lunedì 13 ottobre 2025

Grotte di Longmen. - Elly Tran



Le Grotte di Longmen, situate vicino a Luoyang, nella provincia cinese dell'Henan, sono una delle più straordinarie realizzazioni dell'antica arte e devozione buddista.

Scavate nelle pareti calcaree lungo il fiume Yi, il sito contiene oltre 2.300 grotte e nicchie contenenti più di 100.000 statue di Buddha, stele e iscrizioni.

Le prime incisioni iniziarono durante la tarda dinastia Wei Settentrionale, nel IV secolo d.C., quando l'imperatore Xiaowen trasferì la capitale a Luoyang e promosse il buddismo come religione di stato.

L'attività artistica fiorì durante la dinastia Tang (VII-X secolo d.C.), quando il mecenatismo reale e la devozione pubblica diedero vita alle sculture più grandiose del sito.

Il colossale Buddha Vairocana nel tempio di Fengxian, commissionato dall'imperatrice Wu Zetian, si erge come un capolavoro dell'arte Tang, irradiando serenità e maestosità imperiale.

Le grotte rivelano una graduale evoluzione dell'arte buddista cinese, fondendo influenze straniere del Gandhara con stili cinesi autoctoni per creare un'estetica unica e raffinata.

Le iscrizioni scolpite lungo le statue riportano i nomi dei donatori – imperatori, monaci e gente comune – a dimostrazione di quanto profondamente il buddismo permeasse la società.

Secoli di intemperie, saccheggi e guerre hanno danneggiato parti del sito, eppure la maggior parte delle incisioni si erge ancora come silenziosa testimonianza dell'eredità spirituale e artistica della Cina.

Nel 2000, l'UNESCO ha riconosciuto le Grotte di Longmen come Patrimonio dell'Umanità, onorandole come "una straordinaria manifestazione del genio creativo umano".

Oggi, le grotte rimangono un luogo sacro e maestoso, dove pietra, fede e storia si fondono per raccontare la storia senza tempo della civiltà buddista cinese.


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Penso positivo.

Non ho vissuto una vita facile, ma le difficoltà mi hanno forgiata, insegnandomi ad essere più forte e ad apprezzare ciò che mi circonda, traendo da ogni esperienza negativa il meglio, anche se, e purtroppo debbo ammetterlo, le esperienze negative, causate da persone negative, mettono a dura prova ogni buon proposito, contribuendo a creare quei punti neri che sottraggono, a loro volta, quell'attimo di vita che avresti potuto utilizzare meglio, spensieratamente e creativamente.

Oltretutto, cercare di trarre da ogni nuovo problema il lato positivo diventa sempre più difficoltoso... Ma insisto, è più forte di me, perchè abbattersi è la morte dell'anima, la morte dell'essere.

E non odio chi mi ha fatto del male, mi limito ad allontanare i soggetti negativi dalla mia vista provando per loro solo un senso di nausea, di disgusto per la loro pochezza d'intenti; e non riuscirei mai a far del male a nessuno, perchè io voglio crescere e non morire dentro: sono convinta, infatti, che facendo del male, facendo prevalere la parte peggiore di noi stessi, si inibisce la parte migliore, che è quella propedeutica per la crescita personale. 

Cetta.

mercoledì 8 ottobre 2025

Il Grande Gelo e le Città Sotterranee.

 

Negli antichi testi zoroastriani si racconta di un evento catastrofico che devastò la Terra: un'improvvisa e breve era glaciale, chiamata "i giorni di Malkush", che durò circa tre anni. Prima che questo disastro si verificasse, una divinità, Ahura Mazda, offrì un mezzo di salvezza: costruire città sotterranee per proteggersi dal gelo. Che ci sia del vero in questa storia, che sembra uscita direttamente da un romanzo di fantascienza?

Quella che vedete nella foto è Derinkuyu, una misteriosa città sotterranea situata nella regione turca della Cappadocia. Secondo gli archeologi, il centro della città esisteva già 2.800 anni fa, almeno 8 secoli a.C. Stiamo parlando di un'intera città, scavata fino a una profondità di 85 metri, in grado di ospitare fino a 20.000 persone. Ma è probabile che anche le grotte naturali siano antecedenti a questa data.

Derinkuyu non è una semplice grotta: è una struttura complessa, con 18 livelli sotterranei, tra cui pozzi, cappelle, stalle, scuole e persino aree dedicate alla produzione di vino e olio. Alcune parti della città mostrano tracce di riutilizzo in epoca medievale, con l'aggiunta di strutture religiose cristiane, ma il nucleo originario risale a un'epoca molto più antica.

