martedì 5 marzo 2019

Arrestata Ida Marandola, direttore del Consiglio ricerca in Agricoltura. Sequestri per 8 milioni.

Ida Marandola

Le misure cautelari riguardano anche altre quattro persone. Le accuse sono di peculato, abuso d'ufficio e falso.


Ida Marandola, direttore generale del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (Crea), è stata arrestata dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'indagine della procura di Roma che ha portato alla luce "gravi irregolarità" nella gestione dell'ente.
Le misure cautelari riguardano anche altre 4 persone, accusate a vario titolo di peculato, abuso d'ufficio e falso. Il Gip ha anche disposto il sequestro di beni per 8 milioni.
Le irregolarità nella gestione del Crea - che stando al sito istituzionale è "il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal Ministero delle politiche agricole" - riguardano, secondo quanto sostiene la Gdf, innanzitutto la scelta della nuova sede.
Il Dg avrebbe indicato un numero di dipendenti superiore a quello reale e così facendo avrebbe avuto la possibilità di selezionare l'immobile sul mercato e non di ricorrere a quelli demaniali a disposizione ma non in grado di soddisfare le richieste. Le irregolarità avrebbero interessato anche il procedimento amministrativo che è scaturito dalla scelta della nuova sede: nell'affidare i servizi di trasloco e facchinaggio, i contratti sono stati "artificiosamente frazionati" in modo da non superare la soglia oltre la quale è necessario ricorrere a gare pubbliche, in modo da poter scegliere le ditte che avrebbero poi effettuato i servizi.
Agli indagati viene inoltre contestato di non aver ridotto, come previsto dalla legge sulla spending review, del 15% il canone d'affitto di 2 immobili, che avrebbe consentito un risparmio per lo Stato di 700mila euro. Ed infine, dicono ancora inquirenti ed investigatori, sono stati commessi abusi sia nella procedura di stabilizzazione di alcuni precari del Consiglio sia nel pagamento di prestazioni professionali a due collaboratori che, in realtà, non hanno svolto alcuna attività lavorativa.
Oltre a Marandola, nei cui confronti sono stati disposti i domiciliari, la misura cautelare è scattata anche per un altro funzionario che si trova attualmente all'estero mentre per il dirigente dell'ufficio bilancio, il dirigente e un dipendente dell'ufficio gare e appalti è scattato l'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria.

Trasporti: Con Toninelli addio rincari pedaggi, successo storico dopo 25 anni di favori della politica ai concessionari.

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"Da mesi il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli lavora nell'interesse degli italiani. Grazie al suo impegno, questo governo ha bloccato per la prima volta in Italia i rincari sul 90 per cento della rete autostradale, mettendo fine al malcostume tutto italiano dei concessionari che si arricchivano per anni alle spalle dei cittadini", spiegano i deputati e le deputate del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti.
"Finalmente stiamo superando gli anni degli scandalosi favori della politica ai concessionari, garantendo tariffe eque agli utenti e commisurate agli investimenti. Eppure qualche personaggio politico si copre di ridicolo chiedendone le dimissioni. Probabilmente il vergognoso sbilanciamento di certe forze politiche a favore dei concessionari si inizia a far sentire. Se dal 1994 ad oggi i pedaggi sono aumentati del 90% è proprio perché ci sono stati governi, come quelli targati PD, che lo hanno permesso, tradendo la fiducia dei cittadini ignari", proseguono i deputati.
"Siamo fieri dell'operato del Ministero dei Trasporti e del Governo del cambiamento, il primo che mette avanti i bisogni degli italiani, facendo pulizia e mettendo all'angolo lobby e concessionari buoni a nulla. La priorità è e continuerà ad essere la questione della sicurezza e della manutenzione delle infrastrutture", concludono i deputati.


https://www.movimento5stelle.it/parlamento/2019/03/trasporti-con-toninelli-addio-rincari-pedaggi-successo-storico-dopo-25-anni-di-favori-della-politica.html?fbclid=IwAR2jRoayZWydhP2rkbLauQsCk9JNoCF2N1Di4qjv6g0k-bwFVFDIo1_ezrw

Pd, il ritorno di Letta: “Prendo la tessera, basta essere il partito antipatico. Ora c’è un progetto. Renzi? Capitolo chiuso”.

