mercoledì 15 maggio 2024

LISTE D’ATTESA BLOCCATE? IL GRIMALDELLO PER ACCEDERE ALLE CURE NEI TEMPI E SENZA PAGARE. - Raffaele Varvara

 

Sta esplodendo la piaga sociale delle liste d'attesa con migliaia di italiani che rinunciano alle cure: la soluzione per ripristinare la salute del Paese è nella nostra azione decisa e consapevole.


Le liste sono bloccate e le agende chiuse per tutto il 2024“, “Mi spiace, non c’è posto“: sono sempre più frequenti queste risposte dagli operatori dei Centri Unici di Prenotazione (CUP); l’interfaccia del Servizio Sanitario Nazionale che accoglie la domanda di salute dei cittadini e dovrebbe fornire una risposta certa, risponde invece che lo Stato non riesce a garantire il fondamentale diritto alla salute.

Un problema annoso con cui gli italiani fanno i conti da molto tempo, ma che adesso sta esplodendo in tutte le sue contraddizioni: proprio quel sistema che “per la nostra salute”, aveva prodotto quel propagandato vaccino-messia in pochi mesi e reso obbligatorio in meno di un batter d’occhio, oggi ti risponde che, invece, per una risonanza o una visita ortopedica devi aspettare anni perchè “le liste sono bloccate” e “le agende sono chiuse“; a meno che non paghi e l’esame o la visita la ricevi prontamente anche l’indomani.

Durante la cosiddetta emergenza sanitaria, interi reparti furono chiusi, sale operatorie dismesse con interventi rimandati e tutto il personale dirottato nei centri tampone, negli hub vaccinali o nelle terapie intensive da campo; tutto il SSN era concentrato nella cura del virus mentre si tralasciava il resto: oggi si sono accumulati oltre 400mila interventi chirurgici e altrettanti esami diagnostici e visite specialistiche. Con l’emorragia di personale sanitario che migra verso il privato o verso l’estero, le liste d’attesa ingolfate, il sistema sovraccaricato, lo Stato non riesce a garantire la sicurezza delle cure, parte integrante del diritto alla salute.

Fino a qualche anno fa, gli italiani attingevano ai risparmi privati per ovviare a queste deficienze ed accedere alle cure; l’aumento esponenziale della spesa sanitaria out of pocket ne è la dimostrazione: la spesa sanitaria a carico dei cittadini è passata dai 28,13 miliardi del 2016, ai 40,26 miliardi nel 2022 (1).

Dal 2023 ad oggi, l’impennata dell’inflazione e l’aumento del costo della vita, rappresentano un mix esplosivo del fenomeno della rinuncia alle cure: il 42% dei pazienti con redditi più bassi, fino a 15 mila euro, è stato costretto a procrastinare o a rinunciare alle cure sanitarie perché nell’impossibilità di accedere al Servizio sanitario nazionale e non potendo sostenere i costi della sanità a pagamento. La quota di chi è costretto a procrastinare o rinunciare alle cure scende al  32,6% dei redditi tra i 15 mila e i 30 mila euro, il 22,2% di quelli tra i 30 mila e i 50 mila euro e il 14,7% di quelli oltre i 50 mila euro. L’indagine punta i riflettori anche su un altro fenomeno allarmante: “l’effetto erosivo” sulla ricchezza che, ovviamente, impatta in modo difforme sulle classi di reddito. Il 36,9% degli italiani ha infatti rinunciato ad altre spese per sostenere quelle sanitarie: è il 50,4% tra i redditi bassi, il 40,5% tra quelli medio-bassi, il 27,7% tra quelli medio-alti e il 22,6% tra quelli alti (2).

Per questi motivi, nel 2024 si sono moltiplicate le associazioni, che rivendicano la salute come diritto universale garantito da uno stato sociale perequativo delle diseguaglianze, non un bene di consumo fruibile da chi dispone di ingenti capitali. Il grimaldello di questa rivendicazione è il D.lgs 124/1998 che stabilisce la certezza delle cure entro tempi prestabiliti. Facendo appello a questa legge, le liste d’attesa magicamente si sbloccano e le agende si riaprono, poichè, dice la legge, se non c’è disponibilità di un esame o di una visita nei tempi stabiliti dalla classe di priorità indicata in ricetta dal medico prescrittore nella propria ASL di appartenenza, si ha diritto ad accedere alle cure in regime di intramoenia (privato), alle stesse condizioni del pubblico (ovvero pagando solo il ticket, ove previsto).