La città fu "riscoperta" solo nel 1963, quando un uomo, mentre ristrutturava la sua casa, trovò per caso un tunnel che conduceva a questo mondo sotterraneo. Da allora, Derinkuyu è diventata uno degli esempi più affascinanti dell'ingegno umano antico.

Derinkuyu non è un caso isolato. Grazie alle moderne tecnologie che ci permettono di esplorare il mondo sotterraneo, stiamo scoprendo che le città sotterranee e le reti di tunnel sono un fenomeno diffuso in tutto il mondo:

Egitto: sotto l'altopiano di Giza si estende un vasto sistema sotterraneo di grotte, tunnel artificiali e fiumi. Alcuni ricercatori, come il Dott. Selim Hassan, hanno documentato passaggi che si estendono per chilometri, suggerendo che gli antichi Egizi (o forse una civiltà precedente) conoscessero tecniche di scavo avanzate.

Guatemala: Sotto il complesso piramidale Maya di Tikal sono stati mappati 800 chilometri di tunnel, molti dei quali rimangono inesplorati.

Cina: nel 1992, nella provincia di Zhejiang furono scoperte 24 grotte artificiali, scavate con incredibile precisione. Si stima che per costruirle siano stati rimossi circa 36.000 metri cubi di pietra.

Europa: migliaia di tunnel dell'età della pietra, chiamati "Erdstall", si estendono attraverso il continente, lasciando gli archeologi perplessi circa il loro scopo originale.

Oggi sappiamo che circa 12.000 anni fa la Terra fu colpita da un'improvvisa e intensa era glaciale chiamata Dryas Recente. Questo evento, durato circa 1.300 anni, causò un drastico calo delle temperature e sconvolse gli ecosistemi globali. È possibile che i "giorni di Malkush" narrati da Zoroastro siano un ricordo distorto di questo cataclisma? E se così fosse, città sotterranee come Derinkuyu furono costruite per proteggersi dal gelo?

Ma c'è di più: da cosa, o da chi, si proteggevano gli antichi quando scavavano queste città? Come potevano persone che, teoricamente, non sapevano nulla del ferro o della ruota, creare opere così complesse? Anche con la tecnologia del XXI secolo, costruire una città come Derinkuyu richiederebbe decenni di lavoro.

Cosa ci nasconde il nostro passato? È possibile che civiltà avanzate, ormai dimenticate, abbiano lasciato tracce del loro passaggio sotto i nostri piedi?


https://universocetico.com/a-grande-gelada/

Un fossile da un milione di anni riscrive la storia dell'Homo sapiens.

 

La ricostruzione virtuale del cranio Yunxian 2 rivela un mosaico di tratti primitivi e moderni, ridefinendo l’evoluzione umana.

Il protagonista di questa storia è Yunxian 2, un reperto di circa un milione di anni, scoperto in cina nel 1990 nella provincia di Hubei e a lungo attribuito erroneamente all’Homo erectus. Il cranio era gravemente danneggiato, ma oggi grazie a un lavoro tecnologico avanzato è stato possibile riportarlo alla sua forma originaria. La ricerca pubblicata su science ha mostrato come i ricercatori utilizzando tomografia computerizzata, scansione a luce strutturata e sofisticate tecniche di ricostruzione virtuale, sono riusciti a confrontare il cranio con oltre cento altri fossili umani e portando gli studiosi a credere che l'origine dell'homo sapiens potrebbe essere più antica di quanto pensassimo

Yunxian 2 combina tratti primitivi, come la scatola cranica bassa e tozza e il volto sporgente tipici dell’Homo erectus, con caratteristiche più moderne, simili a quelle dell’Homo longi, noto come “Uomo Drago”, e dello stesso Homo sapiens.

Secondo gli studiosi, guidati dall’Università Fudan di Shanghai e dall’Accademia delle Scienze cinese, in collaborazione con il paleo antropologo Chris Stringer del Natural History Museum di Londra, il fossile non appartiene a Homo erectus, ma a un ramo vicino ai Denisoviani.

La scoperta riscrive la nostra storia evolutiva: già un milione di anni fa i nostri antenati si erano divisi in più linee, da cui sarebbero emersi Neanderthal, Homo longi e Homo sapiens. Un quadro molto più antico e complesso di quanto si pensasse fino ad oggi con diverse linee evolutive che si sono separate in un arco di tempo molto ristretto, tra 1,38 e 1,02 milioni di anni fa. Come spiega lo stesso Stringer, “Yunxian 2 ci aiuta a chiarire quello che è l’enigma dei fossili compresi tra un milione e 300 mila anni fa”.
Un tassello fondamentale, che ci permette di guardare più a fondo alle radici intricate della nostra specie.


martedì 7 ottobre 2025

Salvini, un nome una garanzia...

