sabato 8 maggio 2021

Dichiarazione dei redditi, in arrivo la precompilata 2021: ecco come fare. - Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste

Modelli online sul sito delle Entrate dal 10 maggio. Presentazione del 730 entro il 30 settembre. Novità: superbonus, bonus facciate e per bici elettriche.

I punti chiave

Come si accede alla precompilata
Quali sono le principali scadenze
Quali dati ci sono nella precompilata
Cosa si trova sul sito delle Entrate
Come si presenta il modello 730
Come funzionano i controlli
Lo speciale di NT+ Fisco sulle dichiarazioni 2021

Il 10 maggio arriva online la dichiarazione dei redditi precompilata 2021 (modello 730 o Redditi). Una data che, rispetto al calendario tradizionale, è stata spostata in avanti dall’emergenza Covid. Per nove giorni le bozze si potranno solo controllare e scaricare: solo dal 19 maggio (come previsto dal provvedimento delle Entrate del 7 maggio) sarà poi possibile accettare la dichiarazione così com’è, oppure modificarla, e inviarla al Fisco.

Come si accede alla precompilata.

Si può accedere alla precompilata – nell’area riservata del sito dell’agenzia delle Entrate – tramite Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta d’identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi) e Pin Fisconline: ques’ultimo, però, può essere utilizzato solo da chi ne è già in possesso. Dallo scorso 1° marzo, infatti, in base alle disposizioni del Dl Semplificazioni 76/20, le Entrate non rilasciano più ai cittadini nuove credenziali Fisconline: quelle già in uso restano valide fino al 30 settembre 2021.

Il contribuente può accedere alla dichiarazione anche tramite il proprio sostituto di imposta che presta assistenza fiscale, un Caf o un professionista abilitato, a cui consegnare una specifica delega per l’accesso.

Quali sono le principali scadenze.

Come detto, la dichiarazione precompilata si potrà accettare (o modificare) e trasmettere alle Entrate a partire dal 19 maggio. Entro il 30 settembre va inviato il 730; entro il 30 novembre il modello Redditi PF (persone fisiche).

Anche quest’anno una presentazione rapida del 730 (indicativamente entro il mese di giugno) permetterà a dipendenti e pensionati di ricevere l’eventuale rimborso del Fisco nella busta paga di luglio o nella pensione di agosto. Chi invece chiuderà a debito la dichiarazione dei redditi non ha particolari motivi per affrettarsi (anche se più tardi presenterà la dichiarazione, meno mensilità avrà per spalmare la trattenuta del primo acconto Irpef).

Quali dati ci sono nella precompilata.

Nella dichiarazione precompilata sono già presenti diversi dati: dai redditi indicati nelle certificazioni uniche alle spese sanitarie e universitarie; dalle spese funebri ai premi assicurativi, dai contributi previdenziali ai bonifici per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica fino agli interessi pagati sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale. Sono, in pratica, tutte le informazioni che i “soggetti terzi” hanno trasmesso all’agenzia delle Entrate entro il 31 marzo. Inclusi i dati delle Cu che i sostituti d’imposta (datori di lavoro ed enti pensionistici) hanno al contempo consegnato anche a lavoratori e pensionati.

Tra le novità nei modelli 730 e Redditi PF (persone fisiche) di quest’anno ci sono le caselle in cui indicare:
● le nuove detrazioni casa entrate in vigore nel 2020: il bonus facciate del 90% e il superbonus del 110% (naturalmente, chi sceglie di cedere queste detrazioni non dovrà indicarle in dichiarazione dei redditi. Da ricordare che la cessione può essere comunicata fino al 15 aprile, termine già prolungato due volte);
● il credito d'imposta per monopattini elettrici e servizi di mobilità elettrica (vale fino a 750 euro per le spese sostenute dal 1° agosto 2020 al 31 dicembre 2020 per l'acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche o tradizionali, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile);
● il credito d’imposta “bonus vacanze” (se il bonus è stato usato entro il 31 dicembre 2020, si ha una detrazione del 20% sulla spesa sostenuta);
● la riduzione del 50% dell’imposta per i residenti a Campione d’Italia;
● la casella «Stato estero», cui devono indicare il Paese di provenienza i contribuenti che usano l’agevolazione prevista per gli impatriati e i docenti e ricercatori che vengono a svolgere l’attività in Italia;
● la detrazione per gli investimenti in start up, che va però indicata solo nel modello Redditi, non nel 730.

