sabato 5 novembre 2022

Stragi del 1993: spariti gli atti dell’inchiesta su B. e Dell’Utri. - Marco Lillo

 

LA MANINA - Violato il plico spedito da Firenze a Roma. Scomparse le informative della Dia segrete per gli indagati. I pm : “Violazione di corrispondenza con aggravante di mafia”

Le carte delle indagini sulle stragi di Firenze e Milano del 1993 sono sparite dal fascicolo fiorentino che ora si trova in Cassazione. Una manina ha aperto il plico inviato dal Tribunale di Firenze alla Suprema Corte e le ha estratte. Il fascicolo dal quale provengono le carte è il 4703 del 2020, con indagati Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi, pendente in Procura a Firenze. Mentre il fascicolo dal quale sono state sottratte è quello pendente in Cassazione, sull’annullamento delle perquisizioni a Nunzia e Benedetto Graviano, fratelli non indagati del boss Giuseppe Graviano già condannato per le stragi molti anni fa.

La sparizione è un fatto inquietante, che la Procura di Firenze prende molto sul serio. I pm indagano per articolo 616 c.p con aggravante ex art. 7, cioè violazione e sottrazione di corrispondenza con aggravante di mafia.

La questione è delicata non tanto per le carte (erano copie e il fascicolo è stato già ricostruito) ma per il contenuto delle carte.

Oltre al ricorso dell’avvocato Mario Murano, difensore dei terzi perquisiti, oltre al provvedimento del Tribunale, tra quelle depositate e sparite ci sono le carte dell’indagine su Berlusconi e Dell’Utri. Gli atti dell’indagine per le stragi sono segreti per gli indagati ed erano state inserite nel plico diretto alla Cassazione perché inviate con un altro fascicolo (quello sul sequestro) e perché in precedenza erano state già messe a disposizione del legale di Nunzia e Benedetto Graviano, non indagati.

Una manina è riuscita ad aprire il plico e qualcuno, evidentemente ben informato sul suo contenuto, ha trafugato gli atti.

La necessità di ricreare il fascicolo a causa della sua sottrazione parziale è stata comunicata all’avvocato Mario Murano. Il legale della famiglia Graviano, nel procedimento incidentale nel quale è avvenuta la sottrazione dei documenti, ha ripresentato il ricorso con un po’ di stupore. Non capita spesso che un plico in viaggio tra Tribunale e Cassazione sia aperto da qualcuno che asporta anche i documenti più delicati. A rendere inquietante il tutto è la delicatezza dell’indagine ‘madre’.

Il plico violato conteneva le informative della Direzione investigativa antimafia su Berlusconi e Dell’Utri. In quelle carte si descrivono gli indizi che hanno portato a ritenere possibile un legame tra mondi lontanissimi, come gli autori della stagione stragista del 1993 e i protagonisti di quella stagione politica, tra il boss Graviano e i due fondatori di Forza Italia.

Inoltre nel plico aperto c’era una consulenza recente di due esperti in materia bancaria sui flussi finanziari dell’inizio della storia del gruppo Berlusconi negli anni Settanta.

C’erano poi le informative con le deposizioni su mafia e politica di alcuni collaboratori di giustizia.

Quando si scrive di questa indagine è sempre bene ribadire che Berlusconi e Dell’Utri sono già stati indagati e prosciolti su richiesta della stessa Procura di Firenze altre tre volte negli anni 90, 2000 e 2010. Questa è la quarta volta che vengono iscritti e a breve i pm dovranno decidere se prosciogliere ancora o provare a concretizzare accuse (sempre negate dai protagonisti) tanto enormi e antiche da imporre in questo caso una presunzione di non colpevolezza al cubo. In questo caso poi sono anche le prime vittime della violazione della corrispondenza tra uffici giudiziari.

