sabato 22 maggio 2021

(Non) lasciateli lavorare. - Marco Travaglio

 

Ormai non passa giorno senza un nuovo, vergognoso segnale di restaurazione. Ieri il cosiddetto ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, premio Attila ad honorem, ha dato il via libera a nuove trivellazioni nel mare Adriatico. E martedì la “Commissione di garanzia” del Senato – quella che ha appena restituito il vitalizio al corrotto Formigoni – si appresta a violare un’altra volta le regole ridando il bottino agli ex. I giornali, tutti tranne il Fatto, continuano a ignorare questo scandalo. L’andazzo generale è “tutto va ben madama la marchesa” e guai a disturbare il manovratore. Il peggio della cultura autoritaria, un tempo esclusiva della stampa berlusconiana (“Lasciatelo lavorare”, “Ghe pensa lü”), ha ora traslocato sugli house organ draghiani tipo Repubblica, dove si leggono titoli ai confini della realtà. Due mesi fa: “Draghi il Recovery se lo riscrive da solo”. E ieri: “Tasse, la strategia di Draghi. Non saranno i partiti a ridisegnare il fisco”. E chi dovrebbe ridisegnarlo, di grazia, se non le forze politiche rappresentate in Parlamento in base ai voti ottenuti alle elezioni? Cosa c’è di più politico e di meno tecnico del fisco del futuro, cioè della scelta su chi debba pagare più tasse e chi meno?

Il condono di marzo sulle cartelle esattoriali del 2000-’10 (con la scusa del Covid-19), ha già detto molto, sull’orientamento di questo governo. Il resto l’ha chiarito l’altroieri il premier, con una voce dal sen fuggita. Alla timida proposta di equità lanciata da Letta per una tassa di successione sui grandi patrimoni che finanzi le politiche per i giovani, ha risposto glaciale: “Non è il momento di prendere soldi ai cittadini, ma di darli”. E quale sarebbe il momento di dare una tosatina alle rendite e alle diseguaglianze, ingigantite dai governi B. con l’abolizione della tassa sulle eredità e dai governi Letta e Renzi con l’abrogazione dell’Imu sulle case dei ricchi, se non questo della crisi post-Covid? Per “dare soldi”, da qualche parte bisogna prenderli: e siccome si riparla di riforma delle pensioni, non vorremmo che fossero i pensionati a pagare il conto. Insieme al milione (almeno) di licenziati prossimi venturi grazie alla sciagurata revoca del blocco. E ai precari dei subappalti, che col dl Semplificazioni anticipato ieri dal Fatto diventeranno carne da cannone con una deregulation sui salari e la sicurezza che fa impallidire quelle berlusco-renziane. Alcuni buontemponi auspicano che questo governo di centrodestra in un Parlamento a maggioranza di centrosinistra duri fino al 2023. Davvero 5Stelle, Pd e Leu intendono inghiottire (e farci inghiottire) vagonate di rospi per altri due anni? E sono sicuri, a fine corsa, di trovare ancora qualche elettore disposto a votarli?

ILFQ

Mutuo prima casa giovani: come ottenere le agevolazioni e chi può accedervi. - Andrea Carli

 

I punti chiave


Un sostegno per chi non ha ancora 36 anni e, senza quel minimo di certezze che un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o forme di impiego autonomo possono dare, vede l’accensione di un mutuo per acquistare casa un’operazione ai limiti del possibile.

Aiuti acquisto prima casa per under-36.

Come preannunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della presentazione del Piano di ripresa e resilienza al parlamento, nel pacchetto delle misure entrate nel decreto Sostegni bis approvato dal Consiglio dei ministri (il testo definitivo non è stato ancora pubblicato in Gazzetta ufficiale) e finanziate con i 40 miliardi di scostamento di bilancio, entrano anche gli aiuti per consentire agli under-36 (in precedenza la soglia era 35 anni) titolari di un rapporto di lavoro atipico di acquistare la prima casa.

Garanzia dello Stato fino all’80% del mutuo.

Questi giovani potranno accedere al Fondo di garanzia per la prima casa. La percentuale di copertura della garanzia passa dal 50 all’80% dei finanziamenti richiesti per l’accensione di un mutuo.

Domande fino al 30 giugno 2022.

Le domande per accedere alla garanzia dello Stato potranno essere presentate fino al 30 giugno 2022 dagli under 36 con un Isee sotto i 40mila euro.