Pd, il ritorno di Letta: “Prendo la tessera, basta essere il partito antipatico. Ora c’è un progetto. Renzi? Capitolo chiuso”

Enrico Letta alle primarie del Partito democratico ha scelto Nicola Zingaretti. E a due giorni dal suo voto nel quartiere Testaccio di Roma è pronto ad iscriversi nuovamente al partito: “Dopo cinque anni è arrivato il momento di riprendere la tessera del Pd”, ha annunciato in un’intervista a Repubblica. “Vedo un progetto chiaro e autonomo per il governo del Paese”, spiega Letta, elencando cosa servirà al Pd per non fallire di nuovo se e quando tornerà a Palazzo Chigi: “Servono anticorpi contro l’arroganza. Il Pd non deve più essere il partito antipatico“. Il pensiero corre ovviamente a Matteo Renzi, il suo successore al governo dopo il famoso “Enrico stai sereno” del febbraio 2014. “Renzi dice che non supero il rancore? La cosa più ridicola sarebbe sciupare un momento così bello riaprendo capitoli che per fortuna sono chiusi“, risponde Letta.
“Il valore di queste primarie è doppio, perché sono state uno straordinario successo di partecipazione nonostante una campagna che non è stata al centro del dibattito politico”, sostiene l’ex premier nella sua intervista a Repubblica. Per Letta “la luna di miele della maggioranza con l’elettorato è finita” e quindi il Pd si deve prepare a una nuova stagione senza pensare a delle “scorciatoie” per tornare al governo. “Zingaretti non ha bisogno dei miei consigli, ma mi sento di dirgli questo – afferma –  al Pd è stata concessa una occasione vera. Gli è stato chiesto di salvare il Paese, non di esercitarsi in tatticismi di piccolo cabotaggio”
Il Pd ideale di Letta “deve deve essere sempre più movimento, filo conduttore. Cercando magari di evitare gli autogol” come “sul tema dell’autonomia delle Regioni, fin qui gestito con un tana liberi tutti”. E un partito che sappia “ragionare con tutte le forze disponibili a combattere questo governo e costruire una alternativa“, al di là dell’astio dei renziani verso una riapertura ai fuoriusciti. In questa nuova era che Zingaretti potrebbe cominciare, Letta vede “la potenzialità di un partito forte e generoso“. Tanto che anche “le prime parole di Renzi sono state intelligenti e incoraggianti. Mi è sembrato costruttivo. E se lo dico io…”.
L’ex premier dopo la battuta su Twitter e la risposta di Renzi – “vive di rancore del passato” – evita di continuare la polemica: “Avrei tante cose da dire, ma la cosa più ridicola sarebbe sciupare un momento così bello riaprendo capitoli che per fortuna sono chiusi”. Però, chiudendo la sua intervista a Repubblica, Letta torna a sottolineare un concetto che implicitamente parla anche al suo successore a Palazzo Chigi: “Servono anticorpi contro l’arroganza. Il Pd non deve più essere il partito così antipatico e respingente da spingere la gente a votare il M5s“.
Non mollano.
Non si accontentano di posti prestigiosi e super retribuiti, vogliono altro ed altro ancora.
Questo, poi, non si è neanche accorto d'essere stato defenestrato per non ave ottemperato agli obblighi imposti da chi pilota la UE (il potere economico per intenderci), cosa che ha fatto, invece, lo sparapose scelto di Napolitano;
il grande vecchio, infatti, scelse il bimbetto-signorsì per dar corso alle volontà del suo amicone, il miliardario Soros che, quando capita in Italia, (per puro caso, s'intende,....) si reca in visita solo da lui, dal Papa e da qualche faccendiere in cerca di visibilità e sostegno economico.
Mi spiace per lui, ha perso un'occasione per meritare la mia stima. Cetta

Chi finanzia Macron – George Soros: 2.365.910,16 €, David Rothschild: 976.126,87 €, Goldman-Sachs: 2.145.100 €. - Maurizio Blondet

