milioni di tamponi a settimana sono tantissimi. E infatti c’è già stata una parziale retromarcia. Per i più piccoli, poi, è molto complicato trovare il metodo giusto. Noi avevamo raggiunto una intesa con le Regioni per uno screening costante a dicembre. Ma lo avevo proposto ad agosto…

Quali criticità vede per la scuola al momento, oltre il Covid?

Nel brevissimo termine deve essere pubblicata l’ordinanza sulla mobilità dei docenti. In questo periodo normalmente si inoltravano già le domande per i trasferimenti. Se non lo si fa subito, si rischia che neanche il 30 settembre ci siano i docenti in cattedra. Poi bisogna correggere le prove del concorso straordinario e assumere. Infine, stabilire le date del concorso ordinario.

IlFattoQuotidiano

Geni 'zombie' si accendono nel cervello dopo la morte.

I geni 'zombie' si accendono dopo la morte nelle cellule della glia (fonte: Gerry Shaw, Wikipedia, CC BY-SA 3.0)

Scoperta utile per studi su disturbi neurologici come l'Alzheimer.

Esistono dei geni 'zombie' che si accendono nel cervello dopo la morte: si trovano nelle cellule gliali, vere e proprie 'spazzine' che nelle ore immediatamente successive al decesso rimangono attive e si ingigantiscono per ripulire i danni indotti nel sistema nervoso. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Università dell'Illinois a Chicago grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports: i risultati serviranno a rileggere con nuovi occhi tutte le ricerche condotte finora su tessuti cerebrali post-mortem per sviluppare nuove terapie contro disturbi neurologici come autismo, schizofrenia e Alzheimer.

“In genere questi studi partono dal presupposto che nel cervello si fermi tutto quando il cuore cessa di battere, ma non è così”, spiega il neurologo Jeffrey Loeb. “I nostri risultati serviranno a interpretare le ricerche sui tessuti cerebrali umani, semplicemente perché finora non avevamo quantificato i cambiamenti che avvengono” dopo la morte.

I ricercatori hanno infatti osservato che l'espressione dei geni nei tessuti cerebrali 'freschi' (cioè prelevati da pazienti vivi durante interventi neurochirurgici) non corrisponde a quella rilevata nei tessuti post-mortem. Lo si è visto simulando in laboratorio la morte di tessuti cerebrali freschi, mantenuti per 24 ore a temperatura ambiente. I dati dimostrano che l'80% dei geni rimane stabile per 24 ore: tra questi ci sono anche i geni necessari alle funzioni base delle cellule. Altri geni, tipici dei neuroni e coinvolti in processi come la memoria (perciò importanti per gli studi su disturbi come l'Alzheimer), tendono invece a degradare in poche ore. Allo stesso tempo aumenta l'attività di un terzo gruppo di geni 'zombie' espressi soprattutto nelle cellule gliali. I cambiamenti post-mortem culminano a 12 ore dal decesso.

“Questi dati – precisa Loeb - non vogliono dire che bisogna buttare le ricerche condotte sui tessuti umani, ma solo che bisogna tenere conto di questi cambiamenti genetici e cellulari, oltre a ridurre il più possibile l'intervallo post-mortem per ridurre l'ammontare di questi cambiamenti”.

ANSA

venerdì 26 marzo 2021

Il condono sgonfia Draghi, l’ex premier il più apprezzato. - Lorenzo Giarelli

 

Il consenso del governo Draghi, complice la recente approvazione del condono, si sgonfia. Spianando la strada a Giuseppe Conte, nettamente il leader più amato dagli italiani nonostante sia rimasto vittima del ribaltone a Palazzo Chigi.

Questo dicono i sondaggi annunciati due sere fa da Nando Pagnoncelli a Dimartedì, su La7, a conferma di una tendenza che pareva già manifestarsi nell’ultimo paio di settimane.

