domenica 11 febbraio 2024

“Capsula del tempo” preistorica trovata in Inghilterra. - Lucia Petrone

 

Una “capsula del tempo” preistorica contenente boschi preservati e resti di insetti è stata trovata nelle torbiere nella tenuta Holnicote a Exmoor, in Inghilterra.

La scoperta è stata fatta in un’area conosciuta come Alderman’s Barrow Allotment, che era in fase di restauro come parte di un progetto per migliorare la salute delle torbiere in degrado attraverso Exmoor e il sud-ovest. Il progetto ha trovato una “capsula del tempo” di boschi e resti di insetti del Neolitico e dell’età del bronzo, fornendo una visione unica su come si è formata la torba e su quali tipi di piante e insetti vivevano nell’ambiente durante i tempi antichi. L’esame dei campioni prelevati dalla torba ha rivelato oltre 100 frammenti di coleotteri Hydraena riparia, oltre a esemplari di scarabei stercorari, scarabei stalinidi, acari del muschio e scarabei acquatici. Sono stati recuperati anche i resti di un pavimento boschivo preistorico, costituiti da frammenti di tronchi, rami e rametti datati circa 4.500-3.500 anni fa. Questi frammenti hanno rivelato la presenza di molteplici specie arboree, tra cui: ontano e salice, con evidenza di betulla che cresce nelle vicinanze (indicata dai semi).

Un’indagine più ampia sull’ubicazione della torbiera ha portato alla luce una porzione di un salice neolitico, insieme a esemplari di betulla e quercia. Sono state inoltre individuate tracce di diverse specie vegetali nelle vicinanze, come carici e giunchi. Ha spiegato il dottor Ed Treasure, archeologo ambientale senior presso Wessex Archaeology, specializzato in resti di piante e legno; “Queste scoperte forniscono un modo unico e tangibile di connettersi con il passato di Exmoor, illustrano la natura mutevole dei paesaggi e rivelano come è nato questo paesaggio impressionante. “Possiamo utilizzare queste informazioni per sviluppare una “base di riferimento” per gli studi sul ripristino delle torbiere che possono estendersi indietro di secoli, se non di millenni. Questa visione a lungo termine ci consente di guardare oltre molti dei cambiamenti significativi nelle pratiche di utilizzo del territorio nelle torbiere avvenuti negli ultimi secoli”, ha aggiunto il dott. Treasure.

https://www.scienzenotizie.it/2024/02/09/capsula-del-tempo-preistorica-trovata-in-inghilterra-3979828

sabato 10 febbraio 2024

La Tavola di Smeraldo. - Minerva Elidi Wolf

 

La Tavola di Smeraldo, attribuita ad Ermete Trismegisto, è forse il più importante documento della Tradizione Ermetica ed Alchemica. Essa fu trovata in Egitto in epoca alessandrina e la leggenda vuole che fosse scritta in una antichissima lingua sconosciuta. Una sua successiva versione in arabo fu tradotta in latino nel 1250.
Questo è il testo in italiano:
"Il vero senza menzogna, è certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una.
E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento.
Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui.
La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso, dolcemente e con grande industria.
Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te.
È la forza forte di ogni forza, perciò vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo.
Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui.
È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato".
La Tradizione Ermetica dice che la Tavola, per rivelare il suo vero significato, dovrebbe essere letta centinaia di volte: essa nasconde due chiavi di lettura: nella prima si legge praticamente tutta la Grande Opera Alchemica il cui fine non è tanto la "fabbricazione" della Petra Filosofale, quanto la trasformazione profonda dell'Operatore. La seconda chiave di lettura indica il cammino spirituale che l'iniziato deve percorrere per raggiungere il Divino che è in se.
L'evoluzione della Materia dell'Universo che giunge all'autocoscienza ed arriva a pensare se stessa non è ancora compiuta: nella Tavola sono racchiusi i passi successivi che l'iniziato deve compiere.

Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. - Yanel Garriga

La meraviglia della pietra megalitica conosciuta come Ishi-no-Hoden di Takasago, Giappone. Ishi-no-Hoden è uno dei monumenti più misteriosi e sconcertanti del Giappone, una gigantesca struttura in pietra a forma di un vecchio televisore a tubo alto quasi 6 metri e 500 tonnellate (560 tonnellate) di peso che sembra galleggiare sopra uno stagno nella città di Takasago, prefettura di Hyogo. Ora parteciperai al nostro viaggio in questo fantastico monumento di pietra e imparerai tutto su quella che si crede essere un'opera degli dei Ookuninushi e Sukunabikona, che hanno accettato la sfida di costruire un intero castello sulla montagna Hodenyama in una sola notte ma hanno finito per andarsene incompiuto a causa di una ribellione guidata da un dio provinciale. Ishi-no-Hoden (letteralmente "Stone Treasure Hall") è uno dei più grandi e antichi puzzle nella storia e nell'archeologia del Giappone. È un colossale megalite situato nella regione del Kansai, nel quartiere di Amidacho, nella città di Takasago, nella prefettura di Hyogo, a circa 100 chilometri (62 miglia) da Asuka, nella provincia di Nara, un luogo che ha lo stesso stile di scultura del periodo Jomon (la più antica civiltà preistorica giapponese conosciuta, 14.000-200 a.C., che è anche collegato alle più antiche ceramiche scoperte sulla terra). L'altrettanto colossale Masuda-no-Iwafune di Asuka.

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venerdì 9 febbraio 2024

Festival di SanRemo

Io non seguo il Festival di San Remo da svariati anni, ma non critico chi lo segue. 

Sono una ferrea sostenitrice della libertà di scelta e comprendo chi segue queste manifestazioni con lo stesso interesse con il quale segue le notizie sui personaggi dello spettacolo, vedi ad esempio: Blasi-Totti.

Credo che i mezzi di divulgazione debbano contentare tutti e non solo una fascia di ascoltatori, ai quali è demandata la possibilità di scelta dei programmi. Partendo, naturalmente, dal principio che ognuno di noi ha la sua propensione verso alcuni tipi di notizie anziché altre...

Il rispetto, innanzi tutto, verso tutte le fasce della popolazione.

Mio padre mi insegnò che quando uscivo da casa dovevo dare il buongiorno a chiunque incontrassi, sopra tutto allo spazzino, al quale dovevo essere grata poichè mi faceva trovare la strada pulita dai bisogni corporei dei cani portati al guinzaglio da ipotetici gentiluomini di "buona famiglia". 

Ma mio padre era un grande e mi ha insegnato che è la solidarietà l'unica arma favorevole ad una convivenza pacifica e sostenibile per il bene dell'umanità.

Lui aveva vissuto la guerra ed aveva imparato che non porta nulla di buono, se ne deduce, pertanto, che le scaramucce tra sostenitori del Festival e denigratori dello stesso servono solo ad esasperare ciò che è un iter naturale: dobbiamo poter scegliere in base alle nostre aspirazioni alle nostre propensioni, non siamo tutti uguali, ma possiamo, ugualmente, essere in sintonia.

Cetta.

Biblioteca di Sakia. - India

 

Nel 2003, un'immensa biblioteca contenente 84.000 rotoli fu trovata nascosta in un muro lungo 60 metri e alto 10 metri. Si suppone che la maggior parte di essi siano scritti buddhisti, ma vi si trovano forse anche opere di letteratura, di storia, di filosofia, di astronomia, di matematica o di arte. Si pensa che siano rimasti intatti per centinaia di anni. Sono in corso di esame da parte dell'Accademia tibetana delle Scienze Sociali.

Monaci nel monastero di Sakya
«Quanto alla grande biblioteca di Sakya, essa è disposta su scaffali lungo i muri della grande sala del Lhakhang chen-po. Vi sono conservati numerosi volumi scritti in lettere dorate; le pagine sono lunghe sei piedi per diciotto pollici di larghezza. Nel margine di ogni pagina si trovano delle miniature, e i primi quattro volumi sono illustrati con immagini dei mille Buddha. Questi libri rilegati in ferro furono realizzati su richiesta di Kubilai Khan, e presentati al Phagpa Lama in occasione della sua seconda visita a Pechino
«In questo tempio è conservata anche una conchiglia tortile con le spirali rivolte da sinistra a destra (in tibetano: Ya chyü dungkar; in cinese: Yu hsuan pai-lei), presentata da Kubilai Khan a Phagpa. È suonata dai monaci solo quando la richiesta è accompagnata da un dono di sette once d'argento; ma suonarla, o farla suonare, è considerato un atto di grande merito.»

https://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Sakya#:~:text=Nel%202003%2C%20un'immensa%20biblioteca,di%20matematica%20o%20di%20arte.

giovedì 8 febbraio 2024

IL MISTERO CHE NON DEVE EMERGERE. -

 