Cosa si trova sul sito delle Entrate.

Una volta entrati nel sito internet dedicato si possono visualizzare:
● il modello precompilato, scegliendo poi tra modello 730 e Redditi;
● l’indicazione sintetica dei redditi e delle spese presenti nel precompilato, e le principali fonti usate per elaborare la dichiarazione (ad esempio, il sostituto che ha inviato la Cu, o la banca che ha comunicato gli interessi passivi sul mutuo). In questo prospetto vengono inserite anche le informazioni in possesso dell’Agenzia ma che risultano incomplete (ad esempio, la 
destinazione di un immobile comprato di recente) o incongruenti (ad esempio, gli interessi passivi sul mutuo superiori a quelli dell’anno scorso): così il contribuente può verificare le informazioni ed eventualmente indicarle nel 730 precompilato;

● l’esito della liquidazione: cioè il rimborso che sarà erogato dal sostituto d’imposta e/o le somme che saranno trattenute in busta paga (se manca un elemento essenziale, come la destinazione d’uso di un immobile, il risultato sarà disponibile dopo l’integrazione del 730).

Come si presenta il modello 730.

Se il contribuente vuole presentare il 730 direttamente sul sito dell’Agenzia, deve:
● indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio;
●scegliere la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef (anche se non esprime alcuna scelta);
● verificare che i dati presenti nel modello precompilato siano corretti e completi.

Come funzionano i controlli.

Se il 730 precompilato viene presentato senza modifiche direttamente dal sito delle Entrate oppure al sostituto d’imposta non ci saranno controlli documentali sulle spesedetraibili e deducibili. I controlli possono invece riguardare i dati comunicati dai sostituti tramite Cu.

La dichiarazione precompilata si considera accettata anche se il contribuente esegue modifiche che non incidono sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta (ad esempio, varia i dati della residenza anagrafica senza modificare il Comune del domicilio fiscale).

Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli vengono effettuati nei loro confronti anche sugli oneri detraibili e deducibili comunicati all’Agenzia. La quale potrà comunque chiedere al contribuente la documentazione necessaria a verificare i requisiti per fruire di queste agevolazioni (ad esempio, l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall'acquisto, nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale).

IlSole24Ore

L'Italia quasi tutta gialla, tre arancioni e nessuna in rosso.

 

L'Iss: decrescita della curva in tutte le regioni. L'età media scende a 41 anni.

L'Italia diventa sempre più gialla e in vista del tagliando alle misure anticovid previsto dal governo per la prossima settimana le Regioni chiedono di rivedere i parametri che determinano i cambi di colore, a partire dall'Rt, l'indice di diffusione del virus: "è poco affidabile e va superato". Il monitoraggio del ministero della Salute conferma il lento e costante miglioramento della situazione epidemiologica, con l'incidenza che scende a 127 casi ogni 100mila abitanti, anche se per la seconda settimana consecutiva l'Rt sale lievemente e a livello nazionale è ora a 0,89.

Numeri che si riflettono sui colori delle regioni: il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le nuove ordinanze in base alle quali da lunedì nessuna sarà più in zona rossa e in arancione rimarranno solo Sardegna, Sicilia e Valle d'Aosta, che era l'ultima dove erano in vigore le massime restrizioni. Bar, ristoranti, cinema e teatri rimarranno ancora chiusi e sarà possibile spostarsi solo all'interno del comune. Basilicata, Calabria e Puglia si aggiungono invece al resto d'Italia in zona gialla già da due settimane: si potrà tornare a cena fuori e ci si potrà spostare senza limitazioni.

