mercoledì 5 maggio 2021

Minority Report. - Marco Travaglio

 

L’altra sera, mentre guardavo la tragicomica puntata di Report sulle gesta di un piccolo traffichino, l’Innominabile, e di un grande criminale, il Pregiudicato, pensavo a ciò che accadrebbe in un altro Paese subito dopo una trasmissione così. Il presidente della Repubblica diramerebbe una nota per comunicare che mai più in vita sua riceverà i due soggetti in questione per motivi di igiene personale. Il premier, a stretto giro, li inviterebbe a lasciare la maggioranza e il governo con i loro ministri, sottosegretari, portaborse, boiardi, boiardini, per evitare che seguitino indisturbati a inquinare le istituzioni, la vita pubblica e il comune senso del pudore. A cominciare dalla cosiddetta ministra Gelmini, che ancora il 30 giugno 2020, nell’aula della Camera, rilanciava la bufala del giudice Amedeo Franco costretto dai colleghi cattivi a condannare B. contro la sua volontà, con queste parole: “Quella contro Berlusconi non fu una sentenza ma un’esecuzione politica, molto probabilmente pilotata da chi voleva estromettere il leader di Forza Italia dalla vita italiana”. L’Ordine degli avvocati convocherebbe l’esimio professor Coppi per sapere se risponda al vero ciò che afferma il suo cliente B. in un audio da lui registrato, e cioè che nell’estate 2013 il noto principe del foro si recò in compagnia di Gianni Letta dal primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce per parlare dell’imminente sentenza definitiva del processo Mediaset; e, in mancanza di adeguate spiegazioni difficili da immaginare, lo espellerebbe dall’albo.

Poi, ove mai esistesse, l’Ordine dei giornalisti prenderebbe la combriccola di pennivendoli al servizio dei Servizi e/o del Caimano beccati da Report a dossierare e contar balle, e li iscriverebbe in blocco all’Ordine dei Camerieri (senza offesa per questa incolpevole categoria). Il Copasir convocherebbe su due piedi il Rignanese per domandargli che ci facesse il 23 dicembre, dopo una visita a Verdini a Rebibbia e un appello a Conte perché mollasse la delega ai Servizi, nella piazzola dell’autogrill di Fiano Romano in compagnia dell’alto dirigente del Dis Marco Mancini, scampato due volte alla giustizia grazie al segreto di Stato (apposto anche dal suo governo) nei processi sul sequestro Abu Omar e sui dossieraggi Telecom, essendo la sua versione sui “babbi natalizi” alla crema e al cioccolato credibile quanto quella su Bin Salman. E, siccome Salvini l’ha difeso dicendo che lui di 007 ne incontra a decine, verrebbe convocato pure lui, sempreché il presidente abusivo del Copasir, il salviniano Raffaele Volpi, che non schioda per non cedere il posto a FdI, fosse d’accordo. Ma per fortuna siamo in Italia. Novità su Fedez e su Pio e Amedeo?

ILFQ

martedì 4 maggio 2021

Italia viva accusa Report: “Chiarisca se versò 45mila euro per servizi contro Renzi”. Ranucci: “Solo fango, si basano su dossier falso”.

 

Nel giorno in cui su Rai3 andrà in onda il servizio anticipato dal Fatto sull'incontro avvenuto tra Renzi e Marco Mancini del Dis nel dicembre 2020, il renziano Nobili presenta un'interrogazione per sapere "se la Rai compri informazioni con i soldi degli italiani per le sue trasmissioni di inchiesta". Il conduttore: Iv ha un "dossier avvelenato su di noi. Anche altri colleghi che stavano per stamparlo si sono resi conto che era un falso clamoroso". L'amarezza, aggiunge, è che "queste note vengono proprio dalle stesse persone che in queste ore hanno evocato la libertà di espressione nel caso Fedez". Le reazioni, da Di Battista a Taverna. 