 

L'idea non è malvagia...

Chiederemo a voi parlamentari le cauzioni personali quando andate al governo e combinate danni economici...

cetta

Les Cornus - Marco Travaglio

 

E niente, dopo soli 836 minuti anche Lecornu è venuto prematuramente a mancare, anche se lo tengono attaccato alle macchine per altri due giorni. Strano, perché per fare un’ottima riuscita aveva proprio tutto: è un “moderato riformista” e, com’è noto, “si vince al centro”; l’ha scelto Macron, il liderino amato dalla la gente che piace (soprattutto in Italia) e odiato dal suo popolo (notoriamente “populista”); non lo voterebbero manco i parenti stretti e questo fa curriculum nell’Occidente che, a furia di esportare la democrazia, l’ha quasi finita; pretendeva, come i predecessori, di governare la Francia contro i 9/10 dei francesi con un governo quasi uguale a quello appena sfiduciato, per salvare la poltrona al mini-Napoleone dell’Eliseo, il genio incompreso che programma il futuro di Russia, Ucraina, Ue e Nato senza sapere se arriva a Natale.

Cosa poteva mai andargli storto? Purtroppo quegli estremisti, populisti, sovranisti e ovviamente putiniani della destra e della sinistra che fanno sempre il pieno di voti non lo hanno capito e, anziché perdere milioni di elettori per portargli l’acqua con le orecchie, l’han bocciato. Ma non disperiamo. Prima di ammettere che forse il problema è lui e tornarsene a casa da Brigitte a suon di sberle, Micron ha ancora parecchie frecce al suo arco: gli basterà attingere al vasto catalogo di opzioni della democrazia 2.0 regnante da 15 anni in Europa.

Modello Italia. Si prende un banchiere o un prof che lavora per qualche banca d’affari, lo si promuove “tecnico super partes” per un “governo dei migliori” che trasformi l’esigua minoranza delle élite in maggioranza oceanica.

Modello Romania. Si va alle Presidenziali e, se vince il candidato sbagliato, si annulla tutto e si arresta il vincitore perché “ha stato Putin”. Poi si rivota a oltranza finché non vince quello giusto.

Modello Georgia. Se vince quello sbagliato grazie al solito Putin, si foraggiano cortei “spontanei” della minoranza democratica contro la maggioranza anti-democratica che pretende di governare solo perché ha vinto.

Modello Moldova. Si mettono fuorilegge i partiti sbagliati, dunque antidemocratici perché telecomandati dalla guerra ibrida russa, così vincono i democratici.

Modello Ucraina. Se vince il candidato sbagliato tipo Yanukovich nel 2004 e nel ‘10, si finanzia una “rivoluzione arancione” per cacciarlo. E, se rivince, si assoldano cecchini per una “rivoluzione rossa” (di sangue) che lo ri-cacci.

Modello baltico-polacco-tedesco-danese-israeliano. Si nomina primo ministro un altro Carneade, tipo Bayrou o Lecornu. Poi si fa volteggiare qualche drone non identificabile su un paio di aeroporti e si dichiara guerra alla Russia fingendo che sia stata la Russia a dichiarare guerra alla Francia.

di Marco Travaglio

Il Fatto Quotidiano
7 ottobre 2025

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Botta e risposta...

 

Il Presidente degli Stati Donald Trump poche ore fa aveva attaccato col suo solito stile oxfordiano Greta Thunberg, definendola “una piantagrane con problemi di gestione della rabbia. Una pazza”.

Pochi minuti fa gli ha risposto la diretta interessata perculandolo meravigliosamente e trattandolo come dovrebbero essere sempre trattati i bulli.

“Ho sentito che Trump si è espresso ancora una volta in modo ‘lusinghiero’ sul mio carattere, e apprezzo la sua preoccupazione per la mia salute mentale.
A Trump: "Vorrei gentilmente ricevere da lei ogni tipo di raccomandazione abbia da darmi per gestire questi cosiddetti “problemi di gestione della rabbia” dal momento che - a giudicare dalle sue esperienze pregresse - sembra soffrirne anche lei.”

Semplicemente perfetta.

Ecco come si risponde a un bullo che a 79 anni, dall’alto del suo potere, se la prende con una ragazza di 22 anni che mette il proprio corpo, la sua faccia e la sua pelle per una missione umanitaria.

Con le uniche due armi che il bullo non possiede: ironia e intelligenza. 

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