Anche il comitato Di Sana e Robusta Costituzione, dopo la consolidata esperienza con l’operazione “Riapriamo le porte” per rimuovere ostacoli all’accesso alle cure come tamponi e mascherine, ha inaugurato l’operazione “Cure si-cure”, un percorso di garanzia delle cure in 3 semplici passi che chiunque può compiere in autonomia seguendo le indicazioni contenute in QUESTO MODULO o chiedendo il supporto al difensore clinico del comitato.

Il comitato si muove contemporaneamente su un piano individuale, prendendo in carico ogni singolo caso e su un piano collettivo con l’obiettivo di determinare gli equilibri politici del governo, sollecitando la corrente sovranista a ripristinare lo stato di salute del Paese tramite rifinanziamento del fondo sanitario nazionale con la tassazione degli extraprofitti dei colossi farmaceutici.

Per slegare la spesa sanitaria dai vincoli di bilancio, pensavamo di farcela tramite la presenza e la forza dei partiti antisistema nelle istituzioni ma la loro frammentazione e gli ostacoli sempre più insormontabili per accedere e concorrere alle elezioni, ci hanno fatto capire che non può essere questa l’unica strada.

Le rigide organizzazioni partitiche antisistema, scegliendo di concentrare le proprie energie esclusivamente nel momento elettorale, col crescente fenomeno della diserzione delle elezioni, non riescono a spostare uno spillo nello scacchiere dei rapporti di forza attualmente dispiegati.

Le dinamiche organizzazioni associative, riescono, invece, ad abbattere le liste d’attesa e garantire il diritto alla salute dei cittadini, predisponendo gruppi di cittadini organizzati a condividere una strategia comune, consapevoli che la strada delle elezioni è al momento impercorribile perchè il nemico si è blindato nella sua fortezza ed ha alzato il ponte levatoio.

Oggi assume forza politica non l’organizzazione statica che conta migliaia di tesserati o vanta decine di simboli, che realizza congressi autoreferenziali per autoproclamarsi soggetto federativo, ma un’organizzazione dinamica che mobilita gli slogan contenuti nei programmi (uscita da UE), in percorsi di azione capaci di incidere e determinare le scelte politiche locali, nazionali e sovranazionali.

In tanti preconizzano una maxi-diserzione delle prossime europee che verosimilmente segnerà il capolinea dei partiti convenzionali. L’alternativa si configura unicamente nel rilanciare la partecipazione democratica e l’esercizio della sovranità in forme inedite, creative e innovative.

Di Raffaele Varvara, per ComeDonChisciotte.org

  1. https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2023-12-21/spesa-sanitaria-2022-italiani-hanno-pagato-tasca-propria-4026-miliardi-83percento-192355.php?uuid=AF7a5A9B
  2. https://www.repubblica.it/salute/2024/03/27/news/sanita_poverta_rinuncia_cure-422381005/


https://comedonchisciotte.org/liste-dattesa-bloccate-il-grimaldello-per-accedere-alle-cure-nei-tempi-e-senza-pagare/

La solidarietà salverà il mondo.

 















Il risentimento, quello assale chi ha dato e pretende di ricevere, non è una buona sensazione.
Si dà non per ricevere, ma per aiutare chi è in difficoltà, senza pretendere nulla in cambio, altrimenti sarebbe uno scambio, un mercimonio.
Chi dà è felice di aver fatto una buona cosa, è questa la vera ricompensa;
chi riceve nel momento di bisogno, sa bene che chi lo ha fatto è una persona positiva e non ha necessità di ricevere qualcosa in cambio, quindi, non si sente in dovere di sottomettersi ad esso.
Questo, l'atto di sottomissione, è un mercimonio abietto, utilizzato maggiormente da molti dei nostri politici, che rappresentano ciò che, chi dà per solidarietà e non per ottenere un riscontro, non vorrebbe mai essere.
Buona giornata a tutti, spero che vi capiti di fare qualcosa di buono per trarne soddisfazione morale e cominciare bene ogni giornata.

