sabato 9 giugno 2018

È un G7 complicato.

Europa e Trump litigano su Russia e dazi, e forse non ci sarà un comunicato congiunto finale: intanto ci sono le prime foto di Conte in mezzo ai leader internazionali.


(I nove leader del G7 in posa per la foto di gruppo a La Malbaie, in Canada, l'8 giugno 2018: da sinistra il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, la prima ministra britannica Theresa May, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro giapponese Shinzo Abe, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker)
(Leon Neal/Getty Images)

Nel primo giorno del G7 di Charlevoix, in Canada, i leader europei hanno evidenziato varie divergenze con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dando l’impressione di un summit complicato e che potrebbe addirittura concludersi senza un comunicato congiunto di tutti e sette i paesi coinvolti, come prevede la consuetudine. La stessa cancelliera tedesca Angela Merkel era arrivata ad auspicare questa conclusione, sostenendo che nelle accese discussioni di questi giorni gli stati europei non dovranno scendere a compromessi, e che dovranno essere onesti sui risultati dei colloqui, senza ricorrere a un comunicato “annacquato”.







       





È il primo incontro tra sette dei paesi più industrializzati del mondo a cui ha partecipato il nuovo presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, che ha così incontrato per la prima volta, oltre a Trump, il primo ministro canadese Justin Trudeau, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, la prima ministra britannica Theresa May e il primo ministro giapponese Shinzo Abe.



Ma è stato subito un summit complicato, perché gli stati europei si sono scontrati con Trump su diversi temi, per primo la Russia. Trump aveva detto prima del summit che lo stato guidato da Vladimir Putin dovrebbe essere riammesso al G8, da cui era stato escluso nel 2014 per via della guerra in Ucraina. Conte, in una mossa giudicata avventata da molti osservatori, si era detto d’accordo, unico tra i leader europei che invece mantengono posizioni molto critiche e severe nei confronti della Russia.

Nel primo giorno di G7, però, Conte si è in un certo senso riallineato con gli altri paesi europei, firmando una posizione comune stabilita al termine di un colloquio tra i leader del continente presenti al G7 che tra le altre cose ribadisce le sanzioni e sancisce l’inammissibilità della Russia al G8 finché non rispetterà gli accordi di Minsk, firmati nel 2014 per porre fine alla guerra in Ucraina. Prima dell’incontro, Conte era stato vago sulla posizione ufficiale dell’Italia di fronte a questi temi, spiegando che prima voleva sentire le posizioni degli altri paesi. Conte ha già tenuto incontri bilaterali con il presidente della commissione europea Jean Claude Juncker e con il presidente del Consiglio della UE Donald Tusk.

Ma al centro delle divergenze tra Trump e i leader europei c’è anche e soprattutto la questione dei dazi commerciali sull’importazione di alluminio e acciaio, applicati ufficialmente dagli Stati Uniti ai paesi europei a fine maggio, dopo mesi di trattative andate a vuoto che hanno avuto l’effetto di aumentare le tensioni. Secondo Reuters, gli Stati Uniti hanno accettato di avviare delle trattative formali sui dazi entro le prossime due settimane, ma è probabile che nei giorni del G7 non saranno raggiunti risultati: un po’ perché Trump non ama le trattative collettive, un po’ perché lascerà in anticipo il summit per raggiungere Singapore, dove incontrerà il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Apparentemente è stato Macron il principale negoziatore dell’Europa su questi punti.


