domenica 18 novembre 2012

Il Governo si promuove: “Senza queste politiche non ci sarebbe più l’Eurozona”.


Mario Monti


La nota di Palazzo Chigi: "Si sarebbe dovuto fare di più in favore delle classi più disagiate, ma si è cercato di mettere in sicurezza i conti pubblici". E ancora: "Non sono state fatte promesse: solo un consapevole senso della realtà può dare fiducia per l'avvenire". Ma a supporto del lavoro fatto, un'analisi economica evidenzia il "successo" di riforma pensioni, redditometro e direttiva sui pagamenti, tralasciando i nodi esodati, debiti della pa e accordo Italia-Svizzera.

Niente promesse né illusioni. Sono stati messi in sicurezza i conti, anche se si poteva fare di più per le classi più disagiate. Certo, l’Italia ha guadagnato molto in termini di credibilità internazionale. E con un’Italia meno debole ne ha guadagnato anche l’Europa: “Senza le nostre politiche non ci sarebbe più l’Eurozona“. A un anno dal suo insediamento il professor Monti promuove il presidente del Consiglio Monti. Palazzo Chigi con una lunga nota (“Un anno dopo: il governo, l’Italia, i cittadini – Appunti di viaggio”) fa il bilancio della propria attività, fondata su cinque parole che ridisegnano la nuova Italia: credibilità, coesione, responsabilità, legalità e visione. “In un anno l’Italia ha intrapreso profonde trasformazioni. Questo esecutivo è nato sull’onda dell’emergenza, trovandosi di fronte ad un bivio drammatico: lasciare affondare il Paese o sforzarsi di uscire dalla palude” si legge. 
Secondo Monti gli effetti positivi delle politiche del governo tecnico si sono riverberati non solo sulla tenuta dell’Italia, ma anche sul resto della comunità europea. “Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall’esecutivo non ci sarebbe più l’Eurozona – si legge – O sarebbe notevolmente ristretta come dimensione geografica, senza quello che l’Italia, con uno sforzo collettivo di cui non si ricordano molti precedenti nella storia repubblicana, è riuscita a compiere”. Il riferimento è a quella “strana maggioranza” di PdlPdFli e Udc: “Certamente sarebbe stato necessario fare di più, e forse alcuni errori sono stati commessi, ma l’impianto delle riforme necessario ad uscire dalla fase di emergenza è stato condiviso dalla ‘strana maggioranza’ che ha appoggiato l’esecutivo”.
Qualche rammarico il governo ce l’ha: “Molto di più si sarebbe dovuto fare in favore delle classi più disagiate del Paese, soprattutto per sostenere le famiglie che con il loro welfare sono il vero tessuto produttivo grazie al quale l’Italia non ha subito un contraccolpo negativo come, ad esempio, è successo negli Stati Uniti” si legge nell’introduzione della lunga nota di Palazzo Chigi. Ma “il governo ha cercato di mettere in sicurezza i propri conti pubblici, come richiesto dall’Europa e dalla Banca Centrale Europea, al fine di preservare non solo i diritti acquisiti, ma anche quelli ancora da acquisire dalle generazioni future. Lo ha fatto con una riforma delle pensioni che viene indicata a livello internazionale come un modello da seguire e con quella del mercato del lavoro che ambisce a creare un contesto più inclusivo e dinamico, atto a superare le segmentazioni che tendono a escludere o marginalizzare i giovani”.
