Reptiliani rappresentati nella scoperta archeologica trovata in Egitto.
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
martedì 16 luglio 2024
Reptiliani rappresentati nella scoperta archeologica trovata in Egitto.
Goebekli Tepe. - Linda Rosada
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lunedì 15 luglio 2024
Monolite mappa Sayhuite. - Linda Rosada
Lungo circa due metri e largo quattro metri, il misterioso monolite Sayhuite è un'enorme roccia contenente oltre 200 figure geometriche e zoomorfe, tra cui rettili, rane e felini. Trovata sulla cima di una collina chiamata Concacha, la pietra è stata scolpita come modello idraulico topografico, completo di terrazze, stagni, fiumi, tunnel e canali di irrigazione. Le funzioni o gli scopi della pietra non sono conosciuti, ma i ricercatori ritengono che il monolite sia stato usato come modello su scala per progettare, sviluppare, testare e documentare il flusso d'acqua per progetti pubblici di acqua e per insegnare ai vecchi ingegneri e tecnici i concetti e le pratiche obbligatorie. La roccia è stata “modificata” più volte, con materiale nuovo, che sia modificando i sentieri dell’acqua o aggiungendo completamente rotte. Sebbene i creatori rimangano un mistero, il monolite fornisce agli archeologi una visione sulla cultura della popolazione precolombiana. Gli archeologi hanno stabilito che il sito era un centro religioso inca, dove si svolgevano rituali e cerimonie di culto dell'acqua. Il monolite è un indizio importante perché rappresenta un flusso simile a quello dell'acqua tra le sculture. I moderni ingegneri ipotizzano anche che il monolite sia una rappresentazione dei sistemi di irrigazione presenti nella cultura Inca.
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Ivaniza De Souza
Interviene:
domenica 14 luglio 2024
Masuda Iwafune. Giappone.
IL NARCISISTA - Viviana Vivarelli
Era tutto previsto fin dal primo momento che ti ho conosciuto.
Tutto prevedibile e banale, direi quasi scontato.
Non posso prendere a mia discolpa un'eventuale amnesia, una caduta del senso critico, uno stato febbrile di agnosia.
Lo sapevo e l'ho saputo lucidamente in ognuno dei punti della nostra tempestosa relazione in cui mi sono sempre dibattuta. Non saprei nemmeno come chiamarla... sfida, competizione, corsa contrapposta, lotta grecoromana, colluttazione, tentativo fallimentare di fuga, proiezione di antichi abbandoni, rivalsa di traumi infantili, rivendicazione di me stessa...?
Era tutto talmente chiaro, ma tutto è andato in automatico come nel peggiore dei casi da manuale. Preciso come un orologio svizzero.
Io mi sarei fatta del male. Mi sarei indebolita fino a perdere il senso di me stessa, mi sarei ammalata, ti avrei dato tutto quello che avevo fino a ridurmi a un guscio vuoto. Tu ti saresti rinforzato, saresti guarito e sparito.
Mi avresti risucchiata fino al midollo finché ti servivo per poi buttarmi via.
Tutto scontato. Senza il minimo ripensamento.
In tutto questo tempo non ho fatto che leggere cosa accadeva a una dipendente affettiva quando cade nelle grinfie di un narcisista ma fino all'ultimo ho pensato che c'erano in te tante cose buone, tante cose da salvare, tanti elementi belli, che non ti facevano rientrare al 100% nella categoria dei succhiasangue, ho continuato ad illudermi di vedere in te un uomo, un amico, una persona con un cuore potenziale, un'affettività potenziale, una generosità potenziale, una potenziale capacità di recupero. Tutto potenziale. Ci volevo credere per forza. Il cuore voleva crederci per forza contro ogni lucidità della mente. Dopo tutto con molte persone tante cose buone le avevi fatte e c'erano schiere di ammiratori in tutti i campi dove avevi operato, schiere di persone che ti vogliono bene. Hai fatto bene anche a me, ti sei preso cura di me, volevi curarmi e guarirmi, mi hai fatto da dietologo, da fisioterapista, da allenatore. Io ti sono grata per tutto questo. Dunque c'è in te molto per cui credere. E in fondo siamo tutti narcisisti ed è il grado di una patologia che è importante non la patologia stessa che in misura minima può anche sembrare normalità.
Ma tutto è andato come doveva andare. Guai alla donna che si illude di poter riportare alla vita un cuore vuoto. Una donna può anche fare miracoli ed essere una santa ma non è un defibrillatore. E se un cuore non batte, non batte e basta.