Trump e gli stati europei sono in disaccordo anche su altri temi, dall’accordo sul nucleare iraniano (da cui sono recentemente usciti gli Stati Uniti) alle misure da applicare per combattere il riscaldamento globale (Trump vuole ritirarsi dagli accordi di Parigi).

https://www.ilpost.it/2018/06/09/g7-canada-giuseppe-conte/

venerdì 8 giugno 2018

Il G7 fa soffrire le Borse. Ancora vendite sull’Italia: -2% Milano, spread a 270. - Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana




Le tensioni tra il presidente Usa e gli altri leader dei Paesi partecipanti al G7 in Canada si sono fatti sentire su tutti i listini europei, piegati dai timori di impatti sugli accordi commerciali esistenti ma anche dai segnali di rallentamento dell'economia europea, ma è stata ancora Piazza Affari a essere la più penalizzata sul mercato azionario confermando la freddezza degli operatori finanziari verso gli asset italiani in questa fase di estrema incertezza legata alle prossime mosse del nuovo Governo Conte. Secondo alcuni operatori comunque gli investitori si sono distanziati dalle attività più rischiose in vista dell'incrocio di decisioni delle banche centrali della prossima settimana con la Federal Reserve pronta ad alzare di nuovo i tassi di interesse americani e con la Bce invece che dovrebbe fornire indicazioni sulla fine del Quantitative Easing. Il FTSE MIB ha lasciato sul terreno l'1,89% tornando vicino ai minimi dell'anno e ai minimi da agosto 2017 piegato innanzi tutto dalle vendite sulle banche mentre il rendimento dei Btp a 10 anni è tornato sopra il 3,1% ampliando lo spread con i Bund in area 270 punti. Tra gli istituti di credito le performance peggiori sono state quelle delle ex popolari, forse sulla speculazione di un dietrofront del Governo rispetto recente riforma degli istituti: -4% Banco Bpm, -2,7% Ubi Banca, -2,7% Bper. I cali sono stati comunque trasversali ai vari settori con Cnh e Unipol giù di oltre il 3%. Male il risparmio gestito. In tenuta Salvatore Ferragamo (+0,3%) e Campari (invariata dopo i conti della concorrente Remy Cointreau).

