domenica 6 settembre 2020

Dall’uveite al virus “morto”: vita da medico personale. - Gianni Barbacetto

Dall’uveite al virus “morto”: vita da medico personale

È primario di anestesia e rianimazione, Alberto Zangrillo, ma il suo intervento medico più notevole, a favore del suo paziente più notevole, ha riguardato l’uveite, che è una malattia degli occhi. “Ne soffro da quando mi hanno scagliato in faccia una statuetta del Duomo”, dichiara nel 2014 Silvio Berlusconi, l’ur-paziente dell’esimio professore anestesista e rianimatore. Si presenta in pubblico con degli occhialoni neri che fanno dimenticare perfino la bandana che nel 2007 aveva giovanilisticamente coperto il lavoro di un altro medico, il professor Piero Rosati, insigne tricologo, che gli aveva eseguito un trapianto di capelli. Nel novembre 2014, dunque, Zangrillo apre le porte del San Raffaele di Milano, dov’è primario, a un Berlusconi con gli occhiali scuri: “Non sarà un ricovero brevissimo, almeno una settimana, perché faremo anche un controllo generale delle condizioni di salute del paziente”. Ma allora: “È solo uveite?”, chiesero i malfidenti. “Non c’è niente di non detto. È un problema oftalmico”, assicurò l’anestesista Zangrillo, “il ricovero l’ho deciso dopo essermi consultato con l’oftalmologo Francesco Bandello”.
Il bello è che l’anno prima, l’8 marzo 2013, occhialoni, uveite e ricovero al reparto D del San Raffaele erano serviti a Silvio per saltare le udienze del processo Ruby. Con conseguente visita fiscale disposta dai giudici del Tribunale e superprotesta dei suoi allora molti parlamentari, che avevano marciato sul palazzo di giustizia e tentato di occupare l’aula del processo. Medicina e politica si incrociano sempre, sul corpo di Silvio. Zangrillo cerca di districarle come può. Una volta ha perfino sbattuto la porta alla politica: nell’inverno del coronavirus 2020, quando viene invitato a una riunione in Regione Lombardia dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore Giulio Gallera per far partire il progetto del super-ospedale Covid alla Fiera di Milano. Zangrillo non la ritiene una buona idea, l’Astronave nel deserto, slegata e distante dalle specialità (pneumologiche, cardiovascolari, nefrologiche, neurologiche…) di un ospedale: “Una rianimazione non può essere svincolata, anche in termini di spazi, da una struttura ospedaliera”. Boccia senza appello l’ideona di Fontana e Gallera. I fatti (21 i milioni spesi, non più di 20 i pazienti ricoverati) gli daranno poi ragione. È proprio in quei giorni che comincia a circolare la notizia che Zangrillo potrebbe candidarsi a sindaco di Milano. Lui smentisce con decisione, ma chissà.
Nato nel 1958 sotto il segno dell’ariete, si laurea in Medicina e chirurgia a 25 anni, alla Statale di Milano. Si specializza in anestesia e rianimazione. Fa pratica al Queen Charlotte Hospital di Londra, all’Ospital de la Santa Creu Pau di Barcellona, al Centro Cardiotoracico di Montecarlo, all’Hetzer Deutsche Herzzentrum di Berlino. Poi si ferma al San Raffaele, dove diventa primario. Ma è noto soprattutto per essere il medico personale di Berlusconi, che assiste anche nei momenti più neri e difficili. Il 13 dicembre 2009, quando un ragazzo instabile gli scaglia in faccia la statuetta. Nel 2016, quando viene sottoposto a un complesso intervento a cuore aperto. Nei mesi del Covid va tutto bene finché Silvio resta confinato in Francia. Il 31 maggio 2020, però, Zangrillo dichiara in tv che “il virus, dal punto di vista clinico, non esiste più”. Anche il suo paziente zero allenta le precauzioni. Si trasferisce in Sardegna. Incontra Flavio Briatore, poi positivo al Covid-19, anche se gli interessati escludono che possa essere stato lui l’untore. Il patron del Billionaire, diventato un cluster dell’infezione, lo precede comunque al San Raffaele, dichiarando però che il suo problema è, se non un’uveite, una prostatite. Pochi giorni dopo, Silvio risulta positivo al coronavirus e viene ricoverato per polmonite bilaterale. Zangrillo alla fine è costretto a fare autocritica. Ritratta, come Galileo. “Sollecitato provocatoriamente, ho usato in tv un tono forte, probabilmente stonato. Ma fotografava quello che osservavamo e continuiamo a osservare”. Conclusione: “L’umore di Berlusconi non è dei migliori. Neanche il mio”. Chissà se ha ripensato anche alla sua fantacandidatura sospesa a sindaco di Milano.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/05/dalluveite-al-virus-morto-vita-da-medico-personale/5921017/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2020-09-05