cetta

martedì 14 maggio 2024

La scoperta del Grande Anello mette in crisi le attuali conoscenze sull’Universo. - Dènise Meloni

 

Una struttura su grade scala chiamata Grande Anello presente nell’Universo sta mettendo in crisi il modello standard che non prevede la possibilità che esistano strutture così grandi, in quanto la materia nell’universo dovrebbe essere distribuita in modo uniforme mentre una struttura così grande implica un’anomala alta concentrazione di materia in una regione relativamente limitata.

La scoperta del Grande Anello.

Gli astronomi hanno hanno individuato il un Grande Anello di galassie, con un diametro di circa 1,3 miliardi di anni luce e non corrisponde ad alcuna struttura conosciuta.

La scoperta, guidata dall’astronoma Alexia Lopez dell’Università del Lancashire Centrale, è stata presentata al 243esimo incontro dell’American Astronomical Society nel gennaio 2024 ed è stata riportata in un documento disponibile su arXiv.

Si tratta della seconda struttura gigante scoperta da Lopez e dai suoi colleghi. La prima, chiamata Arco dei Giganti è stata in realtà individuata nella stessa parte di cielo, alla stessa distanza. Quando la scoperta dell’arco è stata annunciata nel 2021, ha lasciato perplessi gli astronomi. Il Grande Anello non ha fatto altro altro che approfondire il mistero.

Che cos’è il Grande Anello?

Nessuna di queste due strutture ultra-grandi è facile da spiegare nella nostra attuale comprensione dell’Universo“, ha detto Lopez: “E le loro dimensioni ultra-grandi, le forme distintive e la vicinanza cosmologica devono sicuramente dirci qualcosa di importante, ma cosa esattamente?”.

Il collegamento più immediato sembra essere con qualcosa chiamato Oscillazione Acustica Barionica (BAO). Si tratta di gigantesche disposizioni circolari di galassie che si trovano in tutto lo Spazio. In realtà sono sfere, fossili di onde acustiche che si propagarono attraverso l’Universo primordiale e poi si sono congelate quando lo Spazio è diventato così rarefatto che le onde acustiche non potevano più viaggiare.

Il Grande Anello non è un BAO. I BAO hanno tutti una dimensione fissa di circa 1 miliardo di anni luce di diametro. E una sua ispezione approfondita mostra che è più simile a una forma di cavatappi allineata in modo tale da sembrare un anello.

Cosa significa questo per il Principio cosmologico, il quale afferma che, in tutte le direzioni, ogni dato pezzo di Spazio dovrebbe apparire più o meno uguale a tutti gli altri pezzi di Spazio?

Ci aspettiamo che la materia sia distribuita uniformemente ovunque nello Spazio quando osserviamo l’Universo su larga scala, quindi non dovrebbero esserci irregolarità evidenti al di sopra di una certa dimensione“, ha spiegato Lopez.

I cosmologi hanno calcolato che l’attuale limite teorico delle dimensioni delle strutture sia di 1,2 miliardi di anni luce, ma entrambe queste strutture sono molto più grandi: l’Arco Gigante è quasi tre volte più grande e la circonferenza del Grande Anello è paragonabile alla lunghezza dell’Arco Gigante”.

Le dimensioni sono solo uno dei problemi. L’altro è cosa significa per la cosmologia, lo studio dell’evoluzione dell’Universo. Il modello attuale è quello che attualmente si adatta meglio a quello che osserviamo, ma ci sono alcune caratteristiche che sono difficili da spiegare nel suo quadro.

Esistono altri modelli che sono stati proposti per affrontare queste particolarità. In uno di questi modelli, la cosmologia ciclica conforme di Roger Penrose, in cui l’Universo attraversa infiniti cicli di espansione e contrazione, sono previste strutture ad anello, anche se vale la pena notare che la cosmologia ciclica conforme presenta problemi significativi.