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Pubblicato il contenuto di Macronleaks, una montagna di documenti archiviata nelle caselle di posta elettronica dello staff di Emmanuel Macrone che l’elettorato francese aveva il diritto di conoscere prima della consultazione per le presidenziali.
La stampa d’oltralpe e in particolare Le Monde ha rilasciato un comunicato stampa nel quale afferma espressamente di non aver voluto rivelare il contenuto dei file, per i timori di “influenzare il ballottaggio”: alla faccia del “cane da guardia della democrazia”, interessi oligarchici anteposti a quelli del popolo.
Al solito certi mezzucci hanno le gambe corte e i file sono stati in qualche modo recuperati da altri organi d’informazione e resi pubblici.
Spicca un prestito di otto milioni in favore dell’AFCPEM, l’associazione del candidato di En Marche! per il finanziamento della sua campagna elettorale.
Il finanziamento è stato erogato da Credit Agricole.
Questi soldi dovranno essere restituiti entro il marzo 2019 ed  è curioso l’articolo 1415 del contratto: in caso di inadempienza il patrimonio personale di Brigitte, la moglie di Macron, non verrà intaccato.
E’doveroso sottolineare che nessuna banca francese si è detta disposta a finanziare la campagna elettorale di Marine Le Pen, mentre il neo-eletto presidente della Repubblica francese non ha incontrato alcuna difficoltà in tal senso.
E’ il Boston Consulting Group uno dei gruppi che ha manifestato maggior sostegno nei confronti di Emmanuel Macron, viene indicato dal presidente di AFCPEM, Christian Dargnat in una e mail  come “ uno dei maggiori sostenitori” e desidera metterlo al corrente “dell’evoluzione del movimento e per scambiare pareri sulle prospettive delle sue azioni”.
Grande è l’interesse del BCG all’attività di Macron, infatti in direttore marketing del gruppo contatta Stephane Charbit, direttore della banca Rothschild a Parigi, per chiedergli di “essere messo in contatto con la persona per organizzare un incontro”.
La presenza del colosso bancario Rothschild è una costante nella campagna elettorale di En Marche, partecipando attivamente a diversi meeting organizzati dallo staff di Emmanuel Macron.
In attesa delle puntate successive un po’ di nomi e cifre intorno a Emmanuel Macron: George Soros: 2.365.910,16 €, David Rothschild: 976.126,87 €, Goldman-Sachs: 2.145.100 €.

Aids, l'annuncio degli scienziati: "Cancellate le tracce del virus in un paziente sieropositivo".

Aids, l'annuncio degli scienziati: "Cancellate le tracce del virus in un paziente sieropositivo"

E' il secondo caso al mondo. La cura nel Regno Unito grazie a un trapianto da un donatore con una rara mutazione genetica che resiste all'infezione da Hiv. I medici: "Ma è ancora presto per dire che è guarito".

Un uomo sieropositivo in Gran Bretagna è diventato il secondo adulto conosciuto in tutto il mondo ad essere liberato dal virus dell'Aids dopo aver ricevuto un trapianto di midollo osseo da un donatore resistente all'Hiv. Quasi tre anni dopo aver ricevuto cellule staminali di midollo osseo - da un donatore con una rara mutazione genetica che resiste all'infezione da Hiv, e più di 18 mesi dopo aver eliminato i farmaci antiretrovirali - i test effettuati non mostrano ancora alcuna traccia della precedente infezione da Hiv. I risultati della ricerca sono stati pubblicati oggi su Nature.

"Non c'è nessun virus che possiamo rilevare", ha detto Ravindra Gupta, professore e biologo dell'Hiv che ha diretto un team di medici che curano l'uomo. I medici hanno assicurato che un giorno la scienza sarà in grado di porre fine all'Aids, ma oggi non si può ancora affermare che sia stata trovata una cura per l'Hiv.


Gupta ha descritto il suo paziente come "funzionalmente curato" e "in remissione", ma ha ammonito: "È troppo presto per dire che è guarito". L'uomo viene chiamato "il paziente di Londra", in parte perché il suo caso è simile al primo caso conosciuto di una cura funzionale dell'HIV - in un uomo americano, Timothy Brown, che divenne noto come il paziente di Berlino quando subì un simile trattamento in Germania nel 2007.

