sabato 30 novembre 2019

Il drone che si divide in quattro e apre una rete per salvare le persone dagli incendi.

Il drone che si divide in quattro e apre una rete per salvare le persone dagli incendi

Il progetto arriva dalla Cina e ha tutte le caratteristiche per essere davvero rivoluzionario: NetGuard è un drone che si divide in quattro e apre una rete capace di salvare le persone in fuga da un grattacielo in fiamme. Una volta ricevuta la richiesta di soccorso, il drone utilizza il GPS per individuare l'esatta posizione del luogo da raggiungere e lo fa viaggiando ad alta quota in modo da evitare il traffico ed essere più rapido possibile. Una volta raggiunto il luogo dell'incendio, il drone si divide in quattro parti con una rete di sicurezza al centro. Grazie a quattro eliche riesce a viaggiare in quota e ad afferare una persona a mezz'aria. La rete è costituita da uno strato quadruplo di poliuretano, abbastanza resistente da poter contenere il peso di un adulto medio: inoltre gli appositi sensori tengono traccia della persona mentre salta sulla rete, posizionando il drone in modo da afferrarla. Progettato da un gruppo di sei studenti a Quangzhou, in Cina, questo drone è candidato a vincere 13mila dollari al concept design Golden Pin di Taiwan. (FOTO©Ferrari Press/IBERPRESS News)

https://www.tgcom24.mediaset.it/magazine/foto/il-drone-che-si-divide-in-quattro-e-apre-una-rete-per-salvare-le-persone-dagli-incendi_3093095-2018.shtml?fbclid=IwAR0sixHw4MsyPtRxWJoYA0T6sgu5kphwolsr6ZqRAEU2hHto9Lv1jIMDAz8

Le orribili scelte di Renzi, uno degli italiani peggiori. - Viviana Vivarelli.




