L’inchiesta punta a capire se ci fossero dei concorrenti esterni dietro ai boss della mafia già condannati per la strage di via dei Georgofili a Firenze del 27 maggio (cinque morti), quella di via Palestro del 28 luglio a Milano (cinque morti), il duplice attentato alle Basiliche di Roma avvenuto la stessa notte e per gli attentati falliti contro Maurizio Costanzo il 14 maggio 1993 e contro i carabinieri e i tifosi allo Stadio Olimpico il 23 gennaio 1994.

L’inchiesta è stata riaperta a metà del 2020 a seguito delle parole di Giuseppe Graviano. Il boss di Brancaccio, 59 anni, recluso al 41-bis dal 1994 per le sue condanne definitive all’ergastolo anche per quelle stragi, durante il processo “’Ndrangheta stragista” ha detto di avere incontrato più volte Berlusconi (non Dell’Utri) persino durante la latitanza. Le sue dichiarazioni, poi ampliate negli interrogatori in carcere davanti ai pm di Firenze, provengono da un mafioso mai pentito, che nega persino la sua responsabilità nelle stragi e comunque non coinvolge né Berlusconi né Dell’Utri in quei fatti. Però la Dia mette insieme le recenti dichiarazioni di Graviano con i video delle conversazioni del boss del 2016-17 in cella con il detenuto Umberto Adinolfi.

Secondo la Dia, quando a bassa voce parlava con l’amico detenuto, Graviano faceva intendere che aveva fatto una cortesia a Berlusconi e che quella cortesia potesse essere un evento esplosivo. Anche quell’informativa della Dia era contenuta nel fascicolo violato da una manina ignota.

Gli atti dell’indagine segreta sono giunti in Cassazione, perdendo il connotato della segretezza per questo particolare procedimento, per una questione incidentale.I fratelli di Giuseppe Graviano, Nunzia e Benedetto, pur non essendo indagati sono stati perquisiti dai pm alla ricerca di riscontri alle dichiarazioni di Graviano su Berlusconi. Il loro avvocato, Mario Murano, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento dei sequestri e delle perquisizioni, sostenendo che i suoi assistiti nulla c’entrano con quelle vicende. Contro il diniego del Riesame, Murano ha fatto ricorso in Cassazione ottenendo l’annullamento con rinvio dell’ordinanza del Tribunale. A giugno, però, il Tribunale del Riesame ha insistito sulla sua posizione ribadendo con un nuovo provvedimento che il sequestro dei pm va confermato.L’avvocato Murano ha presentato un nuovo ricorso e stavolta i pm, per convincere la Corte che il sequestro va confermato e che l’inchiesta è basata su elementi importanti, hanno depositato in Tribunale le carte poi inviate in Cassazione, come dichiarazioni di collaboratori, consulenze contabili, informative eccetera.Quando l’ufficio apposito della Cassazione stava procedendo all’iscrizione del ricorso per la trattazione, i funzionari di cancelleria si sono accorti che il plico era stato aperto e mancavano molte carte. Di qui l’invito all’avvocato Murano di ri-depositare il ricorso in Tribunale. Anche la Procura di Firenze ha dovuto rifornire al Tribunale le carte sparite. A questo punto i magistrati, sia a Firenze sia a Roma, vogliono capire cosa sia successo. La violazione del plico può essere accaduta a Firenze, a Roma o durante il trasferimento. Il fascicolo è stato ricostruito con le copie. Il procedimento sul ricorso contro il sequestro ai danni dei familiari non indagati di Graviano è ripartito con ritardo. Il ricorso dell’avvocato Murano risale a luglio ma è stato iscritto a ruolo solo il 29 ottobre.