Prima casa, stop imposte di registro fino al 30 giugno 2022.

Fino al 30 giugno dell’anno prossimo gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di “prime case” di abitazione, a eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9, e gli atti traslativi o costitutivi della nuda proprietà, dell’usufrutto, dell'uso e dell'abitazione relativi alle stesse sono esenti dall'imposta di registro e dalle imposte ipotecaria e castale se stipulati a favore di soggetti che non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell'anno in cui l'atto è rogitato e che hanno un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente non superiore a 30mila euro annui.

Credito di imposta sull’Iva corrisposta per l’acquisto.

Per questi atti relativi a cessioni soggette a Iva è attribuito agli acquirenti che non hanno ancora compiuto trentasei anni di età nell'anno in cui l’atto è stipulato un credito d’imposta di ammontare pari all’imposta sul valore aggiunto corrisposta in relazione all'acquisto. Il credito d’imposta può essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, o può essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell'acquisto. Il credito din imposta può altresì essere utilizzato in compensazione (Dlgs 241/97). Il credito d'imposta in ogni caso non dà luogo a rimborsi.

Esenzione dell’imposta sostitutiva su bollo e ipoteche.

Il decreto Sostegni bis prevede infine che i finanziamenti erogati per l'acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili ad uso abitativo per i quali ricorrono le condizioni e i requisiti dal decreto e sempreché la sussistenza degli stessi risulti da dichiarazione della parte mutuataria resa nell'atto di finanziamento o allegata allo stesso siano esenti dall'imposta sostitutiva delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali e delle tasse sulle concessioni governative (l’imposta è dello 0,25 per cento).

IlSole24Ore

venerdì 21 maggio 2021

Reati fiscali, un altro processo per mamma e babbo Renzi. - Vincenzo Iurillo

 

Imputati - Rinviata a giudizio anche la sorella Matilde.

Ieri Tiziano Renzi, Laura Bovoli e Matilde Renzi, padre, madre e sorella dell’ex premier Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per l’accusa di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti, e dichiarazione infedele dei redditi percepiti, intorno alla condizione della società Eventi6 srl di Rignano sull’Arno. “Chiederemo la riunione di questo filone – dice l’avvocato Federico Bagattini – al procedimento principale”. Si riferisce al processo per il fallimento della cooperativa di servizi di volantinaggio Marmodiv, e a quelli delle coop Delivery Service Italia e Europe Service, che inizierà il 1° giugno davanti al Tribunale di Firenze. Le due inchieste infatti sono connesse perché secondo le indagini dei pm fiorentini, Eventi 6 avrebbe documentato false passività per 5,5 milioni di euro evadendo imposte per 1,2 milioni, frutto di operazioni illecite scaturite dai rapporti dei coniugi Renzi con Marmodiv.

La tesi inquirente di quest’ultimo rinvio a giudizio, relativo solo alla società Eventi6, è che i coniugi Renzi avrebbero usato Marmodiv e le altre cooperative di cui sarebbero stati amministratori di fatto per aumentare il volume di affari di Eventi6, la società di cui la signora Bovoli era legale rappresentante, Tiziano Renzi amministratore di fatto e Matilde Renzi legale rappresentante solo per l’anno 2018. Nel dettaglio, i passivi fittizi sarebbero stati indicati nelle dichiarazioni dei redditi tra il 2016 e il 2018, che per i pm furono viziate dalla contabilizzazione di dieci fatture emesse da Marmodiv verso Eventi 6 nel 2017 e nel 2018. Tali fatture per il pm erano “gonfiate” (sovrafatturate) in quanto relative a prestazioni finte.

La srl si sarebbe formalmente avvalsa dei servizi della cooperativa Marmodiv, che sarebbe stata usata per gestire la manodopera per conto della Eventi 6 e si sarebbe accollata tutti gli oneri previdenziali, contributivi e fiscali. E le fatture contestate avrebbero determinato lo scarico per Eventi 6 di costi di manodopera quando invece – sottolineano gli inquirenti – si trattava del costo di lavoro dipendente fatto sostenere sotto mentite spoglie a Marmodiv, la coop andata in bancarotta. I diversi meccanismi irregolari avrebbero permesso ai titolari di Eventi 6 di evadere pagamento di imposte e Iva. I tre congiunti Renzi sono accusati in concorso della violazione dell’articolo 2 del decreto legislativo n. 74/2000 che punisce chi “al fine di evadere le imposte…, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi”. È contestato anche l’articolo 4 dello stesso decreto legislativo n. 74/2000 sui reati tributari. Punisce chi “al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto indica in una delle dichiarazioni annuali (…) elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti”. La prima udienza sarà il 7 marzo 2022. Se dovesse essere accolta la richiesta dell’avvocato Bagattini, il processo verrebbe riunito a quello Marmodiv.