Non capisco come si possa ritenere competente uno che è stato inadeguato e discutibile Presidente del Consiglio come Matteo Renzi.
Per ottenere un posto a tavola alla Casa Bianca, ha trascinato il governo italiano nella campagna elettorale statunitense, sostenendo la candidata sconfitta e rischiando di compromettere i rapporti col nuovo presidente americano.
Si era schierato contro il referendum greco sull’austerity e il popolo greco ha votato l’esatto contrario.
Ha difeso il Remain in Inghilterra e ha vinto la Brexit.
Ha acconsentito alle sanzioni alla Russia, danneggiando per miliardi l’economia delle nostre imprese e creando tensioni inutili tra l’Italia e la Russia stessa.
Si presentò al Forum di San Pietroburgo per la conferenza stampa con Putin, dove sarà ricordato per avere passato il tempo a chattare con il suo smartphone, mentre il presidente della seconda potenza – militare – al mondo parlava dell’Italia.
Qualche mese dopo, decise di schierargli militari italiani contro, al confine con la Lettonia.
Votò il trattato UE-Tunisia, che danneggia il nostro olio, facendo entrare olio tunisino nel nostro mercato.
Ha sostenuto a spada tratta il TTIP, pur sapendo che avrebbe distrutto la nostra economia per favorire le multinazionali americane e, invece di staccare la spina a questo trattato scellerato, per proteggere la nostra economia, si è piegato alle lobby che lo sostenevano.
Ha fatto una riforma costituzionale sotto dettato delle banche d’affari americane per stroncare la democrazia nel nostro Paese, invece di difenderla.
Si è comportato in modo ridicolo in Europa votando sì a 134 risoluzione europee che ci uccidevano, poi finse di fare il broncio a fece togliere la bandiera europea.
Ha usato i soldi per la lotta al terrorismo e il terremoto per le sue mancette elettorali.
Ha aumentato di 120 miliardi il debito pubblico con tasse che colpivano soprattutto i lavoratori dipendenti.
Ha sprecato 16 miliardi di euro delle nostre tasse nel Jobs Act che ha prodotto decine di migliaia di licenziamenti in più.
Ha utilizzato 10 miliardi di euro per un bonus di 80 euro che non ha rilanciato l’economia e, per averci sopra il consenso europeo, ha venduto i nostri porti come unici porti aperti ai flussi migratori dal mare, aprendo il contenzioso di un Patto di Dublino da cui non sappiamo più come uscire.
I cittadini italiani hanno speso gli 80 euro per pagare le tasse locali che nel frattempo lui aveva aumentato.
Ha regalato 150 miliardi alle banche punendo non i malfattori ma i correntisti. In cambio ha tagliato lo stato sociale e si era ripromesso di azzerarlo del tutto, fregandosene dei poveri.
Ha probabilmente avuto rapporti con la massoneria, visto che ne aveva il padre con Carboni a cui chiedeva consiglio.
Ha tentato di stuprare la democrazia parlamentare italiana trasformando il sistema in presidenziale e ha imposto un sistema elettorale incostituzionale e ha tentato di fare l'ennesina riforma orrenda della Costituzione.
Ha gravato il Paese spese inaccettabili come il suo Air bus, mai usato, lusso superfluo che è costato 26 volte il suo valore.
Ha fatto danni enormi con la buona scuola, sistema dittatoriale col preside.sceriffo.
La sua è una famiglia di truffatori e lui stesso si è circondato di un Giglio magico pieno di truffatori e corrotti che sono caduti a uno a uno sotto i colpi della Magistratura.
Ha depenalizzato 120 reati, tra cui lo stalking e la corruzione di minore, dimezzando i tempi della prescrizione per liberare più in fretta i corrotti, mandando al macero migliaia di processi e ha eliminato il carcere per le pene inferiori ai 4 anni.
Si è arricchito con mezzi dubbi probabilmente illeciti, girando il mondo per conferenze sospette e riscuotendo mazzette per affari fatti soprattutto con le armi e soprattutto con Paesi arabi. Ha dichiarato di avere in banca 15.000 euro e contemporaneamente ha comprato una villa da 1,4 milioni di euro senza che si capisca con quali soldi abbia potuto farlo, trovando sempre banche compiacenti e mutui facilissimi. E ora è sotto indagine per i fondi neri ricevuti da Open, la fondazione che finanzia la Leopolda e accusato, tramite questa, di riciclaggio, traffico di influenze illecite e finanziamento illecito ai partiti.
Ha distrutto il Partito democratico, rinnegando e svendendo tutti i suoi valori e le sue battaglie e piegandolo a un liberismo truce e spietato come nemmeno i neocon americani. Dopo averne distrutto l'immagine, se ne è andato per fondare un partito di centro che sta raccogliendo il peggio del peggio della destra, mentre flirta con Berlusconi e cerca costantemente di sabotare il governo di cui formalmente fa parte a cui è chiaramente nemico. Il programma del suo partito è vago ma come primi punti chiede un aumento della spesa in armi e la riunione di Finmeccanica con Fincantieri.
Il suo liberismo sfacciato gli ha meritato l'invito del Bilderberg.
Le sue leggi finanziarie non hanno mai azzeccato una previsione e sono siate puntualmente smentite a fine anno dai dati reali.
Il suo atteggiamento arrogante e supponente non solo ha allontanato tanti cittadini italiani dalle istituzioni, ma ha causato anche scissioni e lacerazioni nel Pd, che oggi ha più correnti che elettori e ha spaccato il Paese.
Ha congegnato un sistema elettorale perverso per bloccare l'ascesa del M5S e lo ha costruito assieme a Berlusconi e Salvini, si immagina per andarci al potere insieme e ha sempre votato i peggiori orrori assieme alla Lega.
Ha fatto una riforma per mettere i suoi fedelissimi nella TV di Stato. Ha deciso tutto lui: direttori generali, presidente, e amministratore delegato. E oggi lui stesso si lamenta delle persone che ha scelto, che stanno portando la nostra televisione pubblica al declino. Malgrado questo, sta brigando per ottenere il controllo di Rai1.
Ha scelto motu proprio 500 docenti universitari per metterli ai propri ordini.
Ora finge di essere contro quello stesso sistema fallimentare che lui ha creato, cadendo nel grottesco.
Tutti possiamo sbagliare, per carità, ma chi sbaglia deve essere in buona fede. Matteo Renzi è sempre dalla parte sbagliata della storia, perché dall’altra parte ci sono i cittadini, e lui non ha scelto mai di stare con loro.


https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=780622449069577&id=100013654877344

