domenica 6 gennaio 2019

Caso Unicef, Conticini fa altri soldi affittando la villa a 600 euro a notte. - agosto 2018


Alle 7 della sera in Travessa Sao Carlos 80, a Cascais, arriva un'auto con a bordo tre francesi: un uomo, una donna e un bambino. Sembrano una famigliola come tante altre di ritorno dal mare ed entrano in una magione dalle forme moderne. Sulla recinzione color mattone c'è una targa con scritto Villa Pandana. Un certo Olivier assicura di averla affittata attraverso Airbnb (ma l'abitazione è disponibile anche su altri siti specializzati) e dice di non conoscere i padroni di casa. Neppure al bar all'incrocio, frequentato da agricoltori, hanno notizie. Invece, il vicino di fronte, un portoghese sorridente, sulla sessantina, conosce bene «Alexandro», un italiano con una moglie francese. «I signori stanno tornando», ci informa, «abitano qui da due anni circa e affittano la casa quando vanno in vacanza». Benvenuti nel buen retiro di Alessandro Conticini, sotto inchiesta a Firenze anche per i suoi affari con il mattone in terra portoghese.
La sua lussuosa dimora, «vicina all'oceano e al parco naturale di Cascais», si compone di 5 camere da letto e 5 bagni, un giardino con palme tropicali e una piscina 15 metri per 6. Il sito di Airbnb la propone da un minimo di 463 a 583 euro a notte. Circa 8.000 euro per due settimane. I proprietari sono valutati «superhost», anfitrioni esperti con valutazioni alte, capaci di offrire agli ospiti un soggiorno straordinario.
Allo stesso indirizzo, l'80 di Travessa Sao Carlos, secondo la Camera di commercio lusitana, sono domiciliate non una, ma due società immobiliari. Conticini è amministratore di entrambe e i suoi affari non sembrano danneggiati dalle contestazioni degli inquirenti fiorentini. Alessandro, insieme con il fratello Luca, è accusato di autoriciclaggio e della presunta appropriazione indebita delle donazioni di beneficenza arrivate dall'Unicef e dalla Fondazione Pulitzer, 6,6 milioni di dollari che secondo gli inquirenti sarebbero stati utilizzati per illeciti investimenti finanziari e immobiliari. Nell'inchiesta è coinvolto anche l'altro fratello, Andrea, cognato di Matteo Renzi, con l'accusa di riciclaggio. Il 17 novembre 2015 e il 4 aprile 2017 sarebbero partiti dall'Italia in direzione Portogallo quasi 2 milioni di euro per «un investimento immobiliare». I bonifici in questione sono stati sottoposti all'attenzione della magistratura dopo la segnalazione della Banca d'Italia su possibili operazioni sospette.
Nei giorni scorsi abbiamo svelato che in Portogallo Alessandro Conticini è diventato un esperto immobiliarista, specializzato anche nel trovare alloggi arredati per turisti. Nel gennaio 2017 ha fondato la Cosmikocean Lda («limitada», una specie di Srl), quindi 11 mesi dopo ha effettuato un aumento di capitale con il socio lombardo Alessandro Radici e altri tre azionisti di minoranza, tra cui le rispettive mogli Valérie Quéré Debora Ripamonti.

Case comprate con i fondi Unicef per i bambini africani. - Giacomo Amadori per la Verità