I dati giornalieri del Covid-19 - Sono 10.554 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute (contro 11.807 del giorno prima). Sono invece 207 le vittime in un giorno (giovedì 258). Sono 328.612 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Giovedì i test erano stati 324.640. Il tasso di positività è del 3,2% (giovedì era al 3,6%). I pazienti ricoverati terapia intensiva per il Covid in Italia sono 2.253, in calo di 55 unità rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 109 (127 il giorno prima). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 16.331 persone, in calo di 536 unità.

Il punto dell'Iss sull'andamento dell'epidemia - "La curva in Italia è in decrescita mentre in altri paesi Ue la situazione è altalenante e di transizione. La decrescita in Italia è sempre lenta ma il dato significativo è che questa settimana in tutte le regioni e province autonome è registrata una decrescita". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. 

"L'età media dei casi scende a 41 anni e anche l'età media dei ricoveri scende a 65 anni. I casi però segnano un aumento tra i più giovani, tra 0 e 9 anni. I casi tra gli over-80 decrescono più rapidamente delle altre fasce e questo è un effetto delle vaccinazioni". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro. "Ci sono segnali positivi per la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e aree mediche e sale da 24mila a oltre 27mila il numero dei casi per cui è possibile il tracciamento e in varie regioni. Ci si sta avvicinando al valore di 50 casi per 100mila che è il valore soglia per rendere possibile il tracciamento". Lo ha affermato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.

"Cominciamo a vedere ora gli effetti di un calo anche rispetto alla mortalità ma la curva è ancora in fase iniziale", ha detto Brusaferro. "C'è una tendenza al miglioramento della situazione epidemiologica in questo momento e per la prima volta abbiamo sotto la soglia critica sia l'occupazione delle terapie intensive sia dei reparti ospedalieri, c'è dunque una decongestione, ma la situazione esige sempre la massima cautela. Ciò per effetto delle misure prese e della campagna vaccinale". Così il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in conferenza stampa. Ci sono, ha detto, "elementi di conforto" ma "bisogna continuare a tenere comportanti prudenti". "Probabilmente questa infezione si endemizzerà, molti fattori potrebbero cioè impedire il raggiungimento delle immunità di gregge ma possiamo raggiungere il controllo dell'epidemia: Covid-19 diventerà cioè come l'influenza, infettando la popolazione ma senza conseguenze eccessive. Molto dipenderà dall'andamento delle vaccinazioni", ha detto Gianni Rezza.

"Sull'utilizzo del vaccino AstraZeneca e J&J negli under-60 c'è una riflessione in corso. Ma i vaccini a vettore virale sono utilizzabili dai 18 anni in su e dunque non c'è alcuna controindicazione. La circolare ministeriale prevede un uso preferenziale per over-60, ma ciò non vuol dire che non possano essere usati al di sotto. Infatti abbiamo visto come in Gb hanno utilizzato al 50% AstraZeneca e Pfizer e hanno ottenuto un abbattimento dei casi e dei morti", ha detto Rezza. Le decisioni, sulla base dei dati della cabina di regia verranno prese dal ministro della Salute Roberto Speranza con le ordinanze delle prossime ore. L'Italia, secondo quanto apprende l'ANSA, avrebbe solo due regioni in arancione: la Sicilia e la Valle d'Aosta. I cambi di fascia partiranno lunedi prossimo.

ANSA

venerdì 7 maggio 2021

Parto record in Marocco, i 9 gemelli "stanno tutti bene"

 

La mamma non ha fatto ricorso ad alcun trattamento di fertilità.


Alcuni pesano un chilo o giù di lì, altri appena cinquecento grammi. Ma sono complessivamente in buone condizioni i nove gemelli dati alla luce con una decina di settimane di anticipo da una donna maliana di 25 anni, protagonista in Marocco di un delicatissimo parto da record.