I dati, allora. La prima rilevazione è sul gradimento di Mario Draghi, che convince il 48 per cento degli italiani, con il 28 per cento che si dice “deluso” e un italiano su quattro che non esprime un’opinione. Negativi i giudizi sul condono appena approvato: il 40 per cento degli intervistati lo reputa una “ingiustizia”, contro il 34 che invece ritiene sia “accettabile”. Più nel dettaglio, il 35 per cento lo riterrebbe ricevibile se si restituisse l’equivalente della quota condonata a chi ha pagato tutte le tasse, mentre un 27 per cento lo reputa “sempre inaccettabile” e solo il 17 considera il condono giustificabile in ogni caso.

Nella classifica sul consenso dei leader, poi, domina Giuseppe Conte, davanti a tutti col 61 per cento di gradimento. Il secondo, Roberto Speranza, è lontano di 20 punti, mentre Giorgia Meloni si ferma al 37 per cento e Matteo Salvini al 32. Il neo segretario dem Enrico Letta debutta anche lui al 32 per cento, mentre ultimo in graduatoria c’è ancora Matteo Renzi, immobile al 12 per cento.

Un quadro condizionato, come ovvio, dalla gestione della pandemia e dall’atteggiamento dei leader nei confronti dell’emergenza. Non a caso ieri Dagospia dava conto di un clamoroso sondaggio commissionato da Forza Italia in Lombardia che vedrebbe la Lega perdere il 7 per cento dei consensi nella sua Regione, dove governa con Attilio Fontana e dove la giunta è sotto accusa per i disastri nella gestione vaccinale.

IlFattoQuotidiano

B. ricoverato: dall’uveite alla “Spinellite”, diserta l’udienza del Ruby ter. - Gianni Barbacetto

 

Strategia - Non si avvale del “legittimo impedimento” ma evita l’incontro con il “cassiere”.

Prima di tutto la salute. E sulla salute non si scherza. Silvio Berlusconi negli ultimi mesi ha avuto più d’un problema medico, il Covid, il ricovero al San Raffaele per infezione da coronavirus, poi la degenza all’ospedale di Monaco per disturbi cardiaci. Ieri era di nuovo al San Raffaele di Milano. È stato il suo avvocato, Federico Cecconi, a spiegarlo davanti ai giudici che lo devono giudicare, insieme a 28 suoi coimputati, per corruzione giudiziaria nel processo Ruby 3. “Voglio dare atto a verbale che Berlusconi per problematiche di salute è da lunedì mattina ospedalizzato”, dice Cecconi nella grande aula approntata causa Covid nei padiglioni della Fiera di Milano. Ma il difensore ha “deciso di non avanzare istanza di legittimo impedimento”, dunque il processo è proseguito comunque. E nel pomeriggio, a udienza conclusa, il paziente è stato per fortuna dimesso dall’ospedale.

È la difesa a collegare salute e processi, con Cecconi che a fine gennaio dice in aula che è in corso “una sorta di monitoraggio processuale delle condizioni di salute” di Berlusconi. Di udienza in udienza. Ieri mattina, Silvio avrebbe dovuto incontrare in aula un suo fedele dipendente, il ragionier Giuseppe Spinelli, il cassiere personale, il suo portafoglio umano, quello che gli allunga i soldini di cui ha bisogno. E che allungava buste gialline gonfie di banconote da 500 euro a Karima El Mahroug detta Ruby e alle decine di ragazze che affollavano le feste del bunga-bunga ad Arcore. L’incontro non c’è stato. Assente Berlusconi, assente anche il ragionier Spinelli, che ha presentato, lui sì, istanza di legittimo impedimento, chiedendo che la sua testimonianza sia rimandata a una prossima udienza. L’incontro Spinelli-Berlusconi davanti ai giudici non riesce mai a verificarsi. Una volta era l’uveite a tenere lontano Silvio dal processo Ruby. Era l’8 marzo 2013, quando gli occhialoni neri, l’infezione agli occhi, la diagnosi di uveite e il ricovero al reparto D del San Raffaele erano serviti a Silvio per saltare le udienze del primo processo Ruby. Allora i giudici del Tribunale non erano stati teneri e avevano disposto una visita fiscale, che aveva scatenato la più clamorosa delle proteste mai viste a Palazzo di giustizia, con decine di parlamentari che avevano marciato sul Tribunale, avevano tentato di occupare l’aula del processo, fatta però sigillare dal pm Ilda Boccassini, e poi erano sostati a lungo, a favor di telecamera, sulla scalinata davanti al Palazzo. Guarita l’uveite, scatta la spinellite. Silvio e il suo portafoglio non si devono incrociare in aula. Vedremo che cosa succederà nelle prossime udienze e se lo storico incontro finalmente ci sarà. L’ultimo anno è stato duro per tutti, anche per Silvio Berlusconi. Il 9 febbraio 2021, si era mostrato in gran forma a Palazzo Chigi, all’incontro con l’allora presidente incaricato Mario Draghi alle prese con le consultazioni per formare il nuovo governo. Ma è stato un attimo: pochi giorni dopo, sono tornati a prevalere i problemi di salute.