Il lusso tiene a galla la Borsa di Parigi 
Madrid ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,8%, mentre Francoforte e Londra hanno ceduto lo 0,3%. Piatta invece Parigi - grazie agli acquisti sul settore lusso e in particolare su Kering (+5%) e Lvmh (+1,5%) - che conferma così di essere tra le migliori Borse in Europa da inizio anno insieme ad Amsterdam. Il tema degli accordi commerciali, e quello dei dazi, ha finito per mettere pressione alle società del settore auto che ha accusato la performance peggiore nella seduta odierna(-2,5% Fca, -2,1% Volkswagen, -1,1% Bmw, -1,1% Renault) mentre minerari e utility sono stati gli altri settori oggetto di vendite più consistenti sui listini continentali. 
Tornando a Milano, pesante soprattutto nelle ultime due ore di contrattazione Eni (-2,6%) mentre tra le utility A2a ha ceduto il 3%. Tra i big del credito, -2,5% Unicredit e -1,2% Intesa Sanpaolo. Perdita superiore al 2% per Brembo e Pirelli nel comparto auto e per Leonardo tra gli industriali. Giù del 2,1% Mediaset. Hanno limitato i danni Tenaris(-0,3%) e Saipem (-0,67%), quest'ultima grazie a una commessa da 500 milioni di dollari in Thailandia
Per Piazza Affari un calo del 3,4% in una settimana. 
Nell'intera settimana Piazza Affari ha perso il 3,4% a fronte di listini europei complessivamente fiacche (+0,3% Francoforte, -0,3% Londra e Parigi) con l'eccezione di Madrid in recupero (+1,2%) dopo l'insediamento di Pedro Sanchez alla guida del nuovo Governo in Spagna. Ubi Banca, il cui calo complessivo si è avvicinato al 9%, è stato il titolo più penalizzate del Ftse Mib a fronte di un settore bancario italiano sceso del 6,5%. Male anche Unipol e Azimut con perdite complessive del 7,5% circa nell'intera settimana.
Al via il G7 in Canada, occhi su Bce e Fed.
Oggi ha preso il via il G7 in Canada: la posizione degli Stati Uniti sui dazi appare sempre più isolata. Il presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che non firmerà la tradizionale dichiarazione comune al termine del vertice se non ci saranno progressi sul tema tariffe. Trump ha anche annunciato che lascerà in anticipo il vertice per incontrare martedì il leader nordcoreano Kim Jong Un. «La questione dei dazi sarà al centro della riunione del G7 che inizia oggi e terminerà domani e che vede un Trump contro tutti, con il rischio concreto che non si giunga ad un’intesa comune», commentano gli analisti di Mps Capital Services. 
Prima di lasciare gli Usa, il presidente americano Donald Trump ha promesso «di raddrizzare gli iniqui accordi commerciali con i Paesi del G7» ed e' tornato a criticare il Canada dopo uno scambio acceso via Twitter con il presidente francese Emmanuel Macron. Trump ha anche detto che alla Russia dovrebbe essere permesso di partecipare alle riunioni delle sette economie più grandi al mondo (ne fu espulsa nel 2014 per via dell'annessione alla Crimea).
Oltre che per i lavori del G7, i mercati sono in apprensione per le riunioni chiave di Fed e Bce della prossima settimana. La Banca centrale Usa, in un contesto positivo per l'occupazione e con l'inflazione vicina al target del 2%, proseguirà probabilmente con i suoi rialzi graduali dei tassi con un aumento di 25 punti base, con 3-4 rialzi in tutto nell'anno. La Bce, dal canto suo, giovedì prossimo dovrebbe discutere della data di fine del Qe, cioè il programma di acquisto di titoli avviato nel 2015.
Spread BTp/Bund tocca 280 punti base, poi ripiega. 
Ha chiuso in netto rialzo lo spread BTp/Bund nella settimana che ha visto il nuovo Governo incassare la fiducia del Parlamento e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, impegnato nella sua prima uscita internazionale al G7 in Canada. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco, ha infatti
terminato la seduta a 269 punti base, dai 256 punti di ieri, dopo aver raggiunto in mattinata anche quota 280 punti. Dopo il recupero di inizio settimana, dunque, lo spread con i titoli tedeschi ha ripreso a correre e ha chiuso l'ottava 30 punti base sopra il livello di venerdì scorso (239 p.b.). Il rendimento dei decennali ha chiuso al 3,14%, anche in questo caso in forte crescita dal 3,05% di ieri. Sotto pressione i bond italiani anche sulle scadenze più brevi con lo spread sui titoli a due anni che ha chiuso a 236 punti, con rendimento che e' volato all'1,73 per cento.
SPREAD BTP-BUND 
Andamento da inizio anno. Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore
Euro torna sotto 1,18 dollari dopo dati deludenti industria Germania.
Euro in calo contro le principali valute dopo gli altri dati deludenti arrivati oggi dalla Germania. La divisa unica europea è scesa nuovamente sotto la soglia di 1,18 dollari attestandosi a 1,1770 alla chiusura dei mercati continentali. A pesare, il dato della produzione industriale tedesca che, dopo l'incremento di marzo, è calato ad aprile deludendo le attese degli analisti. Rispetto al mese precedente, si è infatti registrata una flessione dell'1 per cento. Su anno, cioè nel confronto con lo stesso mese del 2017, la produzione è aumentata del 2 per cento. Inferiore alle attese anche il surplus della bilancia commerciale tedesca, in attivo per 19,4 miliardi, contro stime a 20 miliardi. 
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La plastica che galleggia in mare può diventare energia pulita. - Dario Cirrincione



Un'organizzazione non profit tedesca mira a realizzare una piattaforma da 400 metri per pulire il mare e allo stesso tempo dare valore ai rifiuti. Promotrice dell'iniziativa è l'architetto Marcella Hansch. LO SPECIALE: SKY UN MARE DA SALVARE.