Le loro prospettive di vita dipendono anche da come si svilupperanno i corpicini al caldo di un'incubatrice, dove dovranno restare "per due o tre mesi", secondo la previsione del professor Youssef Alaoui, direttore della clinica Ain Borja di Casablanca in cui sono nati e restano ricoverati. Sono rari i casi in cui gemelli numerosi sopravvivono tutti. Ci erano riusciti per non più di pochi giorni quelli di altri due parti con nove figli, in Australia nel 1971 e in Malesia nel 1999.

Questo caso supera quello degli otto dati alla luce da una donna in California nel 2009, indicato finora come record dal Guinness dei primati. In quell'occasione, i bambini erano stati concepiti in vitro. Pare invece che in questo caso sia successo in modo naturale per le cinque femmine e i quattro maschi di Halima Cisse, la mamma maliana (che già aveva una figlia) la cui storia sta facendo il giro del mondo. E ciò rende la vicenda ancor più singolare.

"Mi viene difficile credere siano frutto di una gravidanza spontanea e che la madre non abbia fatto ricorso ad alcun trattamento di fertilità. Se così fosse sarebbe un miracolo. Se invece il trattamento c'è stato, è in ogni caso un primato", è il parere di Antonio Ragusa, direttore del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma, secondo cui "rimanere gravide spontaneamente di nove gemelli sarebbe davvero quello che gli scienziati chiamano il cigno nero, metafora di un evento raro, dal punto di vista statistico estremamente poco probabile, e poco prevedibile. Se invece - ha aggiunto - c'è stato il ricorso a inseminazione la situazione avrebbe potuto essere di enorme rischio di vita sia per la madre che per i feti".

Non ha fatto ricorso ad alcun trattamento di fertilità, secondo quanto risulta al professor Alaoui, direttore della clinica dove la donna è stata trasferita alla venticinquesima settimana di gravidanza, anche grazie all'intervento del governo del Mali, uno dei Paesi più poveri al mondo. L'équipe medica è riuscita a prolungare il termine fino alla trentesima, e poi è stato necessario un parto cesareo, per cui sono stati coinvolti 10 medici e 25 infermieri. Alaoui ha rivelato che i sanitari sono dovuti intervenire anche per riportare sotto controllo una forte emorragia. "La madre ora è in buone condizioni, non è più in pericolo - ha aggiunto il direttore della clinica marocchina -. Auguriamo a lei e ai bambini una rapida ripresa"

ANSA

“Complotto contro Renzi”: Lega, FI e dem ci cascano. - Giacomo Salvini

 

Il video di report - L’incontro in autogrill con lo 007 Mancini: solo M5S e FdI non credono alla “manina” ai danni del leader di Iv.

Il complotto c’è, ma al contrario. Non quello per far cadere il governo Conte-2 proprio usando l’argomentazione che l’ex premier giallorosa voleva tenere per sé la delega ai Servizi Segreti. Nossignori, quasi tutti i partiti – esclusi M5S e Fratelli d’Italia – ormai hanno maturato la convinzione che il 23 dicembre scorso all’autogrill di Fiano Romano Matteo Renzi e il capo reparto del Dis Marco Mancini fossero “pedinati”, “spiati” e che poi qualche strana manina abbia inviato il video del colloquio a Report per delegittimare l’ex premier. Una storia che, se vera, farebbe invidia ai romanzi di John Le Carré.