IlFQ


Tutti a casa. - Marco Travaglio


Stavolta Salvini ne ha detta una giusta: “Non può essere questo governo a fare le riforme”. Parlava di giustizia, fisco e Pa. Ma ci sono pure Rai, conflitto d’interessi, salario minimo, transizione digitale ed ecologica. Qualunque questione affronti, l’attuale maggioranza-ammucchiata non va d’accordo su nulla. E i problemi vanno affrontati con scelte nette per risolverli, non con compromessi al ribasso per non scontentare nessuno. Quindi, spiace dirlo, ma l’unica soluzione è quella indicata da Salvini: un patto fra chi ci sta per eleggere un nuovo capo dello Stato decente e per cambiare la legge elettorale restituendo ai cittadini il potere di scegliere. E poi elezioni a inizio 2022, per avere subito una maggioranza omogenea (o meno disomogenea dell’attuale Armata Brancaleone) che imbocchi una direzione precisa, uscendo da questa vaga melassa. Che ieri ha toccato l’apice nella conferenza stampa di Draghi. Il premier s’è confermato un ottimo slalomista, ma anche il capo di un governo che ha esaurito la spinta propulsiva (ammesso che l’abbia mai avuta). Sistemate alla bell’e meglio le vaccinazioni, consegnato il Pnrr e varato il Sostegni-2, non si sa davvero che altro possa combinare di qui a fine anno.

I 5Stelle sollevano lo scandalo Durigon, contestano le controriforme sulla giustizia della Cartabia e il finto ambientalismo di Cingolani (“mini-nucleare”, “idrogeno blu”, inceneritori e altre delizie): Draghi li ignora. Letta propone una dote ai giovani col ritorno della tassa di successione (misura liberale quant’altre mai: basta leggere Einaudi): Draghi lo liquida con una battuta (“È il momento di dare, non di prendere”: ai ricchi, s’intende). E non potrebbe fare altrimenti. Se compisse anche una sola scelta, il governo crollerebbe. Oggi o nel semestre bianco dopo il 3 agosto. Intanto la Restaurazione avanza col ritorno dei vitalizi ai pregiudicati e prossimamente agli ex parlamentari: come possono M5S, Leu e Pd, che li avevano aboliti, restare alleati con Lega e FI che li stanno ripristinando? Idem per la legge Zan che, per quanto perfettibile, è già morta grazie alle destre. E si riparla persino di separazione delle carriere togate modello P2. Non c’è tema dello scibile umano che non veda i giallorosa lontani le mille miglia da Lega e Forza Italia Viva. E il ricatto “se il governo va a casa, niente riforme e niente soldi del Recovery” è una pistola scarica: l’Ue vuole riforme vere, non pateracchi per accontentare tutti. Meglio parlar chiaro all’Ue e rinviare tutto a un governo e a una maggioranza veri. L’iniziativa, prima che ci pensi Salvini dal Papeete Beach a Ferragosto, dovrebbero prenderla i giallorosa. Dando una scadenza a quest’agonia per portarci finalmente a votare.

IlFQ

Sostegni bis, dai ristori automatici agli aiuti alle famiglie: tutte le novità. -

 

Sostegni bis, dai ristori automatici agli aiuti alle famiglie, tutte le novità.

Aiuti a tutte le categorie in difficoltà, dal wedding al turismo, dallo sport alla cultura. Altri 17 miliardi per le imprese, cui se ne aggiungono 9 per garantire l'accesso al credito. E più di 4 miliardi per rilanciare l'occupazione ed evitare una emorragia di posti quando finirà il blocco dei licenziamenti. È un'altra manovra omnibus il decreto Sostegni bis che rinnova molte delle misure già utilizzate fin dall'inizio della pandemia per arginare i danni del Covid all'economia e che guarda anche a famiglie e giovani, con lo stop delle cartelle prolungato fino alle fine di giugno, gli aiuti per l'acquisto per la prima casa e i nuovi fondi per i centri estivi.