L'immagine può contenere: abitazione, cielo, oceano, spazio all'aperto e acqua
Cascais
La saga dei 6,6 milioni di dollari, che alcuni parenti di Matteo Renzi avrebbero sottratto ai fondi per i bambini africani, si arricchisce di un nuovo capitolo grazie ad alcuni documenti di cui La Verità è entrata in possesso.
Le carte sembrano dimostrare come siano stati utilizzati i soldi inviati all' estero da un conto corrente della Cassa di risparmio di Rimini riconducibile ai Conticini e sottoposto all' attenzione della Procura. Alessandro e Luca sono accusati di appropriazione indebita e autoriciclaggio, mentre il fratello Andrea, il cognato dell' ex premier, è indagato per riciclaggio..
Come abbiamo già riferito, i Conticini avrebbero effettuato, via bonifico, investimenti immobiliari in Portogallo tra il 17 novembre 2015 e il 4 aprile 2017. La Procura però, negli avvisi di garanzia, non specifica quali, anche perché non ci risulta siano state effettuate rogatorie nel Paese lusitano.
Ma La Verità ha scoperto che il 23 novembre 2015, alle 17 e 18 minuti, sei giorni dopo l' invio del bonifico del 17 novembre, nel registro immobiliare della Conservatoria di Cascais è stato annotato l' acquisto della spettacolare «villa Pandana» in Travessa Sao Carlos, 200 metri di area coperta e 1.215 di area scoperta. Gli acquirenti sono Alessandro Conticini e la moglie francese Valérie Quéré, i quali, ci informa l' atto, hanno scelto
come regime patrimoniale la comunione dei beni. 
A vendere sono Fernando Carlos Rodrigues Martins, un docente di storia medioevale, e la consorte Maria Helena. A quanto risulta alla Verità l' acquisto è stato fatto «cash», cioè senza l' accensione di mutui. Dunque parte dei soldi provenienti dall' Italia e che, secondo la Procura, arrivavano dalle donazioni dell' Unicef e della Fondazione Pulitzer (che ammontavano in tutto a circa 10 milioni di dollari) sarebbero serviti per acquistare una sontuosa magione divenuta la residenza dei Conticini.
Grazie a un altro documento recuperato dalla Verità in Portogallo, emerge in modo inconfutabile che un altro immobile, un' elegante palazzina di Rua de Santa Marta 66 a Lisbona, appartiene («piena proprietà», si legge nel certificato urbanistico dell' Autorità fiscale e doganale, la nostra Agenzia delle entrate) alla società anonima Cosmikocean che, come già raccontato, è di Alessandro Conticini, della moglie e di altri due soci italiani. L' edificio è in via di ristrutturazione ed è suddiviso in quattro lussuosi loft di circa 150 metri quadrati l' uno, in vendita a un prezzo complessivo di 4.360.000 euro.
Anche in questo caso, considerata l' accuratezza delle rifiniture, l' affare immobiliare non pare avere lo scopo di ospitare piccoli denutriti o comunque in disgrazia, ma dà più l' idea di una speculazione immobiliare destinata a far realizzare sostanziose plusvalenze.
Tra le contestazioni dei magistrati Luca Turco e Giuseppina Mione anche la sottoscrizione di obbligazioni della società Red Friar private equity limited Guernsey per 798.000 euro. Guernsey è una delle isole della Manica che gode di una tassazione privilegiata. È un «baliato» (complicato e arcaico sistema di governo retto da un «balivo») che dipende direttamente dalla Corona britannica, e non dal Regno Unito.
Caratteristica di queste isole sono i pascoli (a Guernsey esiste anche una razza bovina autoctona) e una tassazione bassissima, in alcuni casi azzerata. Per questo aziende, imprenditori e celebrità spostano capitali sull' isola e molti dei loro nominativi sono emersi nei Paradise paper, come quelli del cantante degli U2 Bono Vox o della Apple, che ha trasferito su questo isolotto dalla superficie di 78 chilometri quadrati diversi uffici, dopo che l' Irlanda ha inasprito il proprio regime fiscale agevolato.