Cinque milioni di euro da raccogliere nei prossimi 5 anni. Poi il sogno diventerà realtà: creare una piattaforma che trasformi, sott'acqua, la plastica presente negli oceani in energia pulita. Il progetto di chiama Pacific Garbage Screening ed è stato creato da Marcella Hansch, architetto tedesco e fondatrice di una non profit dalle grandi ambizioni.

La piattaforma che sembra un'astronave.
Pacific Garbage Screening sarà grande 400 metri. L'idea era alla base, qualche anno fa, della tesi di laurea dell'architetto Marcella Hansch, amante del mare e appassionata di diving. "La plastica in mare oggi non è solo spazzatura - ha spiegato a Sky TG24 - ma è anche una risorsa. Perché contiene anche tracce di petrolio e sfruttarla in mare è la migliore soluzione possibile. Una delle nostre opzioni è quella di trasformare le microplastiche raccolte sott'acqua in un gas sintetico costituito da idrogeno e Co2 direttamente sulla piattaforma. L'idrogeno sarà fonte di energia, la Co2 alimenterà colture di alghe che serviranno a produrre bioplastiche. Il nostro obiettivo è creare una fonte che sia economicamente efficiente e utilizzabile".

Un gruppo di lavoro fatto da volontari.
Con Marcella lavorano altre 28 persone tra ingegneri, architetti, biologi, fotografi, economisti ed esperti di marketing. "Siamo un entusiasmante gruppo che lavora volontariamente per realizzare quest'obiettivo - spiegano - Cerchiamo gente e sponsor che possano darci nuovi suggerimenti su come pulire l'ecosistema e su come raggiungere il nostro obiettivo. per farlo abbiamo anche lanciato una campagna di crowfunding".

"Pulire il mare è possibile, ma dobbiamo agire subito".
"Sono convinta che sia possibile ripulire gli oceani dalla plastica, ma abbiamo bisogno di farlo subito e non possiamo rimandare ai prossimi anni - continua Marcella Hansch - Oggi troviamo in mare plastica che è stata prodotta anche dieci anni fa e non siamo in grado di sapere cosa potrebbe succedere fra 10 anni alla plastica prodotta oggi. Se non ci muoviamo subito potrebbe essere troppo tardi. Dobbiamo farlo tutti insieme e dobbiamo farlo adesso".

https://tg24.sky.it/ambiente/2018/06/07/pacific-garbage-plastica-energia-marcella-hansch.html

Canada, al via il G7. Conte d'accordo con Trump: Russia torni nel G8.


Risultati immagini per Canada, al via il G7. Conte

Dazi, Iran, clima e rapporti con Mosca al centro del vertice. Per il premier italiano primi bilaterali: espressa a Tusk e Juncker "insoddisfazione per le proposte in tema di immigrazione". E concorda con il tycoon: "Russia dovrebbe rientrare nel G8".

In Canada prende il via il G7 (COS'È) di Charlevoix. I grandi del pianeta si ritrovano per discutere di dazi, Iran, clima e rapporti con la Russia. "Sono d'accordo con il presidente Donald Trump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8", dice da Twitter il premier Giuseppe Conte, al suo esordio internazionale tra i big della Terra. E sui dazi, probabile terreno di scontro, ha annunciato una "posizione moderata" dell'Italia. Conte ha anche preso parte al suo primo incontro bilaterale con i vertici dell'Unione Europea, Jean Claude Juncker e Donald Tusk, a cui ha espresso sul tema dell'immigrazione "totale insoddisfazione dell'Italia per le proposte attualmente discusse" sulle modifiche al regolamento di Dublino. Previsto anche un colloquio di Conte con Angela Merkel.