Sicché nelle ultime ore è stato tutto un profluvio di dichiarazioni in difesa delle prerogative di Renzi e contro la legittimità del servizio di Report. A partire dagli stessi renziani. Mercoledì, durante l’audizione del direttore di Rai3, Franco di Mare, in Commissione di Vigilanza Rai, il capogruppo di Italia Viva al Senato Davide Faraone ha teorizzato una cospirazione anti-Renzi: “Un senatore è stato intercettato, spiato con un video abusivo e la Rai ha mandato in onda un servizio di una persona che stava commettendo un reato” ha detto Faraone senza spiegare quale. Poi l’accusa diretta alla trasmissione di Sigfrido Ranucci: “Come mai la Rai ha mandato in onda un servizio senza verificare la versione della signora? Questo non è giornalismo, sono illazioni”. A Faraone ha dato manforte il deputato renziano Michele Anzaldi: “è stata firmata una pagina nera del giornalismo – ha spiegato – lì sono stati tutti pedinati”. Secondo l’onorevole di Iv “è stata fatta una consecutio drammatica” tra il colloquio di Renzi con Mancini “e le nomine dei Servizi”. Per il direttore di Rai 3 Di Mare invece è stato tutto regolare perché “il diritto alla privacy di un personaggio pubblico come Renzi è limitato”. Ieri è intervenuto anche Ranucci che ha smontato le presunte incongruenze fatte notare dai renziani: il video della donna “non è di 40 minuti ma di 20 secondi”, ha iniziato a registrare “solo quando è arrivato Renzi” e, alla fine dell’incontro, Mancini “è partito per primo e si è diretto a Fiano Romano per poi tornare indietro” mentre Renzi “è rimasto in autogrill e poi ha proseguito per Firenze”. Poi il conduttore ha annunciato che nella puntata di lunedì interverranno la donna e anche il padre che si era sentito male per spiegare come sono andate le cose. Ma Renzi non ci sta lo stesso: fonti a lui vicine spiegano che la versione di Ranucci “è falsa” perché Renzi sarebbe partito “prima di Mancini” e che oggi l’ex premier farà un esposto in procura per acquisire le immagini delle videocamere dell’autogrill.

Ma non ci sono solo i renziani a teorizzare la cospirazione contro il proprio leader: anche Pd, Lega e Forza Italia sono della stessa opinione. Bastava sentire Andrea Ruggieri (FI): “Io non credo che quel video sia utilizzabile in tv, ammesso che sia davvero una cittadina curiosa non aveva il diritto di riprendere due personaggi, uno pubblico e l’altro no perché non è una giornalista”. Anche nel Pd si levano voci che teorizzano il complotto. Fausto Raciti parla di “porcheria” e di “accanimento di un pezzo dell’informazione” mentre Simona Malpezzi ieri a Omnibus si è detta “inquieta” sul fatto che “quelle immagini siano arrivate in altre mani”. D’accordo anche il leghista Riccardo Molinari secondo cui “sarebbe grave se il filmato fosse stato commissionato” e se Renzi “fosse stato pedinato”. Intanto ieri si è riunito il Copasir ed è stato deciso che la prossima settimana sarà audito il direttore del Dis Gennaro Vecchione e dopo quella testimonianza si valuterà se sentire anche Renzi e Mancini. Secondo fonti qualificate, il Copasir non si occuperà dell’inchiesta giornalistica o dell’autenticità della fonte, ma si concentrerà sull’incontro.

ILFQ

Zingaletta. - Marco Travaglio

 

Tra le notizie stupefacenti delle ultime ore, la più stupefacente è il pressing di Letta sul suo predecessore Zingaretti perché lasci la Regione Lazio con un anno d’anticipo e si candidi a sindaco di Roma. O, peggio ancora, lo faccia senza dimettersi, aspettando fino all’ultimo giorno utile (inizio settembre) per mollare la carica, così da far slittare le Regionali anticipate a qualche settimana dopo le Comunali. Il motivo è evidente: se si votasse lo stesso giorno per la Capitale e per la Regione, gli stessi elettori romani del centrosinistra dovrebbero votare separati per il sindaco (o la Raggi o Zingaretti, che già fanno scintille prima della sfida, figurarsi in campagna elettorale) e uniti per il cosiddetto “governatore” (verosimilmente espresso dalla coalizione giallorosa). Diciamo subito che questo trucchetto da magliari sarebbe umiliante per Zingaretti, per il Pd, per la coalizione, ma soprattutto per gli elettori. Un’indecenza etico-politica, oltreché la tomba di quel “nuovo centrosinistra” che il Pd di Zingaretti, con Conte, al M5S e a Leu, ha cercato faticosamente di costruire in questi 20 mesi e in cui Letta dice di credere.