Brown, che viveva a Berlino, da allora si è trasferito negli Stati Uniti e, secondo i medici, non ha più presentato segni di contagio. Gupta, ora all'Università di Cambridge, ha curato la paziente di Londra quando lavorava all'University College di Londra. L'uomo aveva contratto l'Hiv nel 2003, ha detto Gupta, e nel 2012 è stato diagnosticato anche un tipo di tumore del sangue chiamato Linfoma di Hodgkin. Nel 2016, quando il cancro non lasciava più speranze, i medici hanno deciso di cercare un donatore per il trapianto. "E' stata la sua ultima possibilità di sopravvivenza", ha detto Gupta a Reuters. Il donatore - che non era correlato - aveva una mutazione genetica nota come "CCR5 delta 32", che conferisce resistenza all'Hiv. Il trapianto è andato relativamente liscio, ha detto Gupta, ma ci sono stati alcuni effetti collaterali.


La maggior parte degli esperti afferma che è inconcepibile che tali trattamenti possano essere un modo per curare tutti i pazienti. La procedura è costosa, complessa e rischiosa.I donatori della corrispondenza esatta dovrebbero essere trovati nella piccolissima percentuale di persone - la maggior parte discendenti dell'Europa settentrionale - che hanno la mutazione CCR5 che le rende resistenti al virus.

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/03/05/news/aids_l_annuncio_degli_scianziati_americani_guarito_paziente_malato_-220746702/

Leggi anche:

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/12/01/news/aids_al_via_sperimentazione_in_3_continenti_del_primo_vaccino_terapeutico_per_i_bambini-213133857/

https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2019/02/13/news/aids_vaccino-terapia_italiano_riduce_virus_inattacabile-219017000/

lunedì 4 marzo 2019

Perché i fichi d’India ci salveranno dalla fame e dai cambiamenti climatici.. - Andrea Centini



I fichi d’India resistono alla siccità, assorbono l’anidride carbonica, sono nutrienti e possono essere un ottimo mangime per gli animali da allevamento. Per la FAO sono il cibo del futuro.

Il cibo del futuro sarà la pianta del fico d'India (Opuntia ficus-indica), che grazie alle sue peculiari proprietà – sia nutritive che di adattamento – potrà fornire sostentamento a milioni di persone nelle zone più aride del pianeta, oltre che al bestiame. A stimarlo è stata la FAO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che ha riunito un pool di esperti internazionali per condividere tutte le informazioni più recenti su questa pianta succulenta: dal profilo genetico alle vulnerabilità ai parassiti, passando per i terreni prediletti alla fisiologia.

Ma perché questi ‘cactus' sono così importanti per l'alimentazione del futuro? Con i cambiamenti climatici che avanzano inarrestabili, la desertificazione e il boom demografico, che porterà la popolazione umana a quasi 10 miliardi di individui nel 2050, le fonti di cibo tradizionali diverranno sempre più scarse, e sarà necessario rivolgersi a prodotti più ‘virtuosi' e in grado di adattarsi meglio alle nuove condizioni. Non è un caso che dal 2018 anche in Europa si potranno consumare gli insetti. Ma torniamo al fico d'india. Originaria del Messico, questa pianta ha innanzitutto una spiccata resistenza alla siccità, grazie a un metabolismo peculiare che la protegge dalla dispersione dei liquidi. Basti pensare che in un ettaro di coltivazione questi cactus possono conservare nelle loro pale fino a 180 tonnellate di acqua.

La proprietà si accompagna alla capacità di assorbire concentrazioni elevate di anidride carbonica, il principale gas serra responsabile dei cambiamenti climatici. Un ettaro di coltivazione riesce a eliminare sino a 5 tonnellate di CO2 dall'atmosfera. Sempre da un ettaro di coltivazione si riescono a ottenere ben 20 tonnellate di frutta, come avviene in Italia, e dove vengono utilizzati sistemi di irrigazione si può arrivare anche a 50 tonnellate. Ma il delizioso frutto non rappresenta l'unica parte commestibile della pianta; in Messico, ad esempio, sono molto apprezzate le foglie giovani e i germogli, i cosiddetti nopalitos, sfruttati per numerosi piatti come frittate, zuppe, insalate e altro ancora.