Conte sui dazi: "Italia porterà posizione moderata".
Negli incontri con Tusk e Juncker,  dopo aver espresso le proprie perplessità sulle modifiche al regolamento di Dublino, Conte ha detto: "L'Italia è stata lasciata sola in questi anni nella gestione dei flussi migratori e questo è inaccettabile. Noi vogliamo un'Europa più forte ma anche più solidale". Mentre sul tema dei dazi il presidente del Consiglio ha spiegato: "Saremo portatori di una posizione moderata, cercheremo di capire le ragioni che portano ad assumere certe posizioni e ci comporteremo di conseguenza".

Conte e l'incontro con Tusk e Juncker.
Sulla Russia, Tusk ha spiegato di essere "convinto che i Paesi europei del G7 avranno la stessa posizione", "magari non nei dettagli ma sulla linea generale". "Non ci sono divergenze divergenze tra Italia e Europa", ha aggiunto, spiegando che con Conte ha avuto un "buon bilaterale, amichevole". Anche il presidente della commissione Ue Jean-Claude Juncker ha parlato di un buon incontro con il premier italiano e ha spiegato che il nostro Paese ha "un ruolo fondamentale in Europa".

Trump e Conte concordano: Russia dovrebbe rientrare nel G8.
Per quanto riguarda la questione russa, il dibattito è partito da Trump. "Dovrebbe esserle permesso di tornare nel G8", ha detto il tycoon, incassando l'appoggio di Conte che ha spiegato: il ritorno di Mosca nel G8 "è nell'interesse di tutti". Nel frattempo, Putin è volato in Cina dove si tiene una sorta di “anti summit” a Qingdao, con Rohani e forse lo stesso Kim Jong-un. Il presidente americano, invece, lascerà il vertice in anticipo, sabato mattina, per preparare l'incontro con Kim a Singapore. Lo stesso Trump, a poche ore dall'inizio dell'incontro, si è poi detto impaziente di "raddrizzare gli ingiusti accordi commerciali con i Paesi del G7. Se non ci riusciamo - ha aggiunto il tycoon - tanto meglio per noi!". In previsione di uno scontro proprio con il presidente Usa, Macron ha chiesto un incontro a Merkel, May e Conte prima del vertice. L'inquilino dell'Eliseo ha detto che la postura degli Usa impone di "riforgiare il fronte europeo". 

G7 blindato con 10.000 agenti.
Il vertice si tiene in un resort di lusso in stile castello francese sulla riva di un fiume a La Malbaie, nella regione di Charlevoix. Sono già in corso proteste e per questo è stato predisposto uno schieramento di 10mila tra poliziotti e soldati (FOTO). Solo due le first lady presenti dopo il forfait di Melania Trump: ci sono la premiere dame di Francia, Brigitte, e la consorte del premier giapponese Shinzo Abe, Akie. Insieme a loro i mariti di Angela Merkel e di Theresa May.

Gentiloni: "L'Italia faccia l'Italia, rompere alleanze è pericoloso".
L'Italia prende parte ai lavori con il dossier predisposto dall'ufficio diplomatico del predecessore di Conte, Paolo Gentiloni. In un'intervista rilasciata a La Repubblica, l'ex premier ha avvertito: "L'Italia faccia l'Italia", perché "l'ultima cosa che possiamo permetterci è presentarsi come un'Italia che tradisce i suoi fondamenti, la sua politica estera e la sua vocazione internazionale. Faccia il presidente del Consiglio dell'Italia che abbiamo sempre avuto in questi decenni a livello internazionale. Se questo Governo pensa di rompere il nostro fondamentale delle alleanze si fa una cosa molto pericolosa".


giovedì 7 giugno 2018

Bilderberg torna dopo 14 anni in Italia, meeting a Torino.

Bilderberg a Torino: accessi chiusi al Lingotto e 8Gallery © ANSA
Bilderberg a Torino: accessi chiusi al Lingotto e 8Gallery

Obbligo silenzio tra partecipanti. Portavoce, ma nessun complotto.