Che Pd e M5S corrano separati alle Comunali è inevitabile: la Raggi aspira legittimamente al bis e il Pd non ha perso occasione di combatterla, con armi proprie e anche improprie, per tutto il mandato. Un accordo al primo turno è impensabile: nulla di strano se i dem presentano il loro candidato (Zingaretti aveva scelto Gualtieri, Letta l’ha ibernato): poi si vedrà chi fra lui e la Raggi passerà al ballottaggio e chi fra 5Stelle e Pd dovrà sostenere l’altro. Ma una forzatura assurda come sradicare Zingaretti dalla Regione sarebbe una dichiarazione di guerra al M5S alleato, che non resterebbe senza conseguenze. Il M5S sarebbe legittimato a rispondere schierando candidati forti a Milano, Torino e Bologna per mettere i bastoni fra le ruote a Sala e agli altri aspiranti sindaci Pd (per ora ignoti). E comunque i cittadini la prenderebbero malissimo: quelli del Lazio si domanderebbero che rispetto abbia Zingaretti a mollarli a metà della campagna vaccinale per traslocare al Campidoglio, fra l’altro dopo aver giurato per mesi che mai e poi mai l’avrebbe fatto; e quelli di Roma, già perplessi per la politica regionale sui rifiuti (molto simile al sabotaggio permanente della sindaca), si sentirebbero usati in una guerra di potere che non ha nulla di nobile (se è pronto Gualtieri, perché far saltare Zinga da una poltrona all’altra?). Davvero Letta pensa che basti spostare le Regionali un paio di settimane dopo le Comunali per far dimenticare agli elettori del Pd e del M5S la battaglia all’arma bianca fra Raggi e Zinga? Ma dove vive: sulla luna?

ILFQ

Bertolaso e Albertini mollano Salvini e lui se la prende con FdI: “Troppi no”. - Lorenzo Giarelli

 

Leghista suonato - Matteo scaricato dai suoi candidati a Roma e a Milano: destra spaccata.

La campagna elettorale deve ancora iniziare, ma per Matteo Salvini le Amministrative di ottobre sono già un grosso problema. In barba al solito ottimismo sbandierato a favor di telecamera, il leghista ha impiegato sei mesi per trovare i candidati per Roma e Milano, li ha strombazzati come cavalli vincenti e poi è finito per essere sbugiardato da entrambi.

È successo con Guido Bertolaso per la Capitale ed è successo ieri a Milano con Gabriele Albertini, il cui no alla corsa per sfidare Beppe Sala ha aperto l’ennesima frattura pubblica nel centrodestra. Con tanto di smacco personale a Matteo, che ora se la prende con gli alleati per aver “fatto perdere la pazienza” ai suoi candidati, provocandone la fuga.

Ufficialmente, Albertini decide di farsi da parte per motivi familiari. Scrive una lettera a Libero ringraziando per i tanti messaggi di sostegno, assicura che stava “per cedere e dire sì” ma che poi si è fermato: “Non potevo infliggere un disagio a mia moglie. Preferisco sperare di trascorrere con la mia famiglia, finché ci sarà salute, l’ultimo ottavo di vita media”. E nell’uscire dal pressing, Albertini butta lì pure che se avesse vinto avrebbe chiesto a Sala “di entrare in giunta come vicesindaco”, gesto di rispetto per l’avversario ma anche ecumenico segnale per una Milano pronta “alla primavera” dopo “l’inverno della pandemia”.

Tante belle parole di cui Salvini non sa però che farsene, visto che pochi giorni fa anche Bertolaso si è sfilato da Roma lasciandolo col cerino in mano: “Ringrazio chi mi vuole sindaco nella Capitale – la versione del factotum dell’emergenza lombarda – ma cerchino qualcun altro”. E allora il leader leghista – che peraltro aveva scelto due nomi fuori dal suo partito – fiuta la disfatta e si agita, tirando in mezzo Fratelli d’Italia e Forza Italia: “Sono mesi che cerco di costruire e unire il centrodestra in vista delle amministrative. A Roma e Milano avevamo i candidati giusti, ma altri hanno detto no per settimane e mesi e loro hanno perso la pazienza”.