Ma che vi ha fatto Gianroberto Casaleggio? - Marco Travaglio

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“Lui non voleva far partecipare i cittadini alle istituzioni, voleva farli vincere, farli andare al governo.
All’inizio gli ridevano dietro, lo prendevano in giro. Poi, quando si è capito che la cosa poteva essere possibile, le risate sono diventate insulti.
Ormai sono parecchi anni che seguo la politica. Ecco, io non ricordo un leader politico così insultato e così calunniato. Tra l’altro incensurato.
Forse è un aggravante nella politica italiana. Non ricordo pregiudicati così insultati come l’incensurato Casaleggio.
Ma alla fine di tutto che ha fatto? Ha creato gli esodati? Ha abolito l’articolo 18? Ha per caso rubato soldi alla collettività? Ha fatto favori alle banche? Ha introdotto norme che aiutano le banche a espropriare casa vostra? Ha per caso aiutato petrolieri che inquinano vicino casa vostra? Si può sapere cosa cavolo vi ha fatto?
Ha portato delle persone incensurate dentro le istituzioni. Ed io la trovo una cosa bellissima.”


da fb

Alessandro Di Battista: “Ormai Renzi sta più a Riad che a casa sua. Perché ci va?”

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Ieri ho rilasciato un’intervista a ITQ ribadendo le mie idee, e sono sempre le stesse.
-Ho insistito sulla necessità di una legge sul conflitto di interessi (oggi non si corrompe più con le bustarelle, si “corrompe” con consulenze e pagando politici per partecipare a convegni e conferenze).
-Ho parlato del sacrosanto recupero di tasse non versate da parte della Chiesa Cattolica e di altri istituti religiosi (5 miliardi!).
-Ho insistito sulla necessità di NAZIONALIZZARE le autostrade italiane. E’ lo STATO che deve guadagnare sulle autostrade (con l’obbligo poi di reinvestire gli utili in manutenzione e altre opere infrastrutturali), non i Benetton.
-Ho criticato aspramente il neo-liberismo che, prossimo agli ultimi colpi di coda, diventerà sempre più violento.
-Ho detto che se fossi un parlamentare non voterei il MES perché reputo che solo chiamarlo Meccanismo-Salva-Stati sia una balla colossale. Sono le mie idee, condivisibili o meno ma sono sempre le stesse.
Eppure per gli “amiconi” della redazione de La Repubblica starei “riportando il Movimento a destra”.
Il fascismo di oggi ha molte forme, va dalle più nostalgiche idiozie ai più vili etichettamenti ma l’obiettivo è sempre lo stesso: dividere e distrarre i cittadini.
Io non sono né di destra e né di sinistra quel che è certo è che La Repubblica, il giornale più liberista d’Italia è, obiettivamente, un quotidiano che rappresenta la peggior destra conservatrice. Quella che odierebbe le nazionalizzazioni (non è un segreto che i Benetton abbiano foraggiato con pubblicità per anni La Repubblica), quella che odierebbe favorire l’entrata degli operai nella proprietà delle aziende in crisi, quella che odia Trump anche se è stato il Presidente, ad oggi, meno guerrafondaio dai tempi di Jimmy Carter e certamente più “pacifista” del premio Nobel per la Pace Obama, responsabile, insieme a Sarkozy, Napolitano e Berlusconi della guerra in Libia che ha provocato morti e destabilizzazione oltre che l’avanzata del fondamentalismo islamico.
I “liberal” di oggi, dopo aver avallato l’ascesa del capitalismo finanziario che ha distrutto i diritti dei lavoratori cercano di rifarsi una coscienza parlando di ambiente. Ma badate bene, una cosa è la sacrosanta lotta in favore dell’ambiente, altro sono le ipocrite e banali prese di posizione liberiste che vogliono far pagare i danni ambientali ai poveri cristi e non a chi inquina davvero.
Quanto inquina l’industria bellica, quanto aver costruito migliaia di ordigni nucleari (solo Papa Francesco si occupa della bomba atomica ormai), quanto inquinano le grandi opere inutili sponsorizzate dai “giornaloni” della pseudo-dx o della pseudo-sx in perfetta sintonia con i “Matthews” (Renzi e Salvini, i “Matthews”, sono incredibilmente simili, sulla politica economica, sulle privatizzazioni e sulla politica estera la pensano allo stesso identico modo).