Proprio nel giorno in cui Report trasmette su Rai3 il servizio anticipato in esclusiva da Il Fatto Quotidiano sull’incontro avvenuto tra Matteo Renzi e Marco Mancini del Dis nel dicembre 2020Italia viva avanza pesanti accuse contro il programma d’inchiesta guidato da Sigfrido Ranucci. Il deputato Luciano Nobili, si legge in una nota del partito, ha presentato un’interrogazione parlamentare per sapere se la Rai abbia pagato per conto della trasmissione una “presunta fattura da 45mila euro ad una società lussemburghese per confezionare servizi contro Renzi“. Nobili fa diverse domande, tira in ballo un servizio sui rapporti tra Renzi e gli Emirati Arabi andato in onda a novembre 2020, chiede se Report abbia avuto rapporti con un ex collaboratore della Piaggio Aerospace e chiama in causa anche l’ex portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, a cui la Rai avrebbe mandato delle email “aventi ad oggetto servizi che sarebbero stati confezionati al fine di danneggiare l’immagine del Senatore Matteo Renzi”. Attacchi che Ranucci rispedisce seccamente al mittente: “Si tratta di fango: Report in 25 anni non ha mai pagato una fonte e soprattutto non ha mai realizzato servizi contro. Noi abbiamo come unico editore di riferimento il pubblico che paga il canone”. Sulla vicenda in queste ore sono intervenuti, tra gli altri, Alessandro Di Battista, che parla di “pressioni” di Iv sulla Rai, e la vicepresidente del Senato Paola Taverna.

La replica di Ranucci a Italia viva – Il caso è esploso nel pomeriggio, quando Iv ha rilasciato una nota per annunciare l’interrogazione parlamentare. A stretto giro è arrivata la replica del curatore e conduttore di Reportche contesta anche il presunto scambio di email con Casalino. Nella nota di Iv “si fa riferimento ad alcune mail che io avrei scambiato con il portavoce di Conte all’epoca Rocco Casalino addirittura sulla carta intestata“, spiega. “Io non uso mai la carta intestata, non ho mai mandato mail a Casalino. Si tratta di un dossier avvelenato su di noi sulle cui tracce eravamo già da tempo, da gennaio per fortuna l’avevamo intercettato e anche altri colleghi che stavano per stamparlo si sono resi conto che era un falso clamoroso“. Ranucci nota poi il tempismo con cui Nobili ha deciso di presentare un’interrogazione in Parlamento. “Tutto questo avviene, singolarmente, il giorno in cui abbiamo annunciato e manderemo in onda questa sera delle immagini che riguardano il senatore Renzi che incontra ai margini di una stazione di servizio l’agente segreto 007 Marco Mancini, l’agente che era stato coinvolto in un’attività di dossieraggio illecito nel caso Telecom nel 2006 e nel rapimento di Abu Omar“. “L’amarezza più grande – dice ancora Ranucci – è prendere atto che queste note vengono proprio dalle stesse persone che in queste ore hanno evocato la libertà di espressione nel caso Fedez. Ecco, voglio dire che la libertà di espressione non si può evocare come fosse una maglietta, che te la sfili la sera e la rimetti in un cassetto e la rindossi quando ti fa comodo. Noi andremo in onda regolarmente questa sera alle 21.20 su Rai3″.

Il caso Renzi-Mancini – Durante la puntata sarà quindi trasmesso il servizio di Giorgio Mottola anticipato oggi sul Fatto, in cui si racconta di un incontro avvenuto in autogrill tra l’ex segretario dem e l’agente del Dis (l’agenzia che coordina i servizi segreti interni ed esteri) Mancini. Il tutto a dicembre 2020, cioè quando cominciavano le manovre per far cadere il governo giallorosso e l’allora premier Conte era sotto attacco sulla cybersecurity e la delega ai servizi. Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Renzi su Twitter: “Messaggio agli inconsolabili: il Governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all’autogrill)”, ha scritto l’ex premier, con tanto di emoticon che ride. “Semplicemente Draghi è meglio di Conte e l’Italia oggi è più credibile. Tutto qui, si chiama politica“. In giornata il leader di Iv ha anche fornito ai giornalisti un link (non indicizzato) contenente il video integrale di un’intervista che Report gli ha fatto il 30 aprile, i cui contenuti saranno probabilmente mostrati stasera in tv. Nel corso dell’intervista mandata in onda dal programma d’inchiesta di Rai 3, Mottola ha fatto notare come nel corso della registrazione il senatore abbia citato il video e il luogo dell’incontro prima che gliene parlasse il giornalista.