Il 14 gennaio, convocato dalla Procura di Roma per essere sentito come persona informata sui fatti (indagine sull’audio registrato ad Arcore del giudice Amedeo Franco), l’ex presidente del Consiglio non si era potuto presentare perché ricoverato nel Principato di Monaco per aritmia cardiaca. Quello stesso giorno era stato convocato anche a Siena, dove è in corso uno dei tre tronconi del processo Ruby 3. Anche lì era arrivata un’istanza dei legali di Berlusconi che avevano presentato richiesta di legittimo impedimento. Il processo era stato bloccato. Per fortuna, il paziente era stato felicemente dimesso dall’ospedale 24 ore dopo ed era tornato nella sua villa in Costa Azzurra. Poi, il 27 gennaio, il legale dell’ex presidente del Consiglio aveva depositato certificazione medica nella quale diceva ai giudici che il leader di Forza Italia, dopo il Covid e il ricovero per problemi cardiaci, aveva bisogno di “riposo assoluto”. Pandemia e aritmia stanno costringendo Silvio a stare lontano dai tribunali. Ieri è scattata anche la spinellite.

IlFattoQuotidiano

Antitrust, multa da 5 milioni per Autostrade: “Non ha ridotto pedaggi sui tratti in condizioni critiche per gravi carenze nella gestione.”

 

Secondo l'authority questa pratica commerciale scorretta è stata attuata sulle autostrade A/16 Napoli-Canosa, A/14 Bologna-Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano. Rilievi sui "forti disservizi" causati dalla riduzione delle corsie di marcia e sulle informazioni "omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti" date agli automobilisti.

L’Antitrust ha sanzionato con una multa da 5 milioni di euro Autostrade per l’Italia per pratica commerciale scorretta. Secondo l’Autorità, la società concessionaria a cui sono affidati oltre 3mila chilometri di rete autostradale “non ha adeguato né ridotto il pedaggio nei tratti in cui si registrano critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza“. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ritiene di aver accertato questa pratica commerciale scorretta sulle autostrade A/16 Napoli-CanosaA/14 Bologna-TarantoA/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-GenovaA/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano.

In particolare, l’Autorità ha appurato una consistente riduzione delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni – per lunghi tratti – della velocità massima consentita. Ciò ha comportato un notevole disservizio e un forte disagio ai consumatori in termini di code, di rallentamenti e quindi di tempi di percorrenza molto più elevati, senza prevedere un adeguamento o una riduzione dell’importo richiesto a titolo di pedaggio ai consumatori. L’Agcm ha poi rilevato che sono risultate inadeguate le modalità informative sulle eventuali procedure di rimborso, come emerso in relazione all’Autostrada A/14 Bologna-Taranto, allorché le informazioni fornite sono rivelate omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti quanto al modo di diffusione e non idonee a compensare i disagi arrecati agli utenti.