Ma su tutto questo le battaglie non si fanno o si fanno solo di facciata. Gli “sporchi ambientalisti” sono i green liberal, nuova forma di capitalisti che pensano che utilizzare bicchieri biodegradabili a casa (cosa giusta, per carità) sia sufficiente a salvare il pianeta ma che tacciono di fronte alle guerre di invasione mascherate da missioni di pace che oltre a provocare morte tra gli esseri umani uccidono l’ambiente.
Il Movimento abbia il coraggio di scagliarsi contro il falso ambientalismo abbracciando proposte concrete quali il telelavoro che dovrebbe essere incentivato anche all’interno della Pubblica amministrazione.
Il Movimento combatta contro le nuove forme di corruzione. La corruzione è come il doping, quando l’anti-doping arriva pensa già a nuovi aggiornamenti.
Ripeto, oggi esiste un modo, purtroppo ancora spesso legale, per foraggiare la politica e dettarle la linea: le consulenze e le conferenze.
Barroso, ex-Presidente della Commissione Europea, dopo aver speso il suo mandato nell’interesse degli istituti finanziari, ha, “magicamente” trovato lavoro come vice-presidente della banca d’affari Goldman Sachs. Questa roba non dovrebbe succedere, per questo una legge molto più stringente sul conflitto di interessi è fondamentale, anche nell’ambito della stessa Commissione Europea. In Italia l’aspettiamo da 25 anni. Per anni ci hanno fatto credere che a non volerla fosse Berlusconi. Balle! E’ il sistema politico-finanziario a non volerla.
Io non so come finiranno le inchieste sulla fondazione renziana Open. Ma il punto è politico. Nel 2016 Alberto Bianchi, ex-Presidente di Open (grande amico di Renzi e piazzato dal rottamatore dell’etica politica nel CDA di ENEL) ha ricevuto consulenze da centinaia di migliaia di euro dal gruppo Toto, il gruppo che gestisce le autostrade A24 e A25. Poco dopo Bianchi ha versato centinaia di migliaia di euro alla Fondazione Open, fondazione che, a quanto pare, metteva a disposizione di politici renziani carte di credito.
Ma la questione centrale è un’altra. Nel 2017, il governo Gentiloni, controllato di fatto da Renzi che oltre a vari ministri piazza la Boschi come numero 2 a Palazzo Chigi, fa un bel favore al gruppo Toto: un abbuono di 121 milioni di euro per la concessione dell’autostrada dei parchi.
E’ lecito pensare che il gruppo Toto abbia di fatto elargito centinaia di migliaia di euro alla fondazione Renziana (passando attraverso la consulenza ad Alberto Bianchi) per poi vedersi restituito il favore dal governo Gentiloni? Magari è ancora legale questa roba (vedremo l’inchiesta), ma è vomitevole. Come sarebbe vomitevole scoprire che il senatore semplice di Scandicci, Impruneta, Signa e Lastra a Signa, riceva compensi da parte dei sauditi.
Ormai Renzi sta più a Riad che a casa sua. Perché ci va? Partecipa a convegni? Fa l’ospite d’onore nelle conferenze sulle armi? Riceve denaro per questo? Sarebbe gravissimo che un senatore della Repubblica italiana fosse pagato da un paese straniero. Non sarebbe un palese conflitto di interessi?
Nell’attesa che abbia il coraggio di rispondere pubblicamente dico una cosa ai miei ex-colleghi del Movimento: accelerate! Soprattutto adesso. Luigi lo sta facendo e lo sostengo per questo. Accelerate sul conflitto di interessi, sulla nazionalizzazione di autostrade, sulla commissione di inchiesta sul finanziamento ai partiti, sul recupero dell’IMU non versato dagli istituti religiosi. Vedrete che i renziani passati a Italia “Morta” o quelli lasciati a fare politicamente da “palo” nel PD in Parlamento voteranno tutte le nostre proposte anche perché, se si dovesse andare ad elezioni adesso, non solo prenderebbero meno voti di Calenda ma molti di loro perderebbero l’immunità parlamentare e mai come ora credo ne abbiano bisogno…
(io Ricordiamo che il programma di ItaliaViva non è ancora chiaro, ma il primo punto che Renzi ci ha tenuto a precisare è che si deve aumentare la spesa in armi. E perché il secondo punto è l'unione di Fincantieri con Finmeccanica? Chi costruisce navi militari non fa navi da crociera. Un tempo la DC o la Sx erano pacifiste. Oggi sono diventati tutti 'affaristi'? Non c'è una sola cosa che Renzi dica di voler fare che non sia legata a un affare lucroso, visibile o invisibile, che Renzi pensa di fare a favore di se stesso. E' un affarista che fa affari con la politica).