A proposito del faccia a faccia con Mancini, Renzi spiega che doveva incontrarlo in Senato, ma “me ne ero dimenticato, ci siamo sentiti mentre io ero già in viaggio verso Firenze e lui mi ha raggiunto all’autogrill a Fiano Romano. È molto strano che ci fosse qualcuno a riprendere questo video“. Di cosa si è discusso? “Il dottor Mancini aveva un ottimo rapporto con il presidente Conte. Quindi sulle nomine bisogna parlarne con Conte. Anche perché io sulle nomine dei servizi non ho mai messo bocca da un giorno specifico: 4 dicembre 2016, quando ho perso il referendum e mi sono dimesso. Chi decide è il presidente del Consiglio. Quindi da allora mai messo bocca, ho solo chiesto al presidente Conte di lasciare il ruolo di autorità delegata”. Nell’intervista, Renzi menziona anche il dossier su Report che è alla base dell’interrogazione parlamentare di Nobili: “C’è un’interrogazione parlamentare su questo e quando ci sarà la risposta del ministro dell’Economia vedremo se, come io penso e spero, sia uno di quei tanti dossier che vengono mandati e non sono veri“, dice il fondatore di Iv. “Spero che una trasmissione così importante della Rai non paghi qualcuno per dire falsità. La Rai la pago anche io del resto… Io non ci credo. Non ho alcuno dubbio che il vostro comportamento sia cristallino. Io comunque il dossier non l’ho visto”.

Il testo dell’interrogazione parlamentare – Queste le domande rivolte da Nobili al ministero dell’Economia (che detiene le quote della Rai): “Se siano intercorsi rapporti economici nel mese di novembre 2020 fra la società Tarantula Luxembourg Sarl e la Rai TV e segnatamente se esista una fattura con oggetto Alitalia/Piaggio pagata dalla Rai a tale società per un totale di 45.000 euro e nel caso chi l’abbia autorizzata”. Due: “Se la redazione di Report abbia mai avuto rapporti con il dottor Francesco Maria Tuccillo, ex collaboratore della Piaggio Aerospace, e se vi siano stati rapporti economici fra la società lussemburghese e il dottor Francesco Maria Tuccillo“. L’interrogazione, viene spiegato da Iv, fa riferimento ad alcuni servizi andati in onda in passato. Nella trasmissione del 30 novembre, si legge, “si citano i rapporti del Governo Renzi con gli Emirati Arabi e una conferenza ad Abu Dhabi svolta successivamente dal Senatore Matteo Renzi”. Si intervistano quindi “testimoni che paventano rapporti personali e di favore – compreso l’inesistente pagamento di un volo privato – fra il dottor Alberto Galassi, ex amministratore delegato e poi Presidente di Piaggio Aerospace, e l’entourage del Senatore Matteo Renzi”. Si arriva quindi al 2 febbraio 2021, quando “i quotidiani Il Foglio, Il Giornale e Il Tempo accennano a presunte mail scambiate fra l’allora portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino e la Rai, aventi ad oggetto servizi che sarebbero stati confezionati al fine di danneggiare l’immagine del Senatore Matteo Renzi”. Italia viva chiede chiarimenti, sottolineando che “il servizio in oggetto viene stranamente mandato in onda due volte, la seconda il giorno 28 febbraio 2021”.