Non servivano a nulla i timori delle amiche preoccupate che mi dicevano che ero fuori di testa e che "quello" mi avrebbe fatto solo del male. Perché era incapace di capire, incapace di entrare nel cuore di un altro, di sentire le sofferenze di un altro, come avesse una tuta di amianto che gli impediva, non per colpa sua per carità, di partecipare, di immergersi, di unirsi. Era nato così. Senza un pezzo. Non per colpa sua. Non per non essere stato amato da piccolo o per essere stato abbandonato o rifiutato o per un senso di inferiorità o per chissà cosa. Ma per la sua natura, per essere nato così, lui, con le stigmate di quello che abbandona, che scappa, che prima ti succhia e poi ti butta via, che se ne frega di te quando non gli servi più e accampa la prima scusa per lasciarti, facendoti pure credere che la colpa è tua.
E ovviamente un tipo così si sarebbe guardato bene attorno, avrebbe studiato l'ambiente umano, per scegliere, premeditatamente, la persona adatta ad essere risucchiata, la vittima ideale, quella troppo aperta, troppo generosa di sé, indifesa, inesperta, che magari usciva già dalle grinfie di un predatore e dunque era già predisposta, abituata a scambiare la razzia per affetto, i maltrattamenti per interesse, la denigrazione per cura... la preda perfetta, pronta a darti il suo sangue. Come Dracula. Quella pronta a offrirti ammirazione sconfinata, partecipazione commossa, passione infinita, amore nonostante, credulità e innocenza... tutte quelle cose di cui sei privo e che continui a cercare con insistenza per succhiarle e poi buttare via le vittime. E non si può nemmeno sperare che tutto questo amore ricevuto (perché ne hai avuto tanto!) sia poi un seme che faccia fruttare in te qualcosa di bello, che ti cambi in meglio, che ti insegni ad amare. Non serve a nulla. Passerai di viaggio in viaggio, di donna in donna, senza maturare, senza sviluppare in te quella pianta dell'empatia di cui sei privo e senza la quale non sarai mai un uomo completo, come un bambino viziato appena nato che vive per sé solo e attira ogni attenzione su di sé ma considera la mamma solo una mammella da succhiare prima di assaggiare cibo più solido. Forse ti sei solo fermato alla fase orale e troverai sempre delle nutrici pronte ad allattarti, senza passare alla fase affettiva dell'uomo adulto, che ama qualcuno che rispetta al pari di sé stesso, qualcuno che ama anche più di sé stesso, e forse non ci arriverai mai. Ho visto in te l'uomo ideale che potevi essere. E ho dovuto rendermi conto fino in fondo che non lo saresti mai diventato. Tutti gli psicologi sono concordi che un narcisista non si cura. Si lascia.
Ma io sono molto sciocca e continuo a sperare.
Da mio romanzo "IL FILO ROSSO" Viviana Vivarelli
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Trovato fossile del mammifero più antico di sempre. - Lucia Petrone
Il mammifero più antico fino ad ora mai individuato è stato scoperto grazie all’analisi dei suoi denti.
Il mammifero più antico del mondo è stato identificato da un team di scienziati brasiliani e britannici, utilizzando reperti dentali fossili. Il Brasilodon quadrangularis era una piccola creatura simile a un toporagno, lunga circa 20 centimetri che visse sulla terra 225 milioni di anni fa contemporaneamente ad alcuni dei dinosauri più antichi e fa luce sull’evoluzione dei mammiferi moderni.
La scoperta è stata fatta da ricercatori del Museo di Storia Naturale di Londra, del King’s College di Londra e dell’Università Federale del Rio Grande do Sul a Porto Alegre. Gli scienziati si sono basati su indizi forniti da fossili di tessuti duri come ossa e denti.
Questo perché le ghiandole mammarie dei mammiferi non si sono conservate e non sono state rinvenute in nessun fossile fino ad ora. Il Morganucodon aveva un piccolo corpo molto simile a un gerbillo ed un muso lungo simile a quello dei toporagni. I risultati delle analisi dentali hanno portato gli esperti a datare il Brasilodon quadrangularis a 225 milioni di anni fa cioè 25 milioni di anni dopo la terza più grande estinzione di massa che avvenne durante il Permiano-Triassico.
(il)libertà di stampa: il caso Italia in Europa.
Ancora fari accesi sull’esercizio della libertà di stampa e di opinione in Italia: i casi ci sono, e numerosi. Eccone alcuni.
“L’interferenza del governo nella RAI è cresciuta costantemente, minando ulteriormente la sua indipendenza”. E poi “il clima di intimidazione che i giornalisti devono affrontare in Italia”, citando una serie di casi tra cui anche “la presunta interferenza politica del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nella gestione della RAI, in particolare attraverso il suo stretto rapporto con il Direttore della RAI Paolo Petrecca, che dimostra la sottomissione della RAI alla linea del governo”.