Alfio la Ferla, due pesi, due misure. -


 
🇮🇹 Ieri Mattarella ha affermato: “La guerra scatenata dalla Russia sta riportando indietro di un secolo l’orologio della Storia.”
🔃 Oggi ha aggiunto: “Dopo 70 anni di Pace la parola guerra è riapparsa a causa della Russia.”
🧐 Tre possibili interpretazioni del pensiero presidenziale:
🅰️ la Russia ha interrotto un periodo di Pace globale che si protraeva dalla Seconda Guerra mondiale
🅱️ oppure, le guerre condotte dalla Russia portano indietro la Storia, mentre quelle condotte dall’Occidente sono, al contrario, progressiste e giuste perché “esportano democrazia” (ne abbiamo esportata così tanta che adesso se ne segnalano carenze in diversi Stati occidentali)
⭕️ oppure, ancora, si tratta di una, speriamo solo temporanea, perdita di memoria dovuta all’età o al troppo lavoro
💡 Quindi, per aiutare la “leggera” amnesia del nostro Presidente mi sono permesso di stilare un elenco parzialissimo delle “bellissime” guerre combattute nel frattempo dall’Occidente.
🇵🇸 Invasione israeliana della Palestina (dal 1949)
🇰🇵 Guerra Nato alla Corea (1950-1953)
🇱🇦 Guerra franco-americana al Laos (1953-1975)
🇱🇧 Guerra Usa al Libano (1958)
🇨🇺 Invasione Usa a Cuba (Baia dei Porci, 1961)
🇨🇬 Guerra belga-americana al Congo (1964)
🇩🇴 Invasione Usa alla Repubblica Dominicana (1965-1966)
🇻🇳 Guerra Usa al Vietnam (1965-1973)
🇲🇦 Guerra franco-belga allo Shaba (1978)
🇱🇧 Guerra israeliana nel Libano (1982-1984)
🇬🇩 Invasione Usa a Grenada (1983)
🇱🇾 Attacco Usa alla Libia (1986)
🇮🇷 Invasione Usa in Iran (1987-1988)
🇵🇦 Invasione Usa a Panama (1989-1990)
🇮🇶 Prima invasione Nato in Iraq (1990-1991)
🇸🇴 Invasione Nato in Somalia (1992-1995)
🇧🇦 Invasione Nato nella ex Jugoslavia (1992-1995)
🇭🇹 Invasione Usa ad Haiti (1994-1995)
🇽🇰 Invasione Nato nel Kosovo (1998-1999)
🇦🇫 Invasione Nato in Afghanistan (2001-2021)
🇮🇶 Seconda invasione Nato in Iraq (2003-2011)
🇵🇰 Invasione Usa del Nord Pakistan (dal 2004)
🇱🇾 Seconda guerra Nato alla Libia (2011)
🇸🇾 Guerra Nato in Siria (2014)
🇾🇪 Guerra americano-saudita nello Yemen (dal 2015)
🇺🇸 A questi vanno aggiunti i tanti colpi di stato organizzati o finanziati dalla CIA nel mondo; eccone solo alcuni:
🇮🇷 Iran (1953)
🇬🇹 Guatemala (1954)
🇮🇹 Golpe Borghese in Italia (1970, non riuscito solo grazie alla vigilanza del Pci e della Cgil)
🇨🇱 Cile, perfino con l’assassinio del suo Presidente Allende (1973)
🇺🇦 Ucraina (2014)
☮️ Ovviamente, la condanna delle guerre e delle invasioni dovrebbe valere sempre e ovunque.
🦮 Ma resta, comunque, il fatto che la classe dirigente democristiana italiana è da sempre al servizio permanente degli Usa ed è mistificatrice delle verità (e degli anni più bui) della storia italiana e internazionale.
Alfio La Ferla
Alfio la Ferla, due pesi, due misure.


Non dimentichiamo le due bombette nucleari Little Boy e Fat Man sganciate su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 dall'Areonautica militare statunitense... 
c.