Le reazioni – La vicenda sta scatenando in queste ore un’ondata di polemiche contro Italia viva. Alessandro Di Battista racconta su Facebook il caso Renzi-Mancini e scrive che “appena uscita l’anticipazione di Report alcuni “sgherri” di Italia Viva hanno dichiarato che è in arrivo un’interrogazione parlamentare su un pagamento effettuato da Report ad una ‘fonte’ per ottenere informazioni da utilizzare contro Renzi. Dovete sapere che se viene presentata un’interrogazione parlamentare è molto più difficile denunciare per diffamazione il parlamentare che ne è l’autore. In un mondo normale questo sarebbe anche giusto dato che gli atti politici non dovrebbero mai essere sindacati. Ma nell’Italia di oggi molti politici utilizzano le Istituzioni per scopi personali. Report annuncia un servizio su Renzi ed i parlamentari di Italia Viva provano a ‘far pressioni‘ utilizzando atti pubblici quindi, di fatto, denaro pubblico. Il tutto a meno di 48 ore dall’ipocrita levata di scudi da parte della politica sul caso Fedez-Rai”. Di Battista invita quindi tutti a guardare Report stasera: “È il miglior modo di difenderci“. Dura anche la vicepresidente del Senato Taverna (M5s): “Si sta forse cercando di chiudere la bocca a Report? Si vuole forse limitare la libertà di informazione e di espressione di Ranucci?”, scrive. “Renzi ha per caso qualcosa da nascondere in merito a questi incontri? Stasera avrei avuto impegni, ma ora sono certa che troverò il modo per vedere il servizio che andrà in onda su Rai3″.

ILFQ

Report indaga su Renzi, Italia Viva tira fuori un falso dossier. Era finito anche nelle mani di Bechis, di Minzolini e del Foglio. - Clemente Pistilli

 

Un tempismo perfetto. Ieri, nello stesso giorno in cui Report ha mandato in onda l’incontro a dicembre in autogrill, nel pieno della crisi di governo, tra Matteo Renzi e lo 007 Marco Mancini, il renziano Luciano Nobili ha presentato un’interrogazione al ministro dell’economia e finanze Daniele Franco su “una presunta fattura da 45mila euro ad una società lussemburghese” che la trasmissione di approfondimento diretta da Sigfrido Ranucci avrebbe pagato “per confezionare servizi contro Renzi”. Un’accusa che lo stesso Ranucci rispedisce subito al mittente.

Report indaga su Renzi, Italia Viva tira fuori un falso dossier.

“Si tratta di un falso dossier che gira da due mesi”, assicura il conduttore. L’esponente di Italia Viva, in una nota con cui ha annunciato l’interrogazione, ha sostenuto che vuole “vederci chiaro e capire se soldi pubblici sono stati utilizzati per pagare informatori allo scopo di costruire servizi confezionati per danneggiare l’immagine di Renzi”. “Ci chiediamo con preoccupazione – ha specificato – se la Rai compri informazioni con i soldi degli italiani per le sue trasmissioni di inchiesta”.

Nell’interrogazione chiesto dunque se siano intercorsi rapporti economici nel mese di novembre 2020 fra la società Tarantula Luxembourg Sarl e la Rai TV. Se la redazione di Report abbia mai avuto rapporti con il dottor Francesco Maria Tuccillo, ex collaboratore della Piaggio Aerospace. E se vi siano stati rapporti economici fra la società lussemburghese e Tuccillo. Un’interrogazione relativa a servizi sulle vicende societarie di Alitalia e Piaggio Aerospace, in cui vengono citati i rapporti di Renzi con gli Emirati Arabi. Viene inoltre adombrato lo scambio di mail tra l’ex portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, e la Rai, aventi ad oggetto servizi che sarebbero stati confezionati con l’obiettivo di danneggiare l’immagine di Renzi, circostanza quest’ultima smentita dallo stesso Casalino.

La riposta di Ranucci.

Ranucci però non ci sta e assicura che quel carteggio relativo ai rapporti sulla società lussemburghese è un falso. “Si tratta di un dossier falso – afferma Ranucci – e falsa è anche l’informazione sulle mail tra me e Casalino. Si sostiene tra l’altro che quello scambio sia stato su carta intestata, che io non uso mai. Ci troviamo di fronte – prosegue – a un dossier avvelenato, confezionato da una manina proprio mentre stiamo realizzando un servizio che andrà in onda questa sera (ieri per chi legge ndr) sull’incontro tra Renzi e Mancini, l’agente che era stato coinvolto in un’attività di dossieraggio illecito nel caso Telecom nel 2006 e nel rapimento di Abu Omar. Quel dossier era finito anche nelle mani di Bechis, di Minzolini e del Foglio. Nessuno ha pubblicato il mio nome, essendosi resi conto del tipo di materiale. In 25 anni – conclude – Report non ha mai pagato una fonte e soprattutto non ha mai realizzato servizi contro”.