Coltivazioni di queste piante, considerate “umili”, se opportunamente rivalutate potrebbero dunque sfamare milioni di persone nelle aree più povere e aride del pianeta, quelle già esposte agli effetti più drammatici dei cambiamenti climatici. Se ciò non bastasse, dai fichi d'India si possono ottenere ottimi mangimi per gli animali da allevamento; non solo bovini (un ettaro produce acqua sufficiente per sostenere cinque mucche adulte), ma anche insetti, anch'essi considerati cibo del futuro, oltre che materia prima per alcuni coloranti. Per tutte queste ragioni la FAO ha messo a punto uno studio chiamato “Crop Ecology, Cultivation and Uses of Cactus Pear” dove ha indicato tutti i vantaggi dei fichi d'India.

https://scienze.fanpage.it/perche-i-fichi-d-india-ci-salveranno-dalla-fame-e-dai-cambiamenti-climatici/

domenica 3 marzo 2019

Vitalizi ad ex deputati Ars, ecco i nomi e gli importi. - Giacinto Pipitone (2-febb.-2015)

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PALERMO. Ecco la lista degli ex deputati dell'Ars che godono di vitalizio, ognuno con i rispettivi importa. Una spesa che alla Regione costa 1,5 milioni di euro al mese.


Accardo Michele 3108,58
Aiello Francesco 6838,88
Alaimo Bernardo 6838,88
Amata Francesco 4973,73
Arnone Mario 3108,58
Aulicino Armando 4973,73
Barba Alfonso 4973,73
Barbera Giovanni 3108,58
Basile Giuseppe 6838,88
Basso Francesco 3108,58
Battaglia Giovanni 4973,73
Battaglia Maria Letizia 3108,58
Bellafiore Vito 3108,58
Bisignano Franco Antonio 3108,58
Bono Nicola 4227,67
Bosco Camillo 8704,02
Bosco Mario 3108,58
Brancati Benedetto 4973,73
Burgaretta Aparo Sebastiano 6838,88
Calanna Nunzio 3108,58
Caltagirone Salvatore 3108,58
Campione Giuseppe 6838,88
Cantone Biagio 3108,58
Capitummino Angelo 8704,02
Carullo Antonio 3108,58
Catania Franco 4973,73
Cavallaro Mario 3108,58
Chessari Giorgio 8704,02
Cipolla Nicolò Rosario 6838,88
Coco Mariano 3108,58
Coco Vincenzo 3108,58
Colajanni Luigi Alberto 1865,15
Colombo Luigi 4973,73
Confalone Giancarlo 4725,04
Corallo Salvatore 8704,02
Costa Vincenzo 6838,88
Crisafulli Vladimiro 6838,88
Cristaldi Nicolò 8704,02
Culicchia Vincenzino 7957,96
D’Acquisto Mario 9077,05
D’Agostino Giuseppe 3108,58
D’Antoni Sergio Antonio 3108,58
D’Urso Somma Giuseppe 3108,58
Damagio Saverio Emanuele 3108,58
Damigella Patrizio 4973,73
Davoli Giovanbattista 3108,58
Di Bennardo Emanuele 3108,58
Di Stefano Giuseppe 3108,58
Drago Giuseppe 4973,73
Errore Angelo 6838,88
Fasino Mario 10880,03
Ferrara Arturo 6838,88
Ferrari Liborio 3108,58
Ficarra Anna Maria 3108,58
Firrarello Giuseppe 4973,73
Fleres Salvatore 8704,02
Foti Vincenzo 4973,73
Franco Giuseppe 3108,58
Galasso Alfredo 3108,58
Galletti Giuseppe 6838,88
Gentile Raffaele 4973,73
Gentile Rosalia Teresa 4973,73
Germanà Antonino (di An.) 3108,58
Giacalone Vito 4973,73
Giambrone Vincenzo 3108,58
Giannone Giuseppe 3108,58
Giannopolo Domenico 4973,73
Giubilato Salvatore 4973,73
Giuliana Francesco G. 6838,88
Giuliano Gaetano Carlo 4973,73
Gorgone Francesco Paolo 6465,85
Granata Benedetto 6838,88
Grillo Morassutti Salvatore 7211,91
Grillo Salvatore 8704,02