Ma perché i Conticini hanno puntato proprio su Guernsey? L' isola deve essere ben conosciuta alla famiglia di Valérie, che è originaria della Bretagna e precisamente di Morlaix, cittadina a circa 130 chilometri a Sudovest dell' isola. I coniugi, poi, prima di trasferirsi in Portogallo, risultavano residenti a Guimaëc, un villaggio con meno di mille abitanti, ancora più vicino in linea d' aria a Guernsey (120 chilometri). La famigliola ha investito in una società che ha la sede a St Peter, il capoluogo dell' isola, dove a ogni cassetta postale corrispondono numerose società.
La Red Friar fa parte di un gruppo diretto da un australiano residente a Guernsey con la passione per le moto (è l' editore di una rivista specializzata). Il suo nome è Warren Malschinger e risiede a Guernsey. Il quartiere generale è nell' ottocentesca Warwick House dove ha sede dal 1921 il locale Sporting club e si trova proprio di fronte all' Elizabeth college.
Warren è l' amministratore delegato di Equity bridge asset management e vanta «oltre 20 anni di esperienza nel campo della finanza aziendale e degli investimenti internazionali». Il manager è direttore di più fondi onshore e offshore, tra cui il Red friar («Frate rosso»).
Dalle carte apprendiamo che i Conticini non avrebbero scommesso solo su questo piccolo paradiso fiscale, ma acceso anche conti correnti in Paesi in cui il segreto bancario è abbastanza ben custodito: a Capo Verde (Banco Caboverdiano De Negòcios) e alle Seychelles (Barclays bank).
Nel 2013 l' Unicef deve aver sentito puzza di bruciato e ha messo alla porta i Conticini e la loro Play therapy Africa. Ha, invece, continuato a finanziarli, almeno sino al 2016, Cecille Stell Eisenbeis, un' anziana filantropa, moglie di Michael Edgar Pulitzer, la quale, dagli Stati Uniti ha preso le loro difese, sebbene dica di averne perso le tracce tre anni fa.
L' avvocato degli indagati, Federico Bagattini, raggiunto dalla Verità, risponde dal luogo di vacanza, che accidentalmente è il Portogallo. Scherzando gli domandiamo se sia volato a Lagos, nell' Algarve, per cancellare le prove contro i suoi clienti, e lui sta al gioco.
Poi però precisa: «Alessandro Conticini ha usato un suo conto corrente e non deve provare che i soldi erano suoi. È la Procura che deve provare che non lo erano, e che non ne poteva disporre. Io qui ho delle persone offese che dicono che hanno fatto i controlli e che per loro è tutto regolare. Punto». Nel frattempo Alessandro e Valérie sembrano aver cambiato decisamente vita. Per esempio nel villone di Cascais, ad aprile, la signora aveva organizzato la nuova edizione del programma Clear1, una specie di corso pratico per accrescere l' autostima e raggiungere i propri obiettivi.
«Qualunque sia il livello di avanzamento del tuo nuovo progetto (professionale o personale), desiderio profondo, percorso o progetto appena avviato, Clear porterà chiarezza per agire concretamente nella giusta direzione» si legge nella brochure di presentazione. Lo stage, di 32 ore, aveva la finalità di «delineare l' obiettivo; sviluppare la visione; ascoltare l' intuizione; accedere alle risorse; superare gli ostacoli; impostare la strategia e il piano d' azione». Una lezione che i coniugi Conticini, secondo l' accusa, devono aver introiettato con profitto.
La signora risulta essere anche «professionista Ho' oponopono», un' antica pratica hawaiana di risoluzione dei problemi attraverso la riconciliazione. Letteralmente significa «metti le cose al posto giusto» e il mantra dei sacerdoti guaritori in Occidente è stato così semplificato: «Mi dispiace, ti prego perdonami, ti amo, grazie». Chissà se tanto basterà ai magistrati.