Su Italia Viva il conduttore è ancor più diretto: “L’amarezza più grande è prendere atto che queste note vengono proprio dalle stesse persone che in queste ore hanno evocato la libertà
di espressione nel caso Fedez. La libertà di espressione non si può evocare come fosse una maglietta, che te la sfili la sera e la rimetti in un cassetto e la rindossi quando ti fa comodo”. E Renzi? Prova a difendersi. “Messaggio agli inconsolabili – scrive – il Governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all’autogrill…).

LaNotizia

Covid e vaccini, tutti gli effetti collaterali descritti dall'Aifa per Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson

 

Quali sono gli effetti collaterali dei vaccini a mRna (Pfizer e Moderna) e a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson). Ecco i dettagli pubblicati sul sito dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco)

L’Agenzia Europea per i medicinali e l’AIFA hanno finora autorizzato due vaccini anti COVID-19 a vettore virale. Un vaccino a vettore virale utilizza un virus (generalmente un adenovirus incompetente per la replicazione) per portare all'interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina spike. Il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che, qualora il soggetto entrasse a contatto con il virus, lo proteggeranno dall'infezione. I vaccini a vettore virale autorizzati da EMA e AIFA sono Vaccino Vaxzevria e COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson & Johnson).

Tutte le informazioni sono disponibili su questa pagina de sito Aifa.

Possibili effetti indesiderati del Vaccino Vaxzevria (dal Foglio illustrativo)

Come tutti i medicinali, questo vaccino può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Se nota la comparsa di qualsiasi effetto indesiderato non menzionato in questo foglio illustrativo, informi il medico, il farmacista o l'infermiere.

Richieda assistenza medica urgente se si manifestano sintomi di grave reazione allergica. Tali reazioni possono includere una combinazione di uno qualsiasi dei seguenti sintomi:

- sensazione di svenimento o stordimento
- cambiamenti nel battito cardiaco
- fiato corto
- respiro sibilante
- gonfiore delle labbra, del viso o della gola
- orticaria o eruzione cutanea
- nausea o vomito
- mal di stomaco.

Con Vaxzevria possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati:

Molto comuni (possono interessare più di 1 persona su 10)

- dolorabilità, dolore, calore, prurito o lividi nel punto in cui viene praticata l'iniezione
- sensazione di stanchezza (affaticamento) o sensazione di malessere generale
- brividi o sensazione di febbre
- mal di testa
- sensazione di malessere (nausea)
- dolore alle articolazioni o dolore muscolare

Comuni (possono interessare fino a 1 persona su 10)

- gonfiore o arrossamento nel punto in cui viene praticata l'iniezione
- febbre (>38 °C)
- malessere (vomito) o diarrea
- bassi livelli di piastrine nel sangue

Non comuni (possono interessare fino a 1 persona su 100)

- sonnolenza o sensazione di vertigini
- diminuzione dell'appetito
- ingrossamento dei linfonodi
- sudorazione eccessiva, prurito o eruzione cutanea

Molto rari (possono interessare fino a 1 persona su 10.000)

- coaguli di sangue spesso in siti insoliti (ad es. cervello, intestino, fegato, milza), associati a bassi
livelli di piastrine nel sangue.

Segnalazione degli effetti indesiderati

Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere. Può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente.

Quali reazioni avverse sono state osservate durante la campagna vaccinale con Vaxzevria?

Le reazioni avverse più frequentemente osservate durante la campagna vaccinale in corso sono la febbre, il mal di testa, i dolori muscolari o articolari. Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili).

Come per tutti i farmaci, sono inoltre possibili, seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Per questo le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale addestrato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Un altro aspetto di cui si tiene conto è che, in seguito all’iniezione, si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta.