Decreto sostegni bis / Altri 15,4 miliardi per gli aiuti a fondo perduto.

Il nuovo giro di aiuti a fondo perduto messo in moto dal decreto sostegni-bis approvato in consiglio dei ministri vale 15,4 miliardi. Come con gli altri decreti per tamponare l'emergenza la fetta più grossa delle risorse va a imprese e partite Iva. Nel dettaglio: per i ristori automatici identici a quelli del primo decreto sostegni sono stanziati 8 miliardi di euro, per quelli (alternativi) che emergono dal confronto del fatturato tra il periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e il periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 sono stanziati 3,4 miliardi, mentre per i cosiddetti ristori “a conguaglio” calcolati sul risultato d'esercizio i fondi ammontano a 4 miliardi di euro. Arrivano 100 milioni, distribuiti dal Mise nei prossimi 30 giorni, per attività rimaste chiusi nei primi 4 mesi del 2021 (piscine, sale giochi, da ballo ecc.). Arrivano altri 100 milioni per la montagna e bonus fiscale per la moda e per gli alberghi. Stanziati 50 milioni per le città d'arte e ad alta vocazione turistica.

Decreto sostegni bis / Stop alle cartelle fino al 39 giugno.

Nuovo rinvio fino al 30 giugno della ripresa della riscossione coattiva. Come già annunciato con un comunicato stampa nelle scorse settimane lo stop alla notifica di oltre 40 milioni di cartelle estattoriali slitta dal 30 aprile 2021 al prossimo 30 giugno. Slitta allo stesso termine la sospensione del pignoramento delle quote di stipendi e pensioni.

Decreto sostegni bis / Blocco dei licenziamenti esteso a fine agosto per chi usa la cassa Covid.

Nel Decreto sostegni bis è spuntata una nuova proroga del blocco dei licenziamenti di ulteriori 60 giorni (fino al 28 agosto) per le imprese che richiedono di poter utilizzare la cassa Covid fino al 30 giugno. Inoltre dal primo luglio le aziende che utilizzano la cassa ordinaria non dovranno pagare le addizionali a condizioni che non licenzino. Il corposo pacchetto di misure previste più in generale per il rilancio del mercato del lavoro va dal nuovo contratto di rioccupazione all'estensione del contratto di espansione, ad altri sei mesi di Cig per cessazione fino ai contratti di solidarietà al 70% per 26 settimane. Tra le novità anche l'istituzione di “Scuole dei mestieri” per garantire le necessarie figure specializzate nei vari distretti industriali sul territorio.

Decreto sostegni bis / Fondi per esenzione ticket e cure "Long Covid".

Molto sostanzioso il capitolo relativo alla sanità, con interventi nell'immediato per l'emergenza Covid ma anche per la fase post-Covid. Per i vaccini scatta un credito d'imposta del 20% sulla ricerca e un fondo di 200 milioni da destinare nello specifico alla ricerca e alla produzione, con la regia della nuova Fondazione Enea Biomedical Tech. Ma si guarda anche al dopo: stanziati 50 milioni per esentare dal ticket su visite ed esami chi è stato ricoverato per Covid e soffre di postumi per il cosiddetto «Long Covid». Viene prorogato al 2021 il piano per il recupero delle liste d'attesa che stanzia 500 milioni e poi 8 milioni per potenziare i servizi di neuropsichiatria e altri 20 milioni per assumere psicologi per aiutare soprattutto i più giovani. Infine previsti 69 milioni per riorganizzare la rete dei laboratori del Ssn.

Decreto sostegni bis / Sanatoria per 20mila prof e concorsi sprint per 3mila docenti Stem.

Alla voce scuola il decreto Sostegni-bis dà il la a un maxi-piano di assunzioni per 70mila docenti. Di questi 49mila arrivano dal concorso straordinario in via di conclusione e dalle graduatorie esistenti, altri 18.500 sono invece precari con 3 anni di servizio che ottengono un contratto di un anno e la promessa di assunzione, nel 2022/23, previo superamento del periodo di prova e di un test finale. Contemporaneamente parte un concorso ordinario sprint per 3mila insegnanti nelle materie Stem: test a risposta multipla, orale e valutazione dei titoli da concludere entro il 31 agosto per averli in cattedra a settembre.