I maggiori problemi si sono verificati nell’area ligure e abruzzese-marchigiana, determinando anche gravi danni all’economia, soprattutto nell’industria, nei servizi e per le imprese di trasporto, dati i maggiori tempi di percorrenza degli operatori e i riflessi sulle imprese destinatarie delle merci.

Per l’Antitrust tutto questi è pienamente ascrivibile alla responsabilità di Aspi e integra una pratica commerciale scorretta in violazione degli articoli 20, 22, 24 e 25 del Codice del Consumo. Per questo l’Autorità ha applicato una sanzione – pari al massimo edittale – di 5 milioni di euro. Autostrade per l’Italia dovrà anche pubblicare un estratto del provvedimento sul proprio sito internet e su uno dei quotidiani a maggiore tiratura nazionale.

IlFattoQuotidiano

Draghì Tirabusciò. - Marco Travaglio

 

La rubrica quotidiana “Draghi fa cose” si arricchisce ogni giorno di nuovi prodigi. Essi già trasvolano e accendono i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano. Solo ieri, per dire, abbiamo scoperto quanto segue. Sul Foglio: “Le vaccinazioni arriveranno a quota 500mila al giorno, le scuole riapriranno, in estate ci sarà un passaporto per viaggiare, l’Italia ce la farà”, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. Nei ritagli di tempo, c’è “la lezione di Draghi”, seguita dalle “condizioni di Draghi per il certificato verde digitale europeo”. Sul Giornale: già noto per il famoso “cambio di passo”, il premier fa pure un “cambio di registro”, “alza la voce”, “bacchetta le Regioni e il governo Conte” (senza mai nominarlo, ma neppure pensarlo), insomma è “interventista”, non neutralista. “Sul tavolo”, accanto alle foto dei congiunti, cosa tiene? “L’ipotesi commissariamento”. Poi assesta “lo schiaffo di Anagni” e “blocca 29 milioni di dosi Astrazeneca” (poi le sblocca perché andavano in Europa e di lì anche in Italia, ma fa niente). Sul Messaggero mette “Astrazeneca sotto assedio” (sempre ad Anagni), fa un “affondo in Senato” e, sul commercio, ha una “visione”. Medjugorje? Fatima? Lourdes? No, “il nodo commercio”. Già che c’è, “road map per i governatori: 672 iniezioni al giorno negli hub”, non una di meno né di più.

L’“affondo” campeggia anche sul Corriere, mentre sul manifesto Draghi “bacchetta” e su Repubblica “spinge la Ue”. Ma lo spingitore di europei non si limita al continente, eh no: “Scommette su Biden”, pure. Poi c’è l’Africa: “Draghi allontana i turchi dalla Libia e si prepara a trattare il caso Egitto” (Verità). E come farà? Sempre spingendo. Con la sola imposizione delle mani. Tornando in Italia, c’è la “persecuzione contro Berlusconi” su mafia e stragi, infatti Libero lo inchioda: “Che farà Draghi?”. Ah saperlo. Però qualcosa farà. Nei giorni scorsi, oltre ad “accelerare” con “pressing”, “spinte”, “svolte”, “cambi di passo”, “piani”, “task force”, “assi”, “sprint”, “scosse all’Europa” (Molinari, Rep), anzi a “L’altra Europa di Draghi” (Folli, Rep), col risultato di fare gli stessi vaccini di prima, aveva sistemato l’annosa questione meridionale con la sola forza del pensiero: “Draghi, missione Sud: ‘La ripresa dell’Italia passa dal Meridione’” (Rep). Non solo: “Draghi chiama Erdogan su Ue e diritti umani” (Corriere) e anche questa è fatta. E la plurisecolare questione femminile? Risolta ieri: “Draghi: ‘Le mamme non dovranno più scegliere tra figli e lavoro’” (Messaggero, inserto Molto Donna). Dove troverà il tempo? Mistero. Poi, certo, ogni tanto si riposa anche lui: “La mossa di Draghi” (Corriere). Ecco: ci fa pure la mossa, come Ninì Tirabusciò. Non è un amore?

IlFQ