(da FB Francesca Tundo 4 novembre 2022)

giovedì 27 ottobre 2022

Alto profilo Governo Meloni - Iacopo Aik Conte




- Economia: Giorgetti, moglie e socio condannati per truffa.
- Esteri: Tajani, soldi ai partiti sì, ma contrario al reddito di cittadinanza
- Difesa : Crosetto, finta laurea (è solo diplomato) ha un'azienda che produce ARMI
- Interno : Piantedosi, indagato sulla Diciotti.
- Imprese : Adolfo Urso, in rapporti con un fornitore di velivoli in Iran e Libia, condannato grazie ai Servizi segreti.
- Agricoltura: Francesco Lollobrigida, cognato della Meloni indagato per corruzione
- AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA: Gilberto Pichetto Fratin Indagato per fallimento Novaceta
- INFRASTRUTTURE E MOBILITA' SOSTENIBILI: Matteo Salvini no comment
- LAVORO E POLITICHE SOCIALI: Marina Calderone, il marito è nel CDA DELL'INPS
- ISTRUZIONE E MERITO: Giuseppe Valditara, indagato per il digitale nelle università
- UNIVERSITA' E RICERCA: Anna Maria Bernini, indagata per concorsi universitari truccati
- TURISMO: Daniela Santanché indagata per reati fiscali aveva solo un piccolo yacth da 400 mila euro non dichiarato.
....lasciamola lavorare

(Copiato da Silvia Quinto/Iacopo Aik Conte/facebook-22/10/22)

"Marcello Dell’Ut…" … e il microfono si spegne… - Massimo Erbetti

 

Per oggi potrei anche chiudere qui l'articolo…perché in un microfono spento mentre Scarpinato pronuncia quel cognome c'è la quintessenza di questa maggioranza.
Ma non mi fermo…vado avanti, perché non ci si può fermare e non ci si può fermare perché è dalle azioni che sembrano poco rilevanti, dalle parole dette per errore…dagli articoli usati…dai cognomi omessi…che si riconosce la pericolosità di questo esecutivo.
E non mi fermo e non mi fermeranno i commenti come questo (uno fra i tanti) al mio articolo di ieri:
"E dopo questa ennesima pappardella le destre possono dormire sonni tranquilli!"
"pappardella"..."pappardella"?
La forma è sostanza…
Se tu ometti i cognomi delle donne è sostanza.
Se tu vuoi aumentare il contante a 10 mila euro è sostanza.
Se tu vuoi togliere il reddito di cittadinanza è sostanza.
Se blocchi due navi delle ONG è sostanza.
Se tu manganelli gli studenti è sostanza.
Se cambi i nomi dei ministeri è sostanza.
Se tu vuoi l'articolo "il" anzichè "la" è sostanza.
Se tu vuoi un condono è sostanza.
Se tu dai del tu a una determinata persona e del lei ad altre è sostanza.
E per concludere…ma ci sarebbe da continuare per giorni e giorni…se tu spegni un cavolo di microfono mentre si pronuncia il nome di Marcello Dell'Utri è sostanza!
Ma lo vogliamo capire che stiamo messi malissimo?
Ma lo vogliamo capire che è su queste cose che va colpita sta gente…ma pensate veramente che vi vengano a dire in faccia che sono dei "nostalgici" del ventennio? Non lo diranno mai…dovete capirlo dai segnali…dalle parole dette e da quelle non dette…dai diritti negati…dai "regali" che sembrano non entrarci nulla come alzare il contante a 10 mila euro…
A l'avete sentita la signora Giorgia Meloni coda ha detto ieri?
Ma ascoltate o parlate a vanvera?
"pappardella"..."pappardella"?
Ma le parole sulla pace? "la pace non si ottiene andando in piazza con le bandiere arcobaleno"...questo ha detto…e come si ottiene la pace signora Giorgia Meloni? Continuando ad alimentare la guerra inviando armi?....secondo la signora si…bisogna inviare armi perché così facendo saremo rispettati e potremo continuare a commerciare con i paesi occidentali…avremo "un peso"...questo ha detto.
Per cui per stare bene, per avere un peso e rapporti internazionali noi dobbiamo fare la guerra? Migliaia e migliaia di morti…per cosa? Per contare? Per il nostro benessere? Ma veramente siamo questa roba qui? Ma veramente?
…un articolo maschile…un cognome omesso…una manganellata…un soccorso non fatto…e…un microfono spento:
"Marcello Dell'Ut…"...che cosa devono fare di più per farvi capire chi sono e dove ci porteranno?