Grimaldi Ugo Maria 3108,58
Guarnera Vincenzo 4973,73
Gulino Luigi 4973,73
Gurrieri Alfredo 3108,58
Gurrieri Sebastiano 3108,58
Iocolano Paolo 8704,02
La Corte Gioacchino 3108,58
La Grua Saverio 3108,58
La Placa Vittorino 3108,58
La Porta Francesco 4973,73
La Russa Angelo 7211,91
Laudani Adriana 6838,88
Lauricella Giuseppe 3108,58
Leanza Salvatore 6838,88
Leone Vincenzo 4973,73
Libertini Mario 3108,58
Liotta Santo 4973,73
Lo Certo Sebastiano 3108,58
Lo Curzio Giuseppe 8704,02
Lo Giudice Calogero 7957,96
Lo Giudice Vincenzo 4973,73
Lo Porto Guido 4725,04
Lo Turco Salvatore 3108,58
Lombardo Antonino 6838,88
Lombardo Raffaele 4973,73
Lombardo Salvatore 4973,73
Macaluso Emanuele 6092,82
Magro Francesco 4973,73
Mancuso Giuseppe 3108,58
Mannino Calogero 4973,73
Mannino Pasqualino 3108,58
Manzullo Giovanni 6838,88
Marchione Serafino 3108,58
Marconi Marina 3108,58
Marino Giovanni 6838,88
Martino Federico 3108,58
Martino Francesco 8704,02
Martorana Federico 3108,58
Mazzaglia Mario 10258,31
Mercadante Giovanni 3108,58
Messina Antonino 6838,88
Mezzapelle Paolo 3108,58
Morinello Salvatore 4973,73
Moschetto Angelo 3108,58
Motta Carmelo 4973,73
Mulè Sergio 4973,73
Natoli Salvatore 9636,60
Nicolosi Nicolò 6838,88
Ordile Luciano 9636,60
Ortisi Egidio 6838,88
Paffumi Angelo 3108,58
Palazzo Renato 3108,58
Palillo Giovanni 4973,73
Parisi Francesco 8890,54
Parisi Giovanni 6838,88
Paternò Di Roccaromana A. 3108,58
Pellegrino Bartolomeo 6838,88
Petrotta Giovanni 3108,58
Pezzino Giovanni 3108,58
Pezzino Vincenzo 3108,58
Piccione Nicolò 4973,73
Piccione Paolo 6838,88
Pignataro Giuseppe 3108,58
Piro Francesco 6838,88
Pizzo Pietro 5346,76
Placenti Salvatore 8704,02
Plumari Salvatore 8704,02
Prestipino Giarritta G.pe 4973,73
Provenzano Giuseppe 3108,58
Pullara Leopoldo 4973,73
Purpura Sebastiano 4973,73
Ragusa Giuseppe 3108,58
Ricevuto Giovanni 3108,58
Ricotta Michele 3108,58
Risicato Elio 4973,73
Rosano Angelo 4973,73
Rosso Sebastiano 3108,58
Rubino Raffaello 4973,73
Russo Michele 9636,60
Saladino Gaspare 4973,73
Sanzarello Sebastiano 4973,73
Saraceno Carmelo 3108,58
Sbona Sebastiano 3108,58
Scalici Antonino 4973,73
Segreto Giuseppe 3108,58
Seminara Antonio 3108,58
Silvestro Gioacchino 4973,73
Sottosanti Fulvio S.re 3108,58
Spagna Fausto 4973,73
Speranza Bartolo 3108,58
Spoto Puleo Sebastiano 3854,64
Stancanelli Raffaele 6838,88
Sudano Domenico 4973,73
Susinni Biagio 4227,67
Toscano Giuseppe 3108,58
Trimarchi Giovanni 3108,58
Trincanato Gaetano 10258,31
Tringali Paolo 3108,58
Tumino Carmelo 4725,04
Tusa Antonio 4973,73
Valastro Sebastiano 4973,73
Villari Giovanni 5719,79
Virlinzi Gaetano 3108,58
Vizzini Gioacchino 6838,88
Zago Salvatore 8704,02
Zizzo Pietro 3108,58
Le pensioni degli ex deputati regionali (sistema misto retributivo-contributivo, cifra lorda mensile, dati giugno 2014).
Adamo Giulia 4478,78
Ammatuna Roberto 4592,01
Apprendi Giuseppe 4527,20
Bufardeci Giambattista 4831,53
Cristaudo Giovanni 6526,89
Di Guardo Antonino 4669,33
Ferrara Massimo 2842,94
Limoli Giuseppe 4536,24
Maira Raimondo 4049,18
Musotto Francesco 4792,55
Scammacca Della Bruca Guglielmo 4869,72
Speziale Calogero 8870,29