Ma Palazzo Chigi parla con toni chiari anche più avanti: “Il governo ha cercato di rappresentare la realtà ai cittadini spiegando senza contraffazioni e con un linguaggio di verità la situazione e i rimedi adottati. Non sono state fatte promesse, né alimentate illusioni. Al contrario sono stati richiesti sacrifici, anche pesanti. Ma questi sono stati recepiti proprio per il momento drammatico che l’Italia ha attraversato. Solo un consapevole e trasparente senso della realtà può dare speranza e fiducia per l’avvenire”. 
Infine un ultimo riferimento alla politica, sotto il profilo dell’etica. ”Il governo inoltre è voluto intervenire anche sul tema dei costi della politica, attraverso un decreto legge sulla trasparenza e sulla riduzione dei costi degli apparati politici regionali. Una misura fortemente invocata dagli stessi presidenti delle Regioni e soprattutto dai cittadini che, dopo gli scandali delle ultime settimane, non comprendono come a loro si richiedano sacrifici, spesso anche pesanti, mentre il mondo della politica sembra non essere toccato dal tema della responsabilità di fronte ad una delle più difficili crisi economiche degli ultimi anni. Per questo il governo ha spinto molto sulla necessità di un ritorno all’etica della politica, una pratica che andrebbe sempre coltivata, ricordando il fine ultimo per il quale un cittadino delega un suo rappresentante in un organo pubblico”.
Dopo un anno, insomma, l’Italia è “saldamente sulla via del cambiamento, di certo è un’Italia che adesso può guardare con più fiducia verso il suo futuro. Un futuro che sarà prospero se si continuerà sulla strada intrapresa, senza disperdere il lavoro che è stato compiuto fino ad oggi. Un lavoro che passa attraverso cinque parole che ridisegnano la nuova Italia: credibilità, coesione, responsabilità, legalità e visione”.
L’ANALISI ECONOMICA. Parole che nelle intenzioni di Palazzo Chigi sono rafforzate da un’analisi economica relegata in un capitolo a sé e redatta rigorosamente in inglese. All’interno della quale sono elencati schematicamente i provvedimenti dell’ultimo anno che secondo il governo costituiscono i maggiori goal segnati dai tecnici. A partire dalla riforma delle pensioni che, si legge nella slide dedicata alla sostenibilità delle finanze pubbliche, ha il merito di aver portato “importanti risparmi” stimati in 7,6 miliardi nel 2014 e destinati a salire a 22 miliardi nel 2020. Nessun accenno, però, al rovescio della medaglia, il nodo esodati e i relativi costi sociali ed economici. Forse perché le cifre in gioco a distanza di un anno non sono ancora chiare, anche se gli ultimi conteggi parlano di un costo pubblico di quasi 10 miliardi di euro per tutelare 130mila esodati, numero, quest’ultimo, che non esaurisce la platea.
Altri esempi non mancano. Tra gli altri obiettivi raggiunti in economia vantati dal governo, c’è infatti anche “la riduzione dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese”. Il riferimento è al recepimento di pochi giorni fa della direttiva Ue che sanziona pesantemente chi paga oltre i 30 giorni di ritardo. Peccato che i vari ministri del governo tecnico abbiano promesso per un anno un recepimento anticipato rispetto alla scadenza di marzo 2013, salvo poi agire sul filo di lana con il termine obbligatorio. Quanto ai pagamenti arretrati, ben poco è arrivato rispetto ai circa 100 miliardi di debiti accumulati dallo Stato nei confronti delle imprese che per lui hanno lavorato. Considerazioni analoghe si potrebbero fare, infine, per la vantata lotta all’evasione grazie all’arrivo del redditometro (anche qui un anno di ritardo e nessun aggiornamento sull’accordo Italia-Svizzera per tassare i capitali italiani depositati nei forzieri elvetici).