domenica 30 dicembre 2018

Tony Esposito - Kalimba De Luna 1984 (HQ)



Il più grande sistema di pulizia degli oceani ha finalmente preso il largo: dimezzerà l’inquinamento marino in soli 5 anni.

L’enorme isola di plastica che si è accumulata nell’Oceano Pacifico, frutto dei rifiuti plastici di oltre 60 anni, sembra avere le ore contate. Il progetto dell’organizzazione no-profit olandese Ocean Cleanup sta finalmente prendendo il largo per segnare un momento storico nella lotta all’inquinamento ambientale. Le proiezioni dei dati di raccolta dei rifiuti sono stupefacenti e lasciano ben sperare gli addetti ai lavori e il mondo intero…



Il Pacific Trash Vortex, conosciuta anche come Grande Chiazza di Immondizia nel Pacifico(Great Pacific Garbage Patch), è un’enorme accumulo di spazzatura (in particolare plastica) che si trova nell’Oceano Pacifico. Questo fenomeno è talmente grande da essere considerato uno stato grande due volte il Texas contenente 1,8 trilioni di pezzi di detriti. Per anni si è pensato che non potessero esserci soluzioni a questo problema, perlomeno fino ad oggi.
Avevamo già parlato del progetto Ocean Cleanup di un’organizzazione no-profit olandese, che ha studiato e messo in azione il primo sistema di pulizia guidato degli oceani al mondo. È stato da poco messo in funzione nella baia di San Francisco, con tanto di diretta streaming mondiale, il System 001, il primo sistema di pulizia degli oceani al mondo.
Si tratta di una struttura tubolare lunga 600 metri a forma di U, costituito da una barriera galleggiante e una fascia di tessuto che trattiene i rifiuti alta 3 metri, posizionata al di sotto dei galleggianti. È stata progettata in modo da essere trasportata dal vento e dalle onde del mare per tutto il suo tragitto autonomo, alla ricerca dei componenti inquinanti presenti nell’oceano.
Come si può leggere sul sito dell’organizzazione, questa struttura si comporta come un gigantesco Pac Man: muovendosi più velocemente della plastica spinge i rifiuti al centro della barriera galleggiante. L’enorme struttura sta raggiungendo il punto in cui inizierà una sperimentazione finale della durata di due settimane a 240 miglia al largo della costa.
Finito questo periodo e raccolti i dati necessari, sarà pronta per viaggiare verso il Garbage Patch, dove inizierà il lavoro per cui è stato progettato. Il System 001 è al momento trainato da un rimorchiatore di un’azienda partner del progetto Ocean Cleanup, e inizierà a raccogliere i primi detriti dell’enorme isola di plastica entro 6 mesi. I rifiuti raccolti verranno riciclati dalla stessa organizzazione e saranno venduti in prodotti che finanzieranno il progetto e le future piattaforme.
Durante il viaggio il System 001 sarà tenuto d’occhio per diverse settimane dal Maersk Launcher, la nave rimorchio, che svolgerà la duplice funzione di  raccolta dei dati utili progetti futuri, oltre che fungere da piattaforma di osservazione.
L’obiettivo dichiarato di Ocean Cleanup è quello di ridurre drasticamente l’inquinamento marino causato dalla plastica nei prossimi anni. Il raggiungimento è legato all’aumento della flotta, dove è prevista un’espansione di circa 60 sistemi per dimezzare le dimensioni del Garbage Patch in circa 5 anni. Entro il 2040 l’obiettivo è quello di ridurre del 90% la plastica presente in tutti i nostri oceani.
Attendiamo con ansia che il System 001 raggiunga il luogo previsto per la raccolta dei rifiuti, questo momento segnerà una svolta epocale nella lotta all’inquinamento marino!

Eclissi e allineamenti planetari eccezionali: ecco i 5 eventi astronomici da non perdere nel 2019. - Beatrice Raso

Eventi astronomia 2019

Il 2019 porterà diversi eventi astronomici degni di nota che incanteranno molti degli appassionati e non sulla Terra: ecco i 5 da non perdere assolutamente. 

Il 2019 porterà diversi eventi astronomici degni di nota che saranno visibili per molte persone sulla Terra, incluso un allineamento celeste che non si verificherà di nuovo fino agli anni del 2030. Oltre ai grandi eventi, il 2019 porterà anche 3 Super-Lune, una Luna Blu, molteplici sciami meteorici e decine di lanci di razzi da Cape Canaveral, in Florida. Ecco allora in ordine cronologico i 5 migliori eventi astronomici del 2019 da segnare sul calendario.

1. 20-21 gennaio: eclissi della Super Luna di sangue.