Il magistrale magistrato Senato 26/10/2022 Sen. Roberto Scarpinato.




 "Signora Presidente del Consiglio, il 22 ottobre scorso Lei e i suoi ministri avete prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione.

Molti indici inducono a dubitare che tale giuramento sia stato sorretto da una convinta e totale condivisione dei valori della Costituzione e dell’impianto antifascista e democratico che ne costituisce l’asse portante.
Sono consapevole che nel corso della campagna elettorale, lei Signora Presidente ha testualmente dichiarato: “la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia ormai da decenni, condannando senza ambiguità la privazione della democrazia e le infami leggi anti-ebraiche”.
Concetto che ha ribadito nelle sue dichiarazioni programmatiche.
Tuttavia lei sa bene che il fascismo non è stato solo un regime politico consegnato alla storia della prima metà del Novecento, ma è anche un’ideologia che è sopravvissuta al crollo della dittatura e all’avvento della Repubblica, assumendo le forme del neofascismo.
Un neofascismo che si è declinato anche nella costituzione di formazioni politiche variamente denominate che sin dai primi albori della Repubblica hanno chiamato a raccolta e hanno coagulato tutte le forze più reazionarie del paese per sabotare e sovvertire la Costituzione del 1948, anche con metodi violenti ed eversivi, non esitando ad allearsi in alcuni frangenti persino con la mafia.
Un neofascismo eversivo del nuovo ordine repubblicano che è stato coprotagonista della strategia della tensione attuata anche con una ininterrotta sequenza di stragi che non ha uguali nella storia di nessun altro paese europeo, e che ha vilmente falcidiato le vite di tanti cittadini innocenti, considerati carne da macello da sacrificare sull’altare dell’obiettivo politico di sabotare l’attuazione della Costituzione o peggio, di stravolgerla instaurando una repubblica presidenziale sull’onda dell’emergenza.
Ebbene non è a mio parere certamente indice di convinta adesione ai valori della Costituzione, la circostanza che Lei e la sua parte politica sino ad epoca recentissima abbiate significativamente eletto a figure di riferimento della vostra attività politica, alcuni personaggi che sono stati protagonisti del neofascismo e tra i più strenui nemici della nostra Costituzione.
Mi riferisco, ad esempio, a Pino Rauti, fondatore nel 1956 di Ordine Nuovo che non fu solo centro di cultura fascista, ma anche incubatore di idee messe poi in opera nella strategia della tensione da tanti soggetti, alcuni dei quali riconosciuti con sentenze definitive autori delle stragi neofasciste che hanno insanguinato il nostro paese, tra i quali, per citare solo alcuni esempi, mi limito a ricordare Franco Freda, Giovanni Ventura, Carlo Digilio, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tremonti, tutti gravitanti nell’area di Ordine Nuovo.
A proposito di padri nobili e di figure di riferimento, mi pare inquietante che il 14 aprile del 2022 il deputato di Fratelli di Italia Federico Mollicone abbia organizzato nella sala capitolare di questo Senato un convegno dedicato alla memoria del generale Gianadelio Maletti, capo del reparto controspionaggio del Sid negli anni ‘70, condannato con sentenza definitiva a 18 mesi di reclusione per favoreggiamento dei responsabili della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 che causò 17 morti e 88 feriti e che diede avvio al periodo stragista della strategia della tensione.
Proprio i depistaggi delle indagini posti in essere in quella strage e in tante altre stragi da personaggi come il generale Maletti, hanno garantito sino ad oggi l’impunità di mandanti ed esecutori, segnando l’impotenza dello Stato italiano a rendere giustizia alle vittime e verità al Paese.
Ebbene il deputato Mollicone ha definito il generale Maletti come un “uomo dello Stato che ha sempre osservato l’appartenenza alla divisa”.
Dinanzi a simili affermazioni, viene da chiedersi, Presidente Meloni, quale sia l’idea di Stato della sua parte politica.
Lo Stato di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino, e di tante altre figure esemplari che hanno sacrificato le loro vite per difendere la nostra Costituzione, oppure lo Stato occulto di personaggi come Maletti, traditori della Costituzione, che hanno garantito l’impunità dei mandanti eccellenti di tante stragi e dato assistenza e copertura agli esecutori neofascisti?
E mi sembrano coerenti con il suo quadro di valori di ascendenza neofascista, antinomici a quelli costituzionali, alcune significative iniziative politiche da Lei assunte nel recente passato.
Mi riferisco, ad esempio, al suo sostegno nel 2018 alla proposta di legge di abolire la legge 25 giugno 1993, n. 205 (c.d. legge Mancino) che punisce con la reclusione chi pubblicamente esalta i metodi del fascismo e le sue finalità antidemocratiche.