S'incontrano ogni anno, in un Paese sempre diverso, per scambiarsi conoscenze e opinioni sui più importanti temi d'attualità. La politica, l'industria e l'economia, ma anche l'innovazione e la tecnologia, dall'intelligenza artificiale al computer quantistico. I 'potenti della Terra' si ritrovano a Torino, da domani a domenica, per il tradizionale meeting del Bilderberg, l'esclusivo club fondato da Rockfeller nel 1954. Per i fautori della cospirazione è qui che si mettono a punto le trame del nuovo ordine mondiale; a parlare con chi da anni segue i suoi lavori, invece, dietro la riservatezza c'è soltanto l'intenzione di consentire ai partecipanti di "esprimersi liberamente per meglio comprendere questioni complesse".

"E' come un'intervista 'off-the-record', quelle in cui i commenti tendono ad essere più chiari e, quindi, più preziosi che in una conferenza stampa ufficiale", spiega all'ANSA un portavoce del Bilderberg Meeting, che torna dopo 14 anni in Italia. Vi partecipano oltre 120 personalità provenienti da più di venti Paesi. Europa, Stati Uniti e Canada, perché scopo del club è quello di promuovere il dialogo tra queste aree del mondo.

"Il Bilderberg si occupa di acquisire conoscenze, promuovere la comprensione e facilitare lo scambio di opinioni sui problemi principali che affliggono il mondo. Una discussione aperta su questioni di reciproco interesse, un forum per discussioni informali e pronte per l'uso", spiega un portavoce nelle stesse ore in cui i partecipanti al summit stanno arrivando a Torino, dove stasera è in programma la cena inaugurale del 66esimo meeting. 

Tra gli italiani John Elkann, il presidente di Fca e di Exor che da torinese fa gli onori di casa; con lui il direttore generale di Banca d'Italia Salvatore Rossi, il segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, la giornalista de La7 Lilli Gruber, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, il ceo di Vodafone Vittorio Colao e gli accademici Alberto Alesina (Harvard), Elena Cattaneo (Università di Milano) e Marina Mazzuccato (Londra).

I preparativi fervono da giorni, con imponenti misure di sicurezza per scongiurare eventuali contestazioni. Con l'elenco dei partecipanti è noto anche l'ordine del giorno. Dodici punti a cominciare dal populismo in Europa, tema evidentemente caro al Bilderberg anche alla luce del risultato delle recenti elezioni in Italia, agli Stati Uniti prima delle elezioni di medio termine; dalla Russia, all'Arabia Saudita e all'Iran. "Le riunioni si svolgono secondo la regola di Chatam House: i partecipanti sono liberi di utilizzare le informazioni ricevute, ma l'identità del relatore non può essere rivelata. Creiamo la situazione giusta per parlare apertamente", spiega un portavoce.

Con buona pace dei complottisti.


http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2018/06/06/bilderberg-torna-dopo-14-anni-in-italia-meeting-a-torino_696a2842-29ab-4569-83a2-4123fef4ffc7.html

Vitalizi, Di Maio: 'Li tagliamo, la delibera è pronta'.

Luigi Di Maio a Marina di Ragusa © ANSA
Luigi Di Maio a Marina di Ragusa

"Toglieremo privilegi a ex parlamentari, facciano pure ricorso".

"Cambierò i vertici dei miei ministeri. E' giusto che ci sia lo spoil system perché dopo 5 anni si creano delle incrostazioni. Magari qualcuno in qualche casella del ministero resterà ma il cambiamento parte anche dalla macchina burocratica": così Luigi Di Maio parlando a Marina di Ragusa in piazza Malta in un comizio a sostegno della candidatura di Antonio Tringali a sindaco della città. "C'è una grande voglia di far bene - ha aggiunto - e dopo il rinnovamento nella squadra di governo anche la macchina burocratica va adeguata".
"Via i vitalizi. La delibera è già pronta ed è sul tavolo del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico". "Lo abbiamo promesso in campagna elettorale e lo faremo subito togliendo i privilegi agli ex parlamentari - ha aggiunto il vice premier - Poi loro facciano tutti i ricorsi che vogliono ma il provvedimento verrà fatto e Fico ci lavora già da due mesi".
"Faremo dei provvedimenti per aiutare i cittadini che sono in povertà - ha detto ancora Di Maio - e pertanto non possiamo prescindere dal reddito di cittadinanza e dalla pensione di cittadinanza. Saranno i due provvedimenti che porterò al più presto all'esame del Parlamento".