In effetti i passi indietro di Albertini e Bertolaso sono attribuibili solo in parte a ragioni personali, ma molto più alle crepe interne alla coalizione. Il problema è che FdI, a sua volta, scarica le responsabilità su Salvini, che da tempo rimanda il famoso “tavolo” del centrodestra in cui dovrebbero essere definite tutte le principali candidature alle Amministrative, per paura che la trattativa coinvolga vicende molto più nazionali (su tutte: la presidenza del Copasir contesa proprio da Lega e Fratelli d’Italia).

Ed è questo che Daniela Santanchè, riferimento milanese del partito di Giorgia Meloni, rinfaccia al leghista: “Il fatto che Salvini non abbia ancora convocato il tavolo del centrodestra ha determinato la decisione di Albertini. Quando non si hanno risposte e si vive senza sapere poi succede che un candidato si ritiri”.

Non basta allora il nome di Maurizio Lupi, indicato ora come il favorito per sfidare Sala, a calmare i malumori della destra. La lacerazione è molto più profonda e rischia non solo di ritardare la scelta dei candidati su Milano e Roma, ma persino di compromettere l’intesa altrove. A Napoli, per esempio, Giorgia Meloni potrebbe andare da sola sostenendo l’avvocato Sergio Rastelli (figlio di Antonio, ex governatore della Campania dal 1995 al 1999) e lasciando gli alleati al loro destino con Catello Maresca, sperando poi di arrivare al ballottaggio da una posizione di forza.

Uno sgarbo non da poco che potrebbe replicarsi in altre città dove l’accordo è ancora in alto mare, come Salerno o Bologna. Non c’è da stupirsi allora che di questo quadro fracassato, a taccuini chiusi, un big del centrodestra dia una sintesi simile a un epitaffio: “Non esiste più una coalizione”. Figurarsi se possono esistere i candidati.

ILFQ

Vaccini per ragazzi e bambini, ecco a che punto siamo. - Nicola Barone

 
Covid, Pfizer: vaccino efficace al 100% nella fascia 12-15 anni

I punti chiave


Dopo il via libera in Canada nella fascia tra 12 e 15 anni per il vaccino Pfizer/BioNTech, anche gli Stati Uniti sono pronti - ottenute le autorizzazioni - a lanciare una campagna ad hoc per gli adolescenti. Con buona approssimazione arriverà entro un mese in Europa una parola da parte delle autorità regolatorie sull’allargamento della platea ai più giovani. I sacrifici per bambini e adolescenti imposti dalla pandemia da coronavirus sul piano educativo, e di relazione, fanno guardare con fiducia alla ripresa autunnale in base ai risultati preliminari dei trial. I vaccini in corso di sperimentazione si basano sulla tecnica dell’Rna messaggero e stanno mostrando, entrambi, evidenze assai incoraggianti.

Dalla vaccinazione tre benefici.

Proteggere i ragazzi con il vaccino ha tre diversi valori, nella sintesi dell’immunologo Andrea Cossarizza. «Il primo è che in questo modo possono tornare a fare una vita sociale il più normale possibile, e riprendere quello che facevano prima della pandemia. Secondo, vengono protetti da una sindrome causata dall’infezione, ovvero la sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini (Multisystemic inflammatory syndrome in children - Misc). Il terzo è che la vaccinazione di queste persone aiuta moltissimo a tenere la pandemia sotto controllo». Stando alle anticipazioni, Pfizer/BioNTech si trova nella fase finale di preparazione della domanda di approvazione all’Ema, in media la valutazione dei test richiede da quattro a sei settimane.

Primi dati, efficacia del 100%.