venerdì 29 novembre 2019

Jon Bon Jovi ha aperto due ristoranti dove le persone bisognose possono mangiare gratis. - Emma Taggart

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Molte celebrità usano il loro status e la loro ricchezza per aiutare gli altri e rendere il mondo un posto migliore, ma Jon Bon Jovi porta la generosità al livello successivo. Sebbene sia noto per la sua musica, Bon Jovi è anche appassionato di cibo e aiuta le persone bisognose. Ecco perché ha aperto i suoi due ristoranti della comunità, JBJ Soul Kitchen , dove chiunque può mangiare gratuitamente.

Il primo ristorante di Bon Jovi è stato aperto nella zona di Red Bank nel New Jersey nell'ottobre 2011, e il secondo ha aperto i battenti nel 2016 vicino a Toms River, un'area che è stata gravemente danneggiata dall'uragano Sandy nel 2012. L'impresa alimentare del cantante è una delle tante progetti gestiti da The Jon Bon Jovi Soul Foundation , un'organizzazione benefica che mira a "rompere il ciclo della fame, della povertà e dei senzatetto".

Finora, Bon Jovi e il suo team di ristoranti hanno servito oltre 100.000 pasti a clienti paganti e bisognosi. Non ci sono prezzi nel menu, ma coloro che possono permettersi un pasto sono incoraggiati a donare $ 20. Per coloro che stanno lottando finanziariamente, possono mangiare gratuitamente e sono anche incoraggiati a fare volontariato al ristorante, aiutando a servire i pasti e lavorare in cucina. Dall'apertura dei ristoranti, il 54% dei pasti è stato pagato con donazioni e il 46% è stato guadagnato attraverso il volontariato.

I tavoli arrivano al primo arrivato, al primo servito, ma quelli che di solito non possono permettersi il lusso di un pasto caldo hanno la priorità. Ogni piatto è preparato con cura utilizzando prodotti coltivati ​​nell'orto del ristorante. I clienti possono scegliere tra una fantastica selezione di piatti deliziosi come il pollo al sesamo allo zenzero arancione, il filetto di baccalà condito con l'anima e la quinoa di verdure arrosto. Soul Kitchen dice: "Tutti sono i benvenuti al nostro tavolo dove ingredienti, dignità e rispetto di provenienza locale sono sempre presenti nel menu".

https://mymodernmet.com/bon-jovi-soul-kitchen/?fbclid=IwAR0SnLZLUwVJC5Ep7KLs5n7toq2-ZFrOWRQdQqCW0DxJaTdc0u21NtUp694

Andrea Scanzi: “Il poro Porro e la bile di Salvini”.



(Stanno perdendo la testa, è bellissimo!)

Ragazzi, questa è meravigliosa. Ieri scrivo un pezzo sul Fatto in cui ricordo che Salvini ama andare in tivù dove può intervistarsi da solo. Per questo va sempre da por(r)o, che oltre ad avere il cognome che merita è un (mediamente) noto giornalista senza lettori: il suo ultimo libro è apparso timidamente in classifica sei secondi, per poi scomparire nell’indifferenza generale. E lui ne soffre, perché con librerie e teatro non si può fingere: quando i lettori/spettatori devono pagare per leggerlo/vederlo, por(r)o ha lo stesso appeal del poro asciugamano. Stacce, Nicolino. C’è chi può e chi non può.

La funzione di por(r)o, nell’ecosistema, è quella di fungere da ciabattina lisa di Salvini. E in questo non è male, perché tutto è fuorché stupido. Fa ascolti né buoni né cattivi, ma sa muoversi benissimo assecondando il potere.