E ancora, a proposito della incoerenza del suo quadro di valori con quelli costituzionali, mi pare significativa la sua proposta di abrogare il reato di tortura subito dopo che tale reato fu introdotto dal legislatore il 14 luglio 2017, a seguito della sentenza di condanna del nostro paese emessa dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo per le violenze ed i pestaggi posti in essere dalle Forze di Polizia alla Scuola Diaz in occasione del G8 svoltosi nel luglio del 2001 a Genova.
La sua parte politica definì testualmente tale nuovo reato “una infamia” e lei Presidente Meloni dichiarò che il reato di tortura impediva agli agenti di fare il proprio lavoro.
Ho citato tali precedenti perché sia chiaro che non bastano né la sua presa di distanza dal Fascismo storico, né la cortese e labiale condiscendenza del neo Presidente del Senato Ignazio La Russa al discorso di apertura dei lavori del nuovo Senato della senatrice Liliana Segre, vittima della violenza fascista, per dichiarare chiusi i conti con il passato ed inaugurare una stagione di riconciliazione nazionale, che sarà possibile solo se e quando questo paese avrà piena verità per le tutte le stragi del neofascismo e quando dal vostro Pantheon politico saranno definitivamente esclusi tutti coloro che a vario titolo si resero corresponsabili di una stagione di violenza politica che costituì l’occulta prosecuzione della violenza fascista nella storia repubblicana.
Un paese che rimuove il suo passato dietro la coltre della retorica, quella retorica di stato che Leonardo Sciascia definiva il sudario dietro il quale si celano le piaghe purulente della Nazione, è un paese di democrazia incompiuta e malata, sempre esposto al pericolo di rivivere il passato rimosso.
E a questo riguardo desta viva preoccupazione la volontà da Lei ribadita di volere mettere mano alla Costituzione per instaurare una repubblica presidenziale che in un paese di democrazia fragile ed incompiuta, in un paese nel quale non esiste purtroppo un sistema di valori condivisi, potrebbe rilevarsi un abile espediente per una torsione autoritaria del nostro sistema politico, per fare rivivere il vecchio sogno fascista dell’uomo solo al comando nella moderna forma della c.d. democratura o della democrazia illiberale.
I problemi irrisolti del passato si proiettano sul futuro anche sotto altri profili che hanno una rilevanza immediata.
Può una forza politica che si appresta a governare con simili ascendenze culturali, ampiamente condivise dalle altre forze politiche della maggioranza, Lega e Forza Italia, attuare politiche che pongano fine alla crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia sociale che affligge il nostro paese?
La risposta è negativa.
Perché questa crescita delle disuguaglianze e della ingiustizia non è frutto di un destino cinico e baro, ma il risultato di scelte politiche a lungo praticate dall’establishment di potere di questo paese che ha surrettiziamente sostituto la tavola dei valori della Costituzione con la bibbia neoliberista, i cui principi antiegualitari e antisolidaristici sono ampiamente condivisi dal grande e piccolo padronato nazionale.
Lei signora Presidente e la sua maggioranza politica non siete l’alternativa all’ establishment.
Come attesta anche la composizione della sua squadra di governo e la crescente condiscendenza dei Palazzi del potere nei confronti del suo governo, siete piuttosto il suo ultimo travestimento che nella patria del Gattopardo consente al vecchio di celarsi dietro le maschere del nuovo, creando l’illusione del cambiamento.
Voi siete stati storicamente e resterete l’espressione degli interessi del padronato.
E quanto alla sua dichiarata intenzione di mantenere una linea di fermezza contro la mafia, mi auguro che tale fermezza sia tenuta anche nei confronti della pericolosa mafia dei colletti bianchi, che va a braccetto con la corruzione, anche se mi consenta di nutrire serie perplessità al riguardo tenuto conto che il suo governo si regge sui voti di una forza politica che ha tra i suoi soci fondatori un soggetto condannato con sentenza definitiva per collusione mafiosa che mai ha rinnegato il proprio passato, e che grazie al suo rapporto privilegiato con il leader del partito, continua a mantenere tutt’oggi una autorevolezza tale da consentirgli di dettare legge nelle strategie politiche in Sicilia.
Perplessità che si accrescono tenuto conto dell’intenzione anticipata dal neo Ministro delle Giustizia di tagliare le spese per le intercettazioni, strumenti indispensabili per le indagini in tale materia, di abrogare il reato di abuso di ufficio, e di dare corso ad una serie di iniziative che hanno tutte la caratteristica di limitare i poteri di indagine della magistratura nei confronti della criminalità dei colletti bianchi.
Noi siamo le nostre scelte On.le Meloni, e lei ha scelto da tempo da che parte stare.
Certamente non dalla parte degli ultimi, non dalla parte della Costituzione e dei suoi valori di eguaglianza e di giustizia sociale, non dalla parte dei martiri della Resistenza e di coloro che per la difesa della legalità costituzionale hanno sacrificato la propria vita."