Il monitoraggio delle reazioni avverse viene descritto nei rapporti mensili di sorveglianza disponibili qui.

Possibili effetti indesiderati del vaccino Janssen - Johnson & Johnson (dal Foglio illustrativo)

Come tutti i vaccini, COVID-19 Vaccine Janssen può causare effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino. La maggior parte degli effetti indesiderati si è verificata entro 1-2 giorni dalla vaccinazione.

Richieda assistenza medica urgente se manifesta sintomi di una grave reazione allergica. Queste reazioni possono comprendere una combinazione di alcuni dei seguenti sintomi:

  • * sensazione di svenimento o di testa leggera
  • * alterazioni del battito cardiaco
  • * fiato corto
  • * respiro sibilante
  • * gonfiore alle labbra, al viso o alla gola
  • * orticaria o eruzione cutanea
  • * nausea o vomito
  • * mal di stomaco.

Con questo vaccino possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati.

Molto comuni: possono interessare più di 1 persona su 10

  • mal di testa
  • nausea
  • dolori muscolari
  • dolore nel punto in cui viene eseguita l’iniezione
  • sensazione di estrema stanchezza

Comuni: possono interessare fino a 1 persona su 10

    • rossore nel punto in cui viene eseguita l’iniezione
    • * gonfiore nel punto in cui viene eseguita l’iniezione
    • * brividi
    • * dolori articolari
    • * febbre
    • * tosse

Non comuni: possono interessare fino a 1 persona su 100

    • eruzione cutanea
    •  debolezza muscolare
    •  dolore alle braccia o alle gambe
    •  sensazione di debolezza
    •  sensazione di malessere generale
    •  starnuto
    •  mal di gola
    •  dolore alla schiena
    •  tremore
    •  sudorazione eccessiva

Rari: possono interessare fino a 1 persona su 1.000

    •  reazione allergica
    • orticaria

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

  • * reazione allergica grave 

VACCINI A MRNA (PFIZER E MODERNA)

L'Agenzia Europea per i Medicinali e l’AIFA hanno autorizzato due vaccini anti COVID-19: Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273.

Le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste figuravano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000.

Le reazioni avverse più frequentemente osservate durante la campagna vaccinale in corso sono la febbre, il mal di testa, i dolori muscolari o articolari, le reazioni in sede di iniezione e la stanchezza. Si tratta di reazioni non gravi, di entità lieve o moderata che, seppur fastidiose, si risolvono in poche ore o pochi giorni, spesso senza nemmeno ricorrere a trattamenti sintomatici (antidolorifico o simili).

Come per tutti i farmaci, sono inoltre possibili, seppur rarissime, reazioni di tipo allergico fino allo shock anafilattico. Per questo le vaccinazioni vengono eseguite in contesti sicuri da personale addestrato ed è previsto un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la vaccinazione. Un altro aspetto di cui si tiene conto è che, in seguito all’iniezione, si possono verificare anche reazioni di tipo ansioso con fenomeni vaso-vagali che vanno dalla sensazione di stare per svenire fino allo svenimento vero e proprio, per cui il personale presta attenzione a evitare traumatismi da caduta.

Il monitoraggio delle reazioni avverse viene descritto nei rapporti mensili di sorveglianza disponibili qui.

Gazzetta del Sud

lunedì 3 maggio 2021

Servizi: Renzi attaccava Conte e incontrava la spia all’autogrill. - Gianni Barbacetto e Valeria Pacelli

 

Report. Il 23 dicembre il capo di Iv chiese al premier di cedere la delega. Poi vide Mancini (scandalo Abu Omar) in ballo per una nomina poi saltata.

Un incontro in un autogrill sull’autostrada, tra un agente di rango come Marco Mancini e Matteo Renzi. In un momento particolarmente delicato della vita politica italiana, in cui cominciano le manovre per far cadere il governo di Giuseppe Conte. Lo racconta Report in un servizio di Giorgio Mottola che andrà in onda questa sera su Rai3. Il contatto avviene il 23 dicembre 2020, in un parcheggio dell’autogrill di Fiano Romano, nei pressi di Roma, e dura – secondo Report – una quarantina di minuti.