Decreto sostegni bis / Tremiliardi al turismo, dalle guide alle città d'arte.

Il sostegno al mondo del turismo e della cultura è peraltro una delle voci più consistenti del decreto, con fondi (in tutto 3,3 miliardi) che vanno a tour operator, agenzie di viaggi, strutture ricettive, guide turistiche. Ma ci sono nuovi aiuti per le città d'arte e una nuova indennità una tantum da 1.600 euro per stagionali e lavoratori dello spettacolo, cui si aggiunge uno sgravio contributivo per operatori di terme e turismo (esteso anche al commercio).

Decreto sostegni bis / Dal reddito di emergenza ai buoni spesa: gli aiuti alle famiglie.

Il decreto non dimentica le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà e rinnova il Reddito di emergenza per altri 4 mesi, da giugno a settembre, oltre a stanziare altri 500 milioni per i Comuni per distribuire buoni spesa e aiuti per affitti e bollette. Altri 135 milioni andranno invece ai centri estivi e altre iniziative educative tra il primo giugno e la fine dell'anno.

IlSole24Ore

giovedì 20 maggio 2021

Transizione enologica. - Marco Travaglio

 

Chi di voi non ha mai sognato un mini-reattore nucleare nel suo giardino, balcone, terrazzo o tetto accanto all’antenna della tv e all’aggeggio dello split? Ora quel sogno sta per diventare realtà grazie al Superministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, quello che Grillo ha scambiato per grillino. Per lanciare la sua ideona senza farsene accorgere, il Superministro ha scelto il rag. Cerasa del Foglio (che è sempre un’ottima garanzia di clandestinità): “Tra le opzioni per produrre energia col nucleare, la più concreta è l’utilizzo di mini-reattori nucleari a fissione, quelli generalmente usati sulle grandi navi, che con poche scorie arrivano a produrre qualcosa come 300 MW”. E ora, pensate, “possono essere riconosciuti dall’Ue come sorgenti di energia verde, rinnovabile e pulita anche fuori dal perimetro di una nave”. A questo pensavamo un anno fa, quando si iniziò a parlare di un Recovery fund di ripresa e resilienza post-pandemia: a una ridente fungaia di mini-centrali atomiche verdi, pulite e profumate. È vero, il nucleare a fissione l’avevamo bocciato in 2 referendum, ma cos’è mai la sovranità popolare dinanzi a un Superministro, per giunta dei Migliori?

Si potrebbe indire un concorso a premi: “Fatti anche tu il tuo minireattore personalizzato, spesa modica”. Chi ha il giardino potrà piazzarlo accanto al barbecue, da alimentare con la nuova energia pulita senza più puzze di carbonella bruciata, per grigliate da favola e soprattutto ecosostenibili. La carne si colorerà di verdastro fosforescente (il famoso “green”), ma ci si farà l’abitudine. Per i bimbi, poi, sarà meglio del parco giochi: ogni casa avrà il suo giardino tematico-didattico per replicare in miniatura Hiroshima, Nagasaki, Chernobyl e Fukushima evitando ore di documentari su Netflix, History Channel e Sky. Basterà avvertire i vicini che la simpatica nuvoletta a forma di fungo che si sprigiona a una cert’ora non è nulla di allarmante, anzi è l’ultimo grido dell’energia pulita, verde e soprattutto rinnovabile. Infatti il mini-prodigio atomico, a gentile richiesta del pubblico, sarà replicabile anche più volte al giorno, prima e dopo i pasti. Ogni reattorino sarà caricato con cialde per garantire un’ampia gamma di colori, sapori, odori. E allietare feste di compleanno, lauree, comunioni, cresime e matrimoni col funghetto atomico al posto dei fuochi d’artificio. Quando la cagna o la gatta faranno i cuccioli, potrà uscirne qualcuno con tre teste, ma sarà un’altra attrazione da venderci i biglietti: più gente entra, più teste si vedono. E chi vorrà farla finita, anziché avviarsi verso la solita clinica svizzera, potrà farsi un aerosol dal minireattore: transizione all’altro mondo, però ecologica.

IlFQ

Sostegni-bis: tra aiuti, fisco e lavoro spuntano anche gli ecoincentivi auto. - Marco Mobili e Gianni Trovati

 

In Consiglio dei ministri il testo da 100 articoli con fondo perduto, rilancio delle moratorie e pacchetto lavoro.