Al momento le informazioni disponibili sono quelle diffuse dall’azienda americana per quel che riguarda gli adolescenti con età compresa tra 12 e 15 anni. «Sono state trasmesse come comunicato stampa qualche settimana fa, ma il relativo lavoro scientifico con tutti i dettagli necessari per una accurata valutazione non è ancora stato pubblicato», osserva il professore dell’università di Modena e Reggio Emilia. «I dati riportati comunque riguardano l’efficacia e la tollerabilità. Per quanto riguarda il primo punto, non sono state riportate infezioni da SARS-CoV-2 nel gruppo dei 1.131 ragazzi trattati con il vaccino, mentre ne sono state riscontrate 18 nei 1.129 ragazzi trattati con placebo. L’efficacia del vaccino è stata quindi del 100%, e i ragazzi vaccinati hanno sviluppato tutti una forte quantità di anticorpi». Quanto alla tollerabilità, spiega Cossarizza, «è stata giudicata buona, in quanto non sono stati riportati effetti collaterali diversi da quelli attesi, quali febbre, dolore al braccio dopo l’iniezione, malessere generale di breve durata».

Attesa per la pubblicazione definitiva.

È attualmente iniziato un altro trial che riguarda bambini di età compresa tra sei mesi e 12 anni, divisi per fasce d’età, e i risultati arriveranno tra qualche mese. Nel complesso secondo l’immunologo «quanto riportato dal comunicato stampa è un’ottima notizia, che va comunque verificata valutando il lavoro scientifico che immagino venga pubblicato a breve». Sui tempi di autorizzazione all’uso bisognerà attendere il corso, fino in fondo, degli studi, per quanto sia auspicabile che ciò avvenga al più presto. «Ma non prima che le autorità competenti abbiano valutato a fondo i risultati dei trial clinici fatti e di quelli in corso, e controllato per bene la tollerabilità dei vaccini».

Moderna, sperimentazioni arrivate in fase 2/3.

Passando a Moderna, la prima sperimentazione in fase ⅔ è stata avviata negli Stati Uniti lo scorso dicembre su 3.000 ragazzi fra 12 e 17 anni e la stessa azienda ha appena avviato un secondo studio, chiamato KidCove, anche questo in fase 2/3 su 6.750 bambini da sei mesi a 11 anni. Secondo i programmi, i primi a ricevere il vaccino saranno i più grandi e gradualmente si scenderà con l’età.

Da Oxford stop ai test per AstraZeneca.

Dall’inizio di aprile l’Università di Oxford ha sospeso la sperimentazione del vaccino AstraZeneca sui bambini in attesa di un’analisi sui possibili legami tra il farmaco ed episodi di trombosi tra gli adulti. Le sperimentazioni erano iniziate a febbraio e avevano coinvolto bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni (circa 300 i volontari). «Sebbene non ci siano preoccupazioni per la sicurezza nella sperimentazione pediatrica, attendiamo ulteriori informazioni dall’Mhra (l’Authority per i farmaci britannica, ndr) sui rari casi di trombosi e trombocitopenia che sono stati segnalati negli adulti, prima di somministrare altri vaccini», ha spiegato il professor Andrew Pollard.

Coronavirus, per saperne di più.

Le mappe in tempo reale.

L’andamento della pandemia e delle azioni di contrasto è mostrato in due mappe a cura di Lab24. Nella mappa del Coronavirus i dati da marzo 2020 provincia per provincia di nuovi casi, morti, ricoverati e molte infografiche per una profondità di analisi.
La mappa dei vaccini in tempo reale mostra l’andamento della campagna di somministrazione regione per regione in Italia e anche nel resto del mondo.
Guarda le mappe in tempo reale: Coronavirus - Vaccini

Gli approfondimenti.

La pandemia chiede di approfondire molti temi, di saperne di più dall’andamento alle cause per proseguire con i vaccini. Su questi temi potete leggere le analisi, le inchieste, i reportage della nostra sezione 24+. Ecco tutti gli articoli di approfondimento

La newsletter sul Coronavirus.

Ogni venerdì alle 19 appuntamento con la newsletter sul Coronavirus curata da Luca Salvioli e Biagio Simonetta. Un punto sull’andamento della settimana con analisi e dati. Qui potete iscrivervi alla newsletter

IlSole24Ore