Quello che vedete nella immagine acclusa a questo post non è un francobollo gigante nel deserto, e non sono nemmeno “cerchi nel grano”. È la ricostruzione al computer di quello che dovrebbe esistere esattamente in quel punto a circa 24 metri di profondità. Parliamo di qualcosa come 3.000 stanze, 12 cortili e moltissimi edifici amministrativi, disposti su 2 piani. Il tutto costruito con materiali durissimi, come enormi blocchi di granito e simili.
Questa struttura è stata descritta numerosi storici del passato, tra cui Erodoto, Strabone, Diodoro Siculo, Manetone e Plinio il Vecchio. Ad esempio, Il famoso storico romano Plinio il Vecchio, nel suo libro Hystoria Naturalis, libro XXXVI, al verso 19 dice “factus est ante annos, ut tradunt, III DC”, che si traduce “dicono sia stato fatto 3.600 anni fa”. Secondo Plinio quella struttura era stata costruita circa 3.600 anni prima dei suoi giorni. Visto che Plinio morì intorno al 75 d.C., questo vorrebbe dire che parliamo di una costruzione antica di 5.500 anni. (!!!). Secondo gli storici che la videro, dissero che persino le piramidi di Giza “erano nulla” in paragone con la grande struttura.
Lo storico Erodoto (484 – 430 a.C.), nel libro II delle sue “Storie”, a partire dal verso 148, ci dice che questa struttura venne edificata nelle vicinanze di un lago, di fronte all’antica città di Crocodilopoli, o Arsinoè, l’odierna Fayyum, situata a circa 90 km da Giza.
Nel 1889 il famosissimo archeologo Flinders Petrie era convinto di aver trovato i resti del pavimento di quella struttura, per cui dedusse che era realmente esistita ma che venne “smontata” nel corso del tempo per usare i suoi mattoni come materiale da costruzione. Invece, nel 2008, un’altra spedizione scoprì che Flinders Petrie non aveva trovato il “pavimento” della struttura, ma il suo “tetto”. Quindi l’intera struttura si trova ancora più sotto, a circa 24 metri di profondità. Dopo essere state informate del clamoroso ritrovamento eseguito con i georadar, le autorità egiziane hanno interrotto i lavori e confiscato tutto il materiale ritrovato dagli archeologi.
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

mercoledì 7 febbraio 2024

Quello che è stato scoperto a Cuba è sorprendente ed inspiegabile. - Deslok

 

Sono passati ormai 16 anni dalla sua scoperta ed il mistero continua. Nei primi mesi del 2001 a Cuba, sono state documentate per la prima volta  immagini sonar che mostrano strutture simmetriche e geometriche di pietra che sembrano essere un antico complesso urbano, che copre una superficie di 2 chilometri quadrati ad una profondità compresa tra i 600 e 750 metri.

E ‘quanto ha da Pauline Zalitzki, un ingegnere navale, e il marito Paul Weinzweig, proprietario di una società canadese chiamata Advanced Digital Communications, che ha lavorato su un’esplorazione e indagine in collaborazione con il governo cubano.

La squadra è tornata sul luogo una seconda volta ed ha girato un video con un robot subacqueo.  Le immagini sonar hanno rivelato diverse strutture piramidali e strutture circolari realizzate con enormi blocchi di pietra che sembrano lisci e scolpiti in granito. Zalitzki ha dichiarato: “E ‘davvero una struttura meravigliosa che sembra essere stata veramente un grande centro urbano.”

Dopo aver studiato le immagini, l’editor di National Geographic John Echave ha dichiarato: “Ci sono anomalie interessanti.”

Il professore di Oceanografia Robert Ballard: “Quello che è  stato trovato è molto in profondità, sarei sorpreso se fosse umano. Bisogna chiedersi, come hanno fatto a costruire cose simili a quel tempo? Mi limiterò ad aspettare di avere un paio di dati prima di dire la mia opinione. ”

Il geologo Marine Manuel Iturralde ha chiesto più prove prima di trarre conclusioni circa il ritrovamento, dicendo: “Abbiamo alcune figure che sono estremamente rare, ma la natura è molto più ricca di quanto pensiamo.” Sono strutture dall’età di 50.000 che ha quanto pare sono affondate con il tempo. “50.000 anni fa non c’era la capacità tecnologica che conosciamo per costruire edifici così complessi.”

Uno specialista in archeologia subacquea presso la Florida State University ha aggiunto: “Sarebbe bello se avessero ragione, ma sarebbe veramente una cosa molto avanzata per quel periodo. Le strutture sono fuori dal tempo e fuori luogo.”

a cura di Hackthematrix

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