Leggi anche:
ULTIM'ORA: CONTESTATO MONTI ALLA BOCCONI

Contestazione persino al Divino Monti, tanto hanno osato questo choosy degli studenti. I tafferugli sono scoppiati proprio di fronte all'università Bocconi, dove Monti presentava due suoi volumi, da
pprima contestazioni verbali e poi lancio di petardi e uova di vernice da parte di un centinaio di studenti. Le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, hanno caricato, a colpi di manganello, i manifestanti i quali hanno risposto con petardi e fumogeni. Ferito in modo lieve un agente della squadra mobile, aggredito un cameraman di La7 che stava filmando il corteo di protesta.
Tra i cartelli più significativi: Basta austerity, soldi subito; Monti a casa, Milano non ti vuole, Un anno di Monti, austerity, precarietà e manganellate. Auguri».
L'ateneo era blindato dalle forze dell'ordine proprio per le contestazioni. L'intera zona attorno all'ateneo è blindata e tutto il quartiere viene monitorato da elicotteri della polizia.
M.F.

Cambiamenti climatici.



Il nostro Governo nel 2002 ha stretto un accordo con gli USA/NATO 
perchè vengano effettuati degli esperimenti di carattere climatologico (GEOINGEGNERIA), tramite mezzi aerei che rilasciano sostanze chimiche al fine di saturare il cielo... sul territorio Italiano e studiarne gli effetti. 

Così come accade in tutti gli altri paesi che aderiscono ai PATTI NATO e che hanno siglato questi accordi di

 sperimentazione con la "SCUSANTE" del trovare un rimedio al riscaldamento globale.

Il Problema è la salute Umana e dell'Ambiente.
Quando si sentono dati allarmanti sulle Polveri Sottili, sull'aumento dell'Asma, sull'acidificazioni delle acque e tantissimi altre questioni spinose, tutto è in diretta relazione a questo, ma ovviamente tutto è taciuto, perchè i Cittadini si ribellerebbero, visto che aerosol aerei vengono effettuati con rilascio in atmosfera di metalli pesanti.

*** Il documento in PDF che vedi come link in blu qui sotto, è l'ACCORDO STIPULATO DAL GOVERNO ITALIANO CON GLI USA e gli Enti che partecipano x i rilievi e il Modus Operandi.

[Se non vuoi leggere tutto il pdf, guarda a pag 13 dove si parla di SPUTTERING per realizzazione COATINGS (coperture) e più approfonditamente a pag 29-30-31 dove spiega degli AEROSOL]

http://www.scribd.com/doc/60965955/Piano-dettaglio-Accordo-Italia-Usa-Sul-Clima

***Dal sito Governativo Americano gli Accordi Climatici tra Italia _USA

http://2001-2009.state.gov/g/oes/rls/or/22042.htm

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Gianni Lannes il giornalista che ha smosso le acque più torbide in molti settori dello scenario Italiano dice :
"LA GUERRA AMBIENTALE E' IN ATTO "

http://youtu.be/R0qRGk20Rto


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VUOI SAPERNE DI PIU' ?

Guarda il materiale di questa NOTA :
http://www.facebook.com/note.php?note_id=148356481904652



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=301835193223446&set=a.145529325520701.36299.145336488873318&type=1&theater

sabato 17 novembre 2012

Sandro Usai, un eroe morto in silenzio.



Dove sono i tricolori sulla bara e i ministri commossi? Dove sono i funerali di Stato e le dirette televisive? Dove sono le lacrime e gli editoriali....Forse è meglio così, gli eroi muoiono in silenzio, con il giubbotto della Protezione civile. Era SANDRO USAI, volontario morto a Monterosso nell'alluvione del 25 ottobre, voglio vedere chi mette questa immagine nel suo profilo...scusate non è Simoncelli... 

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=350699388298567&set=a.101619776539864.3639.100000755262538&type=1&theater

La crisi stacca la luce a 30mila greci.

30.000 greci ogni mese senza elettricità

Ogni mese la compagnia elettrica ellenica (Deh) taglia la fornitura di corrente a circa 30.000 utenti che non possono pagare la bolletta in seguito al calo dei redditi causati dalle misure di austerità varate dal governo con riduzioni di stipendi e pensioni ma risparmia le aziende in arretrato con i pagamenti. Lo rivela oggi il quotidiano Kathimerini riferendo dichiarazioni rese dal direttore amministrativo della Deh, Arthouros Zervos, il quale ha ammesso che la compagnia interrompe la fornitura di elettricità quando le bollette restano inevase, ma non ha precisato se ciò avviene perchè l'utente non ha il denaro per pagare la corrente oppure perchè non paga la tassa di proprietà sulla casa che, quasi raddoppiata, da un anno è stata inserita nella bolletta. 

Zervos ha fatto le sue dichiarazioni rispondendo alle domande rivoltegli dal deputato Vassilis Economou, del partito Sinistra Democratica (nella coalizione di governo con Nea Dimokratia e Pasok), il quale chiedeva spiegazioni circa l'elevato numero di abitazioni di Atene alle quali negli ultimi tempi è stata tagliata la fornitura di elettricità. 

Molti utenti hanno denunciato il fatto che, dopo la sospensione della fornitura di elettricità, la Deh ha rimosso dalla loro abitazione anche il contatore invece di apporvi i sigilli.


http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=171617&utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook

Senza parole.