Senato, i 5Stelle depositano la legge contro gli editori impuri. - Matteo Petri

Senato, i 5Stelle depositano la legge contro gli editori impuri

Ridurre i conflitti di interessi degli editori per garantire una stampa più libera. È con questo obiettivo, che diversi senatori 5Stelle (primo firmatario, Primo Di Nicola) hanno depositato in Parlamento la proposta di legge per ridurre al 10% il peso nelle società editoriali dei soggetti privati che hanno anche altre attività economiche con un fatturato eccedente 1 milione di euro all’anno. Il fine sarebbe quindi quello di normare definitivamente il rapporto tra due principi costituzionalmente garantiti: la libertà di iniziativa economica e la libertà di manifestazione di pensiero. “La commistione e i conflitti di interessi hanno raggiunto livelli tali di criticità da richiedere al Parlamento un intervento chiaro e risolutivo”, si legge nella relazione introduttiva della proposta. “Vogliamo assicurare l’equilibrio necessario tra la libertà di impresa e la tutela di una informazione credibile, plurale e completa. Ci sono vari esempi che mostrano come i gruppi economici con interessi prevalenti in altri settori tentino costantemente di orientare l’opinione pubblica”.
La proposta riguarderebbe tutti i tipi di editori, dalla tv alla carta stampata, alle testate online, e riguarderebbe anche le quote detenute dalla più ristretta cerchia famigliare: figli, coniugi, fratelli o sorelle degli stessi editori. Qualora fosse approvato, il disegno di legge avrebbe una valenza retroattiva, concedendo un periodo transitorio di tre anni per far adeguare le società alla nuova normativa. Gli editori con grandi patrimoni economici provenienti da altre attività dovranno quindi ridurre la quota eccedente il limite di legge: al 45 per cento entro un anno, al 25 per cento dopo due anni e poi al 10 per cento delle quote della società editoriale, entro il terzo anno dall’approvazione della nuova legge. Se approvata, la legge avrebbe effetti dirompenti: i maggiori gruppi editoriali italiani sono infatti detenuti da gruppi attivi in altri settori, da Fca (Repubblica e La Stampa) a Caltagirone (Il Messaggero).
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/06/senato-i-5stelle-depositano-la-legge-contro-gli-editori-impuri/5922081/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-09-06

Il dilemma etico su Silvio: ricordare chi è stato o esercitare la “pietas”? - Daniela Ranieri

Berlusconi positivo, gli esami e la speranza di rientrare a casa subito  dopo: così si è deciso il ricovero dell'ex premier al San Raffaele - Il  Fatto Quotidiano