Sale a 100 articoli la bozza del nuovo decreto sostegni con cui il Governo conta di sfornare una nuova tornata di aiuti da 35 miliardi per sostenere imprese, professionisti, l’occupazione, la liquidità, la salute e ai servizi territoriali. Nella riunione tecnica di ieri sera per chiudere il provvedimento è spuntato anche un nuovo finanziamento agli incentivi per la rottamazione e l’acquisto di veicoli meno inquinanti, anche se sempre a benzina o diesel. Una voce che potrebbe anche non entrare subito nel testo oggi all’esame del Consiglio dei ministri, ma che potrebbe essere presentata come emendamento alle Camere.

Aiuti a fondo perduto.

Per gli aiuti a fondo perduto sarebbe confermato l’impianto definito nelle ultime settimane che prevede un anticipo con il pagamento automatico di un bonifico uguale a quello che le partite Iva con ricavi o compensi fino a 10 milioni hanno ricevuto con il primo decreto sostegni convertito in legge ieri sera dalla Camera. A questo si potrà aggiungere, su richiesta del contribuente e se spettante, una somma aggiuntiva per compensare le perdite in più dei primi tre mesi 2021. Sempre su scelta delle imprese in perdita (almeno il 30% del fatturato) si potrà ottenere un ulteriore aiuto a fondo perduto a titolo di saldo calcolato però non più sul fatturato ma sulla redditività, e dunque sui dati di bilancio e della dichiarazione dei redditi per le aziende in contabilità semplificata. Importo che sarà però al netto degli aiuti già ricevuti con gli altri decreti anti crisi nel corso del 2020 e 2021.

Imprese in perdita.

Con il nuovo decreto arriverà anche un ulteriore taglio ai cosiddetti costi fissi sostenuti dalle imprese in perdita: torna il credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali e quelli di azienda, un taglio di un altro mese sui costi fissi delle bollette elettriche e un fondo da 600 milioni di euro gestito dai Comuni per ridurre la Tari.

Scadenze fiscali e contributive.

Salvo cambi di rotta, il decreto dovrà ratificare anche gli ultimi comunicati legge in tema di scadenze fiscali e contributive, con lo spostamento fino al 30 giugno dello stop alla notifica degli oltre 40 milioni di cartelle esattoriali e lo slittamento al 20 agosto del termine già scaduto il 17 maggio per il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali di oltre 3,7 milioni di commercianti e artigiani. Una proroga ponte in attesa che entri in vigore il decreto interministeriale sull’anno bianco per i contributi di autonomi e professionisti introdotto dall’ultima legge di bilancio.

Lavoro e occupazione.

Al pacchetto lavoro e occupazione dovrebbero andare tra i 5 e i 6 miliardi per l’introduzione di diversi strumenti necessari a ridurre l’impatto del termine del blocco dei licenziamenti oggi fissato al 30 giugno (e al 31 ottobre per le imprese più piccole). Arrivano così sgravi al 100% fino a 6mila euro per il contratto di rioccupazione e nuove norme sui contratti di solidarietà, con l’estensione dei contratti di espansione alle imprese da 100 dipendenti in su che rappresentano, ha sottolineato il ministro Andrea Orlando ieri alla Camera, una «importante anticipazione» di nuove «forme di flessibilità» verso la pensione di cui bisognerà valutare «gli effetti» in vista della fine di Quota 100.

Sanità.

Il pacchetto presentato dal ministro della Salute Roberto Speranza punta a stanziare 500 milioni per recuperare il tempo perduto per le troppe visite mediche e ricoveri saltati o rinviati dalle strutture sanitare nell’ultimo anno di emergenza sanitaria. I fondi saranno utilizzati anche per rafforzare i servizi di assistenza psicologica sul territorio, soprattutto dedicati ai minori.

Le altre misure.

Per le famiglie in difficoltà arriveranno altri 4 mesi di Reddito di emergenza e 500 milioni assegnati ai sindaci per distribuire buoni per spesa, affitti e b0llette. Mentre per gli under 36 sarebbe stata confermata la norma che prevede sconti fiscali e garanzie rafforzate per l’acquisto della prima casa. A completare il quadro degli aiuti c’è il rilancio delle moratorie sui prestiti e degli incentivi fiscali alla crescita patrimoniale delle imprese, a partire dalle banche.

IlSole24Ore