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=375640749190353&set=a.328495170571578.79509.100002332945448&type=1&theater

Helzapoppin' all'italiana.



Le immagini sono tutto. I fotogrammi accelerati dell'Italia, in apparenza sconnessi, hanno la logica dell'ultima spiaggia, del prossimo 8 settembre. Viviamo in un Helzapoppin'all'amatriciana. Istantanee. L'elicottero che porta in salvo Passera e i sottosegretari dalla furia degli operai del Sulcis. Fini, Napolitano e Schifani che ridono e scherzano mentre si apprestano a modificare la legge elettorale. I fumogeni sparati dal ministero della Giustizia sui manifestanti a Roma (qualche magistrato sarà esiliato in Guatemala o nella Terra del Fuoco per punizione?). Cinque comparse impalate come stoccafissi su un palco a rispondere a domande prepagate nell'imitazione di supereroi che dovrebbero salvare il Paese. Uno con il telefonino per i suggerimenti da casa. La Toscana devastata, la gente sui tetti delle auto o schiacciata sotto un ponte, solo per una perturbazione temporalesca più abbondante del solito. Berlusconi nell'imitazione della mummia di Tutankamon con l'itterizia giallo cagarella da elezioni stampata sul volto. I salotti esclusivi dei talk show dove le disgrazie del Paese servono a far aumentare lo share e a rendere felici mummie politiche, come Forminchioni e Polverini, sedute in poltrona o sui trespoli, l'intervistatore di partito pensoso. L' aeroporto di Fiumicino trasformato in una discarica. Renzi sindaco errante. La guerra totale in Medio Oriente ormai alle porte trattata come notizia di cronaca. L'importanza quotidiana h24 di Casini in televisione. L'election day, ma anche no, lo sbarramento al 42,5%, al 40%, ma anche no, la preferenza diretta, ma anche no, il premiolino del 10% al primo partito, ma anche no, eliminare il M5S, ma anche sì. I conti risanati di Rigor Montis con il debito pubblico schizzato a 2.000 miliardi (si possono risanare i conti aumentando il debito? Si. Certo. Miracolo! Miracolo bocconiano!). La legge anti corruzione che premia i corrotti. Monti in loden, la Frignero in tailleur. La Val di Susa militarizzata come l'Afghanistan. Il tabernacolo di Bersani. Nuove liste elettorali di giornata, come le uova: la montezemola libera e bella, la giannina con il papillon, la tremontina no global. Il sangue dei ragazzi che colpiscono il manganello con le loro facce. Lo spread crescente tra stipendi dei politici (e dei tecnici al governo) e quelli degli impiegati e degli operai. Il fisco più "leggero" per le famiglie dei disoccupati. La trattativa Stato mafia scomparsa dai media dopo le telefonate quirinalizie di Mancino. Gli esodati al mattino, pensionati la sera ed esodati ancora il giorno seguente. La metastasi dell'ILVA, la peste di Taranto. I voti comprati dalla 'ndrangheta in Lombardia a 70 euro e in Sicilia dalla mafia a 300 euro (è l'Italia a due velocità mafiose).
Qualsiasi somiglianza tra l'Italia e la realtà è puramente casuale.



http://www.beppegrillo.it/2012/11/helzapoppin_allitaliana/index.html#comments

ALITALIA NEL MIRINO DELLA PROCURA .


LA GUARDIA DI FINANZA HA PERQUISITO GLI UFFICI DELLA COMPAGNIA A FIUMICINO - SI INDAGA SU PRESUNTI REATI NELLE TRATTATIVE PER L'ACQUISIZIONE (SALTATA) DI WINDJET, LA COMPAGNIA AEREA DEL PRESIDENTE DEL CATANIA CALCIO ANTONINO PULVIRENTI, FALLITA AD AGOSTO - ALITALIA, NEI PRIMI NOVE MESI DI QUEST'ANNO, È ANDATA SOTTO DI 173 MLN €...