Dramma - C’è qualcosa di emblematico e triste nell’ultimo “incidente” dell’ex premier.
Ancora una volta le vicende biografiche e sanitarie di Berlusconi hanno l’effetto di produrre attorno alla sua persona un dilemma etico. Esercitare la pietas, con cadute spesso ipocrite nella melassa assolutoria, o approfittarne per ricordare chi è stato e cosa ha rappresentato Berlusconi per l’Italia degli ultimi 30 anni? Alludere alla fine di un’epoca, arrotare i coccodrilli, chiedersi se sia più importante il Silvio-simbolo o il Silvio-persona, ben occultato sotto la coltre cosmetica e la volontà di potenza tricologica con cui lui ha negato la sua normalità, la sua umanità e in definitiva il tempo?
Stavolta c’è qualcosa di triste e di emblematico nell’ultimo incidente che gli è occorso. Il suo medico di fiducia, il prof. Zangrillo, sua imprescindibile spalla mediatica (nel 2016: “il Presidente ha rischiato la vita”), è stato uno dei volti più popolari in questi mesi di tele-Covid ed è stato lui più di altri il liberatore, l’alleggeritore, colui che ha ridimensionato la tragedia e concesso agli italiani il respiro dopo mesi di angoscia; e adesso per ironia della sorte ha due tra i suoi più famosi assistiti in deficit di respiro. Con la differenza che mentre il contagio di Briatore, grottescamente negato dal suo entourage fino all’inverosimile, è parso una specie di contrappasso alla spavalderia dell’imprenditore scettico e vitalista allo spasimo, quello di Berlusconi pare una beffa. Le cronache ci hanno raccontato un Berlusconi recluso per mesi in un eremitaggio dorato, autore di poche dichiarazioni caratterizzate da una saggezza inedita per i suoi standard e sconosciuta ai suoi due alleati, che hanno chiamato in piazza la folla in piena emergenza, esponendosi ogni giorno alla mattanza dei selfie non protetti, e pure Renzi andava da Giletti a dire che era della “scuola Zangrillo” e voleva riaprire tutto già a maggio…
Questo inibisce ogni esultanza, anche nei più accaniti detrattori, per il dramma che sta vivendo la famiglia Berlusconi, e autorizza a diffidare dell’ottimismo del suo medico, che ha esposto il suo assistito a una specie di caccia al tesoro collettiva, tale che se se lo fosse preso lui, ciò avrebbe significato anche la disfatta della sua sicumera, esibita in Tv nel momento dell’ovvia discesa dei contagi dopo mesi di lockdown. Stavolta non c’è ironia anti-berlusconiana, e nemmeno la nota (finta) autoironia pop e sottovalutazione del proprio caso biologico allo scopo di innalzare la propria natura simbolica dunque sovrabiologica; non aspettiamo che si affacci alla finestra per consegnare ai già corposi annali uno dei suoi gloriosi gesti – un saluto con le corna, un commento malizioso su un’infermiera – e nemmeno, come in occasione dell’ultimo ricovero nella stanza di 300 mq al San Raffaele, disegnini sui giornali di cosa sia e come funziona una valvola aortica (nel caso noi, sprovvisti di dottor Zangrillo, ce la dovessimo sostituire da soli), a parte il secco e triste bollettino cui ci ha abituato questa malattia. Hai voglia a dire “il mio paziente è asintomatico”, proprio come Briatore, a riprova della bontà della teoria del virus clinicamente morto (intanto com’era prevedibile i ricoveri in terapia intensiva stanno proporzionalmente crescendo coi contagi), quando a smentirti è proprio Berlusconi, dicendo di non avere più febbre e tosse, quindi di averle avute, e sviluppando da ultimo una polmonite bilaterale.
Il medico primario che lancia un messaggio deresponsabilizzante (“Basta paura! Riprendete a vivere più di prima!”) proprio quando alcune norme di base erano state interiorizzate, è sconfessato suo malgrado dal paziente più mediaticamente potente d’Italia. E colpisce che lo specialista sia tornato sulla frase definendola “stonata” e parlando ancora di “isteria” e “panico” (numero di morti per isteria e panico: zero; numero di morti per Covid: 35mila e 534), come se non fosse normale adesso per la famiglia di un signore di 84 anni provare panico; come se non fosse, la paura della Covid, la paura primaria che i nostri cari più fragili muoiano da soli in ospedale, come successo a migliaia di nostri connazionali. Ecco, il corpo di Berlusconi, che è sempre stato bino come quello di tutti i sovrani, ha adesso un’ulteriore dimensione sacrificale: dimostrare che il proprio medico aveva torto.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/06/il-dilemma-etico-su-silvio-ricordare-chi-e-stato-o-esercitare-la-pietas/5922067/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-09-06

Rita Stilli - Insegnanti, scuole, bambini.

La scuola cambia: banchi singoli e turni. Cosa pensano i ragazzi? Le voci  per ANSA LIFESTYLE - Teen - ANSA.it