L’evento astronomico più atteso dell’anno avverrà a metà gennaio, quando la luna si tingerà di rosso durante un’eclissi lunare totale. Questa sarà l’unica eclissi lunare totale dell’anno e sarà visibile nei cieli di Nord e Sud America e parti dell’Europa e dell’Africa nella notte del 20 gennaio fino alle prime ore del giorno seguente. Quando la luna passerà attraverso l’ombra della Terra, acquisirà gradualmente un colore arancione-rossastro, che le ha fatto guadagnare nei secoli il nome di “Luna di sangue”. L’intera eclissi, incluse le fasi parziali, durerà circa 5 ore. La fase totale, quella in cui la luna apparirà rossa, durerà invece poco più di un’ora. Sarà l’ultima eclissi lunare totale visibile fino al 26 maggio del 2021.

2. 6-7 maggio: la cometa di Halley e lo sciame meteorico delle Eta Aquaridi.


Uno degli sciami meteorici più belli del 2019 dovrebbe raggiungere il picco in primavera, con le Eta Aquaridi ad incantare gli osservatori di tutto il mondo. “Ogni primavera, quando la Terra attraversa la scia di detriti della cometa di Halley, i frammenti cosmici bruciano nell’atmosfera e producono lo sciame meteorico annuale delle Eta Aquaridi”, spiega la NASA. Questo sciame meteorico farà risplendere i cieli dell’emisfero sud con la possibilità di 60 meteore all’ora, ma gli osservatori del nostro emisfero potranno vedere fino a 30 meteore all’ora durante il picco.

Mentre altri sciami meteorici, come le Geminidi nel mese di dicembre, portano molte più meteore all’ora, le Eta Aquaridi saranno uno dei pochi sciami meteorici dell’anno a verificarsi durante una luna piena. È possibile osservare meglio gli sciami meteorici durante una luna nuova a causa del poco inquinamento luminoso naturale. Questo facilita la vista anche delle meteore più deboli che non potrebbero essere osservate durante una luminosa luna piena. “Le meteore delle Eta Aquaridi sono note per la loro velocità. Queste meteore sono veloci, viaggiando a circa 66km/s nell’atmosfera terrestre. Le meteore veloci possono lasciare scie luminose (pezzi incandescenti di detriti sulla scia della meteora) che durano da diversi secondi a minuti”, spiega la NASA.

3. 2 luglio: eclissi solare totale nei cieli del Sud America.


La prima eclissi solare totale dalla Grande Eclissi Americana del 2017 si verificherà nel mese di luglio, trasformando il giorno in notte in parte del Sud America. La maggior parte dell’eclissi avverrà sulle acque inabitate dell’Oceano Pacifico, tuttavia sarà visibile anche su parti di Cile e Argentina. In questa piccola area, chiamata fascia di totalità, la luna bloccherà completamente il sole. Il resto del Sud America potrà aspettarsi un’eclissi parziale di sole. La prossima eclissi solare totale non si verificherà fino al 14 dicembre del 2020, quando sarà visibile anche in parti di Cile e Argentina.

4. 12-13 agosto: le Perseidi incanteranno nelle notti d’estate.

Ogni anno, gli appassionati di osservazioni celesti segnano sul loro calendario lo sciame meteorico delle Perseidi, che quest’anno raggiungerà il picco nella notte del 12 agosto fino alle prime ore del mattino del giorno successivo. “Lo sciame meteorico delle Perseidi è spesso considerato uno degli sciami meteorici più belli dell’anno a causa dei suoi alti tassi e delle temperature estive piacevoli”, fa sapere la NASA. Quest’anno la luna piena, però, interferirà con lo spettacolo. Tuttavia, queste meteore solitamente sono più luminose delle meteore di altri sciami meteorici. Questo significa che anche con la luce di una luna quasi piena, gli osservatori potrebbero ancora vedere numerose stelle cadenti. E come spiega la NASA, “non c’è bisogno di nessuna attrezzatura speciale per vedere le Perseidi: solo i vostri occhi”, facendo notare che l’uso di telescopi o binocoli è sconsigliato a causa della rapidità del fenomeno che rende più facile l’osservazione ad occhio nudo.