Un’altra possibilità è che le strutture siano un tipo di difetto topologico nel tessuto dello spazio-tempo noto come stringhe cosmiche. Si pensa che queste siano emerse nell’Universo primordiale quando lo spazio-tempo si è allungato, per poi stabilizzarsi al loro posto. Non sono state trovate molte prove fisiche dell’esistenza di stringhe cosmiche, ma le prove teoriche sono piuttosto promettenti.

Alexia, insieme al consulente Dr. Roger Clowes, entrambi del Jeremiah Horrocks Institute dell’UCLan, e al collaboratore Gerard Williger dell’Università di Louisville, USA, hanno scoperto la nuova struttura osservando le linee di assorbimento negli spettri dei quasar dello Sloan Digital Sky Survey (SDSS).

Utilizzando lo stesso metodo che ha portato alla scoperta dell’Arco Gigante, hanno osservato i sistemi di assorbimento del Magnesio-II (o MgII – significa che l’atomo ha perso un elettrone), intervenuti retroilluminati dai quasar, che sono remote galassie super luminose. Questi quasar molto distanti e molto luminosi e si comportano come lampade giganti che puntano un riflettore attraverso galassie lontane, ma molto più deboli, che altrimenti resterebbero invisibili.

Conclusioni.

Al momento nessuno sa con certezza cosa significhino il Grande Anello e l’Arco Gigante. Potrebbero semplicemente essere disposizioni casuali di galassie che volteggiano nel cielo, anche se la probabilità che questo accada sembra piuttosto remota.

La migliore speranza sarebbe quella di trovare altre disposizioni di galassie simili, sparse in tutto l’Universo, nascoste in bella vista.

Dalle attuali teorie cosmologiche non pensavamo che strutture di questa scala fossero possibili“, ha concluso Lopez: “Potremmo aspettarci forse una struttura estremamente grande in tutto il nostro Universo osservabile. Eppure, il Grande Anello e l’Arco Gigante sono due strutture enormi e sono persino vicini cosmologici, il che è straordinariamente interessante”.

https://reccom.org/scoperta-grande-anello-crisi-conoscenze-universo/

lunedì 13 maggio 2024

IL MISTERO DI CHI C’ERA PRIMA DEGLI EGIZI.

 

Analizzando la storia egizia, risulta evidente che la loro civiltà non partì completamente “da zero”. Alcuni dei massimi capolavori della civiltà egizia sono stati creati quando questo popolo era appena agli inizi del suo sviluppo. Risulta quindi piuttosto evidente che i “primi egizi” si sono appoggiati alla tecnologia di qualcuno vissuto nella stessa zona geografica prima di loro. Facciamo qualche esempio.
In base alla ricostruzione della storia fatta dagli egittologi, la “Piramide a gradoni di Djoser” è una sorta di “pietra di paragone” per tutte le piramidi che si trovano in Egitto. Questa è la prima piramide di cui si è ragionevolmente certi di conoscere il costruttore, il committente e il periodo di costruzione. Venne costruita per ordine del faraone Djoser, dietro progetto del suo famosissimo funzionario Imhotep, verso il 2.630 a.C. Su questa piramide, quindi, sono tutti abbastanza d’accordo.
Ne deduciamo che, ogni piramide che, in maniera ipotetica, si trovasse sul suolo egiziano ma che risulterebbe essere “precedente” alla “Piramide a gradoni di Djoser”, costruita verso il 2.630 a.C., non potrebbe essere considerata “egizia” nel senso che noi oggi diamo a questo termine. Sarebbe stata costruita da qualcuno che è venuto prima dei faraoni. I faraoni, quindi, si sarebbero solo limitati a “prenderne” possesso, facendola apparire come “roba loro”. Le cose sono andate così? Facciamo alcuni esempi basati sulle ultime scoperte della scienza.
Con una rilevazione effettuata con il metodo della “Luminescenza stimolata otticamente (OSL)”, compiuta dal Dipartimento di Archeometria dell´ Università dell’Egeo, in Grecia, è stato rilevato che la roccia calcarea del tempio di Qasr-el-Sagha può risalire addirittura al 5550 a. C. (datazione media: 4700 ± 850 a.C.). Questo tempio può essere fino a 3.000 anni precedente alla Piramide di Djoser.
Usando lo stesso metodo di datazione, si è scoperto che Il granito rosso utilizzato per coprire la base della facciata della Piccola Piramide (Piramide di Micerino), esaminato con questo moderno sistema di datazione restituisce come data più antica il 4.400 a.C. (Datazione media 3450 ± 950 a.C.). Quella roccia può essere sta posta anche 2.000 anni prima della costruzione della Piramide di Djoser. E parliamo dello strato esterno della piramide, che potrebbe essere stato restaurato in tempi successivi. Il sui ‘cuore’ può essere molto più antico.
Chi ha edificato quelle e altre costruzioni che noi chiamiamo comunemente ‘egizie’? Certo non gli ‘egizi’ che noi conosciamo…
L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