sabato 22 ottobre 2022

Dalla Natalità alla Sovranità Alimentare fino al Merito: perché Giorgia Meloni ha cambiato il nome ai ministeri. - Antonio Di Noto

 

La scelta lessicale richiama all’idea di Italia che è il pallino della nuova premier.

Una cosa si nota subito scorrendo la lista dei ministri della nuova premier Giorgia Meloni: molti di questi hanno cambiato nome. E lo hanno fatto per riflettere i valori e la direzione del nuovo governo. Etichette che lanciano un segnale agli elettori su quello che il nuovo esecutivo si prepone di fare e che ribadiscono che quello appena formatosi – seppur europeista ed atlantista – rimane un governo di destra senza “se” e senza “ma”. Un esempio lampante è quella «natalità» di cui si fa carico la nuova ministra della Famiglia Eugenia Roccella che si è schierata contro il termine di gravidanza: «L’aborto non è un diritto». Il termine, però, può indicare anche un possibile sostegno pubblico alle famiglie che decidono di avere figli. Tuttavia, non è raro che a sinistra questo venga inteso più sulla falsa riga del motto «figli alla patria».

Il «merito» nell’istruzione e il «mare» del sud.

Compare poi un «merito» accanto all’Istruzione in carico a Giuseppe Valditara che ribadisce un principio cardine della scuola, forse lasciandone in disparte un altro, quello delle pari opportunità che devono essere garantite a chi proviene da contesti più disagiati e perciò potrebbe non avere i mezzi per stare al passo con i più fortunati. Curioso poi, che il «Mare »sia stato associato al Sud di Nello Musumeci, richiamando il più classico degli stereotipi. Anche se per quel dicastero potrebbe arrivare presto il primo scontro in maggioranza, visto che le competenze sulle capitanerie sono in capo alle Infrastrutture di Salvini.

«Sicurezza energetica» e «sovranità alimentare»

Altra aggiunta evidente è quel «sicurezza energetica» che accompagna l’ambiente nel ministero di Pichetto Fratin. Un tema figlio dei tempi che può essere interpretato come un segno dell’intenzione di rendere l’Italia indipendente sotto questo punto di vista. Nome che porta subito alla mente quella «Sovranità alimentare» che Francesco Lollobrigida – all’Agricoltura – cercherà di garantire. Tuttavia non è ben chiaro cosa si intenda con la locuzione, poiché le abitudini alimentari degli italiani vanno ben oltre quello che può essere prodotto nel Paese.