Gianni Dragoni per "Il Sole 24 Ore"
PULVIRENTIPULVIRENTI
La Guardia di finanza ha perquisito ieri gli uffici dell'alta direzione di Alitalia per acquisire documenti. Gli uomini delle fiamme gialle sono arrivati la mattina a Fiumicino su incarico della Procura della Repubblica di Catania che indaga sui rapporti intrattenuti per l'acquisizione di WindJet, saltata in agosto.
La Procura ha aperto indagini preliminari per accertare se vi siano stati reati nelle trattative condotte da Alitalia per l'acquisizione della piccola low cost di Antonino Pulvirenti, l'imprenditore titolare anche del Catania Calcio. Finita in insolvenza con 140 milioni di debiti, WindJet ha cessato i voli il 13 agosto, lasciando a terra circa 300mila passeggeri.
ANTONINO PULVIRENTI DI WINDJETANTONINO PULVIRENTI DI WINDJET
Le indagini sono dirette anche alla «verifica della sussistenza di reati nella gestione di WindJet e in particolare nella redazione della documentazione contabile», secondo una nota della Procura catanese, che ha fatto perquisire anche gli uffici di questa compagnia.
ragnettiRAGNETTI
Tra le ipotesi di reato ci sarebbe l'estorsione. Sono state smentite le voci che sia indagato Andrea Ragnetti, l'amministratore delegato e direttore generale di Alitalia-Cai in carica da marzo. Il procuratore della Repubblica di Catania, Giovanni Salvi, ha puntualizzato in una nota: «Le indagini sono in fase di accertamenti preliminari, finalizzati alla individuazione di responsabilità personali. Con riferimento a notizie di stampa circolate nei giorni passati, si precisa che per i fatti denunciati in danno di WindJet non sono state effettuate, allo stato, iscrizioni nei confronti di noti».
WINDJETWINDJETWindJetWINDJET
L'inchiesta è partita da una denuncia di WindJet. All'inizio di agosto la compagnia di Pulvirenti aveva accusato Alitalia di «averne orientato l'attività per oltre sette mesi» durante le trattative finalizzate all'integrazione societaria, poi di essersi tirata indietro con un grave danno patrimoniale ed economico per il piccolo vettore e il deliberato intento di «appropriarsi della quota di mercato di un concorrente».
Alla palazzina "Rpu" di Alitalia, nell'area tecnica dell'aeroporto di Fiumicino, i finanzieri hanno passato al setaccio alcuni uffici del sesto piano, in particolare la direzione legale e la direzione finanziaria. Se ne sono andati a metà pomeriggio portando via documenti.
alitalia logo passeggeroALITALIA LOGO PASSEGGEROcimoli giancarloCIMOLI GIANCARLO
La visita dei finanzieri ha creato subbuglio all'Alitalia, che attraversa una fase critica per i conti fragili. I primi nove mesi del 2012 sono in rosso per 173 milioni, in netto peggioramento rispetto ai due anni precedenti, la compagnia sta tagliando personale, ha annunciato 690 esuberi poi li ha sospesi per trovare altre forme di risparmio. Il patrimonio netto consolidato è ridotto a 300 milioni, c'è il rischio che l'anno prossimo sia necessario un aumento di capitale.
Gli azionisti più piccoli tra i venti soci italiani hanno espresso malumore per i risultati e critiche alla gestione. Nell'ultimo cda, il 25 ottobre, c'è stata una lite, quattro consiglieri hanno mosso contestazioni al vertice, in particolare a Ragnetti, il quale secondo sarebbe uscito dalla sala del consiglio dicendo «siete tutti pazzi». Ragnetti non c'era all'arrivo dei finanzieri. Due giorni fa era a Milano, ieri era in volo per gli Stati Uniti, secondo la versione circolata all'interno del l'azienda.
Francesco MengozziFRANCESCO MENGOZZI

Le vicende giudiziarie toccano anche la vecchia gestione dell'Alitalia pubblica. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio di alcuni ex amministratori e 5 dirigenti formulata il 28 febbraio dalla Procura di Roma, ieri c'è stata l'udienza davanti al gup Wilma Passamonti. I pm Nello Rossi, Stefano Pesci e Maria Francesca Loy hanno confermato la richiesta di rinvio a giudizio degli ex amministratori delegati Giancarlo Cimoli e Francesco Mengozzi, contestando il reato di bancarotta, per dissipazione o distrazione, secondo i casi.