Domani molti bambini ricominceranno la loro strada verso la crescita, la conoscenza, la consapevolezza. 
Ma se sulla loro strada troveranno insegnanti furiosi, confusi, che scendono in piazza per esigere l'impossibile, che temono e tremano al pensiero del ritorno in classe, beh... allora questi bambini sarebbe meglio che restassero a casa. 
Già, a sentire, attraverso un monitor di un computer, la voce della maestra che dice che gli mancano tanto... che si commuove, ecc... Almeno, questi bambini, crederanno di essere amati dai loro insegnanti, e li ameranno. 
Amore non meritato, per molti, che protestano, che gridano, che invocano sicurezze che non possono concretizzarsi in certezze. E che loro stessi, riempiendo le piazze, facilitano la proliferazione di quel virus che tanto temono, al contrario dei bambini, che l'hanno affrontato e l'affrontano da piccole donne e piccoli uomini, non coraggiosi, ma consapevoli, responsabili, e attenti. 
A quegli insegnanti che si sono presi anni sabbatici, con la scusa che nella scuola c'è troppa confusione, che le cose non sono chiare, che che che... 
Avete paura, ebbene, ammettetelo, sarebbe segno di coraggio, di lealtà, e forse d'insegnamento, trasversale, per i vostri studenti che preferite lasciare allo sbando. 
Se anche gli insegnanti dei vostri figli, a loro volta, vi seguono in questa via, io mi sento di dire che non la Scuola, non le scuole, ma chi dovrebbe farla, ha le colpe più gravi dell'inadeguatezza della nostra pubblica e non istruzione!
Smettetela di insegnare ai vostri studenti di pretendere, anche quando non si può, ma se avete una soluzione perfetta, in tasca, tiratela fuori. Ma che vada bene per tutti, e per tutti, intendo soprattutto i bambini. Sinceramente, dei problemi dei genitori, mi importa fino ad un certo punto, visto che hanno passato le vacanze estive tranquillamente sulle spiagge, assembrati, incoscienti. E non vi lamentate per una mascherina, quando poi, nell'inverno, coprite i volti dei vostri bambini, pur di portarli fuori per i vostri comodi, con sciarpe e paracolli da soffocare. O dentro passeggini ricoperti di cellophane, impacchettati, sottovuoto. Fatela finita, il problema, per usare un eufemismo, c'è, e ci sarà ancora per molto. Ma risolverlo con la fuga o con la protesta sterile, con la critica da bar-sport, non serve a niente, anzi, danneggia. Lasciate fare ai bambini, chiedete la loro opinione, informateli, parlategli, fateli sentire partecipi della rinascita, perché saranno loro, a decretare o no, la fine di questa pandemia. E credetemi, a loro, della mascherina, non importa proprio nulla. Si divertiranno a portarla, a cambiarla, a personalizzarla, a renderla un accessorio necessario. Più, molto di più, del cellulare!


Rita Stilli su fb del 6 sett. alle h.12 circa.

Preferiti o preferenze. - Marco Travaglio



Quel che ha detto ieri il premier Conte alla festa del Fatto, rispondendo a Padellaro e Gomez, sulla legge elettorale con la preferenza e senza più liste bloccate piacerà ai 5Stelle, a LeU, alla maggioranza del Pd e in parte anche alla Meloni: cioè a chi è contrario ai parlamentari nominati dai capi. Non piacerà invece a chi approvò le tre leggi elettorali-vergogna che istituivano le liste bloccate: il Porcellum del centrodestra (2005, poi raso al suolo dalla Consulta), l’Italicum dell’Innominabile e di B. (2014, anch’esso bocciato perché incostituzionale) e il Rosatellum del Pd renziano, votato anche da FI e dalla Lega salviniana (2017, con i soli voti contrari di 5Stelle e FdI). Se la nuova legge elettorale “Germanicum”, oltre a un impianto proporzionale e a uno sbarramento, prevedrà la preferenza unica, non sarà la migliore del mondo, perché il doppio turno francese è meglio; ma almeno potremo dire di avere riconquistato il diritto di scelta. Non è poco, dopo 15 anni di digiuno. Ed è paradossale che i cultori della “rappresentanza” democratica sprechino tempo, voce, inchiostro ed energie a strillare contro il taglio dei parlamentari (che non c’entra nulla), anziché concentrarli su un obiettivo ben più cruciale: far sì che i deputati e i senatori, 945 o 600 che siano, vengano eletti da tutti e non più nominati da pochi.
Questo è il cuore della “rappresentanza”: più elettori rappresenta, più il rappresentante sarà responsabile e autonomo. Come diceva ieri Conte, “coloro che saranno eletti con le nuove regole potranno sentire ancora di più il peso della rappresentanza e quindi quella disciplina e quell’onore” prescritti dall’art. 54 della Costituzione. Molti – come Sabrina Ferilli, anche lei alla nostra festa – puntano “più sulla qualità che sulla quantità”. Giusto. Ma un’assemblea pletorica di quasi mille parlamentari consente a molti (circa un terzo, secondo i calcoli di Boeri e Perotti) di confondersi nella massa per disertare impunemente le sedute o scaldare gli scranni senza fare proposte: una zavorra che scredita tutta l’istituzione. La qualità dei nostri rappresentanti migliorerà già con la loro riduzione e soprattutto con una legge elettorale che ne faccia davvero i rappresentanti nostri e non dei loro padroni. Ma – l’ha spiegato ieri Lorenza Carlassare sul Fatto – solo la vittoria del Sì costringerà il Parlamento a buttare a mare il Rosatellum e le sue liste bloccate. Se vincesse il No e i parlamentari restassero 945, senza l’obbligo di ridisegnare i collegi, i partiti non avrebbero né l’obbligo né l’interesse di cambiare sistema. E si terrebbero quello attuale, che consegna ai loro boss il potere unico al mondo di scegliersi i parlamentari preferiti: i meno capaci e i più servili.
https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/09/06/preferiti-o-preferenze/5922037/