Il governo «delle imprese e del Made in Italy»

C’è un evidente richiamo alla Nazione nei nomi dei dicasteri. Che viene esplicitato nell’ormai ex ministero dello Sviluppo Economico. In mano a Adolfo Urso prende il nome di «ministero delle Imprese e del Made in Italy» rifacendosi a un vecchio pallino di Meloni. La premier, in effetti, dà 10 ministeri al suo partito; cinque vanno alla lega e altri cinque a Forza Italia, oltre ai quattro profili tecnici, che secondo le previsioni sarebbero stati di più.

https://www.open.online/2022/10/22/governo-meloni-cambio-nome-ministeri-perche/

venerdì 21 ottobre 2022

Hanno progettato tutto a partire dal 2014. - Giuseppe Salamone

 

Hanno progettato tutto a partire dal 2014 con un colpo di stato.
Per anni hanno lucrato su quella terra seminando le loro multinazionali a gestire le risorse più importanti.
Hanno gettato le basi per creare una nuova guerra e si sono serviti dei nazisti.
Perché loro sono così, quando devono destabilizzare uno stato e creare i presupposti per fare casino, fanno leva sulle frange più estreme e violente.
Noi in Italia ne dovremmo sapere qualcosa, basterebbe studiare le matrici delle stragi più sanguinose tipo quella della stazione di Bologna, Piazza della Loggia o l'omicidio di Aldo Moro giusto per citarne solo alcune.
Sono così, appena avvertono il rischio che la loro influenza si trovi anche in minima parte a rischio, agiscono senza scrupoli.
Non è un caso se stiano gettando le basi per nuovi futuri conflitti, basta vedere come si stanno comportando in Iran ed a Taiwan.
Stanno facendo ciò che fanno da secoli, preparano guerre attraverso la destabilizzazione, le provocazioni e l'arroganza.
Portano all'esasperazione coloro i quali ritengono nemici, e se non ci sono se li creano dal nulla.
Lo hanno fatto (da almeno 50 anni) con la Russia, lo stanno facendo adesso con la Cina e con l'Iran.
A breve aggiungeranno anche l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi. Ma attenzione, non lo fanno perché vogliono proteggere le popolazioni di questi stati, lo fanno perché questi governi non si piegano ai loro diktat. E lo fanno nascondendosi dietro la foglia di fico dei diritti umani.
Lo abbiamo ampiamente visto quanto fosse grande l'interesse per la libertà e per i diritti delle donne, lo abbiamo visto soprattutto in Afghanistan.
Per fare tutto ciò si servono della più grande macchina propagandista esistente al mondo, la quale è talmente subdola, potente e anche coinvolgente che chiude le menti, prosciuga la materia grigia e zittisce "democraticamente" il dissenso grazie anche ai megafoni montati dentro le loro colonie tipo l'Italia. Loro sono così, finiscono di esportare la democrazia da una parte ed iniziano a difenderla da un'altra.
Lo fanno sempre col sangue degli altri, ma sempre con le loro armi. Non sarà mica un caso se le più grandi industrie produttrici di armi si trovino sulla loro terra sporca di sangue.
Loro sono così, vedono la guerra come un mezzo per il mantenimento dello Status Quo e del loro benessere, usano la guerra come principale azione per la loro politica estera.
Senza le guerre fallirebbero e non potrebbero sopravvivere proprio perché hanno costruito uno stato che si tiene in piedi grazie allo sfruttamento di tutte le risorse mondiali a scapito di quelle popolazioni che non hanno avuto la forza tantomeno la fortuna di potersi difendere.
Loro sono così, saccheggiano e depredano il mondo intero da quando sono nati.
La storia è questa, piaccia o no: non c'è mai stata una guerra in USA, ma non c'è mai stata una guerra senza USA!