domenica 12 maggio 2024

FILM ANUNNAKI | ANUNNAKI FILM COMPLETO 2024 | Libro perduto di Enki Stor...

Scoperto un buco nero mostruoso con 6 galassie intrappolate nella sua rete gravitazionale, guarda il video.

 

Gli astronomi hanno scoperto nel 2020 sei galassie intrappolate nella “ragnatela” cosmica di un buco nero supermassiccio quando l’Universo aveva meno di un miliardo di anni.

Gli astronomi hanno trovato nel 2020 sei galassie intorno a un buco nero supermassiccio osservato quando l’Universo aveva meno di un miliardo di anni (osservazioni effettuate grazie al VLT dell’ESO). Questa è la prima volta in cui un raggruppamento così compatto è stato visto così presto dopo il Big Bang e la scoperta ci aiuta a capire meglio come i buchi neri supermassicci, uno dei quali si trova al centro della nostra galassia, la Via Lattea, si siano formati e siano cresciuti fino alle odierne enormi dimensioni così velocemente. La scoperta viene in supporto alla teoria secondo cui i buchi neri possono crescere rapidamente all’interno di grandi strutture, simili a ragnatele, che contengono gas in quantità sufficiente per alimentarli.

Le osservazioni del buco nero.

Buco nero supermassiccio
Rappresentazione artistica della ragnatela del buco nero supermassiccio. Credit: ESO / L. Calçada

Queste galassie circondano un buco nero supermassiccio e sono contenute da una “ragnatela” cosmica di gas che si estende fino a 300 volte le dimensioni della Via Lattea. L‘Universo aveva solo 0,9 miliardi di anni!

La crescita dei buchi neri.

I primissimi buchi neri, che si pensa si siano formati dal collasso delle prime stelle, devono essere cresciuti molto velocemente per raggiungere masse di un miliardo di soli entro i primi 0,9 miliardi di anni di vita dell’Universo. Ma gli astronomi non riuscivano a spiegare come quantità sufficientemente grandi di “combustibile da buchi neri” avrebbero potuto essere disponibili per consentire a questi oggetti di crescere fino a dimensioni così grandi in così poco tempo. La “ragnatela” e le galassie al suo interno contengono abbastanza gas per fornire il carburante di cui il buco nero centrale ha bisogno per diventare un gigante supermassiccio.

Galassie deboli

Le galassie che ora vengono rilevate sono tra le più deboli che gli attuali telescopi possano osservare. L’ELT (Extremely Large Telescope) dell’ESO studierà ancora questo incredibile oggetto.

https://www.passioneastronomia.it/scoperto-un-buco-nero-mostruoso-con-6-galassie-intrappolate-nella-sua-rete-gravitazionale-guarda-il-video/?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR32-JPZGOvBh6YQi8IJEH8IdM9VRcNF45wauJiPyWBL-sfA6Z3CaQ1Itv4_aem_AWksu4N8ylH78cjzqzQoUq4qH-SyTLBGw8bBau4AsquT-exn54_G1Yhpto4GJtz9tSugcVPHx-nbSS2Xm4ZGKcAx

Auguri a tutte le mamme del mondo.