5. 11 novembre: Mercurio passa davanti al sole.


Ma l’evento astronomico più eccezionale dell’anno, il 2019 lo riserva verso la fine: l’11 novembre avverrà un raro allineamento planetario che sarà visibile su gran parte del pianeta, ma solo per coloro che saranno dotati della giusta attrezzatura. Tipicamente Mercurio è un pianeta difficile da trovare nel cielo a causa della sua vicinanza al sole, ma a novembre passerà direttamente tra la Terra e il sole, apparendo come un piccolo punto nero sulla superficie della nostra stella madre. Questo evento, noto come transito, non si verifica spesso. Il transito più recente di Mercurio si è verificato il 9 maggio del 2016 e non si verificherà di nuovo fino al 13 novembre del 2032.

È estremamente importante l’utilizzo di un filtro solare per guardare verso il sole e avere la possibilità di osservare l’evento, poiché guardare verso il sole senza le giuste protezioni può causare danni permanenti alla vista. Chiunque abbia avuto la fortuna di assistere alla Grande Eclissi Americana del 2017 e conservi ancora gli occhiali con i filtri solari utilizzati in quell’occasione, potrà servirsene ancora per questo raro evento, ma solo nel caso in cui non siano stati danneggiati. “Se i filtri non sono stati graffiati, forati o strappati, potrete riutilizzarli all’infinito”, aggiunge la NASA. Chiunque non sia dotato di occhiali con filtri solari può ordinarli online con settimane o mesi di anticipo, poiché l’acquisto potrebbe essere più difficile nell’imminenza dell’evento.
Pronti per un 2019 scoppiettante dal punto di vista astronomico?

Ritrovata tomba egizia intatta: nessuno ci entra da oltre 4.400 anni.


Un team di archeologi ha scoperto il sepolcro nel sito di Saqqara, un luogo unico ricco di reperti dell’antico Egitto.


In Egitto il Ministro del Supremo Consiglio delle AntichitàKhaled el-Enany, ha annunciato un ritrovamento eccezionale: nel sito di Saqqara, dove da tempo si sta lavorando, un team di archeologi ha ritrovato una tomba antichissima rimasta praticamente intatta. Nessuno vi entra da 4.400 anni ed è anche questo che rende il ritrovamento unico e importantissimo ai fini dello studio dell’antica civiltà egizia.
Gli stessi archeologi non riuscivano a credere ai loro occhi quando hanno scoperto la tomba: nonostante sia antichissima, infatti, è conservata benissimo e contiene dei veri e propri tesori storici e artistici. Secondo le prime notizie del ritrovamento, il sepolcro conterrebbe circa 45 statue scolpite nella roccia, per questo motivo gli studiosi pensano si tratti della tomba di un alto funzionario e della sua famiglia. È stato ipotizzato che potrebbe appartenere al sacerdote Wahtye, risalente a un periodo datato più o meno tra il 2500 e il 2300 a.C., dunque, appunto, circa 4.400 anni fa.
Le statue dovrebbero raffigurare uomini o divinità, considerando che alcune sono a grandezza naturale, mentre altre sono alte circa 1 metro. Nei geroglifici dipinti sulle pareti e ancora perfettamente visibili viene spesso nominata “Merit Meen”, che significa “l’amante del dio Min” e si presume possa essere la madre di Wahtye; in un altro punto, invece, si legge “Nin Winit Ptah”, che significa “il grandissimo dio Ptah”, una divinità associata a Memphis, l’antica capitale egizia che si trovava proprio nei pressi di Saqqara.
Quello della tomba di Saqqara è dunque il secondo grande ritrovamento di quest’anno, dopo quello delle 8 mummie intatte, ritrovate a novembre nella zona sud orientale della piramide del re Amenemhat II, nella necropoli di Dahshur.