Sono alcuni dei passaggi della lettera dell’European Movement International (EMI), insieme ad altre organizzazioni europee e di giornalisti, alla vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová per chiedere un’indagine sullo stato della libertà di stampa in Italia. L’EMI già a maggio aveva sollecitato l’Europa a vegliare sulla singolare e preoccupante situazione italiana, ma ora sottolinea come i nuovi fatti intercorsi rendano ancora più urgente prendere una posizione.
Tra i firmatari della nuova lettera c’è anche la Federazione Nazionale della Stampa (FNSI) che non a caso venerdì, 12 luglio, ha voluto sottolineare questo passo con un comunicato stampa che riporta un elenco sintetico ma esaustivo di tanti piccoli e grandi fatti: “La situazione della libertà di informazione in Italia continua a peggiorare. Il record di querele temerarie scagliate contro i cronisti, l’ulteriore stretta alla pubblicazione delle intercettazioni appena diventata legge, la paventata vendita dell’agenzia Agi al gruppo del parlamentare leghista Antonio Angelucci, un direttore che denuncia all’Ordine un Cdr che fa il proprio mestiere, il caso della sospensione inflitta dalla Rai alla collega Serena Bortone: sono solo alcuni esempi del continuo assalto all’indipendenza del giornalismo, che deve allarmare chiunque abbia a cuore il funzionamento stesso della democrazia”. Sono parole scritte e sottoscritte da Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
A suggello del quadro pericoloso, proprio venerdì 12 è arrivata la sentenza del Tribunale del lavoro di Roma che ha condannato la Rai per aver avuto comportamenti antisindacali durante lo sciopero organizzato lo scorso 6 maggio dall’Usigrai, il principale sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai. In particolare i giudici hanno dato ragione ai ricorrenti, Stampa romana (ASR) e Usigrai, per la mancata lettura in alcune edizioni del comunicato sindacale che in una nota hanno commentato così: “Il giudice ha disposto ampia pubblicità della decisione non solo sulle reti della Rai, ma anche su altri mezzi di informazione di rilevanza nazionale. È una severa reprimenda e un monito per chiunque pensi di mettere in discussione il ruolo e la funzione del sindacato dei giornalisti, attaccando i suoi diritti, a cominciare da quello di esprimere pienamente le proprie ragioni a tutti gli utenti del servizio pubblico”.
La dirigenza Rai si è invece auto assolta per la vicenda della copertura del ballottaggio delle elezioni francesi. Nella relazione consegnata alla Commissione di garanzia, l’amministratore delegato Roberto Sergio ha risposto con tono perentorio affermando che i risultati del voto d’oltralpe sono stati seguiti “nel modo giusto, con attenzione e impegno”, e ha riportato tutti i dati, telegiornale per telegiornale, speciale per speciale. 321 minuti su 12 ore, ha precisato. Le critiche erano state invece sulla programmazione alternativa di RaiNews proprio nei minuti in cui iniziava lo spoglio delle schede:
La sera dei risultati del voto in Francia, mentre gli altri canali di informazione sono in diretta no-stop, il canale all news del servizio pubblico decide di aprire alle 22 sul festival Città Identitarie, ideato da Edoardo Sylos Labini. RaiNews24 non aveva mai toccato il fondo in questo modo, mai aveva abdicato così alla sua missione informativa in occasione di un appuntamento elettorale così importante. Un tempo la nostra testata metteva in campo tutte le risorse per garantire un servizio impeccabile all’utenza, in occasioni simili. Chiediamo al direttore come sia possibile prevedere un approfondimento diverso quando tutte le tv del Continente hanno gli occhi puntati sulle elezioni d’Oltralpe. Verrebbe da pensare che alla debacle della destra il direttore preferisca non dedicare troppo spazio. Petrecca ritiene opportuno, in una serata come questa, dare spazio a un evento non scevro da interessi e legami personali. Una scelta che qualifica la deriva che ha preso da tempo la testata e per la quale ci sentiamo indignati.
COMUNICATO COMITATO DI REDAZIONE RAINEWS
All’indomani di questa presa di posizione, il direttore di RaiNews Paolo Petrecca ha presentato un esposto all’Ordine dei giornalisti contro il Cdr. Un contrattacco che la dice lunga sullo stato di tensione nel canale all news della Rai e che infatti è entrato di diritto nella nuova lettera di allarme alla Commissione europea.
A maggio, il rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere aveva messo in evidenza la retrocessione dell’Italia al 46° posto nella classifica dei Paesi per libertà di stampa, slittando di cinque punti rispetto all’anno precedente.
https://www.libertaegiustizia.it/2024/07/13/illiberta-di-stampa-il-caso-italia-in-europa/