Ora: io, nel pezzo, lo provocavo “accusandolo” d’essere l’ufficio stampa (neanche il più noto) di Salvini. Ovviamente lui c’è cascato come un luccio. Tipico. Non solo: per difendersi lui che ha fatto? Ha lanciato uno strale sputazzante contro di me, in cui mi ha accomunato a caso a Lerner (con cui non ho mai avuto bei rapporti) e Formigli (da cui non vado ospite dai tempi di Badoglio). E questo suo strale, ma guarda un po’, da chi è stato rilanciato sui suoi social? Ma dal Cazzaro Verde in persona, ovviamente, che per l’occasione ha aggiunto il solito titolo da dissestati neuronali: “Porro asfalta tutti” (uno come por(r)o può asfaltate giusto il viottolo di casa sua, e solo se lo aiutano).

È meraviglioso: per dimostrare di non essere uno dei propagandisti (neanche il più noto) di Salvini, por(r)o ha puntualmente dimostrato di esserlo ancora di più. Al punto che il suo politico del cuor lo ha subito rilanciato, tipo Duce con l’Istituto Luce. Sei un genio, Nico’!

Resta poi da sottolineare la rabbia incurabile del Cazzaro Verde, il cui successo del mio libro lo ha proprio mandato via di testa. Due settimane fa mi ha attaccato dopo un mio intervento a Otto e Mezzo, giorni fa ho scoperto che è arrabbiato nero con me e non accetterà più confronti televisivi con me. E ora mi riattacca di nuovo, usando la sia ciabattina lisa di riferimento. Proprio non ce la fai a non considerarmi, Matteuccio. Onorato della bile (verde) che ti provoco. Io però ti sono amico e ti invito una volta di più al debutto teatrale del Cazzaro Verde a Milano sabato 21 dicembre. Sono rimasti cento posti, un posto magari lo trovi. Ti sono così amico che ti agevolo pure il link, fatti prendere due biglietti da por(r)o stesso: https://www.i-ticket.it/…/il-cazzaro-verde-scanzi-teatro-le…

Siamo solo all’inizio, Matteo. Te l’ho già detto: non sono Saviano, mi fai solo ridere (paura proprio no) e con te mi divertirò tanto. Tu, un po’ meno.

https://infosannio.wordpress.com/2019/11/28/andrea-scanzi-il-poro-porro-e-la-bile-di-salvini/?fbclid=IwAR208myXaX-Pfea1Dh4MHwPPuTDfxlhXqHX8xSIK5S_fesLbDndNNeNM_TE