No Mask, a Roma negazionisti del Covid ed estrema destra. Speranza: “Vedere una piazza di negazionisti mi fa rabbrividire”.

No Mask, a Roma negazionisti del Covid ed estrema destra. Speranza: “Vedere una piazza di negazionisti mi fa rabbrividire”

Secondo la Questura c'erano 1500 persone, Le immagini della folla saranno analizzate dalla polizia scientifica per "accertare eventuali inosservanze". Conte: Noi vogliamo gestire una pandemia in corso. Rispondiamo con i numeri". Zingaretti e Di Maio: "Fermatevi, rispetto per famiglie delle vittime".
Negazionistiestrema destra, il “Popolo delle mamme” e poi tassisti e albergatori. I “no mask”, chi crede che la lotta al coronavirus sia una “dittatura sanitaria” e le “fake news del Covid”, si sono ritrovati in piazza a Roma, davanti alla Bocca della Verità, alle 16. Dopo il tentativo di tenere la manifestazione a piazza del Popolo, gli organizzatori attendevano circa 2mila persone al presidio. Secondo la Questura, però, sono circa 1500 i partecipanti. Il Ministro della Salute roberto Speranza, da Potenza, commenta: “Vedere una piazza di negazionisti sinceramente fa rabbrividire”.
Manifestazioni simili contro le mascherine si erano già viste nelle piazze di Berlino e Londra. “Le regole fondamentali – ha aggiunto il ministro – la mascherina e il distanziamento devono essere veramente rispettate da tutti. Il Paese sia unito rispetto a questa sfida”. Poi ha ricordato gli oltre 35mila morti per coronavirus: “L’Italia ha pagato un prezzo altissimo, anche in termini di vite umane. Il mondo e tutta l’Europa sono ancora in una situazione molto difficile”.
In piazza sventolavano bandiere tricolori, foto di Donald Trump e un grande striscione “Noi siamo il popolo“. Tra gli slogan intonati dalla piazza ‘no mask’ “Giù le mani dai bambini” e “Verità”. Un manifestante ha dato fuoco a una foto di Papa Francesco. Non sono mancati insulti al Governo, fischi per il presidente della Repubblica. Sul palco gli interventi hanno toccato i temi più disparati: da presunti errori medici, ai vaccini, dalla mutazione del campo elettromagnetico della terra ai microchip. Hanno aderito anche i No vax e gli oppositori del 5G: “Siamo in guerra e chi ce la sta dichiarando non sta risparmiando nessuno”, si legge su una delle pagine social dedicate alla manifestazione alla quale aderisce un popolo variegato, con tanta estrema destra ad iniziare da Forza Nuova agli ex forconi fino ai Gilet arancioni. A raggiungere il raduno anche la conduttrice Eleonora Brigliadori, la deputata ex M5S Sara Cunial e il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino. Nonostante l’assemblea nasca come raduno di ‘no mask’ diverse persone, soprattutto anziane, hanno deciso di indossare la mascherina: “Prevenire è meglio che curare”, hanno spiegato ai giornalisti. “Il fatto che sia qui oggi non significa che debba rischiare di ammalarmi”, ha aggiunto una signora. Le immagini della folla saranno analizzate dalla polizia scientifica per “accertare eventuali inosservanze” delle regole in vigore su distanziamento e mascherina, che saranno poi sanzionate.
Una dei manifestanti – nota come ‘Nonna Maura‘, che da agosto gira l’Italia per chiedere il disconoscimento dei Dpcm anti-Covid – si è incatenata davanti al Quirinale subito dopo la manifestazione. “Credo sia a questo punto l’unico modo per avere visibilità e avere spiegazioni. Ci dicono che Mattarella non è presente e che non possiamo stare qui. Ma io non mi muovo, devono portarmi via con la forza”. La donna, intanto, è stata portata via dalla polizia.
Poche ora prima del raduno era arrivato l’appello di buona parte della politica. Il premier Giuseppe Conte, durante l’intervento alla Festa del Fatto Quotidiano, ha detto: “Noi vogliamo gestire una pandemia in corso. Oggi c’è una manifestazione a Roma di persone che pensano che non esiste. A loro rispondiamo con i numeri”, ha risposto riferendosi ai 35.518 morti da inizio emergenza. All’attacco il governatore del Lazio e segretario del Pd, Nicola Zingaretti: “Fermatevi negazionisti! La manifestazione è un errore. Siete ancora in tempo per annullarla. Rispettate vittimefamiglie, operatori della sanità, i sacrifici degli italiani”. Il Covid “non si nega, si combatte”, ha aggiunto chiedendo “a tutta la politica di prendere le distanze da questa follia”.
Sulla stessa linea anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Parlano di guerra i negazionisti, di guerra che devono fare allo Stato contro queste misure, contro la mascherina. Io invece rispondo che la guerra l’abbiamo combattuta questo inverno e abbiamo perso sul campo decine di migliaia di italiani i cui familiari stanno ancora piangendo”. Quindi l’ex capo politico del M5s si rivolge direttamente ai negazionisti: “Chiedo di portare almeno rispetto per i familiari dei morti”.
“Gli scriteriati che sono in piazza in queste ore a dire che non ci vogliono le mascherine – sostiene il commissario europeo Paolo Gentiloni dalla Festa dell’Unità a Modena – sono persone che fanno male a loro stesse e al nostro Paese”. Mentre il capogruppo Pd Marcucci auspica sanzioni per le persone ammassate senza mascherine.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/05/no-mask-a-roma-negazionisti-del-covid-ed-estrema-destra-speranza-vedere-una-piazza-di-negazionisti-mi-fa-rabbrividire/5921476/