Mancini è un agente del Dis, l’agenzia che coordina Aisi e Aise, cioè i servizi segreti che si occupano rispettivamente dell’interno e degli esteri. Ha una lunga storia. Una brillante carriera nel Sismi (il servizio segreto militare predecessore dell’Aise) di cui diventa capo della Divisione controspionaggio, braccio destro del direttore Nicolò Pollari. Una forte esposizione mediatica, quando il 5 marzo 2005 riporta in Italia la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena, liberata dopo il suo sequestro in Iraq e dopo una corsa all’aeroporto di Baghdad che costa la vita a un collega di Mancini, Nicola Calipari. Una condanna a 9 anni nel febbraio 2013 per sequestro di persona (l’imam Abu Omar, rapito a Milano dalla Cia), poi annullata dalla Cassazione dopo una pronuncia della Corte costituzionale che interviene allargando i confini del segreto di Stato.

Oggi Mancini è caporeparto al Dis. Un ruolo che gli va stretto. Da tempo punta a una funzione più operativa, dentro l’Aise o l’Aisi. In subordine, spera almeno di essere nominato vicedirettore del Dis, accanto al direttore Gennaro Vecchione e al posto di Carmine Masiello che avrebbe potuto essere nominato sottocapo allo Stato maggiore della Difesa. Per alcune settimane, Mancini ha buone possibilità di fare il salto. Ha il sostegno di Vecchione e non gli sono ostili neppure i Cinquestelle, consigliati dal magistrato antimafia Nicola Gratteri. Alla fine però non se ne fa niente: il premier Conte avvia un giro di poltrone dentro i servizi, ma Mancini resta al suo posto. Nei mesi precedenti era esplosa una dura contesa sui servizi di sicurezza. Prima sulle regole per la proroga dei vertici, poi sulla delega affidata dalla legge al premier, infine sulla Fondazione per la cybersecurity. Tutto precipita dopo il consiglio dei ministri sul Recovery del 7 novembre 2020, interrotto per il tampone falso-positivo al Covid della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese prima che si voti.

Nei giorni seguenti comincia il bombardamento di Renzi sulla cybersecurity e sulla delega governativa ai servizi. Conte l’ha tenuta per sé, come permesso dalla legge che nel 2007 riforma le agenzie di sicurezza (infatti anche il predecessore Gentiloni non l’aveva ceduta ad altri). Renzi insiste perché la passi a un sottosegretario. A questa richiesta si accoda parte dei dem. Proprio il 23 dicembre Renzi lo ripete all’Aria che tira, su La7. Poi va a Rebibbia a visitare Denis Verdini. Infine incontra Mancini in autogrill.

Conte cederà soltanto il 21 gennaio 2021, quando passa la delega all’ambasciatore Pietro Benassi. Troppo tardi. Il 13 gennaio si sono già dimesse le tre ministre di Italia viva. E il 26 gennaio il governo Conte cade. Il servizio di Report nasce per caso. Una insegnante che il 23 dicembre 2020 si era fermata all’autogrill di Fiano Romano filma Renzi con il telefonino. Di cosa parla? Non lo sappiamo. Mancini non ha risposto a Report. Renzi risponde celiando: Mancini gli avrebbe consegnato per Natale i Babbi di cioccolato, specialità romagnole, come romagnolo è Mancini. Poi il senatore adombra versamenti segreti di Report in Lussemburgo. E racconta che è stato l’agente del Dis a raggiungerlo, anche se la testimone oculare, intervistata da Report a volto coperto, sostiene invece che sia arrivato prima Mancini. Ambienti vicini a Renzi spiegano al Fatto che il leader Iv si incontra regolarmente con Mancini dal 2016 e che quel 23 dicembre i due avevano un appuntamento già fissato e saltato perché Renzi se ne dimentica e parte per Firenze; recupera all’ultimo momento, pregando Mancini di raggiungerlo all’autogrill sull’autostrada. Ma – giurano – quel giorno non si parlò di nomine.

ILFQ