Depositi&prestiti. - Marco Travaglio

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Non essendoci lasciati intimidire dal trio B.-Previti-Dell’Utri e neppure da Salvini, specializzati in querele e cause per danni a raffica, figuratevi se ci spaventa la loro controfigura parodistica e farsesca, al secolo Matteo Renzi. Da qualche giorno le nostre buche delle lettere – la mia e quella del Fatto – sono intasate di atti di citazione a mazzi, anzi a strascico firmati da questo pover’uomo, che ci accusa di diffamarlo e ledere la sua presunta onorabilità perché ci ostiniamo a raccontare le sue imprese. Politiche e soprattutto affaristiche, visto che non si capisce più che mestiere faccia. Con tutto quel che avrebbe da fare con i compari di Open e di Eyu inseguiti dalle Procure e dalla Finanza, trova il tempo di annunciare di averci chiesto “poco meno di un milione di danni”, col simpatico hashtag “colpo su colpo”, degno di un bullo di Ostia più che di un senatore di Scandicci. Poi, per cambiare un po’, ha pure minacciato una querela penale perché ieri ho scritto di un aiutino del “governo Renzi” nel 2017 al gruppo Toto, che poi finanziò Open: la svista era evidente e l’avrei rettificata spontaneamente, ben sapendo che nel 2017 il governo era presieduto da Gentiloni. Ma il nome del premier non sposta di un millimetro la questione. Di quel governo, Renzi fu l’artefice e il dominus: avendo giurato l’addio alla politica, era rimasto segretario del Pd, partito di stra-maggioranza, e aveva piazzato tutti i suoi uomini nei posti-chiave, da Gentiloni alla Boschi, da Delrio a Lotti, dalla Madia a De Vincenti, da Padoan a Calenda, dalla Bellanova a Faraone, da Scalfarotto a Migliore. Dunque, ammesso e non concesso che Toto volesse ricambiare il favore finanziando Open, non avrebbe sbagliato indirizzo.
In ogni caso, in veste di querelati e denunciati, siamo in buona compagnia: il disperato sta trascinando in tribunale tutti quelli che osano parlare di lui senza leccargli l’epa e la pappagorgia. Affinchè smettano anche loro, come già fanno spontaneamente i giornaloni che da due giorni nascondono lo scandalo Open con titolini invisibili in prima pagina, perlopiù dedicati non ai fatti oggetto dell’inchiesta, ma alle farneticazioni del rignanese. Il quale è talmente disabituato alla critica e persino alla satira che ha denunciato persino Crozza, per dire quanto è lucido e sereno. Se ci avesse chiesto un consiglio, gli avremmo suggerito di lasciar perdere i tribunali. Sia perché quelli come lui dovrebbero starne alla larga. Sia perché un laureato in legge dovrebbe conoscere la differenza fra uno sbaglio innocuo o una parodia di Crozza e un reato di diffamazione.
Sia perché fare causa a chi dice la verità porta sfiga: si rischia di perdere (Salvini), ma pure di finire in galera (Previti e Dell’Utri) o ai servizi sociali (B.). In ogni caso, se il poveretto si diverte così, faccia pure: casomai la sua pesca a strascico nelle nostre tasche gli portasse davvero “parecchi soldini”, almeno di quelli si conoscerebbe la provenienza. Resta invece da spiegare dove abbia preso tutti gli altri: quelli che gli hanno consentito di passare da un misero conto in banca con 15mila euro (fu lui a esibirne l’estratto a Matrix nel gennaio 2018) all’acquisto in giugno di una villa da 1,3 milioni e di totalizzare – lo dice lui – 800mila euro di entrate l’anno scorso e 1 milione quest’anno. Ai primi del 2018 la sua carriera di conferenziere-globetrotter (pagato non si sa bene da chi né come: c’è persino una misteriosa associazione intestata all’incolpevole Giovanni Spadolini) era appena agli inizi. Lo stipendio da parlamentare scattò solo dall’aprile 2018 (non più di 400 mila euro lordi l’anno, comunque). E i libri e i documentari tv -per quanto geniali come i suoi – non portano guadagni milionari, salvo che ci si chiami Camilleri o Angela.
Dunque attendiamo fiduciosi la lista dei bonifici con relativi donatori. Ma con tutti i processi che sta innescando con le sue mani, non mancherà occasione. Tantopiù che oltre la metà del costo della villa, 700mila euro su 1,3 milioni, gliel’anticipò la generosa madre dell’imprenditore Riccardo Maestrelli, che lui aveva nominato a Cassa Depositi e Prestiti e naturalmente finanziava Open. Un prestito – dice Renzi – che lui restituì nel giro di quattro mesi. Cioè fra giugno e ottobre di quell’anno d’oro che è stato per lui il 2018: l’anno in cui, mentre completava nelle urne la distruzione della sinistra italiana, ingrassava il suo conto corrente da 15mila a 800 mila euro in pochi mesi. Non sono questioni penali, almeno per lui e per ora. Ma politiche, etiche, deontologiche. 
Un politico che da premier nomina un imprenditore a un incarico pubblico (Cdp) non dovrebbe accettare un euro di finanziamento al suo partito o alla sua fondazione, né tantomeno chiedergli un prestito per la sua villa. Altrimenti, come minimo, è conflitto d’interessi e, come massimo, corruzione. Per informazioni, rivolgersi a Raffaele Marra, arrestato quand’era capo del Personale della giunta Raggi e condannato in primo grado per corruzione perché, ai tempi di Alemanno, si era fatto dare soldi per una casa dal costruttore Scarpellini, senza peraltro dargli nulla in cambio. Vedremo se la legge è uguale per tutti. Le indagini dell’Antiriciclaggio sono appena partite. Nell’attesa, siccome Renzi conferma il mega-prestito alla famiglia del suo nominato, e ne ha pure ricevuto un altro da 20mila euro da Marco Carrai che colleziona incarichi pubblici nella Firenze renziana, dovrebbe spiegare se li ritenga conformi all’art. 57 della Costituzione: “…I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”. Ma forse ha solo equivocato il significato di Cassa Depositi e Prestiti. I prestiti li abbiamo visti: attendiamo notizie sulla cassa e i depositi.