Un anno del Conte 2. E di miracoli. - Gaetano Pedullà

Giuseppe Conte

Oggi è un anno dalla nascita del Conte2, o se preferite dalla resurrezione di un premier che doveva scomparire insieme alla maggioranza gialloverde. A quell’epoca la politica italiana non aveva mai visto un Presidente del Consiglio passare in pochi giorni dal campo della destra a quello della sinistra, ma la risolutezza dei 5 Stelle nel blindarlo ha fatto di Palazzo Chigi un presidio talmente solido da resistere persino all’onda d’urto di una pandemia, oltre che dimostrare pure ai più scettici la natura sinceramente post ideologica del Movimento.
A sentire la sguaiata propaganda delle opposizioni e della stampa di complemento, in quest’anno non c’è niente da festeggiare. Il Covid in effetti ha impoverito il Paese e davanti a noi c’è un orizzonte preoccupante, ma se pensiamo a dove saremmo nel caso in cui a gestire l’emergenza avessimo avuto i negazionisti del virus tanto cari alla destra, adesso dovremmo tenere compagnia a Berlusconi in ospedale e a Briatore in quarantena. E non finisce qua. Conte e la maggioranza giallorossa hanno resistito a quel mondo economico che non voleva sentirne di fermare la produzione, sul modello di quanto predicavano Trump e Bolsonaro in aree del mondo che chissà come mai sono oggi tra le più contagiate del mondo.
Grazie a Conte sono rimasti a bocca asciutta i sovranisti che neppure si sarebbero potuti sedere al tavolo del Recovery Fund, e così saremmo stati costretti a prendere quel Mes che non vogliono neppure Salvini e la Meloni. Certo, Conte ha deluso quei poteri forti che gli preferirebbero Draghi e le prebende di una tecnocrazia forgiata sui valori della finanza, ma il Governo che ha guidato in questo anno l’Italia ha realizzato la più alta mediazione possibile tra la solidarietà verso chi è stato lasciato per troppi anni indietro e il mondo delle imprese. Una scelta che ha già ripagato lo sforzo, perché non disporre di strumenti come il Reddito di cittadinanza nel mezzo della pandemia ci avrebbe esposto anche a probabili tensioni sociali. Ovviamente di cose da fare ce ne sono tante altre, ma oggi questo compleanno merita se non gli auguri almeno un Grazie.
https://www.lanotiziagiornale.it/editoriale/un-anno-del-conte-2-e-di-miracoli/