Governo, dalle pensioni alla pace fiscale ai centri per l’impiego: ecco i primi provvedimenti estivi. - Marco Mobili e Marco Rogari

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Resta alto il pressing della maggioranza per varare subito un primo pacchetto di misure urgenti. Ma il cantiere del possibile decreto legge di mezza estate non potrà aprire i battenti prima che non sia stata completamente dipanata l’intricata matassa dei viceministri e sottosegretari e quella, non meno complessa, delle deleghe da assegnare ai vari ministeri. Con il trascorrere delle ore l’ipotesi di un provvedimento da varare già a fine giugno, circolata nei giorni scorsi, sta perdendo quota in favore di un’operazione da far scattare attorno alla metà di luglio, quando tutti i ministri avranno approfondito i dossier.

Due gli interventi in rampa di lancio: la cosiddetta pace fiscale, cara alla Lega, e la riforma dei centri per l’impiego, prima tappa del percorso per arrivare al reddito di cittadinanza, su cui punta forte il Movimento Cinque stelle. Probabile anche un capitolo immigrazione, con un primo parziale restyling del piano Minniti: più centri per i rimpatri e le espulsioni.Dovranno essere sciolti due nodi: l’inserimento nel decreto di un primo assaggio di misure previdenziali (ripristino “opzione donna” e eventuale stop all’Ape social) per aprire la strada al superamento, con la manovra autunnale, della legge Fornero; l’introduzione di un meccanismo per arginare il fenomeno della delocalizzazione delle imprese.
A premere sulla pace fiscale è Matteo Salvini. I tecnici sono già al lavoro. Anche perché il percorso non si presenta affatto in discesa. Anzitutto per la necessità di garantire una parte delle risorse necessarie per l’estensione della flat tax alle partite Iva. Tutta da verificare poi la compatibilità della nuova maxi-rottamazione dei ruoli con le definizioni agevolate delle cartelle ex Equitalia ancora in corso.
Quasi certo è l’avvio della riforma dei centri per l’impiego che, secondo i calcoli dei Cinquestelle, a regime costerà 2,1 miliardi. Nella prima fase sarebbero però sufficienti alcune centinaia di milioni che verrebbero pescate nelle pieghe del bilancio 2018 (da uno dei maxi-fondi ancora non a secco). In autunno con la legge di bilancio scatterebbe il rafforzamento della dote del reddito di inclusione da trasformare in reddito di cittadinanza.
Sempre la manovra dovrebbe provvedere alla sterilizzazione delle “clausole fiscali”. Questo obiettivo sarà indicato chiaramente nelle risoluzioni M5S-Lega al Def che saranno votate dalle Aule delle Camere il 20 giugno. La nuova tabella di marcia sarà ufficializzata oggi dalle Conferenze dei capigruppo di Camera e Senato. Anche in questo caso la maggioranza gialloverde potrebbe trovarsi a scegliere tra due opzioni: risoluzione “light” o maggiormente articolata con i punti principali del “contratto” (al momento è l’ipotesi più gettonata).
Non prima della prossima settimana dovrebbe essere trovata la quadratura del cerchio sulle nomine di viceministri e sottosegretari. Già nel Consiglio di oggi, invece, potrebbe essere affrontata la questione delle deleghe di alcuni ministeri, con l’attribuzione del made in Italy all’Agricoltura e l’assegnazione di quella sulle Riforme oltre a servizi segreti e Tlc.
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